Maria, regola di vita

N° 6 - Maggio 2001

Carissimi amici,

in questo mese di maggio siamo tutti chiamati a pregare in modo particolare Maria SS.ma per la nostra salvezza e per la salvezza di tutto il mondo:

« Sia sempre in noi vivo il ricordo di Lei, quando percorreva la via del Calvario e quando si vide il suo divin Figlio morto, deposto dalla Croce, datole in grembo! » ( Fra Leopoldo, 19 mag. 1907 )

Maria, regola di vita

« Ecco, io sono la serva del Signore, si faccia di me, secondo la tua parola » ( Lc 1,38 ).

« Quelli che Dio ha conosciuto, li ha anche chiamati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché Egli sia il primogenito tra molti fratelli » ( Rm 8,29 ).

È il progetto di Dio per ogni uomo: tutti siamo chiamati, per salvarci, a essere simili a Gesù, per mezzo della fede, della grazia santificante, della carità.

Maria SS.ma, la Vergine Immacolata, Madre sua e nostra, ci propone una via singolare per vivere la nostra configurazione a Gesù Cristo.

Ella fu la donna di un "sì" continuo a Dio.

A Dio, offrì tutto: il suo cuore, il suo corpo, le sue energie, la sua esistenza, la sua verginità: « Io non conosco uomo » ( Lc 1,34 ).

È vergine, è obbediente al Padre, come nessun altro, è povera di beni terreni; vive una vita semplice, ordinaria, fatta di lavoro, di cose comuni, di sofferenze, come la vita della maggior parte della gente.

Il giorno in cui l'Angelo le chiese il suo consenso per diventare Madre del Figlio di Dio incarnato, ella rispose: « Ecco, io sono la serva del Signore » ( Lc 1,38 ).

Nella sua risposta, c'è la disponibilità totale a Dio, la sua consacrazione a Lui, la rinuncia a se stessa per Dio solo, per accogliere Gesù nel modo più intimo ed essergli madre.

La sua esistenza sarà tutta per Lui, Gesù.

Ai servi degli sposi di Cana cui era mancato il vino, Maria disse: « Fate tutto quello che Egli vi dirà » ( Gv 2,5 ).

Maria vive per il suo Gesù e per la sua missione, indica Gesù come il centro di ogni uomo, il Maestro e il Salvatore da seguire e da vivere.

La sua vita, più di ogni altra, è cristocentrica e a Cristo chiama ogni uomo.

Nell'ora suprema del suo Sacrificio, Maria ci è stata data da Gesù Crocifisso, come Madre nostra, madre dei credenti in Lui, Madre della sua Chiesa: ella ha sostenuto con amore materno gli apostoli di Gesù nelle loro prime fatiche dell'annuncio del Vangelo, quando tornavano percossi a sangue per causa del Figlio suo.

Negli ultimi anni della sua vita terrena, prima della sua assunzione in cielo in corpo e anima, Ella fu tutta occupata dall'Eucarestia, dal Calvario e dalla Chiesa.

L'Eucarestia, dove Ella ritrovava il suo Gesù e lo amava, lo adorava, lo serviva e l'offriva per le mani degli Apostoli ( = sacerdoti in pienezza, vescovi del Figlio suo ).

Il Calvario, i cui sanguinosi ricordi riempivano la sua anima, dove, dopo aver visto soffrire e morire Gesù, andava ancora a "raccogliere" il Sangue e i meriti del suo Figlio per offrirli al Padre.

E la Chiesa: la Chiesa e gli Apostoli, che Ella aiutava, sosteneva, formava con le sue incessanti preghiere e una prodigiosa nascosta immolazione, con un amore e uno zelo attinti nel fuoco del Cuore di Gesù.

Ed è così che Maria appare come modello di una singolare "consacrazione a Dio", di una via ancora poco conosciuta nella Chiesa, eppur presente in essa fin dagli inizi: la consacrazione di chi non è sacerdote né suora, ma sente di offrirsi a Dio, stando nel mondo, come uomo o donna di un solo Amore perdutamente amato: Gesù Cristo.

Chi sente il desiderio di far della vita un'offerta più grande per la gloria di Dio, per la propria santificazione e per la salvezza dei fratelli, questo desiderio viene certamente da Dio …

Occorre maturare, chiedere luce a Lui nella preghiera e tramite la guida di un sacerdote che sia davvero uomo di Dio: potrà giungere l'ora di compiere il gesto grande di offrire la propria vita a Lui, restando nel mondo, nella propria famiglia d'origine, nella propria professione, come la Vergine santissima.

Via singolare, in cui non si è né preti né suore, ma "consacrati nel mondo", apostoli e missionari, in un'officina o in una scuola, in un ufficio o in un ospedale, all'università o nel lavoro più umile, là dove forse nessuno più arriva a far vedere Gesù unico Salvatore.

Come Maria, la Vergine per eccellenza, tutta di Dio nella sua casa di Nazareth, e insieme Madre di Gesù Cristo e dei suoi fratelli che siamo noi.

Maria SS.ma - che è modello di tutti i credenti - lo è in modo singolare per chi è chiamato da Dio su questa "via" della consacrazione a Lui nel mondo, proprio come scrisse S. Caterina da Siena che visse in modo esemplare questo tipo di consacrazione fino a diventare "dottore della Chiesa": « Tu, o Maria, sei fatta libro in cui oggi è scritta la regola nostra ».

P.M.

Maria mediatrice e corredentrice

Caso unico nella Storia umana, la Vergine Maria, già in questa vita, ha avuto il privilegio di possedere la "pienezza della grazia", ossia quella perfetta condizione interiore che in Cielo ci consentirà di unirci per sempre a Dio.

Lo Spirito Santo le ha così permesso di concepire il Cristo, di trasformarsi nel vivente Tabernacolo della Luce del Mondo e di offrire all'umanità la possibilità del riscatto.

Maria è la nuova Eva, in quanto attraverso la sua divina maternità l'umanità decaduta procreata dalla prima donna, ha avuto la possibilità di rinascere a nuova vita.

La grandezza morale della Vergine non consiste negli infiniti titoli onorifici che oggi può vantare, ma nell'aver sempre assecondato, con inarrivabile docilità, la volontà di Dio ( Lc 11,28 ).

Una sola è la Verità e una sola la persona prescelta come tramite della sua Incarnazione, ossia come tappa intermedia per l'entrata di Dio nella dimensione mondana.

Nel corpo di Maria, Porta del Cielo, l'Immortalità scende tra i mortali.

Chi ignora la rilevanza di questo passaggio dal Cielo alla Terra, dalla trascendenza all'immanenza, non può cogliere neanche la grandezza del privilegio toccato 2000 anni fa ad una fanciulla di nome Miriam.

La sua missione sacra è già fissata in quel passo della Genesi chiamato "protovangelo": « Io porrò inimicizia tra te e la Donna , fra la tua stirpe e la stirpe di lei; essa ti schiaccerà il capo e tu insidierai il suo calcagno » ( Gen 3,15 ).

I nemici della Chiesa, nella loro tracotanza, odiano tutto ciò che l'umiltà e l'obbedienza di Maria rappresenta.

La fede nei quattro dogmi mariani ( divina maternità, perenne verginità, immacolata concezione e assunzione in cielo ) diviene, così, di riflesso, un valido segno della nostra umiltà: essi infatti umiliano l'intelligenza di chi confonde la Donna evocata dalla Genesi e dall'Apocalisse ( v. 12 ) con le figure del mito.

Maria è la nuova Arca dell'Alleanza poiché in lei fisicamente e moralmente avviene la riconciliazione tra Dio ed il genere umano:la Vergine, infatti, si pone in mezzo ( mediatrix ) al conflitto scatenato dalla trasgressione di Eva e riannoda, nella divina maternità, un legame spezzato nella notte dei tempi.

Non siamo obbligati ad abbeverarci all' acquedotto della grazia ( così San Bernardo definiva la Madonna ), in quanto la mediazione di Maria è subordinata e relativa all'unico mediatore che è Cristo.

Tuttavia, chi si affida a questo docilissimo "strumento divino" riesce più facilmente ad assimilarsi a Cristo e a mutuarne la repulsione per il peccato; grazie a Lei, tesoriera e dispensiera dei doni dello Spirito Santo, anche i disperati hanno una speranza.

Il manifesto evangelico di questa privilegiata attitudine alla mediazione è sicuramente rappresentato dall'episodio delle nozze di Cana: « Fate tutto quello che vi dirà » ( Gv 2,3 ).

La funzione di Corredentrice del genere umano emerge invece nell'Annunciazione e nella Crocifissione, i due momenti che aprono e chiudono l'avventura terrena di Gesù.

Nel canto del Magnificat ( Lc 1,46 ) la Vergine riconosce la fedeltà del Signore alle promesse fatte ad Abramo: ella è cosciente del proprio ruolo di "serva" della Provvidenza.

Come dice Sant'Ireneo "obbedendo, divenne causa della salvezza per sé e per tutto il genere umano".

Sul Calvario, invece, la Madre, più di ogni altra creatura, sente nella propria carne e nel proprio cuore ciò che soffre il Figlio per causa nostra.

Questo intimo legame comunicativo, come fece notare santa Brigida, la rende l'essere umano più privilegiato, in quanto più di altri il suo cuore, trafitto dalla spada del dolore annunciatale dal vecchio Simeone, ha scandagliato fino in fondo il mistero della Croce, su cui si fonda la nostra Redenzione.

Come Abramo essa ha acconsentito di offrire il proprio Figlio divenendo, in un certo senso, la massima cooperatrice del sacrificio consumato sul Golgota.

Con la benedizione impartita da Gesù Crocifisso, « Ecco tuo Figlio », la Vergine ha acquisito rispetto a tutti i cristiani una speciale maternità spirituale che, simboleggiando e prefigurando l'azione della Chiesa universale, permette al peccatore, grazie al rapporto di intima complicità instaurato dalla Madre col Figlio, di rinascere nella Luce di Cristo.

S.P.