Omelia
2-3-2007
Dal Vangelo secondo Matteo ( Mt 5,20-26 )
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli…"
1) Ed ecco il primo momento in cui l'amore del Signore raggiunge i nostri cuori
2) I salmi ci dicono: "Dalla parola del Signore furono fatti i cieli"
3) Dio stesso ha pronunciato: io voglio che tu esista
4) Ora i guai cominciano quando cominciamo a prendere le distanze da questo disegno di Dio
5) Si diventa delle persone ribelli
6) Molti continuano a conservare un'idea strana: che Dio sia un despota, sia un tiranno
7) "Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli"
8) Non fare le cose giuste ma diventare persone giuste
9) La persona giusta fa le cose secondo la legge di Dio
10) Il mio cuore com'è? Il cuore di carne è il cuore di Gesù
11) La vera grande guarigione
12) Con l'incarnazione di Gesù, con il nostro battesimo
13) Insegnami a camminare nelle tue vie
14) Bisogna che noi diamo a Lui una fiducia totale
15) Le cose più grandiose possono accadere
16) Dì agli altri quello che Dio ha fatto per te, questo è il modo di cambiare il mondo
17) Gesù è venuto nel mondo per salvare il mondo
18) Quando tu confessi con la tua bocca che Gesù è il tuo Signore, allora sei salvo
19) Quando tu hai la mentalità di Dio c'è una identità tra quello che vuole Lui e quello che vuoi tu
20) Ti offro la possibilità di salvarti, Dio mi ha salvato, Dio ha cambiato la mia vita
21) Quando hai incontrato il Signore tutto è cambiato, dicendolo a qualcuno lo salvi
22) Gioia più grande non c'è che vedere un'anima, che per le tue parole accoglie la salvezza
23) Cercate prima il Regno di Dio, e tutte le altre cose vi saranno date in sovrabbondanza
24) Dio non si lascia superare da nessuno in generosità
Ed ecco il primo momento in cui l'amore del Signore raggiunge i nostri cuori e le nostre vite.
Molto del cambiamento che fa parte della nostra vita, dipende da come apriamo il nostro cuore ad accogliere la parola del Signore.
Perché non dobbiamo mai dimenticare che il Signore agisce in base a quello che lui dice, e per di più quello che lui dice è la verità, non quello che sembra a noi.
È più vero quello che dice il Signore di quello che riusciamo a capire noi.
In fondo i salmi ci dicono: "Dalla parola del Signore furono fatti i cieli", e vediamo anche che ogni volta che il Signore agisce, per agire non usa la bacchetta magica, non schiocca le dita, non alza un sopracciglio, ma dice quello che deve accadere.
Questo vuol dire molte cose.
Che tutto quello che ci circonda è il frutto della sua volontà.
Noi stessi esistiamo perché Lui ha voluto che esistessimo.
Nel segreto della Sua onnipotenza, noi abbiamo cominciato a esistere, perché Dio stesso ha pronunciato: io voglio che tu esista.
E mentre il Signore diceva io voglio che tu esista, questo dire che tu esista, conteneva dentro di sé tutto un disegno speciale che ci riguarda.
Un disegno unico e irripetibile per ciascuno di noi.
Siamo adesso sei miliardi sulla terra? Va bene, sei miliardi di disegni diversi.
Se poi dovessimo contare tutte le persone che sono vissute sul globo terrestre fino ad oggi, chissà quanti migliaia di miliardi si tratta, e per ciascuna di queste persone un disegno particolare.
Disegno che non avviene nonostante tutto.
Il Signore nostro Dio non è, come pensano alcuni, una costellazione per cui uno che appartiene a un certo segno, che fa riferimento a una costellazione, allora ha già il suo futuro quasi prefissato.
Il disegno di Dio su ciascuno di noi è un progetto.
Un progetto che può essere realizzato, che può anche essere disatteso.
Allo stesso modo in cui un architetto progetta una meravigliosa chiesa e, se il progetto viene eseguito fedelmente, il risultato sarà un luogo accogliente, un luogo di spiritualità, ma se il progetto non viene eseguito come è stato disegnato allora quello che verrà fuori sarà sicuramente uno sgorbio.
Allora Dio, su ciascuno di noi, ha un progetto, la nostra vita è frutto di un Suo sogno; forse fa un po' ridere dire la parola sogno, ma per capirci meglio, dobbiamo capire che Lui ci fa esistere, dentro di sé ha il disegno della nostra vita e nello stesso tempo sa che noi siamo liberi.
E quindi Lui desidera con tutto il cuore che noi condividiamo questo Suo disegno.
Ora i guai, nella persona umana, cominciano quando cominciamo a prendere le distanze da questo disegno di Dio.
Tanto per intenderci, un po' come accade spesso alle persone, è capitato probabilmente anche a noi, nell'età adolescenziale noi ci distacchiamo dalle guide dei genitori, quasi con un senso di insofferenza.
Può capitare? Tutti coloro che sono genitori e hanno avuto dei ragazzi di quella età lì, sanno bene con quanta difficoltà si riesce ad avere un dialogo in quei tempi, è vero o no?
Lo scopo dei genitori nel dare l'educazione è sempre quello: che il loro progetto si possa realizzare. Ma quando questo progetto non viene condiviso.
Cioè quando l'educazione buona non viene più accettata e si diventa delle persone ribelli, come stanno i genitori? Ci stanno male.
Perché ci stanno male? Perché i genitori amano i loro figli; e vedono che hanno proposto loro una strada buona, una strada giusta, una strada che li metterà al sicuro nel resto della loro vita, e mentre pensano, sperano, si sono dati da fare per tanti anni perché questa educazione rimanesse nel loro cuore; all'improvviso vedono che la ribellione sorge nel cuore dei loro amati.
E quindi che cosa accade? Che essi ci stanno male; d'altro canto i giovani in questo stato di ribellione, di dimostrazione che hanno una loro personalità, una loro individualità, non è che stiano vivendo una situazione molto felice.
Ogni volta che si crea una contrapposizione, nessuno è felice, è vero o no?
Quindi gli stessi ribelli provano un senso di disagio, di sofferenza; tutto perché? Perché c'è ribellione.
Ora una cosa analoga capita al genere umano, purtroppo in questo caso non è un cammino semplicemente naturale che dopo qualche anno si affievolisce, perché la maturità, l'esperienza ti permette di capire che quanto ti era stato insegnato in fondo, in fondo, aveva le sue ragioni ed era una cosa buona, non è vero?
Purtroppo nel cammino spirituale, per tantissime persone, non è così.
Perché molti continuano a conservare nel profondo del proprio cuore un'idea strana e cioè: che Dio sia un despota, che Dio sia un tiranno, e che Lui voglia, a tutti i costi, farci fare quello che vuole Lui a dispetto di quello che vogliamo noi.
Che cosa è accaduto? È accaduto, per tante persone, che il progetto di Dio è rimasto nel cuore di Dio, e non è entrato nel tuo cuore.
E così tu non hai acquisito il modo di ragionare di Dio, hai continuato ad avere il modo di ragionare del mondo.
Ci sono dei vecchi-bambini che non sono mai cresciuti, hanno magari 80 anni ma non sono mai cresciuti; continuano a mantenere un senso di contrapposizione, non hanno acquisito il modo di pensare di Dio, e pensare che il modo di ragionare di Dio è l'unico modo che ti mette nella pace, nella serenità.
"Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli".
Mi pare quasi di sentire i discepoli che dicono: Signore come è possibile superare la giustizia degli scribi e dei farisei?
Quelli erano addirittura fissati della giustizia, ma proprio quasi ossessionati, i farisei persino davano la decima del prezzemolo, del rosmarino.
Quindi erano proprio esasperanti nella loro osservanza scrupolosa della legge.
E allora i discepoli, sicuramente, da Gesù dicono: ma com'è possibile essere più giusti di loro?
E poi Gesù parla del Regno di Dio.
E sì perché la giustizia di cui parla Gesù, non è una giustizia legale cioè fare le cose giuste, ma diventare persone giuste. Vi piace questa differenza?
Non fare le cose giuste ma diventare persone giuste.
Persone giuste, negli anni '80 si diceva: ah quella è una persona giusta, vi ricordate che si parlava così in quel tempo?
La persona giusta cosa voleva dire in quei tempi?
Voleva dire la persona che si veste in un certo modo, il classico "paninaro" di allora, che mettevano il giubbotto di un certo tipo, le scarpe di un certo tipo, che parlavano e che camminavano in un certo modo; quelle erano le persone giuste.
Non si tratta di dire questo. La persona giusta è la persona che aderisce al progetto di Dio.
Come una costruzione è giusta se, quando è costruita, aderisce perfettamente al progetto.
Allora la persona giusta non è la persona che fa le cose secondo la legge di Dio, ma è la persona che fa le cose secondo la legge di Dio perché il suo cuore è diventato giusto.
Cioè non è più un cuore ribelle come il cuore della gente che la pensa come le cose del mondo, è diventato un cuore come lo pensa Dio, come lo ha inventato Dio: "Toglierò da voi un cuore di pietra e vi darò un cuore di carne".
Allora uno potrebbe dire: ma scusa perché un cuore di carne?
Se ci deve dare un cuore nuovo, ci dia un cuore di spirito, e così veramente sarà un cuore che piace a Dio.
È giusto questo ragionamento? Vi metto in crisi, è giusto o non è giusto?
Questo ragionamento non è giusto, perché il cuore dell'uomo è stato inventato da Dio perché fosse un cuore che si lega al cuore di Dio; un cuore umano, non un cuore non umano.
Il vero cuore umano è un cuore che si lascia amare da Dio e che risponde a Dio con amore.
Il cuore degli angeli sarà un cuore spirituale, ma il cuore degli uomini dev'essere un cuore di carne.
Ora il problema era che gli uomini non avevano più il cuore di carne, avevano un cuore di pietra.
E adesso una domanda a cui non dobbiamo rispondere pubblicamente.
Nel nostro segreto sì: e il mio cuore com'è, di carne o di pietra?
Il cuore di carne è il cuore di Gesù.
Il "cuore di Gesù" è un cuore che sa amare, ha imparato ad amare, è un cuore che ha capito cosa vuol dire amare, vuol dire far il bene all'altro.
Se io ho un cuore di pietra, tutto il bene che faccio lo faccio solo per me, per me stesso.
Ora la grande guarigione di questa sera, in questo tempo prezioso della Quaresima, deve passare attraverso questa comprensione: se il mio cuore non cambia, se io non imparo e non decido di cominciare a ragionare, a parlare, a vivere come il Signore, io posso ricevere tutte le guarigioni fisiche del mondo, posso avere tutte le liberazioni del mondo, ma non ho avuto niente.
Perché la vera grande guarigione, la vera grande liberazione per ciascuno di noi è: che il nostro cuore diventi come il cuore di Gesù.
Questo è il cambiamento che è proposto a tutti.
È una cosa impossibile? No, è una cosa possibile perché è ciò che vuole Dio.
Distaccatevi dalla mentalità di questo mondo.
Il Regno di Dio, che è già in mezzo a noi, significa il modo di ragionare di Dio, il modo di vedere le cose come le vede Dio.
Ora noi di fronte a qualunque cosa, se stiamo dalla parte del mondo, il nostro cuore è ancora di pietra e abbiamo bisogno di una grande guarigione interiore, perché senza quello tutto il resto è solo perdita di tempo, è sentimentalismo, è emozione, ma non è certamente essere salvati.
Ecco la nostra giustizia può diventare migliore di quella degli scribi e dei farisei perché significa diventare come Gesù.
Sarà una cosa difficilissima?
È già avvenuta con l'incarnazione di Gesù, con il nostro battesimo, tutto quello che ci serviva per diventare come Lui ci è già stato dato.
Basta che noi cominciamo a decidere che questo avvenga.
Da che cosa puoi partire? Puoi partire dalle cose piccole, però non ti devi fermare perché se no di capiterà di diventare un vecchio-bambino, cioè uno che a 80/90 anni continua ancora a fare le cose dei bambini, spiritualmente, non sei uno che è cresciuto nello spirito.
Puoi partire dalle cose più semplici per esempio domandandoti: Gesù, o la Madonna, avrebbe risposto in questo modo?
Avrebbe parlato in questo modo? Avrebbe ragionato in questo modo?
Avrebbe reagito in questo modo? Come devo fare in questa situazione concreta?
Beh chi vuole veramente la guarigione del proprio cuore, vuole mettere al sicuro la propria anima, cioè vuole camminare nel Regno di Dio, queste domande se le fa.
E soprattutto non è una persona che dice: io sono sicuramente a posto, non è una cosa per me.
Farsi questa domanda, significa ricevere grandi guarigioni.
Perché quando tu dici: Signore, è vero, non sto ancora ragionando come te.
Allora insegnami a camminare nelle tue vie perché mi rendo conto di essere in un baratro profondo; lo abbiamo pregato oggi.
Lo abbiamo pregato nel Salmo 130: "Dal profondo a te grido o Signore, ascolta la mia voce, i tuoi orecchi siano attenti alla voce della mia preghiera".
Ma qual è la mia preghiera? Che cosa chiedo al Signore?
Di diventare giusto oppure chiedo solo i miracoli, le guarigioni, le liberazioni?
Tutti noi siamo convinti che i miracoli, le guarigioni, le liberazioni sono importanti, il Signore ce le concede ma con uno scopo, quale scopo?
Di farci vedere che ci vuole bene. Perché Lui ci vuole fare vedere che ci vuole bene?
"Allo stesso modo in cui io ho amato voi, amatevi gli uni, gli altri".
Lui ci fa vedere il Suo amore perché noi impariamo ad amarci gli uni gli altri.
Ora se questo non accade mai, vi rendete conto che lo scopo del Signore non è solo quello di farti stare bene solo con il corpo, è soprattutto quello di farti stare bene con l'anima.
Carissimi, in questo cammino di Quaresima, ci troviamo in questa occasione perché siamo sicuri che il Signore, che ci vuole bene, vuol intervenire nella nostra vita.
Sappiamo che cosa gli vogliamo chiedere? Sono sicuro che siamo tutti qui, tra virgolette, con la lista della spesa.
Signore ho bisogno di questo, di quest'altro ecc… di tutte le cose che ci stanno a cuore, le cose che ci fanno paura, le ferite della nostra vita, i dispiaceri; e siamo tutti qui pronti, con le mani lunghe, a dire: Signore dammi a me, a me, a me.
Però non ci rendiamo mai conto: che cosa stiamo dando al Signore?
Perché Lui possa pronunciare le parole della nostra salvezza, bisogna che noi diamo a Lui una fiducia totale, cioè che abbiamo cominciato a ragionare come Lui.
E voglio concludere ricordando quanto era accaduto al Centurione, è una cosa che diciamo anche durante la Messa.
Il Centurione va da Gesù e gli dice: "Il mio servo è malato", risponde il Signore: "Io verrò e lo guarirò" e il Centurione: "Non ce n'è bisogno Signore, perché io ti conosco, basta che tu dica una cosa e quella cosa accadrà.
E Gesù di fronte a tutti: "Avete visto? Non c'è nessuno che abbia una fede come la sua.
Vai perché il tuo servo è guarito".
Cos'era accaduto? Era accaduto questo: che il Centurione aveva cominciato a ragionare come ragiona Dio.
Ora le cose più grandiose possono accadere nella nostra vita quando il nostro modo di ragionare non è più quello del mondo, ma è diventato quello di Dio.
Non vuol mica dire che ci dobbiamo rifugiare in un convento.
Noi dobbiamo vivere nel mondo perché il Signore vuole che noi trasformiamo il mondo, amen? Amen.
Ma trasformare il mondo non vuol dire che noi facciamo quello che fa il mondo; noi stiamo nel mondo e lo cambiamo, con il nostro modo di fare e con il nostro modo di testimoniare.
Dì agli altri quello che Dio ha fatto per te, questo è il modo di cambiare il mondo.
Se il Signore ti ha salvato, tu lo devi dire agli altri.
Se tu hai accettato la salvezza, vuol dire che sei diventato un'altra creatura, lo devi dire a qualcuno, perché questo vuol dire essere nel mondo senza essere del mondo.
Vuol dire che tu hai la consapevolezza di com'è il mondo: lontano dal Signore, freddo, pieno di egoismo, di violenza, di arroganza, di superbia, di vanità, vero o no?
E tu sai com'è il mondo, e vuoi cambiare il mondo perché ragioni come Gesù.
Gesù è venuto nel mondo per salvare il mondo.
Tu sei diventato una cosa sola con Gesù e quindi vuoi salvare il mondo.
Come farai a salvare il mondo? Vai sul pulpito a predicare? Ma questo non è il tuo compito.
Il tuo compito è dire a qualcuno quello che Dio ha fatto per te.
"Se confesserai con la tua bocca e crederai con il tuo cuore che Gesù è il Signore, sarai salvo", è contenuto nella Lettera ai Romani.
Se confesserai con la tua bocca vuol dire: Gesù tu sei mio Signore.
Cosa vuol dire mio Signore? Mio capo, vuol dire che quello che tu pensi a me va bene, quello che tu desideri lo desidero anch'io, quello che tu vuoi lo voglio anch'io.
Quando tu confessi con la tua bocca che Gesù è il tuo Signore, allora sei salvo, mi pare evidente.
Se tu vuoi le stesse cose che vuole Dio, tu non vuoi disubbidire i 10 Comandamenti, è vero?
I 10 Comandamenti sono esattamente le cose che vuoi anche tu, non devi neanche ubbidire, perché è la stessa cosa che vuoi tu.
Se ti viene voglia di mangiare un gelato, non è che tu debba ubbidire: "Vai a mangiare un gelato", perché lo vuoi già tu mangiare un gelato.
Se uno ti dice: vai a mangiare un gelato, ubbidisci, o lo fai con gioia?
Lo fai con gioia perché è esattamente la stessa cosa che vuoi anche tu.
Allora quando tu hai la mentalità di Dio dentro di te, non stai ubbidendo alla Legge, fai esattamente quello che tu vuoi, che è esattamente quello che Dio vuole; c'è una identità, c'è una comunione totale tra quello che vuole Lui e quello che vuoi tu.
E se Dio è venuto nel mondo per salvare il mondo, allora anche tu sei nel mondo non per dire: ma che m'importa degli altri, basta che mi salvi io.
No, perché se ragioni così vuol dire che ragioni come il mondo.
Se invece la tua giustizia è cambiata ed è più grande della giustizia degli scribi e dei farisei, allora tu dici: io voglio salvare il mondo.
Come? Darò il mio corpo a bruciare nelle fiamme? No, ci vuole la carità, cioè l'amore.
Voglio bene al prossimo e quindi gli dico: ti offro la possibilità di salvarti, Dio mi ha salvato, Dio ha cambiato la mia vita, ho dato la mia vita nelle Sue mani, e oggi non sono più la stessa persona di ieri; faccio lo stesso lavoro, abito nello stesso posto, conosco le stesse persone, frequento gli stessi luoghi di prima, ma non sono più la persona di prima perché adesso il mio cuore appartiene a Gesù e tutto è cambiato dentro di me.
Dal suo amore chi mi separerà, sulla croce hai dato la vita per me, una corona di gloria mi darai, quando un giorno ti vedrò.
Ora questo non è un intermezzo musicale perché ci riposiamo un attimino, è una verità.
Quando hai incontrato il Signore tutto è cambiato nella tua vita, tutto ha un altro significato, e tu lo vuoi dire a qualcuno, e dicendolo a qualcuno lo salvi.
Quello che è capitato nella mia vita e talmente bello, che mi auguro che capiti anche nella tua vita.
Gesù è il mio Signore, e mi ha salvato.
Dai anche tu il tuo cuore al Signore perché salvi anche tu, anche tu possa essere salvato.
Gioia più grande al mondo non c'è che vedere un'anima, che per le tue parole accoglie la salvezza e quando un'anima si salva per la tua testimonianza, dice S. Giacomo nella sua lettera, tu hai salvato la tua anima.
Quindi è conveniente, per ciascuno di noi, cercare qualcuno che è tiepido nei confronti del Signore.
Dì quello che il Signore ha fatto per te, come ti ha salvato, racconta che cosa ha messo nel tuo cuore, e tutte le altre cose Dio te le darà in sovrabbondanza.
Cercate prima il Regno di Dio, e tutte le altre cose vi saranno date in sovrabbondanza.
Di cosa hai bisogno, di un lavoro? Il Signore te lo darà.
Hai bisogno di più salute? Se hai cercato il Regno di Dio il Signore te la darà.
Hai bisogno di pace nella tua casa? Se hai cercato prima il Regno di Dio, la pace regnerà in casa tua, e così di seguito.
In qualunque campo della nostra esistenza, Dio non si lascia superare da nessuno in generosità.
Questa è la promessa del Signore, questo è il cammino che viene aperto dinnanzi ai nostri occhi, in questo tempo di Quaresima.
Approfittiamo perché l'amore del Signore, tocca la nostra vita e la cambia completamente.
Sia lodato Gesù Cristo.