XIV stazione |
Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
È compiuto. ( Gv 19,30 )
Il deserto e i mari sono diventati i nuovi cimiteri di oggi.
Di fronte a queste morti non ci sono risposte.
Ci sono, però, responsabilità.
Fratelli che lasciano morire altri fratelli.
Uomini, donne, bambini che non abbiamo potuto o voluto salvare.
Mentre i governi discutono, chiusi nei palazzi del potere, il Sahara si riempie di scheletri di persone che non hanno resistito alla fatica, alla fame, alla sete.
Quanto dolore costano i nuovi esodi!
Quanta crudeltà si accanisce su chi fugge: i viaggi della disperazione, i ricatti e le torture, il mare trasformato in tomba d'acqua.
Signore, facci comprendere che siamo tutti figli dello stesso Padre.
Possa la morte del tuo Figlio Gesù donare ai Capi delle Nazioni e ai responsabili delle legislazioni la consapevolezza del loro ruolo a difesa di ogni persona creata a tua immagine e somiglianza.
Quando corpus morietur,
fac ut animati donetur
Paradisi gloria. Amen.
Vorremmo ricordare la storia della piccola Favour, di 9 mesi, partita dalla Nigeria insieme ai suoi giovani genitori in cerca di un futuro migliore in Europa.
Durante il lungo e pericoloso viaggio nel Mediterraneo, mamma e papà sono morti insieme ad altre centinaia di persone che si erano affidate a trafficanti senza scrupoli per poter giungere nella "terra promessa".
Solo Favour è sopravvissuta: anche lei, come Mosè, è stata salvata dalle acque.
La sua vita diventi luce di speranza nel cammino verso un'umanità più fraterna.
Al termine della tua Via Crucis ti preghiamo, Signore, affinché ci insegni a vegliare, insieme a tua Madre e alle donne che ti hanno accompagnato sul Calvario, nell'attesa della tua resurrezione.
Essa sia faro di speranza, di gioia, di vita nuova, di fratellanza, di accoglienza e di comunione tra i popoli, le religioni e le leggi.
Perché ogni figlio e figlia dell'uomo sia riconosciuto davvero nella sua dignità di figlio e figlia di Dio e mai più trattati da schiavi.