Omelia
4-5-2007
Dal Vangelo secondo Giovanni ( Gv 14,1-6 )
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del padre mio vi sono molti posti … "
1) Non sia turbato il vostro cuore
2) "Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me"
3) Nel turbamento è in atto una vera e propria opera del nemico di Dio: le tentazioni
4) Il significato spirituale della parola croce vuol dire: la tua situazione concreta
5) Tutti gli uomini sono dominati dall'egoismo, ma ci sono quelli che cercano di liberarsi
6) "Ognuno prenda la sua croce" vuol dire: ognuno impari ad accettare la sua situazione concreta e la viva con me
7) Il nemico di Dio aspetta solo che tu abbia un momento difficile, ti mette il dubbio di fede
8) Il turbamento? Viene a stravolgere tutto quello che è la verità
9) Quando uno vive con i sacramenti, e con la preghiera, le tentazioni ci sono ma non attecchiscono
10) La fede significa: prendere sul serio quello che Dio dice
11) Imparare a scegliere bene. Purtroppo ci sono tanti che soffrono di presunzione
12) Alcuni dicono: non esiste una unica verità, esistono tante verità
13) "Ricordati che la voce da ascoltare è quella del Pastore"
14) È importante sapere che cosa scegliere
15) Come si chiama questo atteggiamento del Signore? Si chiama la speranza
16) Questa sera il Signore mi ha detto che è andato prepararmi un posto bello, e poi viene Lui a prendermi
17) Quando la parola di Dio ti dice: "Loda il nome del Signore" tu lodalo
Omelia
Non sia turbato il vostro cuore. Il turbamento è un disturbo che tocca la mente dell'uomo ma che è indirizzato allo spirito dell'uomo.
Il turbamento è uno stato di disagio profondo che ingenera i dubbi, o che è generato dai dubbi.
Il turbamento si supera con un atto di fede.
Il turbamento è un disturbo che può anche essere una tentazione, il turbamento fa sì che i tuoi occhi siano fissi sui tuoi problemi e che trascinino su quei problemi tutto il resto della tua vita.
Il turbamento, lo dice anche la parola, assomiglia tanto a un turbine, risucchia tutto dentro di sé poi sparge in giro, le famose trombe d'aria, ricordate come fanno?
Prima risucchiano tutto e distruggono, portano in alto e sparpagliano in giro.
Dopo che è passato il turbine non c'è altro che rovina.
Quando l'anima di una persona è sotto turbamento è come se si trovasse dentro un turbine, tutto ciò che c'era prima perde significato, tutto viene stravolto, tutto viene risucchiato, tutto va al centro, nel famoso "occhio del ciclone".
E tutto viene trasportato, sconvolto, non c'è più niente di sicuro nella vita di una persona che è vittima del turbamento.
Però la parola di Dio ci dice come si supera il turbamento, ci dice qual'è la medicina per affrontare e superare il turbamento.
Lo dice qui: "Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me".
Allora è evidente che questa sera il Signore, tra le altre cose, avrà un occhio di particolare attenzione per tutti coloro che qui con noi questa sera, sono afflitti da qualche turbamento.
Il Signore ci dice che interverrà nella vita di queste persone.
Però dice anche che cosa dobbiamo fare affinché il turbamento venga a dissolversi nella nostra vita.
Che cosa produce il turbamento?
Tante cose, tante cose che accadono nella vita di ciascuno di noi e che vengono vissute in un modo senza speranza.
Allora noi capiamo che nel turbamento è in atto una vera e propria opera del nemico di Dio, che è il principe di questo mondo, e noi sappiamo che lui è sempre in azione, e la sua opera ordinaria si chiamano: le tentazioni.
È evidente che lui per tentare una persona usa il materiale che trova a sua disposizione, per cui si serve anche delle cose che ci accadono.
Non possiamo essere delle persone sciocche, o spaventate, che vedono l'intervento diretto del diavolo su tutte le cose che ci succedono, lo dico piano perché tanto è una verità, ricordatevi che il diavolo è il padre di tutti i vizi, siete d'accordo?
Anche la pigrizia? E come fa a suscitare la pigrizia negli altri se lui non è pigro?
Questo vuol dire che se lui trova una situazione che gli è già favorevole, non ha bisogno di produrla lui stesso, è già lì pronta.
Ora poiché noi viviamo in una situazione di persone che vivono dopo il peccato originale, il nostro semplice vivere in questo mondo procura tante situazioni difficili, la malattia, la fatica, la nostalgia e tante altre cause; l'incomprensione, la gelosia degli altri, l'invidia ecc … provocano dei disagi nella nostra vita? Sì.
Non è detto che questi siano stati procurati direttamente dal principe di questo mondo, non possiamo essere delle persone sciocche e superficiali che vedono questo in questo modo diretto, ma sappiamo molto bene che lui troverà queste situazioni e se ne servirà.
Quindi che cosa farà nella sua opera ordinaria che si chiamano le tentazioni?
Viene, vicino a te, e ti suggerisce qualche cosa a proposito delle cose che ti stanno succedendo, solo che gli da un'altra interpretazione.
Adesso avete capito perché Gesù aveva detto una volta: "Prendete la vostra croce e seguitemi, perché il mio carico è dolce e il suo peso è soave".
Tante persone quando sentono parlare della parola croce, immaginano una cosa molto sbagliata che è questa: pensare che il Signore ci dia qualche sofferenza.
In realtà il significato spirituale della parola croce, in questo ambito, vuol dire: la tua situazione concreta.
Allora nella nostra situazione concreta ci sono delle difficoltà? Ci sono dei dispiaceri?
Ci sono delle delusioni? Ci sono delle fatiche? E queste sono le nostre croci.
Non sono, necessariamente, delle cose che il Signore ha voluto darci; sono cose che fanno parte della vita dell'uomo di tutti i giorni.
Certo, lo sappiamo, tutto questo dolore, questa sofferenza sono stati causati dal peccato originale, dalla ribellione che noi uomini abbiamo fatto nei confronti di Dio, e queste sono le conseguenze; "Con il sudore della tua fronte faticherai per cibarti ecc …" vi ricordate?
Queste sono le conseguenze del peccato originale, e sono la nostra fatica, la nostra sofferenza, che poi si manifesta in mille altri modi.
Pensate, a volte, com'è difficile avere a che fare con certe persone che si lasciano guidare dal loro egoismo.
Noi sappiamo che tutti gli uomini sono dominati dall'egoismo, ma ci sono quelli che cercano di liberarsi dall'egoismo e fanno un cammino di santità; e ci sono invece quelli che non fanno nulla per liberarsi dall'egoismo e vivono così allo stato brado.
Avete fatto bene, all'inizio della serata, ad invocare lo spirito di santità.
Perché invocare lo spirito di santità vuol proprio dire: noi vogliamo liberarci dai vincoli dell'egoismo.
Perché l'egoismo produce molte conseguenze.
Allora il Signore Gesù, questa sera, viene con questa parola, che fa parte della liturgia di oggi, voi lo sapete che non voglio mai cambiare le Letture del giorno, perché in quelle Letture c'è sicuramente qualche cosa che il Signore vuole farci sapere.
Oggi ci dice come liberarci dal turbamento, da questo turbine, che è una tentazione, e la tentazione prende dalle cose che ci succedono e viene il nemico e ci dice: "Vedi, non è niente vero che il Signore ti vuole bene, perché ti sta succedendo questo, ti sta succedendo quest'altro ecc …".
A volte, quando la persona non ha un cammino cristiano sufficientemente forte, sapete che cosa arriva a dire?
Ma forse l'avete sentito dire anche voi, o forse vi è sfuggito anche a voi dalla vostra bocca: "Il Signore mi ha dato questa croce".
L'avete sentito dire? Ma non è il Signore che ti ha dato la sua croce, la sua croce se l'è portata Lui, anzi Lui si è portato tutti i nostri peccati per liberarci dal peso di tutte queste conseguenze.
E quando Gesù dice: "Ognuno prenda la sua croce e mi segua" vuol dire questo: ognuno impari ad accettare la sua situazione concreta e la viva con me.
Allora prendere la propria croce significa imparare ad accettare la nostra situazione e viverla con il Signore.
Questo è il primo passo.
Non è una rassegnazione, noi non stiamo facendo un cammino di rassegnazione ma stiamo facendo un cammino di fede, siete d'accordo?
Perché se il primo passo è quello d'imparare ad accettare la nostra situazione concreta, questo ci serve, diciamolo in una maniera buffa: per dare un colpo in testa al nemico di Dio.
Perché quando noi accettiamo la nostra situazione concreta, non ascoltiamo più lui che viene a metterci la confusione nella testa, che si chiama turbamento, perché lui dice: vedi questo ti va male, quest'altro ti va male, speri tanto che accada questo e non succede, vedi il Signore non ti vuole bene.
Ecco dove sta il turbamento: dare questa interpretazione.
Il nemico di Dio aspetta solo che tu abbia un momento difficile nella tua vita, anche difficoltà economiche, anche difficoltà di relazione, e viene e ti porta il turbamento, cioè ti mette il dubbio di fede.
Ti fa pensare che dato che ti sono successe tutte queste cose, allora il Signore non si occupa di te.
Oppure, continuando nel cammino, dice: "Come, certo a te sembra che non si occupi di te, ma allora Dio è buono? Allora Dio non è buono".
Vedi si passa si passa già a qualche cosa di più grave, prima non si osa dire che il Signore non si occupa di te, poi continua e allora dice: non è buono, e poi dice: "Se allora Lui, che ha tutta questa potenza, non fa niente per aiutarti, allora è cattivo".
Vedete com'è il turbamento. Viene a stravolgere, a contorcere tutto quello che è la verità.
Ora una persona che ascolta queste tentazioni, è evidente, cade nel turbamento; e io sono convinto che, purtroppo, molti esaurimenti nervosi, molti periodi di tristezza, di perdita di senso della vita, forse anche alcuni casi di depressione, siano stati causati, tutto sommato, da questo profondo turbamento.
C'è qualcuno che viene vicino a te, senza che tu te ne accorga, e ti dice: "Tanto tu non vali niente, tanto nessuno ti vuole bene, neppure il Signore si occupa di te, non vedi quante cose ti sono accadute, non vedi come tutto sta andando allo sfascio ecc …"
E se questa persona ha una vita di fede, e di preghiera, e di sacramenti, supera il momento difficile, che è una tentazione; tutti abbiamo le tentazioni? Tutti.
Però, voi lo sapete, quando uno vive con i sacramenti, e con la preghiera, le tentazioni ci sono ma non attecchiscono.
Se io metto qui sopra una manciata di chicchi di grano, secondo voi attecchiscono?
Sono piastrelle, come fanno ad attecchire i chicchi di grano?
Possono stare lì anche 5000 anni; nelle tombe egizie trovano i chicchi di qualche semente, di qualche cosa, che hanno 5000 anni e non hanno prodotto nulla perché non era il luogo adatto.
Però, se trova il luogo adatto, tutto ciò che viene seminato attecchisce.
Allora se il tuo cuore è attaccato al Signore, è difficile che la tentazione abbia il sopravvento, siete d'accordo con me?
Ma quando il tuo cuore non è attaccato al Signore e comincia a distrarsi, a guardare le cose, e ha lasciarsi condizionare dalle cose che succedono, allora è come un terreno, magari da dissodare, che però è capace di ricevere queste sementi maligne.
E quando l'erba velenosa ha attecchito nel tuo cuore, diventa infestante e lo soffoca.
C'è un antidoto a tutto questo? Si, la fede.
"Abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me".
Ora che cosa si può dire a proposito della fede, visto che è quella che ci salverà nei confronti dei turbamenti?
Beh, la fede, detto in parole proprio molto semplici, significa: prendere sul serio quello che Dio dice.
Cos'è la fede? Prendere sul serio quello che Dio dice.
E invece il suo contrario che si chiama il dubbio, è semplicemente il contrario: non prendere sul serio quello che Dio dice.
C'è un altro versetto della Bibbia che è molto importante, si trova nella Lettera ai Romani al cap. 6 al versetto 16, dove si dice come concetto pressappoco questo, con parole più complesse perché a San Paolo piaceva essere molto preciso, il concetto era questo: ognuno si sceglie il suo capo.
Ognuno si sceglie il suo capo.
Che detto in parole più semplici significa anche questo: Sono io che decido quale voce ascoltare.
Questo perché il Signore ha una grande stima per ciascuno di noi, però, voi sapete, questa capacità di decidere è molto importante, perché dalle nostre decisioni dipende tutto il resto della nostra vita, qui sulla terra ma anche nell'aldilà.
Ecco perché è importante imparare a scegliere bene.
Purtroppo ci sono tanti che soffrono di una malattia grave che si chiama: la presunzione.
Questi, non si sa bene per quale motivo, credono di essere in grado di poter giudicare qualunque cosa semplicemente con le loro opinioni.
Ma le opinioni non sono necessariamente la verità.
Ai tempi di Gesù, molti personaggi sapienti pensavano che Gesù fosse uno squilibrato, ma la verità non era quella; siete d'accordo?
Scribi, Farisei, Dottori della Legge, Sommi Sacerdoti, erano convinti che Lui fosse un eretico, un bestemmiatore, un sobillatore di popolo; ma la verità non era quella.
Allora ci sono persone affette da questa presunzione che pensano di essere in grado di giudicare qualunque cosa, di dire che cosa sia il bene e che cosa sia il male, basandosi semplicemente su quello che loro sentono in quel momento.
E questa è una vera e propria presunzione, perché significa dire: ecco, io ho la capacità di dire ciò che è vero e ciò che è falso, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Ma in base a che cosa tu dici questo? Perché o tu possiedi la verità, oppure tu sei un cristiano di nome ma non di fatto.
Come mi è capitato, questa mattina, di sentire da una persona che diceva: "Non esiste una unica verità, esistono tante verità quante sono le persone che l'analizzano".
E badate bene che questa idea è molto diffusa.
C'è il rifiuto della verità, ognuno la pensa come vuole.
E no, mi dispiace, certo lo so che dicendo questo dico una cosa che, per certa gente, potrebbe sembrare anacronistica, però io sono venuto qui in chiesa con un paio di forbici, secondo voi?
Voi avete delle forbici? Volete venire qui a tagliare questo brano del Vangelo?
Togliamo quella frase che ci dà fastidio: "Io sono la via, la verità e la vita".
Com'è possibile che ci siano dei cristiani che pensano di avere la verità, e stanno andando contro quello che il Signore dice? "Tu non toccherai la vita" che è il comandamento numero 5: non uccidere.
Com'è possibile che ci siano dei cristiani che, pubblicamente dicono di essere dei cattolici adulti, che si permettono invece di spadroneggiare sul concetto della vita? Com'è possibile?
Allora, carissimi, siamo in un periodo di grande turbamento.
E i cristiani dovrebbero essere così saggi da ricordarsi quello che c'è scritto nel Vangelo, a meno che tu abbia deciso di dire: "Io sono un cristiano che però vuole dare retta a tutte le altre voci del mondo" senza domandarmi se queste voci veramente servono la verità o servono un pregiudizio.
Allora io affermerò, per esempio, che la Chiesa è reazionaria e retrograda perché non parla dell'evoluzionismo, oppure dirò che la Chiesa non si è mai evoluta.
Sono frasi nuove quelle che vi sto dicendo? Questo significa essere molto più oscurantisti e molto più ignoranti di quello che è l'insegnamento della Chiesa.
Allora attenzione bene: qual è la voce a cui vogliamo dare credito nella nostra vita?
Le voci del mondo che si basano sull'emozionalismo, sul sensazionalismo, oppure la voce della verità?
Sei tu, solo tu che puoi decidere.
Certo tu capisci bene che il compito della Chiesa è quello di ricordarti: "Ricordati che la voce da ascoltare è quella del Pastore".
Vi ricordate domenica scorsa: "Io sono il pastore, conosco tutte le mie pecore ed esse ascoltano la mia voce".
Questo vuol dire che ci possono essere delle pecore che possono anche non voler ascoltare la voce del padrone.
Allora il compito è semplicemente quello di dire: ricordatevi che il Signore Dio ha dato questi insegnamenti, poi ognuno è responsabile della propria anima e della propria coscienza.
Però c'è la necessità di dire: Gesù Cristo dice la verità, è Lui che dice la verità.
E l'atto di fede in che cosa consiste? Nel dire: va bene, tutto il mondo dice delle cose strane; io mi fiderò di quello che dice Gesù Cristo, perché io sono la sua pecorella e ascolto la Sua voce, e Lui si prende cura di me perché è il mio pastore.
Allora quando tutto intorno a te crolla, quando tutto attorno a te ti parla di sfascio, di turbamento, di confusione, allora tu hai solo una cosa da fare: esercita la fede.
Cosa vuol dire? Prendi sul serio quello che Dio ti dice.
Certo che se uno legge tutti i rotocalchi del mondo ma non ha mai letto una sola volta nella sua vita il Vangelo, come fa a sapere quello che dice Gesù?
Carissimi il primo gradino della guarigione, questa sera, si riferisce proprio a questo cammino di fede.
Questa guarigione te la ottieni tu, questa guarigione te la guadagni tu, di questa guarigione sei tu l'autore, perché questa guarigione dipende solamente da te, da quale voce hai deciso di ascoltare.
E la voce che mai ti tradirà è la voce che, dall'alto della croce, diceva: "Padre perdonali perché non sanno quello che fanno".
Ed è quelle stessa voce che diceva: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, perché io vi ristorerò".
Ed è quella voce che questa sera ci ha detto: "Io sono la verità, io sono la vita" ed è quella voce che ti dice: "Non essere turbato, non credere a tutto quello che ti dicono intorno, perché ci sono io, ci sono io che penso a te".
Ora come si chiama questo atteggiamento del Signore? Si chiama la speranza.
Noi viviamo tutti i giorni con questa speranza, cioè pensando a che cosa ci aspetta, e se non l'abbiamo mai fatto prima, forse è il caso di cominciare; perché è la speranza che sostiene la fede.
La speranza di quello che Gesù ci ha promesso.
E questa sera Gesù è venuto ad alimentare anche la nostra speranza e ci ha detto: "Vado a prepararvi un posto perché siate dove sono io".
Questa è una dichiarazione di Gesù sì o no? La prendi sul serio? Oppure l'ha detto per gli altri o l'ha detto per te?
Attenzione bene qui ho letto questo brano del Vangelo di Giovanni, al capitolo 14 e poi ho detto: "Parola del Signore" e voi avete detto: "Lode a te o Cristo" quindi vuol dire che avete accettato che il Signore abbia detto queste cose.
A chi le ha dette? A me? A Quelli del coro? Le ha dette a voi? A ciascuno di voi, individualmente? singolarmente? personalmente?
Questo vuol dire che tu devi dire: "Questa sera il Signore mi ha detto questo.
Mi ha detto che pensa a me. Mi ha detto che è andato prepararmi un posto bello, e poi mi ha detto che quando sarà ora verrà a prendermi.
Lui, mica il diavolo, viene Lui a prendermi, mica mi lascia da solo, mica mi fa attraversare il passaggio da questa vita all'altra vita da solo, ha detto che viene Lui, quindi non ho neanche più paura della morte, perché ha detto che viene Lui a prendermi e ha detto che mi porterà in un posto bello.
E allora perché io devo vivere triste nella mia vita, sapendo che il mio futuro è molto felice, perché debbo lasciarmi prendere dal turbamento, in fondo nessuno degli altri mi ha fatto queste promesse, solo Gesù me le ha fatte".
Vi ricordate quando Pietro e anche gli altri apostoli si trovavano in crisi e Gesù ha detto: "Come volete andarvene anche voi?", perché Gesù aveva detto: "Chi non mangia la mia carne, chi non beve il mio sangue, non verrà nel Regno dei Cieli", e Pietro che cosa ha risposto?
Pietro ha risposto: "Signore, da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna", che detto in parole semplici vuol dire così: Signore è vero che quello che tu dici è pazzesco, però è anche vero che nessuno ci ha fatto delle promesse sull'aldilà come ce le stai facendo tu.
Questo vuol dire che se noi seguiamo la tua voce, verremo dove sei tu, se seguiremo le altre voci, andremo a finire dove sono le altre voci, e io non voglio andare a scaldarmi i piedi.
E voi? Io non voglio legare la mia vita alle cose di questo mondo, le uso ma non mi lego il collo alle cose di questo mondo perché sono pesanti e vanno a fondo; invece mi voglio legare alle parole di Dio perché sono leggere e mi portano in alto.
E allora impara a fare così, quando la parola di Dio ti dice: "Loda il nome del Signore" tu lodalo, "ma ho tanti problemi, ho tanti dispiaceri".
Non importa lodalo lo stesso, perché Dio ha detto: "Nessuna delle mie parole ritornerà a me, senza aver operato ciò per cui l'ho mandata".
Ci credi tu? Vedi ho conosciuto delle persone molto furbe, le quali hanno cominciato prima a leggere i Vangeli, poi a leggere i Salmi e poi, via, via, hanno cominciato a leggere tutta la Bibbia con un quaderno vicino.
E tutte le volte leggendo la Bibbia trovavano una promessa di Dio, se la scrivevano perché dicevano: "Oh, Dio ha promesso queste cose e quindi vuol dire che queste cose succederanno".
Bene, carissimi, per questa sera prepariamoci davvero a ricevere la guarigione dai turbamenti, la guarigione della fede, impariamo a credere a quello che il Signore dice.
Impariamo ad aggrapparci a quelle parole e a farle diventare nostre, perché più il nostro cuore si aggrapperà a quelle parole, più vedremo che quelle cose si realizzeranno.
Allora quando sentiremo che il Signore dice: "Lo voglio, sii guarito" tu vedrai, all'istante che la tua malattia sparirà, perché se è il Signore che lo dice questo non può che accadere.
Sia lodato Gesù Cristo.