Regolamento del 1949

Voto e virtù di obbedienza

Art. 65 - Per il voto d'obbedienza, i catechisti contraggono l'obbligo di obbedire ai legittimi superiori dell'Istituto, nell'osservanza delle Regole e Costituzioni, ogni volta che essi comandano " in virtù di santa obbedienza ".

Art. 66 - I catechisti per la loro professione sono tenuti in primo luogo ad obbedire al Sommo Pontefice e pertanto prestano il massimo ossequio alle disposizioni della S. Sede.

Art. 67 - Il Presidente Generale, il Vice Presidente Generale e il Presidente Provinciale non devono imporre il precetto formale dell'obbedienza senza gravi ragioni.

Art. 68 - I Consiglieri Generali e i Presidenti locali non possono valersi della loro autorità per vincolare i catechisti con precetto formale.

Art. 69 - I catechisti devono professare rispetto e venerazione all'Ordinario del luogo.

Art. 70 - I catechisti non possono assumere cariche che, a giudizio dei propri superiori, comportino obblighi non compatibili con l'osservanza delle Regole e Costituzioni.

Art. 71 - I catechisti trovano nell'obbedienza il mezzo più potente per vincere le insidie del demonio, per attirare le grazie di Dio, rendere meritorie le proprie azioni, seguire più da vicino le orme di Nostro Signor Gesù Cristo.

Pertanto, a fine di rendere la loro obbedienza sempre più perfetta, essi devono:

1º) avvezzarsi a vedere N. S. Gesù Cristo nella persona del Presidente, chiunque esso sia, e a obbedirgli con riverenza e amore;

2º) affezionarsi all'obbedienza per amore del Divin Modello Gesù Cristo "fatto obbediente fino alla morte e morte di Croce";

3º) conoscere perfettamente l'eccellenza, i motivi, i gradi dell'obbedienza e sforzarsi per acquistarne la perfezione;

4º) eseguire gli ordini dei superiori con prontezza, docilità ed esattezza anche nelle cose più difficili o ripugnanti alla natura, e rinunziare interiormente al proprio volere e giudizio, conformandoli in tutte le cose, salvo il peccato, ai voleri e ai giudizi dei medesimi superiori;

5º) consegnare ogni anno al Presidente, per la correzione e l'approvazione, un regolamento personale adatto alla propria condizione;

6º) chiedere al Presidente i permessi particolari per le cose di qualche importanza, come dedicarsi a studi, a insegnamenti, a lavori straordinari, accettare un impiego, cambiare residenza, accingersi a un viaggio ecc.;

7º) non nascondere ai superiori dell'Istituto nulla di ciò che ha attinenza con l'osservanza esterna delle Regole e Costituzioni e, nel colloquio privato, che deve aver luogo ogni settimana, aprire ad essi, se credono opportuno, l'animo loro per avere consigli e avvisi adatti al genere di vita abbracciato;

8º) far conoscere al Presidente gli ordini e le proibizioni dei superiori esterni e domandargli consigli sul modo di eseguirli; evitare di impegnarsi in qualsiasi modo senza il permesso del medesimo Presidente;

9º) dipendere dal Presidente circa gli studi, le letture e la corrispondenza;

10º) osservare con ispirito di obbedienza non solo le Regole e Costituzioni, le Consuetudini delle Sedi e il regolamento personale, ma anche tutti gli obblighi di famiglia, di società, d'impiego, avendo sempre l'intenzione di obbedire a Dio in tutte le azioni della vita.

Indice