VI stazione |
Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Il mio cuore ripete il tuo invito: « Cercate il mio volto! ».
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza ( Sal 27,8-9 ).
Come catechista asciugo tante lacrime, lasciandole scorrere: non si possono arginare le piene di cuori straziati.
Tante volte incontro uomini disperati che, nel buio della prigione, cercano un perché al male che sembra loro infinito.
Queste lacrime hanno il sapore della sconfitta e della solitudine, del rimorso e della mancata comprensione.
Spesso immagino Gesù in carcere al posto mio: come asciugherebbe quelle lacrime?
Come placherebbe l'angoscia di questi uomini che non trovano una via d'uscita a ciò che sono diventati cedendo al male?
Trovare una risposta è un esercizio arduo, spesso incomprensibile per le nostre piccole e limitate logiche umane.
La strada suggeritami da Cristo è contemplare quei volti sfigurati dalla sofferenza, senza provarne paura.
Mi è chiesto di restare lì, accanto, rispettando i loro silenzi, ascoltando il dolore, cercando di guardare oltre il pregiudizio.
Esattamente come Cristo guarda con occhi pieni d'amore le nostre fragilità e i nostri limiti.
Ad ognuno, anche alle persone recluse, viene offerta ogni giorno la possibilità di diventare persone nuove grazie a quello sguardo che non giudica, ma infonde vita e speranza.
E in tal modo le lacrime cadute possono diventare il germoglio di una bellezza che era difficile anche solo immaginare.
Signore Gesù, la Veronica ha avuto compassione di Te: ha incontrato un uomo sofferente e ha scoperto il volto di Dio.
Nella preghiera affidiamo al Padre tuo gli uomini e le donne dei nostri tempi che continuano ad asciugare le lacrime di tanti nostri fratelli.
O Dio, vera luce e sorgente della luce, che nella debolezza riveli l'onnipotenza e l'estremismo dell'amore, imprimi nei nostri cuori il tuo volto, affinché sappiamo riconoscerti nei patimenti dell'umanità.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Quis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio?