La presenza reale di Gesù nell'Eucarestia
Il gesto di Gesù e le sue parole divine operarono nel Cenacolo di Gerusalemme il più grande e il più misterioso dei prodigi:
il pane, cessando d'esser pane, si mutò invisibilmente nel corpo del Signore e il vino, cessando d'essere vino, si mutò nel suo Sangue;
e gli Apostoli, stupiti e commossi, fecero la loro prima Comunione dalle mani del Redentore.
Lo stesso meraviglioso prodigio si rinnova ininterrottamente sui nostri Altari per il ministero del Sacerdote:
alle sue parole consacratrici il pane e il vino cessano di essere povere cose materiali e si trasformano nel Corpo e nel Sangue di N.S. Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo!
Nel sacramento dell'Altare, abbiamo la presenza reale di Gesù.
Questa meravigliosa, singolare e misteriosa conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di N.S. Gesù Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue, pur rimanendo le specie o apparenze del pane e del vino, è detta, con termine proprio, transustanziazione, che significa appunto "mutamento di una sostanza in un'altra ".
Le conseguenze della presenza reale e della transustanziazione possono così riassumersi con le note formule del Catechismo di San Pio X:
L'Ostia prima della consacrazione è pane:
dopo la consacrazione è il vero Corpo di N.S. Gesù Cristo sotto le apparenze del pane.
Similmente, nel calice prima della consacrazione, si contiene vino con alcune gocce d'acqua:
dopo la consacrazione c'è il vero Sangue di N.S. Gesù Cristo sotto le apparenze del vino. ( nn. 324-327 )
1. Il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Gesù al momento della consacrazione. ( n. 328 )
2. Dopo la consacrazione non c'è più pane né vino, ma ne restano solamente le specie o apparenze, senza la sostanza. ( n. 329 )
3. Sotto le apparenze del pane c'è tutto Gesù Cristo, in Corpo, Sangue, Anima e divinità:
e così sotto quelle del vino ( n. 331 ), perché Gesù è nella SS. Eucaristia vivo e vero, e al suo Corpo glorioso sono indissolubilmente unite la Divinità e l'Anima.
4. Quando si rompe l'Ostia in più parti, non si rompe il Corpo di Gesù Cristo, ma solamente le specie del pane;
e il Corpo del Signore rimane intero in ciascuna parte ( n. 322 ).
Analogia dello specchio.
5. Ora Gesù Cristo non è solamente in cielo, ma come Dio è in ogni luogo e come Dio e Uomo è in cielo e nel Santissimo Sacramento dell'Altare, vale a dire in tutte le Ostie consacrate del mondo ( n. 94 e n. 334 ).
6. Gesù Cristo rimane sotto le specie eucaristiche finché sussistono le specie del pane e del vino:
se queste si distruggono o si corrompono o si alterano sostanzialmente, cessa anche la presenza del Signore, perché viene a mancare il segno sensibile del sacramento.
Jesus - Gesù
Hominum - degli uomini
Salvator - Salvatore