Catechista chi sei? |
Gesù continuava a visitare città e villaggi.
Parlava di Dio nelle sinagoghe diffondendo il lieto messaggio del Regno di Dio e guariva ogni sorta di malattie e di sofferenze.
Quando poi si trovò dinanzi ad una grande folla si commosse, perché era gente tormentata e avvilita, come pecore perdute senza pastore.
Disse allora ai suoi discepoli:
"C'è veramente molto da mietere, ma gli operai sono pochi.
Pregate dunque Dio, che è il padrone di questa messe, perché mandi operai al suo campo". ( Mt 9,35-38 )
In diocesi sono numerose le pecore senza pastore:
le persone che aspettano la Buona Novella di Gesù. ( Cfr. Gv 12,21 )
Se è impossibile giudicare le coscienze, che Dio solo conosce, quanto ci è dato vedere ogni giorno intorno a noi fa pensare all'interrogativo posto dal Signore:
"Ma il Figlio dell'uomo, alla sua venuta, troverà ancora la fede sulla terra?".
Quali segni di fede possiamo ravvisare in moltissimi cristiani
- cristiani perché battezzati - che vivono in un ateismo pratico e non di rado (…) anche teorico, in moltissime famiglie che prescindono totalmente, nell'opera educativa - se ancora si può chiamare tale -, dai principi cristiani che ignorano, in quanto considerano normale la ricerca del guadagno e del piacere al di fuori di qualsiasi norma morale?
Basti questo accenno per renderci conto del compito immane che impegna l'opera dei Pastori e di tutti i fedeli che sentono la loro corresponsabilità.3
Le nostre comunità non hanno smesso di evangelizzare.
Ma hanno fatto tutto il possibile?
"Con tutto il cuore sacrificherei tutto il mio, anzi me stesso per voi". ( 2 Cor 12,15 )
Chi hanno evangelizzato?
Chi hanno lasciato privo di annuncio?
Per poter corrispondere alle molteplici necessità della evangelizzazione, ogni comunità ha bisogno di molti Catechisti.
Ogni cristiano e responsabile della parola di Dio, secondo la sua vocazione e le sue situazioni di vita;
(…) è una responsabilità radicata nella vocazione cristiana.
Scaturisce dal battesimo; è solennemente confermata nella cresima;
si qualifica in modi singolari con il matrimonio e l'ordine sacro.( … )
Il cristiano è per sua natura un Catechista.5
Se ogni cristiano è chiamato ad essere Catechista, lo diventa però solo chi risponde a questa chiamata.
Occorre far prendere coscienza a ogni cristiano di tale vocazione:
la presa di coscienza si realizza attraverso una proposta che viene fatta da persona a persona.
La proposta Catechistica è questione di vita o di morte per la Chiesa.
Quella del Catechista è una figura di primo piano nella Chiesa:
il suo non è un lavoro di poca importanza, rivolto a dei bambini, soltanto per prepararli a un sacramento.
Se qualche volta la figura del Catechista è deprezzata, lo si deve al fatto che la stessa catechesi appare come un'attività secondaria.
Il Catechista non è un ausiliario che viene in soccorso alla scarsità del clero.
Egli mette la sua opera a servizio della Chiesa, che per mezzo suo si fa conoscere, vive, cresce.
Gesù ha tenuto in grande considerazione l'impresa cui destinava i suoi apostoli;
mandandoli nelle città e nei villaggi a fare esperienza di evangelizzazione, tratteggiò la loro figura:
Come il Padre ha mandato me, così Io mando voi…
Non siete voi che avete scelto me, ma Io ho scelto voi…
E vi ho scelti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto sia duraturo…
Proclamate che il Regno di Dio è vicino…
Sarete miei testimoni fino all'estremità della terra…
In piena umiltà e fiducia, il Catechista:
- È un testimone: parla in prima persona di cose che fanno parte della sua esperienza di fede.
"Ciò che abbiamo visto e udito lo annunziamo anche a voi". ( 1 Gv 1,1-3 )
- È un maestro, chiamato a rendere esplicita la ricchezza del mistero di Cristo, a far percepire e capire, per quanto è possibile, la realtà di Dio che si rivela e si comunica.
"Andate e ammaestrate tutte le genti ( … ) insegnando loro a osservare tutto ciò che Io vi ho comandato". ( Mt 28,19 )
- È un educatore: si propone il pieno sviluppo della personalità cristiana dei fedeli.
Più che con le parole, si fa educatore offrendo la sua vita come modello.
"Siate miei imitatori come io lo sono di Cristo". ( 1 Cor 11,1 )8
La migliore definizione di Catechista la dà il Catechista stesso con la sua vita.
Egli è quindi chiamato per primo a una continua conversione.
È facile, però perdere di vista poco per volta questo ideale.
Alla debolezza del singolo vengono in soccorso, con la grazia di Dio, l'amore e la solidarietà del gruppo Catechisti e di tutta la comunità.
- Le riunioni di preghiera.
- La revisione di vita.
- Lo studio fatto in comune.
- Lo scambio di esperienze.
- La carità fraterna.
Ecco dei preziosi aiuti perché ciascuno cresca nella consapevolezza della propria missione.
"Testimone di Cristo Salvatore, ogni Catechista deve sentirsi e apparire, lui pure, un salvato: uno che ha avuto non da sé, ma da Dio, la grazia della fede, e si impegna ad accoglierla e a comprenderla, in un atteggiamento di umile semplicità e di sempre nuova ricerca.
Educatore dei fratelli nella fede, egli è debitore verso tutti del Vangelo che annuncia;
dalla fede e dalla testimonianza di tutti egli si lascia a sua volta educare".9
"Oltre a conoscere adeguatamente il messaggio che espone, egli ne è segno visibile, mediante la sua vita.
Quanti lo ascoltano, devono poter avvertire che, in certo modo, i suoi occhi hanno visto e le sue mani hanno toccato;
dalla sua stessa esperienza devono ricevere luce e certezza".10
"I Catechisti sanno che non diventano maestri che ripetono nozioni acquisite, ma camminano nel discepolato, dove la lunga esperienza di ascolto abilita ad accogliere la Parola nell'oggi della Chiesa e dell'uomo, assieme ai propri fratelli, per favorirne la comprensione e la fruttuosità.
La cura per personali momenti di preghiera, di docile ascolto della Parola, di cordiale scambio ecclesiale e di accordo con i pastori è via normale e indispensabile per mantenere vero il proprio servizio, vincolando al suo fondamento evangelico che è il discepolato nella chiesa".11
"Discepolato e testimonianza, missionarietà e compagnia, cura delle armonie, dicono il ritmo interiore del Catechista, che consente la fedeltà e la creatività del suo servizio.
Così, proprio all'interno del loro servizio, i Catechisti vedono emergere progressivamente ed esistenzialmente, la fisionomia di educatori nella fede, della quale il Signore ha fatto loro dono e urgenza.
La fede, infatti, essi la scorgono, e la sostengono nel suo primo e stabile radicarsi nel cuore e nella vita dell'uomo, seguono tappe e propongono strumenti per il suo sviluppo e consolidamento, l'accompagnano e la stimolano in vista della sua permanente fecondità".12
"AI Catechista, in particolare, spetta il compito specifico e delicato di trasmettere la fede e di educare alla totalità della vita cristiana.
Da qui un'ulteriore esigenza di una sua formazione qualificata e di un sostegno costante da parte della comunità".13
La posta in gioco non è di poco conto.
Le esigenze dell'evangelizzazione sono immense.14
Le persone disponibili sono poche.15La meta cui mirare è altissima.16
Sotto la guida dei responsabili, evitando lo scoraggiamento e la fretta, la comunità si raduna per prendere coscienza della situazione concreta in cui vive e dell'esigenza di evangelizzare.
Mai come in questo caso occorre "camminare insieme".
3 | Camminare insieme 7 |
5 | RdC 183 |
8 | RdC 185-188 |
9 | RdC, 185b |
10 | RdC, 186b |
11 | OIFC, 3a, p. 21 |
12 | OIFC, 3, p. 23s |
13 | CCIFR, 8 |
14 | cfr. A |
15 | cfr. B |
16 | cfr. C |