Esperienza cristiana
8-5-2004
1) Cammino che porta i credenti a comunicare un'esperienza
2) Esperienza e dottrina costituiscono un tutto unico
3) Che cosa sta succedendo dell'esperienza cristiana?
4) Ogni cristiano ha il dovere di evangelizzare
5) "Non chi dice Signore, Signore, ma chi fa la volontà del Padre"
6) Amo Dio sopra ogni cosa e il prossimo come me stesso
7) Il dono dello Spirito Santo
8) Ricevere dentro di noi i medesimisentimenti che furono di Gesù Cristo?
9) Ricevere lo Spirito di Dio significa fare l'esperienza di diventare figli di Dio
10) Itinerario che aiuta la persona a giungere a questa apertura di cuore necessaria per fare l'esperienza dello Spirito di Cristo
11) È necessario imparare a lasciarsi andare alla guida dello Spirito
12) È la carità, non il volontariato quello che cambierà il mondo
13) La verità tutta intera è Gesù Cristo
14) È necessario che ognuno entri nel desiderio di fare questa esperienza di Spirito Santo
15) Rispondere ad una vocazione: "Signore, eccomi!"
Molti di noi hanno già fatto questa esperienza, perché vi conosco si può dire quasi personalmente, mentre altri invece devono scoprire un pochino questa realtà; soprattutto perché il cammino cristiano risulta sterile se è un cammino semplicemente di conoscenza culturale; e noi non stiamo facendo un cammino di questo genere.
Invece stiamo facendo un cammino che porta dei credenti a comunicare non una dottrina, ma un'esperienza.
Non si può distinguere un'esperienza da una dottrina.
Mi spiego: se l'esperienza che stiamo facendo smentisce la dottrina, l'esperienza diventa falsa.
Il magistero della chiesa ci parla di realtà e del modo di interpretare questa realtà.
Diversamente ci facciamo una spiritualità o una chiesa secondo i nostri personali gusti.
Ma questa non è un'esperienza cristiana.
Da più decenni stiamo assistendo al progressivo sgretolamento di quella che è l'esperienza cristiana.
Ne abbiamo già parlato in molte occasioni, ma vediamo davanti ai nostri occhi in maniera quotidiana; siete d'accordo con me?
Come mai questa è una domanda forte che ogni credente responsabile si sta ponendo ?
Come mai assistiamo al progressivo sgretolamento, disgregarsi di quella che è la solidità di una cultura che era cristiana alla fine di qualche decennio fa e che adesso è pagana.
Verniciata di qualche forma cristiana ma tutto sommato pagana.
Che cosa è successo? Forse è successo che l'esperienza dei comuni credenti non è più l'esperienza cristiana.
La dottrina può essere quella cristiana ma l'esperienza non lo è più.
Allora urge recuperare quella che è il proprio del cristianesimo che non è una dottrina ma una persona.
Forse dobbiamo concludere che la stragrande maggioranza delle persone non hanno fatto un incontro personale con Gesù Cristo, ma nelle migliori delle ipotesi hanno semplicemente incontrato una dottrina; un insegnamento tanto per intenderci, tante parole pochi fatti.
Giustamente in una riunione della CEI un vescovo molto importante, monsignore Chiarinelli, diceva proprio questo: " E' necessario recuperare una dimensione autentica di cristianesimo dove le verità sono proclamate senza timore, senza vergogna; il dovere di ogni cristiano è anche quella della testimonianza autentica del cristianesimo."
Il compito dell'evangelizzazione non è riservato ad alcune categorie di cristiani, ma è delegato a tutti i credenti.
Andate ed evangelizzate tutte le nazioni, vi ricordate?
Insegnando loro quello che io vi insegno e battezzandole etc.
Quindi questo vuol dire che probabilmente questo aspetto è mancato.
Ora come potranno le persone accogliere un insegnamento se non hanno fatto l'esperienza?
Ma più ancora come potremo comunicare un'esperienza se non l'abbiamo fatta?
Come possiamo comunicare Gesù Cristo se noi non abbiamo fatto esperienza di Lui?
Parleremo per sentito dire?
Saremo dei magnetofoni che ripetono ciò che altri hanno messo dentro di noi?
Oppure l'essenza della vita cristiana esige da ogni cristiano autentico la necessità di ricercare questo rapporto personale con Gesù Cristo che si esprima in un'esperienza concretamente vissuta.
Direi che insomma è già stato tutto preparato, è evidente che il cristiano autentico non è quello che fa le parole ma quello che agisce nei fatti.
Non era Gesù Cristo che diceva: " Non chi dice Signore, Signore, ma chi fa la volontà del Padre" ?
Allora qui c'è sicuramente un punto su cui soffermarsi.
Ingiustamente in questi ultimi decenni la chiesa è stata resa, come dire, accettabile nella misura in cui si rende indispensabile per certe opere di carità.
Quasi che l'essenza del cristianesimo fosse l'assistenza sociale.
Non è così: caritas Christi urget nos, è l'amore di Gesù Cristo che ci spinge a fare tante cose.
Non facciamo tante cose, quindi siamo cristiani.
Cristo vive in me quindi faccio le opere di Cristo.
C'è una consequenzialità.
Ma come faccio ad amare il prossimo come me stesso se prima non amo Dio prima di ogni cosa?
Sopra ogni cosa, come farò ad amare Dio se non lo conosco?
Come faccio a conoscere Dio se non è Lui stesso che si comunica a me?
Come faccio a ricevere questa comunicazione se non invitando Dio a guidare la mia vita, illuminare la mia vita, questa non è fare esperienza di Dio?
Ora domandiamoci un'altra cosa.
Come mai Gesù ha voluto donare ai credenti lo Spirito Santo?
Perché ha voluto donarlo? Avete qualche idea a proposito?
Per ricordarci le cose, per conoscerlo meglio, per darci la carica, per darci la presenza, l'amore di Dio, la consolazione, stare con noi, santificarci.
Ci stiamo avvicinando. Pensate: ma sta con noi lo Spirito Santo o Gesù?
Non sono la stessa persona? Ma Gesù adesso dov'è?
Certo l'Eucaristia è la presenza di Gesù Cristo, ma Lui dov'è? Spiritualmente sì, ma Lui dov'è?
Chi è che c'è qui, che è ovunque; " spiritus domini replevit orbem terrarum " ( lo Spirito di Dio ricopre l'universo ).
È ovunque, ma allora perché Gesù ha voluto darci il suo Spirito?
Guardate che vi ho già dato un aiutone che non finisce più.
Sei già vicina, ma ripeto perché Gesù ha voluto darci il suo Spirito?
Non poteva darlo ad una pietra il suo Spirito? Cosa vuol dire ricevere lo Spirito di Gesù Cristo?
Lo Spirito di Dio? Quindi diventare figli di Dio, cosa vuol dire?
Ma sì, non vuol forse dire avere dentro di noi.
Badate le parole sono molto inadeguate perché la realtà è troppo più grande, però S. Paolo si esprime in questo modo.
Però voi capite che è molto più grande.
Ricevere lo Spirito di Gesù Cristo non è forse ricevere dentro di noi i medesimi sentimenti che furono di Gesù Cristo?
Perché Gesù ha voluto darci il suo Spirito?
Semplice, perché Dio padre voleva che noi avessimo dentro di noi i suoi stessi pensieri, desideri, progetti, immaginazioni, amore etc.
Vuole che dentro di noi abiti il suo sogno. Da questo deriva tutto il resto, è evidente.
Se tu lo vedi come Gesù Cristo, la pensi come Lui, desideri come Lui, sogni come Lui, vuoi come Lui etc., tutte le altre cose che tu farai evidentemente non sono forse una manifestazione di Dio in noi?
Ricevere lo Spirito di Dio dunque è fare di noi i figli di Dio.
Adesso dico una cosa cattiva.
Quanti cresimati dopo la Cresima dicono:" ho fatto esperienza di Dio, una cosa meravigliosa, stupenda, stupefacente, adesso ho capito tutto, tutta la mia vita cambierà, io adesso vivo per Cristo, Cristo vive in me, io sono diventato la presenza di Gesù Cristo nel mondo, quindi farò le opere di Gesù Cristo lì dove sarò nella mia professione, nel mio stato di vita e se il Signore mi chiama a vivere il sacerdozio, la vita consacrata oppure matrimonio etc. lo vivrò secondo il cuore di Cristo".
Quanti? Dipende da chi? dallo Spirito Santo?
Dipende da come lo accogliamo questo Spirito Santo, lo Spirito Santo soffierà, con forza soffierà, ma se uno non apre le vele la nave non parte.
Sarà un po' sballottato dal vento, ma non si muove, andrà alla deriva tutto sommato.
Ricevere la cresima come il battesimo significa: apri le vele, vai, lasciati guidare dallo Spirito Santo.
Va avanti. Hanno capito che lo Spirito di Dio ti conduce a fare esperienza di Gesù Cristo, ma non solo per dire :" Ah sì è bello".
Tu diventi con Gesù Cristo, per Gesù Cristo, in Gesù Cristo una sola cosa.
Chi vede te deve poter dire: ho visto Gesù Cristo. Anche questo è mistero della chiesa.
La chiesa è Gesù Cristo, tu sei chiesa?, chi vede te deve vedere Gesù Cristo.
Allora il problema dei cristiani del nostro tempo è che non hanno fatto esperienza di Gesù Cristo e cosa trasmettono?
Se stessi, non Gesù Cristo; ecco perché è di fondamentale importanza che si riscopra la presenza trasformante, sconvolgente dello Spirito di Dio nella vita di ogni cristiano.
Ora c'è un itinerario che aiuta la persona a giungere a questa apertura di cuore necessaria a che ciascuno possa fare l'esperienza dello Spirito di Cristo e quindi vivere una vita normale, una vita diversa.
Ed ogni itinerario, che molti di voi conoscono, però va vissuto in prima persona.
L'itinerario che bisognava affrontare con una certa celerità durante l'anno, ma si sono stratificate molte cose per cui è necessario cercare di recuperare il tempo e decidere di affrontare questo cammino che trasformi tutta la nostra vita.
Voi capite che nel mio corso di spiritualità noi riceviamo tanti insegnamenti, ma l'insegnamento fondamentale che si riceve è il cambiamento interiore.
Non si può essere testimoni di Cristo senza che la nostra vita cambi. Siete d'accordo?
Non si può essere dei catechisti se non si è fatto l'esperienza di Gesù Cristo, una esperienza viva , autentica, efficace, Gesù Cristo è vivo.
Non è appeso ad una croce come dice qualche musulmano.
Egli è vivo, è risorto ed è in mezzo a noi con la potenza del suo Spirito.
Questo vuol dire che se noi non facciamo l'esperienza dello Spirito non possiamo parlare di Cristo, non ci riusciamo; parleremo del volontariato, delle tante cose che ci sono da fare, ma di Gesù Cristo persona no.
L'uomo del nostro tempo non ha bisogno di sapere quante opere di volontariato sta facendo la chiesa o la parrocchia, non ha bisogno di sapere questo.
Se vuole andare a fare volontariato ci sono decine di organizzazioni che ti accolgono, che hanno bisogno di te.
Ma il cristiano, l'essenza del cristiano non è il volontariato, l'essenza del cristiano è Cristo, è Gesù Cristo che vive in te, finché tu non provi l'esperienza di Gesù Cristo che vive in te, che ti ama d'amore eterno, che ti si dona, che ti dà un'opportunità nuova, che ha bisogno di te per estendere la sua presenza nel mondo di oggi, ecco il tuo cristianesimo sarà formale.
Anche altamente formale, ma ha bisogno di una sostanzialità senza della quale risulta essere sterile.
Forse molti cristiani del nostro tempo sono estremamente formali, molto attivi poco interiori, poco spirituali.
Di Gesù sanno tante cose, però forse non hanno ancora fatto esperienza profonda di Lui.
È necessario fare questa esperienza, è necessario aprire il cuore, è necessario imparare a lasciarsi andare alla guida dello Spirito.
Lasciarsi andare alla guida dello Spirito non significa diventare improvvisatori, superficiali, che ne so, esaltati, esteriori; significa diventare tanto semplici come un bambino, proprio come Gesù aveva detto a Nicodemo:" ciò che è carne nasce dalla carne, ma ciò che è Spirito nasce dallo Spirito".
L'essere cristiano non nasce dalla carne, nasce dallo Spirito.
Quindi se tu non fai l'esperienza dello Spirito di Dio che ti da una vita nuova, che vuol dire la vita definitiva, cosa vuol dire vita definitiva?
Tu diventi il figlio di Dio, se tu non fai l'esperienza dello Spirito Santo che con i suoi doni, i suoi carismi, con tutta la sua potenza trasforma il tuo modo di pensare ed agisce e ti fa fare l'esperienza tangibile della presenza di Gesù nella tua vita, tu sei come una campana che rintocca ma non coinvolge.
Quando S. Paolo scriverà il suo inno alla carità, parlerà proprio su questo punto.
La carità non è l'amore che proviene da noi, la carità è l'amore che proviene dallo Spirito, per questo trasforma il mondo.
Il vostro volontariato se non è animato dallo Spirito di Dio non produce frutti.
Quante opere umanitarie ci sono in India per soccorrere gli emarginati, i morenti etc., quanti ce ne sono?
Ma nessuno di queste ha cambiato il mondo o il cuore delle persone.
È bastata una piccola donna iugoslava a sconvolgere la vita di migliaia di persone in tutto il mondo, come si chiamava? Madre Teresa.
Tutto questo ci fa capire che è la carità, non il volontariato quello che cambierà il mondo.
È la carità, è l'amore di Dio, non l'amore dell'uomo.
Tu puoi fare un servizio non avendo niente del tuo amore, ma essere pieno dell'amore di Dio.
E quello che tu farai sconvolgerà le vite di molte persone.
Tu puoi fare le cose pieno di tutto il tuo amore per fare le cose e niente amore di Dio e tutto quello che fai sarà lodevole, ma non lascerà una traccia.
Questa è la differenza tra il volontariato e la carità.
La carità è tutta un'altra cosa, caris, grazia, lo Spirito che agisce. Caritas lo Spirito che agisce attualmente, continuamente, attraverso di te.
Allora la carità è tutta un'altra cosa di quella che siamo abituati a sentire, è vero?
Questo è necessario: chi vuol fare questo cammino deve entrare nel desiderio dell'esperienza dello Spirito, che ti conduce a tutta la verità intera.
Ma tu non raggiungi Gesù Cristo nella potenza dello Spirito, perché Gesù ha detto:" Vi manderò un altro consolatore il quale vi dirà tutto quello che vi ho detto.
Vi aggiungerà altre cose, perché voi adesso non siete in grado di portarne il peso.
Egli convincerà il mondo quanto al peccato e vi condurrà alla verità tutta intera."
Questo vuol dire che tu non puoi pretendere di conoscere Gesù Cristo, leggendo i libri di teologia.
Non puoi pretendere di conoscere Gesù Cristo semplicemente leggendo tutti i libri che si riferiscono a Gesù Cristo e non puoi pretendere di conoscere Gesù Cristo semplicemente leggendo il Vangelo.
Devi viverlo il Vangelo. Devi fare esperienza di quello che c'è scritto sul Vangelo.
E questa esperienza non viene dalla tua mentalità o dalla tua intelligenza o capacità, viene dallo Spirito di Dio.
Quindi tutto quello che si può operare di giusto, di buono, di santo nella tua vita dipende da quanto tu aprirai il cuore alla guida dello Spirito Santo.
Per questo è necessario che ognuno entri veramente nel desiderio, nella necessità di fare questa esperienza di Spirito Santo, il desiderio di fare questa esperienza.
L'itinerario lo conoscono molti di voi: prevede la riflessione sull'amore di Dio, sul peccato, sulla confessione, sullo Spirito Santo, sull'effusione dello Spirito, sulla vita nuova e sul lavoro nella comunità di Cristo che è la Chiesa.
Quindi sappiate che l'itinerario da percorrere in prima persona è questo.
Se non fate questo avete fallito tutto l'anno.
Non si può essere autentici catechisti se non ci si introduce nella via esperienze di questo genere.
Tenete ben presente tutto questo aspetto, ricordatevi nei prossimi incontri incominceremo ad affrontare queste verità, continueremo spero ad affrontarle l'anno prossimo.
Voi sapete siamo a Maggio, l'anno è volato in maniera spaventosa, quasi incredibile, ecco però tutto questo ci deve condurre alla presa di coscienza seria.
Non posso sentirmi un autentico cristiano se non ho fatto l'esperienza di Gesù Cristo.
L'esperienza di Gesù Cristo non è parlare di Lui, è fare esperienza di Lui.
Stare con Lui, vivere in Lui. Lui vive in te.
Queste sono solo parole che tu non avrai sperimentato che cosa significano, più le desidererai più questo avverrà nella tua vita.
Questo cambierà la tua vita, quindi tenete presente tutto questo e vivete intensamente, poi non dimenticatevi concludendo il discorso dell'ultima volta che c'eravamo incontrati che il Signore continua a chiamare anche adesso.
Quindi probabilmente c'è qualcuno tra di voi che deve rispondere ad una vocazione, ad una chiamata, quindi sappiate essere generosi e pronti nel dire al Signore "eccomi".
Sappiate che il Signore chiama anche adesso.
Qualunque età abbiate, il Signore ha bisogno di operai per la sua messe, la sua messe è grande gli operai sono pochi.
Ognuno sappia rispondere con prontezza alla chiamata di Gesù Cristo.
Sia lodato Gesù Cristo.