Cenacolo N° 73
Gesù, spiegando in anticipo il significato della sua morte di croce, disse un giorno: « Come Mose innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna » ( Gv 3,14 ).
Credere è dunque la grande opera da compiere, il Venerdì Santo, davanti a Gesù crocifisso.
Egli è stato « innalzato » sulla croce ed è, misteriosamente, lì, fino alla fine del mondo ( anche se risorto ), perché l'umanità, contemplandolo, creda.
Ma che cosa dobbiamo credere?
San Paolo, nell'epistola ai Romani, scrive: « Ora … si è manifestata la giustizia di Dio, per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono.
E non c'è distinzione.
Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ».
Tutti, senza distinzione; l'unica distinzione è che alcuni sanno questo, altri lo ignorano ancora, altri lo hanno dimenticato.
Tutti, dunque, hanno peccato.
« Ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione operata da Cristo Gesù.
Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione, per mezzo della fede nel suo sangue » ( Rm 3,21-25 ).
Ecco cosa dobbiamo credere: che, in Cristo, Dio ci offre la possibilità di essere giustificati mediante la fede, cioè resi giusti, perdonati, salvati, fatti creature nuove.
Questo è il significato di « giustizia di Dio ».
Dio si fa giustizia, usando misericordia.
( Cfr. Il Potere della Croce di R. Cantalamessa )
Ravvivare la Fede
Non imprecate contro la vostra sorte.
Non lamentatevi delle preoccupazioni incessanti, delle meschinità contingenti, delle vessazioni che dovete sopportare, delle piccole e povere anime con cui siete in contatto per ragioni di lavoro o altro.
Soprattutto non nutrite risentimento per le tentazioni che vi sono proposte; non siate perplessi se vi sembra che vi stringano sempre più da vicino, incessanti, nonostante l'agonia, gli sforzi, le suppliche.
Questo è l'esercizio che Dio ha voluto per voi, e questo esercizio compie la sua funzione rendendovi pazienti e umili e generosi e altruisti e buoni e cortesi.
Non serbate rancore verso la mano che plasma l'immagine informe che ancora sta dentro di voi.
Essa cresce in bellezza, anche se non ve ne accorgete nella quotidianità della vita.
Non isolatevi.
Rimanete in mezzo agli uomini, alle cose, ai fastidi, alle difficoltà, agli ostacoli.
( Cfr. La cosa più grande del mondo di E Drummond )
Rispettiamo le coscienze, Dio ha i suoi disegni su ogni anima e noi non dobbiamo giudicare:
Non giudicate, per non essere giudicati ( Mt 7,1s );
sei inescusabile, … o uomo che giudichi, perché … condanni te stesso ( Rm 2,1 );
la misericordia invece prevale sempre sul giudizio ( Gc 2,12s ).
Non dobbiamo spegnere lo stoppino dalla fiamma smorta ( Is 42,3 ), ma, mostrando Gesù Crocifisso e Risorto, cerchiamo con dolcezza e umiltà ( Mt 1,29: Imparate da me … ) di scoprire e raccogliere in un unico fuoco le scintille d'amore che si trovano in ogni uomo ( Gc 3,5: Un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta ), qualunque sia la sua religione e la sua condotta ( Rm 10,12: Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti; Gal 6,4: Ciascuno esamini invece la propria condotta ).
Allora tutti beneficeranno della luce e del calore dell'immenso braciere d'amore col quale il Padre vuole infiammare il mondo per mezzo delle Piaghe di Gesù e dell'intercessione di Maria ( Lc 12,49: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! ).