XIII stazione

Gesù muore sulla Croce

Dal Vangelo secondo Luca 23,44-46

Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.

Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.

Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito".

Detto questo spirò.

Meditazione

Dopo l'agonia del Getsemani, Gesù, sulla croce, è di nuovo di fronte al Padre.

Al colmo di una sofferenza indicibile, Gesù si rivolge a lui, lo prega.

La sua preghiera è anzitutto invocazione di misericordia per i carnefici.

Poi, applicazione a se stesso della parola profetica dei salmi: manifestazione di un senso di abbandono lacerante, che giunge nel momento cruciale, lì dove si sperimenta con tutto l'essere a quale disperazione conduca il peccato che separa da Dio.

Gesù ha bevuto fino alla feccia il calice dell'amarezza.

Ma da quell'abisso di sofferenza sale un grido che spezza la desolazione: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" ( Lc 23,46 ).

E il senso di abbandono si muta in affidamento alle braccia del Padre; l'ultimo respiro del morente diviene grido di vittoria.

L'umanità, che si era allontanata nella vertigine dell'autosufficienza, viene nuovamente accolta dal Padre.

Orazione

Gesù, fratello nostro, con la tua morte hai riaperto per noi la via sbarrata dalla colpa di Adamo.

Ci hai preceduto sul cammino che conduce dalla morte alla vita ( Eb 6,20 ).

Hai preso su di te la paura e i tormenti della morte, mutandone radicalmente il senso: hai capovolto la disperazione che essi provocano, facendo della morte un incontro d'amore.

Conforta coloro che oggi stanno per intraprendere il tuo stesso cammino.

Rassicura quelli che cercano di distrarsi dal pensiero della morte.

E quando anche per noi sarà giunta l'ora, drammatica e benedetta, accoglici nella tua gioia eterna, non a motivo dei nostri meriti, ma in virtù delle meraviglie che la tua grazia opera in noi.

Gesù, esalando l'ultimo respiro consegni la vita nelle mani del Padre e effondi sulla Sposa il dono vivificante dello Spirito.

R/. A te la lode e la gloria nei secoli.