Vedrai i miracoli se crederai
3-10-2008
1) La celebrazione eucaristica è il culmine e la sorgente di tutta la vita cristiana
2) Certo chiediamo le guarigioni fisiche, ma dobbiamo chiedere le guarigioni interiori
3) Il male, la sofferenza, le malattie, le sventure, non sono croci, non sono delle cose che Dio ti manda
4) Esempio: più stai vicino a questo fuoco e più tu sei nella salvezza
5) Quanti mali, quante sventure e persino quante malattie possono toccare la vita degli uomini
6) Dio dice: "Io non condanno. Non sono io che condanno le persone, sono le persone che si condannano da sole"
7) Vedrai i miracoli se crederai
8) Il cristiano, se non è stolto, va a scuola per imparare a capire come è la fede
9) Qualunque cosa chiederete nel mio nome a Dio Padre, Egli ve la concederà
10) "Se crederai vedrai i miracoli" perché ci sono miracoli intorno a noi, già pronti per noi, maturi
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo Gesù disse: "Guai a te Corazim, guai a te Betzaida, perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli …"
Omelia
Dobbiamo fare vedere le mani al Signore, per dirGli che sono vuote, solo Lui le può riempire, quindi non vergognatevi di alzare le mani al Signore, non è un gesto blasfemo, è un gesto di fiducia, un gesto di affidamento, un gesto di amore e anche di umiltà, perché la persona umile non ha paura di farsi vedere dal Signore come è veramente, e non ha paura di chiedere il vero aiuto, non solo il soccorso, anche l'aiuto.
Un nuovo anno ci vedrà riuniti fino al primo venerdì di Giugno, a Dio piacendo se è la Sua volontà, ci ritroveremo ogni primo venerdì del mese in questa chiesa.
Alle 20,30 inizia la celebrazione eucaristica che è il culmine e la sorgente di tutta la vita cristiana.
Ed è proprio vero, non c'è un momento più alto, e più importante, del momento in cui la famiglia di Dio si ritrova riunita per celebrare Dio, che si offre in dono per noi.
Quindi è una festa, una festa dello spirito, ma può succedere che anche se sai nel tuo cuore che è una festa dello spirito, dentro di te tu non senta questa festa, e senta invece la tentazione che ti dice: lascia perdere, cosa vuoi fare, vuoi andare a Messa lascia perdere.
È chiaro perché mentre il nostro spirito vuole essere in festa con Gesù, c'è qualcuno che non desidera che noi ci troviamo legati a Lui.
Non dico delle novità, lo abbiamo sperimentato tutti, vero o no?
Allora, il cammino di questi mesi ci aiuterà da una parte a conoscere meglio noi stessi, a chiedere al Signore le guarigioni di cui abbiamo bisogno, ma non siamo meschini eh, chiediamo certo le guarigioni fisiche, tutto quello che vuoi, ma dobbiamo chiedere le guarigioni interiori, perché il corpo muore ma l'anima no; quindi è meglio che l'anima sia sana piuttosto che il corpo sia sano, perché questo lo lasciamo qui, invece l'anima appena chiuderemo gli occhi sulla scena di questo mondo, si troverà di colpo di fronte allo splendore di Dio, e sarà qualche cosa di straordinariamente bello e grande.
Ma bisogna che la nostra anima sia pronta a questo incontro.
Ecco perché in questo tempo noi avremo modo di conoscere meglio gli insegnamenti di Gesù.
Perché capita, troppo spesso, che tanti cristiani vadano avanti per abitudine, invece c'è bisogno che dentro di noi cresca una fede matura, una fede solida, una fede come una roccia.
Anche in montagna nevica, ci sono le bufere, le inondazioni dell'acqua, ma la montagna se è di roccia mica si sposta; se è una montagna di sabbia certo che crolla giù e provoca dei disastri.
Allora abbiamo bisogno che la nostra fede diventi granitica, solida, una fede autentica, e avremo modo in questi mesi di avere qualche piccola provocazione, qualche riflessione su che cosa sia la fede e su come renderla attiva; perché sapete c'è anche tanta gente che lamentandosi, magari lo avete sentito anche voi: "Io non ho la fede, tu sei fortunato che hai la fede, io non ce l'ho." L'avete sentito dire?
Solo che è una menzogna, perché la fede è come la vita, Dio la dà a tutti.
Poi ci sono quelli che si rifiutano di vivere e sono anche capaci di togliersi la vita, per vari motivi che adesso non indaghiamo.
E così ci sono delle persone che hanno la fede e, per vari motivi, vivono come non l'avessero.
Non deve essere così per noi.
Di più ancora: non deve essere così per tutte le persone che voi conoscete, perché se venite qui al venerdì sera a trascorrere questo tempo per fare corona a Gesù che si offre a noi come pane di vita, e si offre nell'Adorazione, vuol dire che tutto quello che ricevete non potete tenerlo egoisticamente dentro il vostro cuore, perché ci sono tante persone che muoiono di fame spirituale perché nessuno da loro cibo spirituale, può succedere?
Voi siete fortunati, perché avete sentito la chiamata di Gesù e avete risposto e siete qui questa sera.
Però pensate quante persone vorrebbero essere qui e non ci riescono, perché sono ammalati, perché hanno altri problemi, non si possono muovere, non si possono spostare.
Poi ci sono tante persone che non lo sanno neanche quello che noi facciamo qui questa sera e magari ne hanno bisogno, e forse sono delle persone che tu conosci: il tuo vicino di casa, la tua amica, le mamme che incontri quando vai a portare i bambini, i nipoti a scuola, a ginnastica ecc…
Sono tutte persone che, forse, hanno bisogno di sapere che Gesù vuole loro bene, di più, hanno bisogno di sapere che Gesù vuole il loro cuore.
E allora eccoci, in questo primo incontro vediamo che ci viene presentata la figura di Giobbe, nella prima lettura, e quando sentiamo dire la parola Giobbe ci viene subito in mente la pazienza di Giobbe.
Non sto a rifare tutta la vicenda di Giobbe, vi ricorderò solo che Giobbe è stato messo alla prova da Satana.
Satana l'Accusatore va da Dio e dice: "Certo che Giobbe ti adora, perché gli va tutto bene, è fortunato, è ricco, ha una grande famiglia; ma se lui perdesse tutto questo sicuramente non ti amerebbe più".
Fatto sta che Satana riceve da Dio il permesso di tentare Giobbe.
Ed ecco che in breve tempo, una quantità di sventure lo colpiscono, perde la famiglia, perde i propri beni, perde la salute.
Sono sicuro, che in mezzo a noi, ci sono diverse persone che si trovano nella condizione di Giobbe, è vero? Sì.
E Giobbe si domandava: "Ma come mai mi sta succedendo questo?"
I suoi conoscenti gli vanno intorno e cercano di dargli delle spiegazioni: "Avrai fatto qualche peccato, saranno i peccati dei tuoi avi ecc… ecc…" ma nessuna di queste spiegazioni riesce a risolvere il problema.
Perché sapete il male, il dolore, la sofferenza, non sono delle risposte, sono delle cose che accadono, e dirò ancora di più: il male, la sofferenza, le malattie, le sventure, non sono croci, non sono delle cose che Dio ti manda, sono cose che fanno parte delle nostra natura umana, e la ragione è molto semplice la capite in un attimo: prima del peccato originale non c'era la sofferenza, poi l'uomo si è ribellato a Dio, perché non si è fidato di Dio.
Questa è la parola chiave: non si è fidato di Dio, ha preferito credere al demonio.
Si è ribellato a Dio, perché non si è fidato.
Si è staccato da Dio. Staccandosi da Dio l'uomo si è staccato da tutto ciò che è buono, vero e giusto.
Allora faccio di solito questo esempio per farvi capire che cosa vuol dire staccarsi: se riuscite ad immaginare una notte particolarmente gelida, in mezzo a una foresta piena di neve e di ghiaccio, riuscite ad immaginare questa scena?
Voi vi trovate lì da soli, sentite i gufi, le volpi, i lupi, sentite gli ululati lontani, sentite gli animali della foresta, e siete da soli.
Poi mentre vi aggirate sperduti in questa foresta vedete un falò, la logica che cosa vi fa dire?
"Vado lì", e allora tu sai che se vai lì dove c'è la luce, di questo fuoco che riscalda, tu sei al sicuro, perché gli animali selvaggi non si avvicinano al fuoco, ne hanno paura.
E il freddo viene distrutto dall'intensità del falò.
Quindi tu più stai vicino a questo fuoco e più tu sei nella salvezza, non sei tu che ti salvi da solo è il fuoco che ti protegge, la sua luce, il suo calore.
Le bestie selvagge non si avvicinano e non ti aggrediscono, e l'assideramento non si verifica nella tua persona.
Ma se a un dato momento ci fosse un lupo, il famoso lupo di Cappuccetto Rosso, che venisse vicino a te e dicesse: "Ma dai, cosa stai a fare vicino a quel fuoco, non vedi come è selvaggia e interessante la natura, vieni a visitarla con me, lascia perdere la sicurezza di questo fuoco".
E tu, incautamente, ascoltassi questo lupo tentatore che ti spinge ad allontanarti dalla tua salvezza, la causa della tua rovina di chi è?
Del fuoco o sei tu stesso?
Mica il lupo ti ha preso per il guinzaglio e ti ha tirato, ti sei lasciato convincere da delle idee bugiarde, perché invece di ascoltare la voce della saggezza che ti diceva: "Stai vicino al fuoco che ti illumina, che riscalda il tuo cuore e la tua vita, e ti protegge, hai ascoltato la voce bugiarda del Tentatore che diceva: "Il mondo è pieno di avventure." come dicono tante volte: ogni lasciata è persa.
E così l'incauto poveretto che abbandona la sicurezza del calore del fuoco, si avventura nella natura selvaggia, e le conseguenze sono evidenti.
Non sono cose che ha mandato Dio, sono cose che sono accadute perché tu ti sei allontanato da Lui.
Quante cose, quanti mali, quante sventure e persino quante malattie possono toccare la vita degli uomini perché essi si allontanano dalla comunione con Dio.
Allora la vicenda di Giobbe non viene a darci la spiegazione: ti è venuta questa malattia per questa, quest'altra ragione, perché Dio non è il vendicatore folle, Dio non è un tiranno che non vede l'ora di fartela pagare per i tuoi peccati mandandoti qualche malattia, Dio non è vendicativo, Dio è carità, Dio è colui che ama, accoglie, perdona e dice la verità.
Cosa fa Dio? Dice la verità.
Perché il miglior perdono è dire la verità.
Dire a un figlio o a una figlia: "Sì, tu hai peccato, perché quello che hai fatto è peccato, ma io ti perdono".
Nella vicenda di Gesù lo abbiamo sentito tante volte, vi ricordate quella donna che volevano lapidare?
E Gesù dice: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra.", e se ne andarono via tutti.
Cosa dice Gesù? Dice: "Coraggio non è niente." Ha detto così? No,
Ha detto: "Nessuno ti ha condannata?" e lei: "No.", "Neppure io".
Era l'unico che poteva farlo, era l'unico che poteva prendere la pietra e tirarla.
E Dio dice: "Io non condanno.
Non sono io che condanno le persone, sono le persone che si condannano da sole".
Perché se tu vuoi andare ad Aosta, e prendi l'autostrada per Milano, è difficile che tu arrivi ad Aosta.
Se arrivi a Milano mentre dovevi andare ad Aosta, la colpa non è dell'autostrada e neanche della macchina, la colpa è tua, perché sei tu che hai preso quella direzione.
E se tu sai bene che il Signore ti invita a fare parte della sua famiglia, però tutto quello che ti insegna tu dici: "Mah sì, sarà per un'altra volta."
Non ti stupire se al termine della tua vita non ti trovi dove vorresti essere; perché la direzione l'hai scelta tu, l'hai presa tu, e l'hai proseguita tu.
Ora queste direzioni possono essere cambiate.
Qualche volta con l'aiuto di Dio e la tua buona volontà, qualche volta le ferite che ti sei procurato, sono così grandi e così pesanti, che se non interviene Dio con la Sua potenza, tu non riesci a venirne fuori, è vero che può succedere?
Mi viene in mente l'alcolismo, oppure la droga, sono scelte che una persona ha fatto, per superficialità, per stupidaggine, però sono state scelte che si sono rifatte e rifatte, finché sono diventate un'abitudine.
Come si chiama un'abitudine cattiva? Si chiama vizio.
E quel tipo di vizio produce una schiavitù, dalla quale se non interviene Dio con un vero miracolo, è difficile che uno ne venga fuori da solo.
Allora vedrai i miracoli se crederai, l'abbiamo sentito all'inizio della serata, ma è necessario che tu creda, e per credere c'è tutto un itinerario che noi faremo in questo anno.
Dobbiamo crescere nella solidità della fede.
Abbiamo fede ma non la sappiamo gestire.
Se qui ci fosse una persona ricchissima che ti dicesse: ti regalo un aereo personale, un jet.
Se mi regalano un jet l'unica cosa che io so fare è entrare nei posti dei viaggiatori, non nella cabina di guida.
Credo che noi qui siamo tutti nella stessa situazione, vero?
Noi abbiamo ricevuto ben più di un jet, abbiamo ricevuto la fede, ma come una persona qualsiasi va a scuola per imparare a pilotare un jumbo-jet, così il cristiano, se non è stolto, va a scuola per imparare a capire come è la fede, perché senza fede non possiamo piacere a Dio.
Ora qualcuno mi dirà: "Beh tutto questo discorso cosa c'entra con Giobbe?
È molto semplice: Giobbe si sente sgridare da Dio e gli dice: "Tu che sai tutto, naturalmente eri con me quando creavo il mondo, tu hai passeggiato con me nel profondo del mare, sei venuto con me per vedere se le sorgenti del mare funzionavano bene o no, tu sei stato mio consigliere?"
E Giobbe di colpo apre gli occhi e dice: "Voglio capire delle cose che sono più grandi di me.
Ho parlato una volta, ma è stata una volta di troppo.
Non parlerò più, imparerò ad ascoltare."
Perché la fede viene dall'ascolto.
Dobbiamo imparare ad ascoltare la parola di Dio.
Allora spesse volte si usa, quando delle persone si sposano, regalare una Bibbia, e sono sicuro che in casa vostra tutti avete una Bibbia, bellissima, magari a 10, 20, 30 anni questa Bibbia ed è nuova, splendidamente conservata, perché?
Perché non è stata mai aperta.
Tutte le riviste, tutte altre cose sono così consumate, ma la Bibbia è nuova, è terribile.
No, se tu vuoi la fede devi imparare ad ascoltare.
Nel cammino della fede, questa sera, una parola viene verso di noi, la prima cosa che dobbiamo fare, perché dobbiamo pur cominciare da qualche passo, aggrapparci a quella parola, prendere questa parola ripeterla spesso dentro di noi, fare sì che questa parola entri nel profondo del nostro cuore, come fai? Ripetila.
La parola di questa sera potrebbe essere, per ciascuno di noi, credo che vi farà molto piacere sentirla: qualunque cosa chiederete nel mio nome a Dio Padre, Egli ve la concederà.
Volete aggrapparvi a questa parola, da questa sera per tutto il mese? Sì.
Che cosa dovete fare? Dovete essere persone molto semplici, le persone complicate non piacciono a Dio, neanche a me.
Persone semplici, prendetevi questa parola e ripetetela, finché la sapete a memoria, ripetetela di giorno, ripetetela di notte se vi svegliate, ripetetela mentre camminate, mentre avete le vostre faccende, mentre guidate, ripetetela nella mente, ripetetela ad al alta voce.
Perché non è una formula, quella parola la devi ripetere tante volte finché ad un tratto sentirai questa parola che diventa viva, non è più qualche cosa che tu stai ripetendo, ma è la parola che Dio sta ricordando a te in quel momento.
Sì tu la stai dicendo, ma in quel momento è come se tu la sentissi che qualcuno la sta pronunciando con potenza dentro di te.
Allora in quel momento ti renderai conto che quella è diventata verità dentro di te, non dubiti più, dentro di te non c'è minimamente l'ombra del dubbio.
Certo, è ovvio, è naturale, che se io mi rivolgo a Dio Padre nel nome di Gesù, per chiedergli qualunque cosa, Lui me la dà.
Però tu da questa sera, per tutto il mese, devi almeno cominciare a fare questo, poi se sei molto attento, se sei molto bravo, potrai anche farti questa domanda sulla quale parleremo la prossima volta e cioè: cosa vuol dire nel nome di Gesù?
Basta dire Gesù? È una formula magica Gesù?
Oppure nel nome di Gesù vuol dire: io mi metto nei confronti di Dio come Gesù?
Vi ho già detto troppo vero? Ma voi avete ascoltato perché per fare il cammino della fede bisogna essere sinceri.
È necessario che facciamo questi passi perché diversamente, dopo la Messa, quando facciamo il simposio di guarigione, certe persone pensano alla superstizione: "Ah i poteri, i carismi, chissà cosa succede?"
No, è la fede che permette a Dio di fare i miracoli dentro di te.
Per questo ho voluto che la colonna sonora che desse inizio a tutte le nostre serate, da oggi in poi, fosse quel canto nel cui ritornello si dice: "Se crederai vedrai i miracoli" perché ci sono miracoli intorno a noi, già pronti per noi, maturi, pronti per essere colti e vissuti.
Se tu sei cieco e non vedi che c'è l'albero dei miracoli, carico di miracoli per te, tu non alzerai le tue mani per prenderli e ne resterai senza.
Vedrai i miracoli se crederai, e crederai se ascolterai la voce di Dio che a te parlerà.
Giobbe disse: "Non dirò più io, parli tu; e ho capito, non devo cercare spiegazioni, devo fidarmi, devo imparare a fidarmi".
Signore concedi a noi la saggezza della fede.
Sia lodato Gesù Cristo.