Sintonia con la comunità ecclesiale e suo membro attivo

28-2-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Quale tipo di appartenenza io vivo alla Chiesa?
2) Visione chiara della Chiesa
3) La Chiesa e la gerarchia
4) Risposta a una domanda sulla Chiesa composta da uomini fallaci
5) L'impeccabilità e la penitenza
6) L'umiliazione
7) Il mistero dell'incarnazione
8) La Chiesa domestica
9) Se si vivesse secondo la rivelazione, ci sarebbero vocazioni
10) La Chiesa è formata di persone imperfette, ma che si pentono
11) Gesù indica un itinerario di ricerca della perfezione, non il mantenimento dello status quo
12) Lo Spirito di Dio parla a tutti
13) Dio proprio perché onnipotente decide di non intervenire su di noi
14) Anche se rifiutato, Dio sarà sempre accanto a noi
15) L'accoglienza piena e totale è nella Chiesa cattolica
16) Il mistero eucaristico, in Dio si offre a noi
17) Comunione con la Chiesa, senza Eucaristia non posso rafforzarla in me
18) Cammino sempre più difficile e sempre più autentico
19) Prendere autenticamente la rivelazione
20) È facile giudicare, più difficile essere lievito
21) Mi sento umiliato perché c'è la critica
22) Se sento al telegiornale parlare della clonazione dell'essere umano, provo sdegno santo?

1) Quale tipo di appartenenza io vivo alla Chiesa?

Questa sintonia con la comunità ecclesiale esige da parte nostra una domanda molto seria, che implica diverse conseguenze: quale tipo di appartenenza io vivo alla Chiesa, la mia appartenenza alla Chiesa è totale, comunionale, critica o diffidente?

Tutto sommato si può riassumere in questa affermazione: credo in Cristo oppure credo anche a Cristo?

Che Gesù Cristo sia esistito è fuori di dubbio, che tutto quello che Lui ha detto sia stato accolto, non è così.

La mia appartenenza alla Chiesa esige verità e chiarezza su questo punto.

Qualche decennio fa ma tuttora in certi ambienti, un po' alla moda secondo loro, si usa questo slogan:Cristo sì, Chiesa no; l'avete sentito? - Sì

2) Visione chiara della Chiesa

Allora bisogna che noi si abbia una visione chiara della Chiesa: che cos'è la Chiesa?

Siamo tutti noi? Basta, non si può dire altro della Chiesa?

"La Chiesa è la gerarchia a cui Cristo ha affidato la sua Parola" - Sì -

"Siamo membra del corpo di Cristo" - Cioè, la cosa più semplice che si può dire, che è anche la più completa e la più difficile, che cos'è la Chiesa?

"L'incontro con Cristo", "Oltre ai mattoni siamo anche noi".

Beh l'edificio Chiesa è una cosa, architettonicamente individuata, ma se io parlo della Chiesa. .. "Gesù Cristo"

Ah finalmente. la Chiesa è Gesù Cristo, non è un incontro, é proprio Lui, è diverso.

Se io parlo con te al telefono io ho un incontro telefonico con te, ma se io ti incontro per la strada è tutta un'altra cosa, giusto?

Incontro proprio te non la tua voce, con il telefono incontro la voce, che non è neanche la tua voce è solo la riproduzione della tua voce, a dire la verità io incontro di te il tuo eco che mi viene trasmesso attraverso gli impulsi elettrici, elettromagnetici, le onde sonore, quindi io non incontro niente di te se non l'eco della tua voce, mentre se ti incontro per la strada incontro te.

3) La Chiesa e la gerarchia

Allora la Chiesa è Gesù Cristo, fino a che punto questa convinzione è ferma, stabile dentro di me?

Questo fa parte effettivamente di quella che è la spiritualità del Catechista?

Certo che dovrebbe essere la spiritualità del cristiano, però il Catechista a maggior ragione deve avere chiaro dentro di sé, questa affermazione.

Se la Chiesa è Gesù Cristo allora lo slogan che va di moda: Cristo sì, Chiesa no, diventa assurdo.

Giustamente mi avete detto noi siamo la Chiesa, mi sta tanto bene.

Ma non dimentichiamo che la Chiesa è Gesù Cristo insieme a tutti coloro che, con Gesù Cristo, fanno una cosa sola, che siamo noi.

Allora se questa è la visione biblica della Chiesa è chiaro che non dovrebbe esserci contrapposizione tra gerarchia e popolo di Dio.

La gerarchia è un servizio all'interno del popolo di Dio.

Nessuno di noi distingue lo scheletro dal corpo.

Lo scheletro è a servizio del corpo, sarà duro, sarà rigido sarà tutto quello che vuoi ma è a servizio del corpo.

La gerarchia è un po' come lo scheletro del corpo di Cristo, che è la Chiesa.

Ma è Chiesa perché è costituita da persone che sono Chiesa, il cui servizio sarà questo: sarà rigido, sarà arido, sarà difficile, sarà tutto quello che volete ma è un servizio .

4) Risposta a una domanda sulla Chiesa composta da uomini fallaci

"Volevo chiedere questo: ne abbiamo già parlato l'altra volta con Suor Alice.

Il problema essenziale è che noi diciamo che Gesù Cristo è la chiesa e la Chiesa è composta da uomini e gli uomini sbagliano.

Se io rappresento Gesù Cristo, perché io sono la Chiesa, non devo essere io il primo a vivere come Gesù Cristo?

Allora tutti questi avvenimenti, che poi ci vengono sbattuti in faccia, come li si può affrontare?"

- Li si può affrontare biblicamente secondo l'evento che ci viene ricordato quando

Gesù Cristo si trova di fronte all'adultera:chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Poiché la Chiesa è costituita da tutti coloro che si sono lasciati incontrare da Cristo e che lo vogliono seguire in un itinerario in cui saranno condotti sempre di più alla assimilazione a Cristo, cioè a diventare simili a Cristo, questo non significa che questo processo per il semplice fatto che uno l'abbia iniziato sia già giunto a compimento.

Allora Gesù Cristo è l'uomo perfetto, ma tutti coloro che compongono il corpo di Cristo sono delle persone che hanno accettato la redenzione, che sono state redente e che quindi stanno camminando sulla via della Redenzione, la via che porta alla santità e alla perfezione, ma camminare su questa via non significa averla già raggiunta.

È la strada giusta, il pieno compimento del Regno, è la vita eterna.

5) L'impeccabilità e la penitenza

Ora, questo in linea di principio è, come possiamo dire moralisticamente corretto, se tu sei la rappresentazione di Gesù Cristo sulla terra, allora tu devi essere perfetto.

Ma Gesù Cristo non ha mai detto che seguire Lui avrebbe implicato la impeccabilità, ma la penitenza sì.

Allora è tipico di una persona che vuole sentirsi giustificata nel proprio modo di agire, non cercare i lati positivi da imitare nel prossimo ma cercare i lati negativi da denigrare.

Perché se io trovo un lato negativo da denigrare, mi posso sentire giustificato nel continuare a fare ciò che voglio.

E questo è un atteggiamento abbastanza diffuso, perché, come possiamo dire, è esigente il messaggio di Gesù Cristo, fa sudare e quindi non sono tante le persone che lo accettano, desiderose che si operi dentro di loro un cambiamento autentico.

6) L'umiliazione

Gesù Cristo ha voluto affidare la sua presenza viva e reale alle nostre mani.

Proprio per questo nella lettera ai Filippesi, si legge Cristo Gesù pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma umiliò se stesso facendosi ubbidiente, eccetera. ( Fil 2,5-8 )

Quindi questo umiliare se stesso in Gesù Cristo, è un qualche cosa che abbraccia tutta la storia della salvezza, e nella storia della salvezza ci siamo noi.

L'umiliazione di Gesù Cristo non consiste semplicemente nel mistero dell'Incarnazione in cui il Verbo di Dio si fa carne, Lui come persona Gesù Cristo, ma il mistero dell'Incarnazione comprende anche tutti gli uomini in cui la Redenzione o a cui la Redenzione è offerta.

L'umiliazione di Gesù Cristo passa attraverso le nostre povere realizzazioni della sua presenza; certo che è un mistero grandioso, è un mistero spaventosamente grande.

7) Il mistero dell'incarnazione

Se noi ci mettiamo a riflettere veramente che cosa significhi il fatto che il Verbo di Dio si fa carne, non possiamo puntualizzare la sua presenza di carne al corpo di Gesù Cristo, che è vissuto dall'anno 0 all'anno 33 o 37 della nostra era, perché l'Incarnazione è un mistero ben più grande, che coinvolge tutti gli esseri umani.

San Giovanni Crisostomo, ve l'ho già detto molte volte, considera l'Incarnazione come il movimento in cui Dio si fa uomo affinché l'uomo venga divinizzato.

Allora certamente che sotto un certo aspetto il mondo sente questa tensione, questa lotta tra ciò che si dovrebbe essere e ciò che si è.

Però il giudizio moralistico non conduce mai ad una concretizzazione o ad una risoluzione di quello che è l'ideale che si vuole raggiungere.

L'ideale da raggiungere è sempre qualcosa di molto più alto di quello che noi siamo in grado di fare in questo momento, ma è un itinerario che ci porta sicuramente all'approfondimento di questa realtà.

Ora se tutti i membri della Chiesa prendessero sul serio la loro appartenenza a Cristo e il loro desiderio di assomigliare a Lui in tutto, sicuramente anche la concretizzazione nello spazio e nel tempo di quella che è la Chiesa, cioè il corpo di Gesù Cristo sarebbe diversa.

Il problema è che è facile dire, la colpa non è nostra, la colpa è dello scheletro.

Perché ad un certo momento lo scheletro potrebbe dire beh sì la colpa è mia, ma c'è troppo sovrappeso e quindi è chiaro che l'osso ti fa male, dopo un po'.

8) La Chiesa domestica

Intendo dire con questo, è come un gatto che si morde la coda, perché se la chiesa domestica che è la famiglia non vive in un'autentica ricerca di Dio , che comprende tutti gli aspetti della vita umana: il lavoro, la vita matrimoniale, la vita familiare, la vita sociale, la vita politica, la vita ecclesiale, la vita parrocchiale, la testimonianza nel posto di lavoro, eccetera.

Voi provate solo a pensare quanti risvolti ha.

Se nella chiesa domestica, marito moglie e figli si vivesse autenticamente la vocazione cristiana, che cosa succede in quella famiglia?

Succede che le giovani generazioni sono conformate a Cristo, per merito delle generazioni precedenti, che li hanno educati, li hanno fatti crescere in sapienza, età e grazia.

Queste giovani generazioni sono il futuro non solo della società ma anche della Chiesa, cioè della perpetuazione della presenza del corpo di Cristo nello spazio e nel tempo.

Se in queste generazioni ci saranno vocazioni sacerdotali o religiose, o matrimoniali, queste vocazioni saranno solide, e a loro volta creeranno strutture solide, autentiche.

Se questo è il caso di una sola famiglia, voi capite che la costruzione è solida, ma è limitata.

Se tutti i figli di Dio fedeli alla loro vocazione, la vivessero autenticamente come deve essere vissuta, che non vuol dire impeccabilmente, perché la Scrittura dice che il giusto pecca sette volte al giorno, cioè vuol dire che la persona giusta, considerata giusta dalla Scrittura, non solo pecca, ma è nella pienezza del peccato, perché sette volte vuol dire pienezza.

Allora la Scrittura dice, il giusto pecca sette volte al giorno, cioè persino quello che noi consideriamo giusto è pieno di peccato.

9) Se si vivesse secondo la rivelazione, ci sarebbero vocazioni

Se si vivesse secondo la rivelazione, eccetera eccetera, non solo una famiglia, ma tutte le famiglie, allora è chiaro che ci sarebbero vocazioni matrimoniali sane, ci sarebbe gioventù sana, ci sarebbe società sana, ci sarebbe testimonianza sana.

Ci sarebbero vocazioni religiose e sacerdotali sane, e quindi ci sarebbe la struttura gerarchica sana, la comunità ecclesiale sana, la società sana, la giustizia, la verità, la pace, la concordia.

Ci sarebbe già il regno di Dio.

Ma il regno di Dio, passa e passerà necessariamente attraverso la strada che ha percorso il capo, e la strada che ha percorso il capo è l'annientamento di sé, l'annichilimento, la via crucis.

Questo significa il vedere sgretolate le proprie speranze di successo.

10) La Chiesa è formata di persone imperfette, ma che si pentono

Quando Gesù è sulla croce, la sua comunità è dissolta.

Trova solo la madre, le amiche di sua madre, e Giovanni che era un giovincello, era la mascotte del gruppo.

Tutto il resto era dissolto, tutti terrorizzati, tutti scappati.

Tradito, rinnegato, venduto, quindi voi pensate che cosa significa.

In questo c'è la profezia di ciò che è la Chiesa, che è composta dalla povertà di persone che non sono perfette, ma che si pentono.

Allora la visione della chiesa impeccabile, è una visione giusta, ma non si riferisce al qui e adesso.

Noi siamo tra il già e il non ancora.

È già stata fondata la Chiesa, non è ancora nella sua perfezione.

La perfezione della Chiesa è la totale piena comunione con Dio, come Gesù dice:" Dio sarà tutto in tutti".

La piena realizzazione del regno di Dio, è la comunione perfetta, che si vive nell'aldilà in Paradiso.

In tutto questo tempo, e in questo mondo, io non intendo dire che dunque dobbiamo essere rassegnati, ma dobbiamo tenere in grande conto, e in grande serietà, le parole che Gesù ha detto, riprendendo il libro del Levitico, dove si dice: " Siate santi perché io sono santo", ( Lv 11,44 ) e Gesù riprende queste stesse parole, dicendo: "Siate perfetti come perfetto è il padre vostro nei cieli". ( Mt 5,48 )

11) Gesù indica un itinerario di ricerca della perfezione, non il mantenimento dello status quo

Allora Gesù indica un itinerario di ricerca della perfezione, non di mantenimento dello status quo.

Allora l'iniquità sta proprio, non nel constatare quante debolezze, o quante fragilità, o quanti peccati possono esserci all'interno della Chiesa, ma l'iniquità peggiore è il mantenimento dello status quo, l'accontentarsi, o se preferite il peccato di accidia, che è uno dei sette vizi capitali, ossia non fare nulla per il proprio progresso spirituale, per il proprio cammino spirituale, per l'approfondimento della dignità dell'essere figli di Dio.

Quindi il peccato grave, è proprio questo, accontentarsi di ciò che abbiamo raggiunto, senza puntare in alto, mantenere lo status quo.

Allora su questo punto il mondo ha ragione, ha ragione di dire: Ecco però bisogna essere diversi, perché il mondo lo sente dentro di sé.

12) Lo Spirito di Dio parla a tutti

Lo Spirito di Dio parla a tutti, persino ai non battezzati, perché anche i non battezzati hanno lo Spirito di Dio.

Lo Spirito di Dio aleggiava sopra le acque informi, questo vuol dire che lo Spirito di Dio è presente nel cuore di tutti.

Nella coscienza, chi credete che parli? Lo Spirito di Dio.

Una coscienza retta che cerca il bene, chi credete che stia parlando dentro quella coscienza?

Lo Spirito di Dio.

Allora questo vuol dire che il mondo sente se c'è autenticità o se c'è ipocrisia.

Se c'è autenticità persino il mondo è indulgente, ma se c'è ipocrisia il mondo lo sente.

Lo sentiamo noi, volete che non lo senta il mondo?

Gesù l'ho ha detto chiaramente, tutto quello che insegnano gli scribi e i farisei, voi ditelo e fatelo, però non fate come fanno loro.

Quindi è un discorso continuo che non ha una soluzione su questa terra, nel senso che non ci sono delle leggi, che ci costringano a vivere in un determinato modo.

13) Dio proprio perché onnipotente decide di non intervenire su di noi

C'è sicuramente l'insegnamento di Dio, che ci spinge ad una autenticità.

Però ricordiamoci che Dio, proprio perché è onnipotente, e credo solo perché è onnipotente, è così potente da decidere di non intervenire su di noi per farci fare ciò che è buono, giusto, a lui gradito e santo.

Perché credo che ci voglia tutta la potenza di un Dio per autolimitarsi nel non farci fare il bene, che ci produce una quantità smisurata di grazia, come direbbe San Paolo.

Ci vuole tutta l'onnipotenza di Dio per rispettare il nostro libero arbitrio, la nostra libertà, una libertà talmente grande che ci può spingere alla comprensione nel senso di accogliere, all'accoglienza in noi stessi di tutta l'eternità gloriosa, oppure al rifiuto della gloria che è l'inferno.

E credo che ci voglia tutta l'onnipotenza di Dio, perché egli sia in grado nel suo infinito amore, di non costringerci.

In parole semplici, se uno di noi vuole fare un peccato, può farlo?

C'è qualcuno che te lo impedisce? Neppure Dio.

Dio non ti impedisce di fare un peccato, se tu vuoi andare a fare una messa nera, e vendere la tua anima al diavolo, Dio te lo impedisce? Te lo lascia fare.

Ma qualora tu abbia anche fatto questo e abbia venduto la tua anima al diavolo, non crederai mica che Dio non sia ancora accanto a te, per accogliere anche un minimo moto di conversione e darti tutta l'abbondanza della grazia, affinché tu ti possa redimere?

14) Anche se rifiutato, Dio sarà sempre accanto a noi

Anche quando Dio viene rifiutato, finché noi siamo qui sulla terra, Dio starà sempre accanto a quella persona anche se ha ingiuriato Dio, e avrà rifiutato lo Spirito Santo di Dio.

Fino all'ultimo istante della vita, la grazia di Dio, accompagna ciascuno essere vivente.

Perché in un momento di libertà interiore, la persona potrebbe essere in grado di dire, ho sbagliato tutto, e in una frazione di un milionesimo di secondo, questa persona può ricevere la misericordia di Dio ed essere salvata.

Anche se ha venduto l'anima al diavolo? Sì, anche se ha venduto l'anima al diavolo.

Quindi voi capite che fino all'ultimo respiro, Dio è dalla tua parte, e il regno di Dio non è solo ciò che si vede, è soprattutto ciò che non si vede.

Per esempio prima si è fatto il difficile discorso che i limiti visibili della Chiesa, non sono i limiti della Chiesa, nel senso che la Chiesa è più grande di quello che noi vediamo.

È vero, perché la Chiesa è il Corpo di Cristo, e quindi la Chiesa in senso lato è l'insieme di tutte le persone che accolgono Gesù Cristo.

15) L'accoglienza piena e totale è nella Chiesa cattolica

Allora c'è una accoglienza piena e totale che è nella Chiesa cattolica, apostolica romana.

Lì c'è la pienezza di tutta la rivelazione e la pienezza dell'accettazione di tutto ciò che è Gesù Cristo.

Poi c'è un'accettazione diversa, condizionata da strutture mentali, da educazioni ricevute, da errori, da eresie, da tutto quello che volete, ma può anche non essere contro Gesù Cristo, e possono essere le Chiese riformate, le chiese protestanti, eccetera eccetera.

Poi ci può essere un assenso diverso, un'accettazione di Dio, come essere trascendente personale, può esserci un altro tipo di assenso, e può esserci anche al limite, al fondo di tutta la catena l'accettazione di un Dio qualunque, che sia misericordioso.

Se accetti che Gesù Cristo è la rappresentazione di questo Dio misericordioso, ammesso che tu non abbia mai conosciuto Gesù Cristo, ma abbia sempre sentito dire questo, e dentro di te lo accetti, tu fai parte della Chiesa.

Beninteso, in quel momento di emergenza, se una persona muore con questo sentimento, ecco sarà salvata, viene associata alla Chiesa.

D'altronde vi ricordo che nella lettera di Pietro si dice che Gesù Cristo scese agli inferi, e lì annunciò chi era Lui, affinché le anime dei giusti lo potessero seguire.

Questo significa che a tutte le anime dei giusti, Gesù Cristo viene proposto come unico salvatore, secondo quello che c'è scritto nella Scrittura.

Ma questo non fa più parte dell'opera missionaria della Chiesa, che cammina nel tempo, questo fa già parte di un opera tipica ed esclusiva della grazia che agisce al di fuori del tempo.

Mi sono spiegato? Quindi, vedete come è molto più ampio il mistero.

Però per quello che ci compete, la nostra appartenenza, la nostra adesione alla Chiesa, deve essere autentica.

E giustamente sottolinei tu, come avete già parlato con la suora in altre occasioni, che è necessario che la nostra adesione alla Chiesa, non sia solamente formale, nel senso che noi siamo presenti, ma deve essere sostanziale, cioè esistenziale.

E nel senso, che la nostra appartenenza alla Chiesa trasformi noi in una immagine visibile di Gesù Cristo.

16) Il mistero eucaristico, in Dio si offre a noi

Non so se ne ho parlato con voi, o con altri, ma tentiamo di ricordare, che il mistero eucaristico, è un mistero più grande di quello che a noi pare.

Perché è vero che quando noi partecipiamo all'eucaristia, noi partecipiamo al grande ringraziamento per la misericordia di Dio, per la redenzione che egli ha operato nel mistero pasquale, passione, morte, e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo; che viene chiamato Eucaristia cioè grande ringraziamento, ma che cosa significa l'eucaristia?

Che cosa significa assumere l'eucaristia? Cosa significa che nell'eucaristia si ripete questo mistero pasquale, in cui Dio si offre a noi in una perfetta comunione con noi?

Questo ha un'infinità di implicanze, perché?

Perché se la comunione che noi assumiamo, è la comunione con il corpo di Cristo, significa che ciò che assumiamo, è il Corpo di Cristo, però l'intero Corpo di Cristo, quindi Gesù Cristo che è il capo, con tutte le membra, come insegna Paolo nella lettera ai Romani, e ai Corinzi.

Questo significa che se io faccio la comunione, vuol dire che sto dicendo a me stesso e a tutti gli altri, che prima di tutto sono in comunione con Dio.

Ossia tutto quello che pensa Dio, tutto quello che sogna Dio, tutto quello che insegna Dio, è esattamente alla lettera, tutto quello che c'è dentro di me.

Condivido tutto quello che Dio vuole, e lo sogno anch'io, lo desidero anch'io.

Però sono anche in comunione con il resto del corpo di Cristo che è la Chiesa, quindi non sono in lite con nessuno, ho perdonato il mio prossimo, ho chiesto perdono eccetera.

Allora voi capite che il mistero eucaristico, ti mette in comunione con tutta la Chiesa.

Se la nostra appartenenza alla Chiesa deve essere totale, allora capisci perché nei documenti del magistero e del concilio si dice che l'eucaristia è la sorgente ed è anche il culmine della vita cristiana.

17) Comunione con la Chiesa, senza Eucaristia non posso rafforzarla in me

Perché senza eucaristia io non posso rinforzare dentro di me la mia comunione con la Chiesa, quando si dice comunione con la chiesa, la gente pensa la comunione con la gerarchia.

C'è anche la comunione con la gerarchia, ma non dimenticare tu suocera, che la comunione con la chiesa implica la comunione con tua nuora, e tu nuora non dimenticare mai che la comunione con la Chiesa, implica la comunione con la suocera, anche se è antipatica, anche se non è capace di stare al suo posto e continua a comandare in casa tua.

Allora la carità, farà sì che ci sia un chiarimento, nella carità, ma non nella contrapposizione.

Non c'è comunione se tu calunni una persona, non c'è comunione se tu mantieni un odio, un risentimento, un'invidia, una gelosia.

Se non hai questa comunione, ma dimmi che cosa vai a fare davanti al prete quando ti dice, il corpo di Cristo.

Tu dici amen? Perché tu sei in comunione con Dio?

Ti permetti di fare la comunione con Dio, perché tu sei in comunione con Dio?

Hai appena finito di criticare o di calunniare una persona, e tu fai la comunione?

Cioè ci rendiamo conto di che cosa significa il mistero eucaristico?

Io mi domando certe volte, se la gente ci pensa a che cosa significhi?

18) Cammino sempre più difficile e sempre più autentico

È sempre più difficile il nostro cammino. È sempre più autentico però!

Sempre più autentico, perché Gesù Cristo il suo sangue l'ha versato per davvero, lui la comunione con noi l'ha fatta veramente, perché non ci ha condannati, anche se ha detto la verità: "Ipocriti, sepolcri imbiancati, l'ha detto o non l'ha detto?".

Forse possiamo dire che non ha ragione? Ha ragione.

Questo no fa diminuire il nostro amore o la nostra stima nei suoi confronti, perché ha avuto il coraggio di dircele le cose.

Allora tu non puoi andare da tua suocera e dirle, ipocrita sepolcro imbiancato.

No perché questa non è carità, però dovete guardarvi negli occhi, sto facendo un esempio ipotetico, perché incontrerete delle persone che vi parleranno di questi problemi, e voi dovrete dire, guarda quella persona che è così difficile è comunque tua sorella.

Non puoi fare la comunione se hai un odio contro tuo fratello, che nell'eredità si è preso tutto quello che competeva a te.

Ha voluto farlo? Ricordati che cosa dice Gesù nel Vangelo, lui dice, se quando vai all'altare per portare la tua offerta, e ti ricordi che qualcuno ha qualcosa contro di te, non portare la tua offerta all'altare, prima va a riconciliarti.

Non sei tu che ce l'hai con qualcuno, è qualcuno che ce l'ha con te.

19) Prendere autenticamente la rivelazione

Voi capite che se noi prendiamo autenticamente la rivelazione, allora dobbiamo domandarci veramente, ma quello che dice la scrittura, io lo accetto veramente oppure l'ho preso come un luogo comune?

Perché la mia appartenenza alla Chiesa si basa sulla rivelazione, la accetto?

In che modo la accetto? Quando si dice tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia chiesa, la mia adesione con Pietro, la mia comunione con lui, è vera o no?

E' totale o non è totale? La mia adesione alla Chiesa, è critica o comunionale?

Perché la critica se è costruttiva è una cosa buona, ma se è polemica è una cosa cattiva, allora la critica costruttiva è, vediamo cosa non funziona, dobbiamo cercare una soluzione affinché funzioni.

Il gruppo delle catechiste si trovano insieme, e dicono vediamo che cosa non funziona, cerchiamo di trovare un punto che ci faccia funzionare bene.

La parrocchia si trova insieme. Ecco il gruppo della cantoria ce l'ha con quello liturgico, quello liturgico ce l'ha con quello dei chierichetti, eccetera eccetera.

Allora c'è qualcosa che non va, non bisogna dire solo le cose che vanno, o diciamoci solo le cose che vanno bene! Tua nonna!

Se noi veramente vogliamo vedere che le cose vadano meglio, allora cerchiamo di mettere in chiaro: questo va bene, ma qui dobbiamo correggerci.

Questo è un discorso chiaro di carità, la carità non è farci le carezze o tirarci l'incenso l'uno con l'altro.

Un giorno o l'altro il turibolo ti arriva sul naso!

Quindi giustamente Gesù le ha dette le cose, volete lasciarmi anche voi?

Se non mangiate la mia carne, e non bevete il mio sangue non avrete parte.

20) È facile giudicare, più difficile essere lievito

Gesù le cose secche le ha dette chiaramente, ma anche ha detto mentre scriveva sulla sabbia, si ah la volete lapidare, va bene, si, sì la legge umana dice così, comunque fate così, chi è senza peccato scagli la prima pietra, e tutti se ne andarono via.

Allora è facile giudicare, più difficile è essere lievito.

Il lievito ha una grande fatica, far fermentare la pasta.

La pasta non ha nessuna voglia di fermentare, se ne sta lì buona tranquilla, tutta flaccida e molle, e dice ma chi me lo fa fare di diventare così.

Il lievito dice: sveglia sveglia, è ora di svegliarvi dal sonno, perché la vostra salvezza è più vicina di quando riceveste la redenzione.

E allora il lievito è quello che smuove, è quello che si dà da fare, è quello che è più pieno di energia.

Se il lievito non è pieno di energia, allora a che cosa serve, deve essere gettato via.

Se il sale non dà sapore, che cosa se ne farà?

Diventerà polvere, e la polvere deve essere gettata via.

21) Mi sento umiliato perché c'è la critica

Quindi vedete la sintonia con la comunità ecclesiale, membro attivo della comunità ecclesiale implica tutti questi concetti.

Quando qualcuno parla male della chiesa, parla male di me, finché io non mi sento umiliato perché c'è la critica, vuol dire che io non mi sento parte, io mi devo sentire parte della comunità.

È mia madre! Quando qualcuno critica, distrugge la chiesa, io se sono insensibile, vuol dire che interiormente non mi sento parte della Chiesa.

22) Se sento al telegiornale parlare della clonazione dell'essere umano, provo sdegno santo?

Se io ascolto una notizia al telegiornale e vengo a sapere che gli scienziati americani, coreani hanno clonato l'essere umano e questo mi lascia tutto sommato indifferente, e non provo uno sdegno santo, come se sentissi quello che Dio prova, nel vedere come le persone stanno giocando con la vita, vuol dire che io non so ancora da che parte sto.

Se io lascio che monsignor Sgreccia dica le sue cose e non prendo le sue difese, e non le divulgo sapendo che questo è il magistero della Chiesa, che riflette sulle rivelazioni bibliche, allora io sono Chiesa o non sono chiesa?

Allora io mi sento qualche cosa di anomalo, distaccato.

Su questo bisogna veramente riflettere.

La prova del nove è questa: l'altro ieri è stato dato questo annuncio, chi ne ha parlato?

I giornali, e la televisione. In che modo?

Critico e polemico presentando la Chiesa oscurantista, che si oppone a dei metodi di guarigione, perché le cellule staminali producono sicuramente la possibilità di curare certe malattie, però non vi dicono che le cellule staminali embrionali non hanno mai avuto successo, mentre quelle degli individui adulti sì.

E non vi dicono che tutte le persone hanno le cellule staminali nelle ossa piatte, nel midollo delle ossa piatte, per esempio nelle ossa delle anche.