Vocazioni e Pastorale Vocazionale

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Capitolo 2

La pastorale vocazionale nel pensiero di fr. Teodoreto e prospettive per il futuro

La carità divina, nostro ideale, si estende al prossimo.

Specialmente voi, giovani, non accontentatevi di godere di Dio; la vita circola più abbondante, più potente in voi e secondo la legge di ogni vita, essa deve passare più largamente ai diseredati di questo mondo.

Date largamente il vostro spirito; se avete un nobile ideale, fatene parte e non rifiutate il pane della verità a coloro che, alla vostra porta, languiscono per la fame.

Date il vostro cuore; che il mondo indifferente ed ostile sappia che voi lo amate, che vivete per il suo bene.

Il cuore apre le porte rimaste chiuse, per mezzo delle spinte vigorose della convinzione.

Dove ha attinto il cristianesimo la potenza con la quale ha trionfato del mondo, se non nelle forze del suo amore?

Date, nella misura del possibile, i vostri stessi beni.

Le anime valgono un prezzo infinito, ed in confronto alle medesime tutto è vile.

Datevi in ogni occasione, e specialmente ai più infelici, ai più poveri.

Datevi alla povera classe operaia che è allontanata da Dio.

Mostratele il vostro cuore pieno di carità e riconducetela a Dio, sorgente unica e sempre ricca di amore e di benefizi per gli uomini.

Andate però con un affetto illuminato da una soda e capace cultura che faccia conoscere i mali da curare e il modo con cui vanno curati.

E, nella necessità, date la vostra stessa vita.

Non temete di imitare l'eroismo di quei valorosi e di quelle valorose che vanno lontano a sacrificarsi per le povere anime derelitte.

Tutta la nostra esistenza sia profumata dalla divina Carità.

Il nostro ideale consista nel fare il bene attorno a noi, nello spenderci, nel sacrificarci per gli altri, nel dimenticare noi stessi.

Circondiamo ogni creatura con la nostra ardente Carità.

Si sappia che l'unica nostra ambizione è di diffondere il bene.

Dagli scritti di fr. Teodoreto: Quaderno 1 Cap 3 Arg 2,3

Fratel Teodoreto

1. Ricalcare la via del nostro fondatore

Fr. Teodoreto aveva in mente di formare una associazione di giovani buoni di animo e zelanti nell'apostolato catechistico, che da adulti perseverassero nell'amore di Dio e nella testimonianza evangelica e fra Leopoldo gli assicurò che questa era anche la volontà del Signore.

La sera del 23 aprile 1913, parlando con questo santo religioso, Gesù gli disse: "Dirai al Fratello Teodoreto che faccia ciò che ha nella mente".

Confortato da tali parole, fr. Teodoreto diede subito inizio alla associazione che chiamò Pia Unione del SS. Crocifisso.

Essa si sviluppò, prese il nome di Unione Catechisti, e divenne uno dei primi istituti secolari approvati dalla Chiesa.

Rimanere fedeli a questi orientamenti del nostro venerato Fondatore e riunire giovani idonei a tale missione veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico, per noi significa innanzitutto riesaminare la nostra identità, offrire risposte adeguate a queste direttive, e verificare se sono tuttora vive e stimolanti nel nostro rapporto non solo con i giovani, ma anche con gli adulti che il Signore pone sul nostro cammino.

La pastorale vocazionale non può prescindere dal nostro impegno di formare giovani e adulti che vivano intensamente la vita cristiana.

Sotto la guida di fr. Teodoreto queste persone, che allora erano ragazzi, i più indicati delle sue classi, diedero inizio all'Unione Catechisti.

Fra Leopoldo

2. Difficoltà del nostro tempo - superare gli scoraggiamenti

Oggi la vita religiosa e sociale è notevolmente cambiata rispetto a quella dei primi decenni del novecento, per cui il lavoro pastorale e l'animazione vocazionale è molto più difficile e richiede prima di tutto tanta preghiera: è sempre il Signore che chiama e dà l'incremento.

Ma da parte nostra esige pure la ricerca di strategie e metodologie nuove, talora da inventare.

Questo importante impegno apostolico, questo annuncio del Regno, quest'acqua viva di vita eterna va offerta a tutti, a tutto il popolo di Dio, a tutti i battezzati; ma va versata con maggior abbondanza a chi ha più sete, a chi vuole seguire il Signore più da vicino.

Fr. Teodoreto comprese bene questo e pur avendo di mira la realizzazione del progetto di Dio su ogni persona, si dedicò in modo particolare a seguire i giovani desiderosi di incontrarsi più intimamente con il Signore.

E le vocazioni sacerdotali e religiose fiorirono tra i suoi giovani.

Ben una ottantina di essi decise di lasciare tutto per seguire questa vocazione.

Oggi, noi Catechisti, siamo chiamati a seguire il nostro fondatore in questa scelta, estendendo la nostra azione a tutti, ma privilegiando quei giovani e quegli adulti che desiderano darsi totalmente al Signore.

Non è un compito facile: saranno pochi gli incoraggiamenti, poche porte saranno aperte ad accoglierci, poiché l'odierna società ha altri interessi.

Anche persone di vita consacrata, gente impegnata in campo sociale e religioso, che potrebbero sostenerci in questa missione, spesso manifestano atteggiamenti di scoraggiamento e indulgono ad un latente pessimismo.

Occorre andare contro corrente, contrastando ogni tentazione di comodo e di rassegnazione.

3. Perennità dell'insegnamento evangelico

Questo compito ci risulterà più facile però se pensiamo che è il Signore Gesù che salva: noi non siamo che strumenti nelle sue mani.

A noi chiede solo la disponibilità a collaborare con Lui nell'annuncio del Regno e nella preghiera.

Ascoltiamo le sue parole: « In quel tempo Gesù, vedendo le folle, sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.

Allora disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi.

Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!"

Dopo averli istruiti, Gesù inviò i dodici dicendo loro: "Non andate fra i pagani, non entrate nelle città dei samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele.

E strada facendo predicate che il regno dei cieli è vicino.

Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni.

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date » ( Mt 9,36-10,8 ).

Con questi ammonimenti Gesù sembra dirci: "Abbiate cura di far rinascere la fede dei cristiani ove essa si è affievolita o si è spenta, occupatevi di vivificarla, e farla rinascere.

Poi vi rivolgerete ad altre nazioni da evangelizzare e troverete altri modi di predicare".

Per poter vivere una vita intensamente cristiana e zelante nell'apostolato catechistico occorre dunque, in primo luogo, essere cristiani e vivere da cristiani, essere pieni di Dio per poterlo donare ad altri.

Su queste basi si possono gettare i semi di vita evangelica finalizzati ad una ulteriore crescita in ordine alla santità.

Un cristiano vero, oggi, non può accontentarsi di vivere tranquillo chiuso nel suo guscio, ma deve essere deciso e audace fino a giungere all'eroismo di una vita interamente donata a Dio e ai fratelli, ad imitazione degli apostoli, dei martiri e dei santi di tutti i tempi.

4. Il nostro ambiente, terra di missione

All'inizio dell'era cristiana nella chiesa si battezzavano solo quelli che erano convertiti.

Oggi il compito sembrerebbe paradossalmente l'opposto: convertire i battezzati.

Nei primi tempi dell'era cristiana, la chiesa svolgeva il suo ruolo missionario e proclamava la buona notizia della salvezza in tutto il mondo.

Oggigiorno nello stesso popolo cristiano occorre una catechesi per una riconversione.

La chiesa è la barca di salvezza per gli uomini del mondo, ma sovente nella stessa barca occorre lanciare le reti per salvare i tiepidi e gli indifferenti.

Il compito che Gesù Cristo ha affidato ai suoi discepoli, di andare fino ai confini della terra ad annunciare il Vangelo e a battezzare, dobbiamo realizzarlo con un accurato insegnamento che sia autentica evangelizzazione.

Oggi più che mai si impone la necessità urgente di evangelizzare i battezzati.

Di fronte a questo compito e a questa missione così complessa, tutti vorremmo trovare una pastorale semplice ma efficace.

Questa pastorale ce la insegna Gesù, che si è scelto degli apostoli e li ha formati vivendo con loro.

Occorre dunque formare gli evangelizzatori.

Ci vorrà del tempo, ma questa è la via da seguire.

5. Formare gli evangelizzatori

Il compito principale di tutti coloro che hanno una responsabilità pastorale all'interno della chiesa di Gesù è di formare gli evangelizzatori.

Occorre che aiutiamo i cristiani a riscoprire il battesimo che infonde in noi il dono della regalità, del sacerdozio e della profezia, consentendoci di operare nel mistero di Cristo Signore come re, sacerdoti e profeti.

Dobbiamo impregnarci del "soave odore di Cristo", per far comprendere a tutti quanto sono amabili le dimore del Signore.

Quale via pratica seguire?

Ripensando a fr. Teodoreto, mi sembra di poter riassumere i tratti caratteristici della sua pastorale nei seguenti cinque punti:

1. Pregare molto, e pregare bene, e cioè con intenso amore e umiltà.

2. Concentrare le forze su piccoli nuclei di giovani o di adulti che siano buoni, generosi, aperti e risoluti.

3. Condurre una azione pastorale non isolatamente, ma in comunione profonda con gli altri Catechisti e collaboratori.

4. Bandire ogni forma di protagonismo per operare come se tutto dipendesse da noi, ma attendendo tutto da Dio, "ritenendoci servi inutili".

5. … E poi dialogo, dialogo, dialogo, … aiuto reciproco, gareggiare nello stimarci a vicenda, perdono, umiltà e grande carità fraterna.

Su queste linee sì è mossa la pastorale vocazionale di fr. Teodoreto, anche se possono e devono cambiare le metodologie, in una società divenuta secolarizzata, multietnica, e in cui è cambiato il tenore di vita.

Nell'attuale società, in cui non vi sono quasi più famiglie numerose, e coesistono accanto a persone ricche, persone estremamente povere, dove spesso la convivenza viene preferita al matrimonio, e le stesse unioni matrimoniali risultano instabili.

L'annuncio e la predicazione del vangelo sembrerebbero ardue, ma se per questi motivi vanno adattate le metodologie della pastorale, non possiamo cambiarne lo spirito.

A questa sola condizione potremo attuare una pastorale vocazionale efficace e far germoliare in noi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, fatti fruttificare da fr. Teodoreto in lui e nelle sue opere.

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