Il sesto comandamento
Non commettere adulterio ( Es 20,14; Dt 5,18 )
Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico:
chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore ( Mt 5,27-28 ).
Il sesto comandamento proibisce di "commettere atti impuri", cioè ogni sguardo, parola o gesto che offenda la modestia e il pudore.
La vocazione alla castità ( CCC 2337 )
La castità esprime la positiva integrazione della sessualità nella persona e conseguentemente l'unità interiore dell'uomo nel suo essere corporeo e spirituale.
La sessualità, nella quale si manifesta l'appartenenza dell'uomo al mondo materiale e biologico, diventa personale e veramente umana allorché è integrata nella relazione da persona a persona, nel dono reciproco, totale e illimitato nel tempo, dell'uomo e della donna.
La virtù della castità, quindi, comporta l'integrità della persona e l'integralità del dono.
La purezza cristiana
Il concetto di purezza è generico.
Nel campo fisico, indica l'assenza di elementi eterogenei, che mutino le qualità di una sostanza o di una cosa, o ne diminuiscano il pregio e la bellezza.
Così, ad esempio, l'acqua si dice pura, quando non è mescolata ad altre sostanze;
e si dice puro il cielo, quando è limpido, terso, sereno, non offuscato da alcuna nube.
Nel campo morale, la purezza è l'assenza di ogni macchia o bruttura che alteri la serenità e la bellezza dell'anima e la dignità del corpo.
Positivamente, la purezza morale può definirsi. la virtù dell'innocenza e del candore, che ci rende santi, quasi angeli di Dio, nei pensieri, negli affetti, nello sguardo, nelle parole, negli atti, in tutta la nostra vita.
La purezza comprende quattro gradi fondamentali, corrispondenti agli stati e alle età dell'uomo
- l'innocenza dei fanciulli
- la purezza dei giovani
- la castità coniugale
- la verginità cristiana.
L'innocenza dei fanciulli è la purezza serena, aperta, senza sforzo, dell'età che non conosce e neppure sospetta il male.
Dolorosamente non dura che pochi anni felici e spensierati, che formano la nostalgia e il rimpianto insopprimibile di tutta la vita!
La purezza dei giovani è purezza di lotta e di conquista:
contro gli istinti e le passioni, che insorgono frementi;
contro le suggestioni del mondo e le insidie del demonio.
La castità coniugale che si esprime nel reciproco dono dei coniugi, che nell'unione delle loro anime e dei loro corpi, santificata dal sacramento del matrimonio, sono immagine dell'amore di Cristo per la sua Chiesa, e segno della sua fecondità.
La verginità consacrata caratterizzata da un amore indiviso per Cristo e segno della realtà futura dei figli di Dio.
In sintesi dal CCC ( 2392 - 2400 )
" L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano ".
Creando l'essere umano uomo e donna, Dio dona all'uno e all'altra, in modo uguale, la dignità personale.
Spetta a ciascuno, uomo e donna, riconoscere e accettare la propria identità sessuale.
Cristo è il modello della castità.
Ogni battezzato è chiamato a condurre una vita casta, ciascuno secondo lo stato di vita che gli è proprio.
La castità significa l'integrazione della sessualità nella persona.
Richiede che si acquisisca la padronanza della persona.
Tra i peccati gravemente contrari alla castità, vanno citate la masturbazione, la fornicazione, la pornografia e le pratiche omosessuali.
L'alleanza liberamente contratta dagli sposi implica un amore fedele.
Essa impone loro l'obbligo di conservare l'indissolubilità del loro matrimonio.
La fecondità è un bene, un dono, un fine del matrimonio.
Donando vita, gli sposi partecipano della paternità di Dio.
La regolazione delle nascite rappresenta uno degli aspetti della paternità e della maternità responsabili.
La legittimità delle intenzione degli sposi non giustifica il ricorso a mezzi moralmente inaccettabili ( per es. la sterilizzazione diretta o la contraccezione ).
L'adulterio, il divorzio, la poligamia e la libera unione costituiscono gravi offese alla dignità del matrimonio.
Non si può rimanere casti senza una preghiera fervorosa, la confessione frequente e il frequente incontro con Gesù nell'Eucarestia.
Non si può rimanere casti senza la lotta.