XIII stazione |
Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. ( Gv 12,24 )
Chi ricorda, in quest'era di notizie bruciate alla svelta, quelle ventisei giovani nigeriane inghiottite dalle onde, i cui funerali sono stati celebrati a Salerno?
È stato duro e lungo il loro calvario.
Prima la traversata del deserto del Sahara, ammassate su bus di fortuna.
Poi la sosta forzata negli spaventosi centri di raccolta in Libia.
Infine il salto nel mare, dove hanno trovato la morte alle porte della "terra promessa".
Due di loro portavano in grembo il dono di una nuova vita, bimbi che non vedranno mai la luce del sole.
Ma la loro morte, come quella di Gesù deposto dalla croce non è stata vana.
Tutte queste vite affidiamo alla misericordia del Padre nostro e di tutti, ma soprattutto Padre dei poveri, dei disperati e degli umiliati.
Signore, in quest'ora, sentiamo risuonare ancora una volta il grido che Papa Francesco levò da Lampedusa, meta del suo primo viaggio apostolico: « Chi ha pianto? ».
E ora dopo infiniti naufragi, continuiamo a gridare: « Chi ha pianto? ».
Chi ha pianto?, ci domandiamo di fronte a quelle 26 bare allineate e sovrastate da una rosa bianca?
Solo cinque di loro sono state identificate.
Con o senza nome, tutte, però, sono nostre figlie e sorelle.
Tutte meritano rispetto e ricordo.
Tutte ci chiedono di sentirci responsabili: istituzioni, autorità e noi pure, con il nostro silenzio e la nostra indifferenza.
"Signore, aiutaci a condividere il pianto":
- di fronte alle sofferenze altrui
- di fronte a tutte le bare senza nome
- di fronte al pianto di tante madri
Fac me tecum pie flere,
Crucifixo condolere,
donec ego vixero.