Credete voi che io possa fare questo?
7-12-2008
1) "Credete voi che io possa fare questo?" I ciechi risposero di sì, e noi che cosa risponderemo?
2) "Se vi mettete d'accordo due sulla Terra, e nel mio nome chiedete a Dio Padre che faccia qualcosa, Lui la farà"
3) Avere fede significa ricordarsi di quello che è scritto in Matteo, al capitolo 7: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica."
4) Perché noi possiamo ricevere tutto quello che Lui ha da darci dobbiamo incamminarci, anche noi, nella strada del dare
5) O tu mi dai le altre cose, allora io vedrò cosa c'è da tenere e quello che c'è da buttare
6) Il cammino che vogliamo fare in quest'anno, che è un cammino di guarigione e di liberazione e di santificazione e di verità, esige che ognuno si prenda le proprie responsabilità
7) Il cammino cristiano è fatto di decisioni fatte da persone adulte, se hanno bisogno dell'aiuto di Dio sanno di poterlo avere, perché loro si sono messi nella mani di Dio ; e il Signore lo troviamo nella strada del dare
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: "Figlio di Davide, abbi pietà di noi …"
Omelia
Mi verrebbe da dire: perché siete qui questa sera? Per il Signore Gesù.
E sappiamo con certezza che dove c'è Lui qualunque cosa può accadere, siete d'accordo?
Allora ci sono queste frasi che Gesù ha detto ai due ciechi, però le dice anche a noi: "Credete voi che io possa fare questo?" gli risposero: "Sì, Signore." e Gesù: "Sia fatto a voi secondo la vostra fede", e si aprirono i loro occhi.
Allora, carissimi, noi siamo qui per celebrare Gesù, per dargli gloria, per fare festa a Lui, alla sua bontà, alla sua misericordia, ma siamo anche qui perché abbiamo bisogno del suo aiuto, è vero o no?
E dovunque sentiamo che si adora veramente la presenza del Signore noi siamo attirati, vogliamo andare lì perché sentiamo la mano di Dio che ci raggiunge.
Però insieme a questa mano di Dio che ci raggiunge, questa sera, ci raggiungono anche queste sue parole: "Credete voi che io possa fare questo?" beh, i ciechi risposero di sì, infatti i loro occhi si aprirono, e noi che cosa risponderemo a questa chiamata del Signore, a questa sua richiesta?
Tu sei qui con delle necessità, con dei bisogni, con dei dispiaceri, con dei pesi nel cuore, con delle ferite; e sei qui perché senti che Gesù è qui presente, senti che Lui ti ha chiamato a venire qui, senti che qui Lui vuole ascoltare le tue parole, vuole consolare il tuo cuore, e vorrebbe anche operare dei prodigi, delle guarigioni, dei miracoli, ma hai pregato tante volte per ottenere qualche cosa, non è così?
Sei stato sempre esaudito? Dite la verità: no. Come mai?
Allora forse il Signore ci dice una cosa e poi ne vuole fare un'altra? Forse il Signore ha due parole diverse?
Oppure il Signore ha detto: "Se vi mettete d'accordo due sulla Terra, e nel mio nome - il nome di Gesù - chiedete a Dio Padre che faccia qualcosa, Lui la farà".
Allora il problema è: abbiamo fatto come ha detto il Signore?
Perché il Signore si aspetta questo, "Credete voi che io possa fare questo?"
Guardate il credere non è semplicemente un assenso della mente, credere è agire in conformità.
E allora per quelli che sono già stati a Messa ieri, voglio ricordare il brano di Vangelo che è molto importante, il discorso che continua questa sera, e allora ieri Gesù diceva questo: "Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio".
Colui che fa. Quindi bisogna fare qualche cosa, bisogna rimboccarsi le maniche, bisogna darsi da fare, per fare che cosa?
Quello che vuole il Padre, non quello che vogliamo noi.
E poi continua: "Perciò - e guardate che qui c'è il nodo di tutto - chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia; chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia".
Avete capito? Avere fede vuol dire molto di più che aspettarsi che qualche cosa succeda.
Avere fede significa ricordarsi di quello che è scritto in questo brano di Vangelo di Matteo, al capitolo 7: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica" quali parole?
Le parole che il Signore ci ha lasciati sono i suoi insegnamenti.
E gli insegnamenti che il Signore ci da hanno uno scopo ben preciso: non sono per limitare la nostra azione, gli insegnamenti del Signore sono invece per renderci liberi.
Affinché il Signore possa riversare nei nostri cuori tutte le sue benedizioni, la misericordia e anche tutto ciò di cui abbiamo bisogno, bisogna che ci mettiamo nella disposizione di ricevere quello che Lui vuole dare. Badate bene che il Signore vuole darci la guarigione, la liberazione, la serenità, la prosperità, ma per riceverle, tutte queste cose, è necessario mettersi in sintonia.
Facendo un esempio molto semplice, è come una persona che voglia ascoltare Radio Maria e si sintonizza su Rai 2, come fai a ricevere Radio Maria se ti sintonizzi su un'altra stazione?
Come fai a ricevere i doni di Dio se tu non ci sei, quando Lui li sta distribuendo; allora la vera guarigione, quella che darà origine a una valanga di guarigioni nella vostra vita, nella vita di ciascuno di noi consiste proprio in questo: esserci, ascoltare le parole del Signore e metterle in pratica.
La ragione è molto semplice: il nostro Dio vuole ricolmarci di ogni bene, perché Lui ci vuole bene, vuole ricolmarci di ogni bene; però perché noi possiamo ricevere tutto quello che Lui ha da darci dobbiamo incamminarci, anche noi, nella strada del dare; quale strada? La strada del dare.
Potremmo riprendere, sotto un altro aspetto, un antico proverbio latino che diceva: do ut des, che vuol dire: ti do affinché tu mi dia.
Se tu hai bisogno di qualunque cosa, prima devi entrare nell'ordine di idee che se non dai la tua vita a Dio come farà Dio a prenderla e trasformarla?
Non puoi dare a Dio solo i tuoi problemi, perché Dio non ama i tuoi problemi, ama te.
Non puoi dare a Dio solo i tuoi dispiaceri o le tue paure, perché quelle sono delle cose che si sono appiccicate a te non sei tu, se vuoi che il Signore prenda in mano la situazione, do ut des, ti do affinché tu mi dia.
Sembra un discorso un po' interessato, però ricordatevi bene: che dei due, tra noi e Dio, il più interessato è Dio.
Dio è interessato al mio cuore, Dio è interessato al tuo cuore, Dio è interessato alla mia vita e alla tua vita, gli interessa che io sia felice.
Tant'è vero che Gesù l'ha detto: "Sono venuto perché abbiano la vita, e l'abbiano in abbondanza. Sono venuto a portare la gioia e la gioia piena".
Signore Gesù voglio questa gioia!
E sapete che cosa Lui dirà?
"É pronta per te , dove la metto?" Tu potresti dire: "Nel mio cuore", Lui dice: "Non posso, è già pieno di altre cose.
O tu mi dai le altre cose, allora io vedrò cosa c'è da tenere e quello che c'è da buttare, e allora potrò mettere dentro quello che hai bisogno".
"Signore ho bisogno di guarire", "Bene ecco la tua guarigione pronta, cosa mi dai?
Se tu vuoi che ti guarisca il corpo, allora vuol dire che vuoi lavorare nel mio corpo.
Tu mi dai il tuo corpo malato, io ti do il mio corpo sano, solo che il mio corpo si chiama in un modo particolare".
Come si chiama il corpo di Cristo? Si chiama Chiesa.
Tu vuoi che il tuo corpo guarisca? Gesù ti dice: "Sì, io te lo guarisco; tu dammi il tuo corpo malato, io ti do il mio corpo sano, risorto, vivo, che ci sarà fino alla fine dei secoli, si chiama Chiesa.
Non puoi chiedermi la guarigione e poi non darti da fare nel mio corpo sano che è la Chiesa, perché allora vuol dire che tu a me non hai dato niente".
E così via dicendo. Allora badate bene: se nella nostra preghiera, qualunque cosa chiediamo, non abbiamo ancora ottenuto risposta, esaminiamo bene, forse, non abbiamo ancora dato niente al Signore.
Il Signore vuole che gli diamo tutte le parti malate, manchevoli, fragili, cattive, della nostra vita, affinché Lui possa darci le cose sante, giuste, vere, forti; perché questo è il disegno di Dio: che il Suo corpo nel mondo sia forte e sincero, e dato che la Chiesa non sono Papa, vescovi e sacerdoti, ma la Chiesa è composta da tutti i battezzati, alcuni di essi sono sacerdoti, altri vescovi, altri cardinali e un Papa alla volta, ma tutti i battezzati sono la Chiesa.
Questo vuol dire che nessuno di noi può aspettarsi che quello che devi fare tu lo faccia il sacerdote, o la suora, o il vescovo, o il cardinale, perché tu, in quanto battezzato,tu devi dare te stesso a Dio, e solo dando te stesso a Dio, Dio darà se stesso a te e ti guarirà nelle tue necessità; ecco che cosa vuol dire: "Chi ascolta le mie parole è come uno che ha costruito la casa sulla roccia, per questo chiedete quello che volete e vi sarà dato".
Perché se il mio corpo ha sete la mia mano gli dà da bere, allora se siamo un solo corpo in Cristo Gesù, qualunque cosa ci sia bisogno, in qualunque parte del corpo mistico che si chiama Chiesa, il capo che si chiama Gesù Cristo gliela provvede.
Ecco perché il cammino che vogliamo fare in quest'anno, che è un cammino di guarigione e di liberazione e di santificazione e di verità, esige che ognuno si prenda le proprie responsabilità.
Sono ben contento che mettiate tutti le vostre intenzioni di preghiera nel cestino che c'è a metà della chiesa, però voi sapete che questo impegna direttamente chi scrive il biglietto.
Si impegna non solo a pregare per quella intenzione che ha lasciato nel cestino, ma si impegna anche a cambiare vita.
Infatti come puoi pretendere che il Signore si prenda nelle mani quello che tu non Gli hai dato nelle mani?
Se deve guarirti il cuore, tu glielo devi dare il cuore, se hai dei problemi economici tu devi dichiarare che tutta l'economia di casa tua la metti nelle mani del Signore, se tu hai dei problemi di fede è chiaro che tu devi dare del tempo a Dio, per intrattenerti con Lui, perché la fede si guarisce stando alla presenza del Signore, poi Lui ti darà tutta la forza della fede di cui hai bisogno, ma non puoi dire: "Signore ho dei dubbi" e poi tu non ci sei mai quando vuole parlarti.
Il Signore ci conceda, da questa sera in cui ho voluto parlarvi in modo chiarissimo, è tutto chiaro?
Noi vogliamo vedere una cascata abbondante di miracoli, di guarigioni, di liberazioni, di consolazioni di ogni genere, e tutto questo, secondo la parola del Vangelo che abbiamo sentito, dipende da questo: "Avvenga a voi secondo la vostra fede".
Adesso abbiamo capito che la fede non è solamente dire: "Sì credo", No.
La fede è azione, do ut des, "Ti do la mia vita malata affinché Tu mi dia una vita santa, ti do i miei peccati affinché tu mi dia la Tua santità, ti do le mie debolezze affinché tu mi dia la tua forza, ti do la mia famiglia perché tu la renda unita, ti do la mia casa, la mia abitazione perché tu la riempia del tuo amore, ti do i miei figli perché sono tuoi prima che miei e allora li metto nelle tue mani, ti do mia moglie, mio marito, perché sono il tempio dello Spirito Santo e che siano ripieni di Te, ti do la mia automobile, ti do il mio conto in banca…."
Dalle cose più grandi e spirituali alle cose più concrete, perché la fede è una cosa concreta.
Non puoi chiedere al Signore delle cose concrete e poi a Lui dai solo dei pensieri, ha senso? Non ha senso.
La fede è una realtà vera, e il cammino cristiano è fatto di decisioni fatte da persone adulte, che sanno quello che vogliono, e che se hanno bisogno dell'aiuto di Dio sanno di poterlo avere, perché loro si sono messi nella mani di Dio.
Questo cominciamo a fare da questa sera, e da questa sera fioccheranno abbondanti benedizioni sulla vostra vita, grandi guarigioni, grandi cambiamenti; dunque preparatevi perché fra poco c'è l'Offertorio e, come ha detto Gabriella all'inizio, in questo tempo dell'Offertorio, ognuno deve decidere do ut des, che cosa darai a Dio, perché da questo dipende anche che cosa potrai chiedere a Dio.
Prepariamoci fratelli e sorelle, il Signore ha in serbo per noi una quantità smisurata di benedizioni, di guarigioni, di liberazioni, di quant'altro c'è bisogno, e il Signore lo troviamo nella strada del dare, perché non c'è nessuno più generoso di Lui; lo incontrerai solo in quella strada lì, dove tutti quelli che percorrono quella strada danno, non prendono, danno. Perché solo dando si riceve.
Sia lodato Gesù Cristo.