Colloquio - rendiconto

Come in ogni società o associazione ben organizzata è assolutamente necessario che ci sia tra i responsabili e i suoi membri un momento di incontro-confronto chiamato colloquio, rendiconto, rapporto, relazione, per verificarne il buon andamento, l'armonia e la crescita nel suo interno ( senza di che essa è destinata alla povertà di spirito, di vita, di idee, di iniziative ).

Così nell'Unione, fin dalla sua fondazione ( v. i primi Regolamenti ), seguendo la normale tradizione degli Istituti religiosi e secondo le norme del Diritto Canonico, si è proceduto ad un periodico confronto tra il Responsabile e i singoli membri, mediante un colloquio–rendiconto.

Lo stesso Fr. Teodoreto, commentando ai Catechisti le "Regole e Costituzioni" del 1949, appena approvate, così si esprime:

" Vi sono Regole che si riferiscono alla vita interiore e altre che si riferiscono alla vita esteriore.

Le Regole di vita interiore ( Costituzioni ) normative, direttive, illimitate, sono principi direttivi che racchiudono ed esprimono lo spirito stesso dell'Unione e creano piuttosto tendenze anziché determinare degli atti.

Le Regole di vita esteriore ( Statuti ), positive, prescrittive, limitate, hanno per oggetto diretto la disciplina religiosa.

Esse fissano e formulano il modo visibile, la regolarità, l'ordine di vita quotidiana.

La pratica di esse è richiesta allo stesso grado da tutti.

La forma stessa dell'Unione richiede da ogni Catechista una conoscenza più profonda, più personale e più esatta delle Regole e Costituzioni sia in quello che riguarda la lettera sia in ciò che riguarda lo spirito.

Di qui una stima grandissima vedendole nel piano di Dio, espressione dei suoi disegni del suo amore, scritte sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, uscite vive dal Santo Vangelo, specie di trattato della cooperazione alla grazia e assicurate dall'approvazione della S. Chiesa fino a un iota.

Un buon passo è quello adattato alla natura del cammino da fare, alle accidentalità del terreno, alla distanza da percorrere, al tempo di cui si dispone ( la vita è breve ), alle forze di ciascuno, alla stagione dell'esistenza, alla grazia.

Un buon passo è quello sostenuto, né troppo accelerato né troppo lento, eseguito con fermezza, arrendevolezza, allegria, spigliatezza, coraggio e soprattutto confidando nella sicurezza della via e più ancora nell'aiuto certo e continuo di Colui che è nostra Guida che cammina con noi, invisibile ma sempre presente, Gesù Cristo Nostro Signore.

Difatti la legge esteriore indica o prescrive, ma la legge interiore dà l'impulso per operare.

La sola osservanza della legge esteriore non sarebbe che formalismo, conformismo o anche fariseismo se essa non è animata dalla legge interiore.

« La lettera sola uccide, lo spirito vivifica » ( 2 Cor 3,6 ).

La legge interiore non solo fa osservare perfettamente le prescrizioni della legge esteriore, ma essa oltrepassa il senso stretto di tali prescrizioni per scoprire e far abbracciare il senso profondo che è quello della carità la quale sola compie la pienezza della santità.

« L'uomo dà tutto ciò che ha come prezzo dell'Amore e ciò che dà gli pare un nulla » ( Ct 7,7 ).

« La carità è il complemento della legge » ( Rm 13,10 ).

Così la verità della nostra vita religiosa è intimamente legata all'osservanza intera e perfetta di questa doppia legge.

« Fai questo e vivrai » ( Lc 10,28 ). "

( Fr. Teodoreto, pensieri sulle Regole e Costituzioni - 1949 - pag. 8 ss. )

Pertanto, ogni colloquio–rendiconto dovrebbe avere come risultato una crescita personale e reciproca ( anche il Responsabile deve crescere ), nello scambio di comuni esperienze spirituali.

Si può forse dire che, dopo il sacramento della penitenza, riservato al sacerdote, il colloquio–rendiconto è uno degli esercizi più idonei per una sana vita spirituale, perché ci aiuta nell'osservanza fedele dei nostri impegni di consacrati al Signore, in spirito di carità, di umiltà, di obbedienza.

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