Economia - lavoro - regno di Dio

Scheda N° 7

Economia

= attività produttiva mirata a procurare i beni necessari alla vita dell'uomo e allo svolgimento delle altre sua attività.

Tale attività comprende la circolazione dei beni ( commercio ) del denaro ( attività finanziaria ).

Lavoro

= attività umana che opera la trasformazione ( nei diversi settori agricolo e industriale ) del rapporto tra uomo e natura e che realizza la disponibilità dei beni e dei servizi là dove si rendono necessari.

L'insegnamento della Chiesa

Fino a Pio IX si può registrare una certa "fatica" ad accettare la civiltà industriale ( Syllabus ).

A partire dal pontificato di leone XIII la Chiesa rivede il rapporto tra la crescita economica e la vocazione divina dell'uomo, alla ricerca di una migliore integrazione.

Le linee lungo le quali si sviluppa tale rinnovata consapevolezza sono le seguenti:

1) L'uomo è l'amministratore che Dio ha posto sulla creazione ( Gen 1,26 );

egli ha la missione di dominare il cosmo.

È solo con l'inizio dell'era industriale che si delinea la consapevolezza che questo "dominio" è esercitato e realizzato dal lavoro umano nelle sue diverse espressioni.

Anticamente il lavoro umano era disprezzato;

poi la tradizione cristiana ha considerato il lavoro come una via ascetica, di perfezionamento/purificazione dell'uomo attraverso la fatica legata al lavoro stesso.

Solo in tempi più recenti è stato recepito il significato più profondo del lavoro umano.

2) L'attività economica entra a pieno titolo nel piano di Dio.

Dopo la rivoluzione industriale sono registrati due grandi cambiamenti:

- la convinzione che l'uomo può esercitare un ruolo determinante nell'universo e nella sua evoluzione

- l'ingresso dell'umanità in una fase accelerata di crescita e di espansione.

3) Il Regno di Dio e la crescita umana sono due realtà intrinsecamente diverse, ma non opposte o alternative.

Bisogna non dimenticare la presenza del peccato nell'uomo:

è necessaria una grande lucidità nell'esaminare le situazioni e grande spirito critico per esercitare l'opportuno discernimento.

4) L'economia deve essere a servizio di tutto l'uomo e di tutti gli uomini.

Tutta l'attività economico-sociale ha l'uomo come autore, centro e fine ( Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes 63 )

5) I beni economici sono per tutta l'umanità ( "Destinazione universale dei beni", Conc. Ecum.Vat. II, Gaudium et spes 69 )

6) La proprietà privata è un diritto legittimo, ma è un diritto che deve essere limitato e gestito nell'ottica di:

- Una gestione illuminata dell'universo ( l'uomo non è padrone, ma "intendente" )

- Una condivisione dei beni ( la proprietà privata non può essere un diritto rivendicato da una parte di umanità, lasciando fuori l'altra parte ).

Il lavoro integrato nella vita cristiana

1) Il lavoro umano può essere considerato un "prolungamento" dell'opera della creazione (cfr. Pio XII, Messaggio natalizio, 1957).

L'uomo, creato a immagine di Dio, è chiamato a trasformare la natura attraverso il suo lavoro.

Grazie al lavoro l'uomo educa se stesso, diventa "padrone di sé", afferma la propria libertà e autonomia.

Il lavoro è fattore di perfezione morale: è mezzo e risposta dell'uomo alla vocazione ricevuta da Cristo ( Laborem Exercens ).

2) Lavoro e Regno di Dio

Tutta l'umanità è chiamata a dare il suo contributo alla realizzazione del regno di Dio;

tutti dunque partecipano a un "compito comune" ( Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes 33 ).

Il lavoro è fattore di solidarietà che si realizza proprio attraverso la specializzazione stessa del lavoro.

Il lavoro è in stretta relazione con la costruzione del "corpo mistico" perché contribuisce in modo significativo e peculiare a far incontrare gli uomini, ad avvicinarli, a far scoprire l'unità e la fraternità.

3) Lavoro e redenzione

Il rischio che il lavoro produca alienazione e non realizzazione umana e lotta di classe anziché fraternità e comunione è un rischio reale.

Dobbiamo essere in qualche modo grati alla riflessione di K. Marx per aver messo in luce questo aspetto.

Un secondo elemento di attenzione è costituito dalla ricerca sfrenata di profitto e dal miraggio del profitto fine a se stesso.

L'assolutizzazione del guadagno è "figlia" del materialismo e, allo stesso tempo, lo alimenta, facendo del guadagno un idolo a cui tutto sacrificare.

Il cristianesimo insegna un sano distacco dalle ricchezze economiche per evitare di fare di queste il proprio dio.

È necessario l'intervento della grazia di Cristo Redentore per aiutare i cristiani a testimoniare la fede nell'ambiente di lavoro con atteggiamenti e comportamenti coerenti con la fede professata.