XIV stazione |
Dal Vangelo secondo Giovanni 19,41-42
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto.
Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Un profondo silenzio avvolge il Calvario.
Giovanni, nel suo Vangelo, attesta che il Calvario si trova in un giardino dove c'è un sepolcro ancora non usato.
Proprio lì i discepoli di Gesù depongono il Suo corpo.
Quel Gesù, che hanno poco alla volta riconosciuto come Dio fattoSi Uomo, è lì, cadavere.
Nella solitudine sconosciuta si sentono smarriti, non sanno che fare, come comportarsi.
Non resta loro che consolarsi reciprocamente, farsi forza l'uno con l'altro, stringersi assieme.
Ma proprio lì matura nei discepoli il momento della fede, del ricordo di quello che Gesù ha detto e fatto quand'era in mezzo a loro, e che allora avevano capito solo in parte.
Lì cominciano ad essere Chiesa, in attesa della Risurrezione e dell'effusione dello Spirito.
Con loro c'è la madre di Gesù, Maria, che il Figlio aveva affidato a Giovanni.
Si radunano tra loro, con lei, attorno a lei.
In attesa.
In attesa che il Signore si manifesti.
Sappiamo che quel corpo dopo tre giorni è risorto.
Così Gesù vive per sempre e ci accompagna, Lui personalmente, nel nostro viaggio terreno, tra gioie e tribolazioni.
Gesù, fa' che ci amiamo reciprocamente.
Per averti di nuovo in mezzo a noi, ogni giorno, come tu stesso hai promesso: « Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro ».