XIV stazione

Gesù è deposto nel sepolcro

Dal Vangelo secondo Matteo 27,57-60

Venuta la sera, giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.

Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù.

Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.

Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò.

* * *

Sulla soglia del suo eterno trionfo, Gesù sembra quanto mai lontano dalla vittoria.

Prossimo ormai ad entrare nel suo regno per esercitare ogni potere in cielo e sulla terra, egli giace esanime in una cavità della roccia.

È avvolto in un lenzuolo funebre e chiuso in un sepolcro di pietra.

Egli, però, sta per avere un glorioso corpo spirituale, capace di passare attraverso qualsiasi elemento e di spostarsi più veloce del pensiero; un corpo che ben presto ascenderà in Cielo.

* * *

Fa', o Gesù, che ci affidiamo a te, attendendo che tu voglia disporre per noi una sorte simile alla tua.

Rendici sicuri, o Signore, che più grande è la nostra abiezione, più siamo vicini a te; più gli uomini ci dileggiano, più tu ci onori; più gli uomini ci disprezzano, più tu ci esalterai; più essi ci dimenticano, più tu ti ricordi di noi; più essi ci abbandonano, più vicino a te ci porterai.

Gesù, chicco di frumento deposto nella terra, in attesa di germogliare quale immagine gloriosa dell'Uomo nuovo, ricevi la nostra lode fervida e perenne.

Amen.