IX stazione

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Dal Vangelo secondo Luca 23,27-31

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.

Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.

Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.

Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!

Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?".

Meditazione

Il corteo del condannato avanza.

Per scorta: soldati e un pugno di donne in lacrime, donne salite dalla Galilea alla città santa con lui e i discepoli.

Conoscono quell'uomo.

Hanno ascoltato la sua parola di vita, lo amano come maestro e profeta.

Speravano che fosse lui a liberare Israele ( Lc 24,21 )?

Non lo sappiamo, ma ora piangono quell'uomo come si piange una persona amata, come lui aveva pianto l'amico Lazzaro.

Egli le accomuna alla sua sofferenza, una nuova luce illumina il loro dolore.

La voce di Gesù parla di giudizio, ma chiama a conversione; annuncia dolori, ma come doglie di partoriente.

Il legno verde riavrà la vita e il legno secco ne sarà partecipe.

Orazione

Gesù, Re di gloria, coronato di spine, il volto coperto di sangue e di sputi, insegnaci a cercare incessantemente il tuo volto ( Sal 27,8-9 ) perché la sua luce illumini il nostro cammino ( Sal 89,15 ); insegnaci a scorgerlo sotto le sembianze dell'uomo segnato dalla malattia, prostrato dallo scoraggiamento, avvilito dall'ingiustizia.

Fa' che nei nostri occhi siano impressi i lineamenti del tuo volto amato; di cui i "più piccoli dei tuoi fratelli" ( Mt 25,40 ) sono un luminoso riflesso, sacramento della tua presenza in mezzo a noi.

Gesù, accompagnato al colle del Cranio da un corteo di donne in pianto: esse hanno conosciuto il tuo volto di luce, la tua parola di grazia.

R/. A te la lode e la gloria nei secoli.