Il lavoro dell'uomo
I comportamenti richiesti per l'evangelizzazione tra i compagni di lavoro richiedono di condividere con loro i sentimenti di Cristo attinti dalla condivisione della nostra vita non Lui.
Ciò non sempre è facile, specialmente quando i compagni di lavoro manifestano indifferenza nei confronti di Cristo e del suo insegnamento.
Occorre allora un forte impegno di volontà per non cedere alla tentazione di mimetizzarsi allo scopo di sottrarsi al possibile riso ironico di qualcuno di loro.
È infatti più facile pensare esclusivamente o prevalentemente a se stessi, senza lasciarsi coinvolgere dai problemi o dalle ingiustizie a cui vanno incontro i compagni di lavoro.
È più facile l'indifferenza, più o meno mascherata, piuttosto che un serio impegno di solidarietà.
È più facile brontolare su ciò che non va piuttosto che impegnarsi concretamente per cambiare le cose che non vanno.
In definitiva è più facile il disimpegno … ma chi la pensa così potrà ancora chiamarsi discepolo di Cristo e suo testimone?
Segue ora l'indicazione di alcuni comportamenti cristiani, desunti dall'insegnamento di Gesù e della Chiesa, ai quali ogni vero discepolo di Gesù dovrebbe attenersi per evangelizzare.
1. Avere sul lavoro, fin dal primo giorno in quel determinato posto, un comportamento cristiano che non ceda alla tentazione di mimetizzarsi per uniformarsi al comportamento della massa.
2. Impegnarsi ad essere ben preparati e competenti nello svolgere in modo serio, attivo e con professionalità il proprio lavoro.
3. Cercare di essere sinceri e disponibili, affabili e gioiosi con tutti.
4. Essere attenti e vicini ai compagni di lavoro, soprattutto quando manifestano problemi personali di salute, di difficoltà sul lavoro o problemi famigliari.
5. Essere i primi nella solidarietà.
6. Partecipare responsabilmente alla vita sindacale per una migliore conoscenza dei propri diritti e doveri, per l'ordinata difesa degli stessi e per contribuire, a livello personale e di gruppo, alla crescita di una vera comunità di lavoro.
7. Preoccuparsi del processo produttivo nel quale siamo inseriti, in onesta collaborazione con dirigenti, responsabili e datori di lavoro dimostrando, oltre alla professionalità, anche capacità di iniziativa e di critica costruttiva.
8. Quando richiesti, parlare di Dio o di problemi religiosi con umile saggezza cristiana e, coscienti di essere mossi dallo Spirito Santo, far capire ai compagni che Dio ama tutti e ognuno di noi e che è morto sulla croce per salvarci.
9. Sostenere l'insegnamento di Cristo o della Chiesa tutte le volte che le circostanze lo richiedono.
10. Cercare di vedere sempre Cristo nei fratelli e sforzarsi di amarli come Lui ci insegna e li ama.
11. Sottolineare con gesti fraterni le date più significative o gli avvenimenti particolari riguardanti i compagni di lavoro, quali: matrimonio, lutti ed eventuali disgrazie accaduti;
promozioni e titoli di studio conseguiti; battesimo, cresima e prima comunione dei figli, ecc.
12. Preoccuparsi di avere sempre un parlare pacato e "pulito", nel rispetto della verità, ma, quando occorra, con franchezza e coerenza.
13. Nelle discussioni di lavoro, ma anche fuori, non pensare di far vincere le proprie idee, ma esporle con serietà e onestà.
Per il cristiano la vittoria è essere ben voluto e voler bene.
14. Cercare di instaurare rapporti di amicizia con tutti;
di fraternità con chi ci comprende di più.
15. Comprendere le inevitabili ingiustizie che direttamente o indirettamente ci colpiscono e, mentre ci adoperiamo responsabilmente per superarle.
Offriamo con amore al Signore la sofferenza e i disagi che ne derivano.
16. Considerare il datore di lavoro come una componente utile al sistema, e considerarlo "amico" in spirito evangelico.
17. Dimostrare che "andare in Chiesa" è anche segno di valore personale e cristiano sul lavoro.