La necessità della salvezza
5-4-2003
Il compito del catechista è preparare il campo e poi seminare
1) Vari sussidi d'aiuto al catechista
2) Il catechismo di Pio X è da conoscere molto bene
3) L'apprendimento a memoria e la spiegazione
4) Portiamo l'esperienza di una vita cristiana
5) La gente d'oggi capisce niente dell'insegnamento di Gesù
6) Gesù è la verità. L'impegno di farlo conoscere
7) Sesto comandamento: non fornicare
8) Visione socio-culturale
9) Comunicare a tutti la necessità di salvarsi
10) Il nostro compito è seminare
11) Arare, dissodare, scavare il fondo …
12) Avere il coraggio di gridare l'iniquità del peccato
13) Dire chiaramente il pensiero di Dio
Come Catechisti voi potete usufruire di vari sussidi.
Anzi è molto importante che voi abbiate sicura dentro di voi l'essenza della dottrina.
Ora poiché la dottrina non cambia, voi potete usufruire di quello che avete.
Se tu hai studiato a memoria le parti del catechismo di San Pio X , che non è stato abolito, con l'evoluzione si è aggiunto altro, allora tu sei in grado con le cose che hai studiato un tempo di spiegare parola per parola e dunque di creare una catechesi su questo.
Tu mi hai detto chi è Dio? È l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra.
Questa è un'affermazione che tu capisci, è un'affermazione teologica molto difficile.
Il bambino te la può ripetere a memoria, che cosa ha capito?
E ti dico di più: prova a chiedere ad una persona qualsiasi, che magari abbia studiato anche lei queste parti qui, chiediglielo adesso: "Tu hai studiato questa affermazione nel catechismo a suo tempo me la spieghi?" Secondo te è in grado di farlo?
Allora capisci che qui c'è un condensato della dottrina cattolica che deve essere tutto meno che abolito, deve essere tutto meno che essere messo da parte.
Perché se un compositore, per esempio, non conosce le regole della composizione che cosa scrive?
Una sinfonia spaventosa, un incubo ma non scrive una musica.
Se tu vuoi imparare a comunicare con la musica dovrai prima conoscere quali sono le regole della composizione, la melodia, l'armonia, il contrappunto, il canto, il controcanto , la polifonia, ecc, ma se tu non conosci quali sono le regole come farai ad imbastire una sinfonia?
Allora il Catechismo di San Pio X voi dovete conoscerlo, e conoscerlo molto bene.
E non dire è una cosa passata e io non la uso più.
A meno che voi andiate in giro con il Catechismo della Chiesa Cattolica, che sarebbe ottimo, che però è, come dire, è proprio una cosa mastodontica.
Poi vi ricordo che il Catechismo della Chiesa Cattolica è stato scritto per i vescovi, perché in tutto il mondo ci sia un insegnamento dottrinale onesto, chiaro, cattolico.
Il catechismo di San Pio X non è stato scritto per i vescovi è stato scritto per la gente.
In quei tempi l'unico modo per insegnare era quello di sapere a memoria le cose, adesso non ci basta più, giustamente, però voi come Catechisti dovrete avere un vademecum di tutte quelle cose, dico una parola brutta? Un Bignami.
Volete avere un Bignami della fede cattolica? Tenete quello intanto.
Sì. I Domenicani hanno pubblicato: "Piccola sintesi del nuovo catechismo della Chiesa Cattolica", mi pare che sia ElleDiCi l'edizione, ma non ne sono sicuro.
Quello che dice il catechismo di Pio X non sono eresie, sono verità.
Certo è un condensato di un insegnamento teologico e filosofico insieme, per questo è importante che voi Catechisti lo conosciate.
Perché se voi dovete presentare delle verità di fede.
Cosa fate? Ve le inventate? Vi andate a leggere un trattato teologico?
In una frase semplice tu puoi dire chi è Dio, non dice che cosa è Dio, quindi vuol dire che si tratta di una persona.
È espresso chi, non cosa. Se è una persona vuol dire che è io e un tu.
Vi rivedete in questa semplice parola "chi"?
Le prime lezioni dei catechismi che sono adottati dalla CEI: Dio conosce il tuo nome, Dio sa chi siamo, vi rendete conto?
Cos'è cambiato? Niente. Però bisogna che voi abbiate la struttura dentro la mente.
Se un architetto non ha in mente come si costruisce una cattedrale, quella crolla.
Devi avere dentro di te la struttura architettonica per poi abbellire ecc…ecc…quindi prima di tutto devi avere la solidità della struttura, poi la puoi infiorettare finche vuoi, però la struttura ci deve essere.
Allora comincia a tenere in giusta considerazione tutto questo e poi considera anche come sia importante che questa struttura che tu hai ricevuto e che tu adesso, con l'età e la maturità, il cammino spirituale e la fatica che stai facendo per informarti riesci a capire la profondità di quello che una volta avevi imparato a memoria.
Però intanto adesso dici: "meno male che l'ho imparato a memoria perché almeno mi ha dato una struttura mentale, che in quel momento non la capivo ma dopo la capisco.
Quindi tu non ti domandare: "Ma che senso ha che io lo faccia?
Che senso ha che i miei bambini imparino a memoria questa domanda, questa risposta?" forse finché hanno quell'età lì non se ne rendono conto, ma un domani quando non ci sei più tu intorno a spiegargli le cose, non puoi pensare che lo Spirito di Dio si serva di quello che tu gli hai insegnato a memoria, che glielo illumini?
Quante volte tu hai pregato il Padre Nostro, che sai a memoria? Giusto?
Però può essere capitato una volta nella tua vita che pregando il Padre nostro di colpo hai avuto una luce sul significato di una frase del Padre Nostro, è vero o non è vero?
Allora , ti dico: dai in mano gli strumenti a coloro che sono intorno a te, e tu tienili pure, studiali fai la correlazione, io non ti dico una cosa deve sostituire l'altra, una cosa deve integrare l'altra.
Come non si costruisce un palazzo senza le fondamenta così non è sufficiente presentare una lezione di catechismo senza che tu abbia dentro di tè la solidità della dottrina.
Allora il catechismo di Pio X è un condensato della dottrina, non è l'unico condensato, certo il catechismo della Chiesa Cattolica è completo, è pieno, è totale e io mi auguro che ognuno di noi a casa ce l'abbia perché possa andare a consultare qualsiasi cosa.
Tu prepari una lezione di catechismo, però controlla sul catechismo della Chiesa Cattolica se c'è qualche spunto che puoi tradurre in un linguaggio semplice per i bambini.
Diversamente tu vedi, leggi una domanda qualsiasi del tuo catechismo.
(intervento, viene letto il primo comandamento dal catechismo di S. Pio X)
Su questa affermazione, che voi vedete, è molto schematica ed è un blocco pesante, siete in grado di spezzettarla? Mi auguro di sì.
Vorrei anche che voi preparaste un altro tipo di esercitazione.
Adesso mi state preparando quella dell'elenco di tutti i peccati riferiti ai comandamenti.
Però vorrei anche che si facesse un lavoro tipo questo: cioè prendete un'affermazione di questo genere, di questo tipo, di questo catechismo è mi preparate una spiegazione che un bambino capirebbe.
Per esempio tu hai preso quello del primo comandamento, ogni parola che è scritta lì ti può dare lo spunto per fare un discorso su quel tema lì.
Avete voglia di provare? Voi vi sentirete di fare una cosa di questo genere?
È molto importante che voi abbiate un testo sul quale siete in grado di fare una lezione semplice, quindi anche con i disegnini, tutte queste cose qui.
Pensateci un po' seriamente.
Avete potuto intervistare qualcuno? Provate un po' a farlo con le persone che conoscete.
Adesso voi vi siete fatti un'idea sul comandamento che dovete affrontare.
Voi dovreste fare una cosa di questo genere: non chiedete se è giusto o non è giusto questo comandamento, chiedete alle persone che cosa significa e quali sono i peccati che si riferiscono a quel comandamento.
Purtroppo la gente la pensa proprio così. È vero che è allucinante?
Vi rendete conto che noi ci fermiamo a parlare di cose auliche e la gente non capisce neanche quello che stiamo dicendo.
Per questo vi dico che dovete essere in grado di dire delle parole chiare: questo Dio dice che è giusto, quindi è giusto, questo Dio dice che non è giusto e come tu lo voglia infiorettare ti metti contro la volontà di Dio, responsabilità tua.
Ricordatevi che Dio a Isaia, si lamentava (750 anni prima di Gesù) gli diceva: "Devi gridarlo ad alta voce, in faccia al mio popolo l'iniquità del suo peccato."
Da che mondo è mondo l'uomo non vuole mai riconoscere ciò che è peccato, e troverà sempre delle giustificazioni.
Noi non siamo chiamati, in questo caso, a fare un discorso moralistico però prendere la consapevolezza di cosa veramente le gente capisce dell'insegnamento di Gesù.
Per quanto sia amaro e triste, ci rendiamo conto che la gente ha capito niente.
Questo ci fa riflettere sulla necessità di conoscere la verità, il paradigma della verità è un qualche cosa di molto importante.
Noi abbiamo un parametro che ci fa avere una certa visione sulla realtà, perché abbiamo conosciuto Gesù, e lo conosciamo come Signore, come Salvatore, stiamo facendo di Lui il centro della nostra vita.
Stiamo cercando di purificarci nella chiarezza, piano, piano.
Tutte le volte che capiamo che ci sono delle cose che non vanno d'accordo con Lui, ci sforziamo di cambiarle, però noi abbiamo un parametro di verità chiaro.
Gesù è la verità, tutto quello che va in comunione con Lui è vero, tutto ciò che non è in comunione con Lui non è vero.
Gli altri non hanno questo parametro di verità.
Qual è il problema che io come Catechista o come cristiano debbo imporgli la mia verità?
O che io devo fare in modo che loro conoscano la verità?
Che conoscano la verità.
Per far conoscere la verità io debbo conoscere Lui e ciò che Lui insegna.
Perché gli altri conoscano la verità debbono prima conoscere Lui, perché poi accettino ciò che Lui insegna.
Quindi certo che è un lavoro molto lungo, meticoloso, però non possiamo fare diversamente.
Perché questo lavoro possa essere fruttuoso è necessario che tutta la nostra vita, la nostra parola, tutte le nostre azioni siano animate dalla luce splendida che è presente in Dio e che si chiama Spirito Santo.
Senza di Lui tutte le nostre parole risuonano vuote come il suono di una campana.
Perché? Perché lo Spirito Santo è l'amore di Dio e tutti sono sensibili al linguaggio dell'amore.
L'amore è anche verità, l'amore è esigente, l'amore è totalizzante per cui far riconoscere e far sperimentare l'amore di Dio può innescare un processo che porterà le persone ad accettare Dio e la verità.
Far conoscere solo le verità di Dio non è detto che faccia conoscere la verità, non è detto che faccia conoscere Dio.
Noi non stiamo portando una morale né una religione, noi stiamo portando l'esperienza di una vita in Cristo.
È quindi la nostra esperienza è una testimonianza, il fine da raggiungere è la salvezza che Dio ha operato per ciascuno di noi.
Tema della salvezza. Tema della salvezza è incomprensibile per tutti coloro che non credono di aver bisogno di essere salvati.
Quello che dicevi tu: "Non è peccato, fanno così tutti."
Tu hai espresso questo comandamento già in una sua specificazione: non commettere adulterio.
In realtà il comandamento numero sei dice: non fornicare, che è molto più esigente.
Se tu dici fornicare a una persona adesso, non so neanche se conosce l'italiano e non sa che cosa significhi.
Per inciso, fornicare significa avere rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, quindi vuol dire avere rapporti prematrimoniali, vuol dire sesso libero, vuol dire scambio di coppie, vuol dire esperienze omosessuali di ogni di ogni genere ecc …
Ci rendiamo conto che se uno non ha chiaro l'insegnamento di Dio che dice: "Il tuo tempio è il tuo corpo. Io abito nel tuo corpo".
Se uno non ha mai sentito, per esempio, nella lettera agli Efesini che cosa si dice a riguardo del corpo, che è il tempio di Dio o cosa si dice a riguardo della libertà, io non lo so che cosa riescono a trarne fuori.
Ma non stupitevi anche persone che vanno in Chiesa tutte le domeniche, voi credete che abbiano le idee chiare su questo? Hanno tutto meno che le idee chiare.
Tutto è giustificabile, tutto è giustificabile perché basta che ci sia il sentimento.
Ma la nostra vita è basata sui sentimenti o è basata su un progetto, su una costruzione?
Quando una vita è basata solo sul sentimento il sentimento dura un po' di tempo, ma poi può cambiare. Il progetto no.
Vi ricordate qualche anno fa, adesso non ricordo quanti, a Roma sono crollati alcuni palazzi, perché il progetto prevedeva che nel seminterrato ci fossero certi pilastri.
Poi ad un certo momento qualcuno ha detto: "Togliamoli perché devo farci stare macchine per stampa" (che vibrano, ecc), poi ti stupisci se il palazzo crolla?
Chiaro se non c'è una struttura che è in grado di accogliere il tuo insegnamento, non lo accoglieranno questo insegnamento.
Non credo di dire qualche cosa di nuovo nel ricordare a ciascuno di noi che l'età della contestazione ha creato veramente una connotazione diversa nei valori, a certi valori sono stati dati altri significati.
Quindi non c'è da stupirsi se la classe docente, in quegli anni che vanno dal '60 ai '70 abbiano creato un altro tipo di mentalità, spiccatamente contraria agli insegnamenti cristiani.
Non credo neanche di dire una cosa nuova nell'esprimere che questo tipo di mentalità è un tipo di mentalità marxista, e non è niente altro che lo sviluppo di quella che era la "rivoluzione culturale" auspicata e ideata da Gramsci.
Cioè una rivoluzione culturale, che non è dunque cruenta, ma che produce gli effetti che noi adesso stiamo vedendo di scristianizzazione, cioè di togliere i valori della dignità della persona, perché se io tolgo il valore della dignità della persona questa persona la posso manipolare.
Guardate che questi piani sono molto collegati con i piani economici per esempio dell'economista del XIX secolo: Malthus, che voleva creare un tipo di società amorale, o se volete immorale, in modo tale che dando idee forti la società potesse essere manipolata secondo i desideri, le idee, di una certa classe dirigente più o meno occulta, che in ogni caso tirava i fili della storia.
Quindi sapete molto bene questo è un discorso che si amplia a macchia d'olio, non tutto è come appare.
Non credo di dire una cosa nuova nel rivelarvi che la famosa "Rivoluzione Russa" del 1917 fu finanziata dalle logge massoniche, anticristiane, che pagarono ben 14 milioni di marchi affinché i Bolscevichi potessero destabilizzare questo ambito.
Quindi vedete che i piani ideologici e i piani economici coincidono.
Marx ed Engels erano amici, uno era filosofo l'altro era industriale, quindi la lotta di classe non è semplicemente un scontro di ideologia, almeno apparentemente potrebbe sembrare questo.
Occultamente potrebbe essere la costruzione di un sistema atto a manipolare le masse.
Questo non fa piacere a nessuno di sentirselo dire, ed è un'analisi superficiale, molto vaga, non è nostro compito di analizzare queste cose, però teniamole presente.
Riprendiamoci altrimenti non riusciamo ad andare avanti.
Nessuno potrà fare l'esperienza della salvezza fin quando non la ritiene necessaria.
Chi ritiene di non avere peccati scaglierà sempre la prima pietra.
Chi ritiene di non avere bisogno di essere salvato, perché tutto sommato, agire in un certo modo non è più percepito come peccato non sentirà neanche il rimorso, non sentirà il desiderio di cambiare vita anzi tenderà ad affermare che il proprio stile di vita, sia quello giusto, autentico, quello onesto.
La salvezza operata da Gesù Cristo è invece la salvezza che ci pone di fronte alla verità.
La salvezza è operata per tutti, è proposta a tutti.
C'è la necessità di capire come fare a comunicare a tutti la necessità di salvarsi.
Se una persona con l'automobile viaggia per una strada che ad un certo momento finisce e non sa che quella strada è tappata, continuerà a viaggiare finché si troverà imbottigliata.
Se tu non sai che il ponte è crollato, continuerai a viaggiare finché la macchina non precipita giù.
Se però tu avvisi, fai conoscere: "guarda che la verità è questa, la verità è che quella strada ti conduce al precipizio perché non c'è il ponte.
Se tu vuoi il ponte devi passare per Gesù Cristo, il quale ha unito, abbattendo il muro dell'inimicizia l'uomo con Dio."
Gesù Cristo è l'unico pontefice dice la lettera agli ebrei, l'unico che ha unito l'umanità a Dio, come doveva essere.
Vuoi la salvezza? Ricorda che fuori di Dio non la trovi.
Troverai in qualche modo un certo tipo di benessere che però non è quello che tu desideri, perché dopo un po' di tempo finisce.
Qui non dovete farvi prendere dalla frustrazione o dalla depressione, dall'angoscia perché il vostro compito non è quello di convertire le persone ma è quello di seminare.
Gesù parla del seminatore e dice: "Il seminatore va nel campo a seminare, getta il seme, e poi non sa come il seme muore e poi fruttifica …".
Il compito del contadino non è quello di far crescere il seme, il suo compito è quello di gettare il seme nella terra buona, nella terra che è stata lavorata, nella terra che è stata preparata, ma poi il compito di crescere è un compito che compete al Dio della vita.
Quindi non sei tu che devi convertire le persone, però sei tu che devi coltivare il campo.
Per tutto quello che tu sei capace di fare, con tutti i doni che Dio ti ha dato, usali pure tutti, in qualsiasi modo, sfrutta questi modi per dissodare il campo.
Quando il campo è dissodato getta il seme, poi prega perché questo seme cresca e fruttifichi; però questo non dipende più da te.
Ho sentito, addirittura, un sistema presso qualche famiglia che possono permettersi di fare così, che fanno catechismo in casa loro.
E di tanto in tanto, parlando di cose qualsiasi o giocando assieme o facendo delle attività insieme, c'è sempre un accenno a un insegnamento di Gesù.
Non possiamo concludere il catechismo semplicemente in questo sistema, ma dobbiamo capire che per il cristiano, a maggior ragione per il Catechista, non esiste semplicemente il tempo della catechesi, esistono le occasioni della catechesi! Che è tutto un'altra cosa.
Quindi tu puoi trovare occasioni per catechizzare o meglio, vista la situazione in cui ci troviamo, evangelizzare in qualsiasi occasione.
S. Paolo diceva al suo amico Timoteo, che era appena diventato vescovo: "Non devi avere scrupolo di parlare di Gesù, in maniera opportuna e inopportuna, continuamente".
Trova spunto per ogni cosa per suscitare curiosità, interesse, riflessione sulla persona di Gesù questo è il tuo compito , poi il compito di cambiare i cuori è il compito dello Spirito Santo, ci pensa Lui.
Tu hai gettato il seme poi prega che questo seme sia custodito e possa svilupparsi e fruttificare ma il tuo compito è principalmente, unicamente quello di gettare ciò che anche tu hai ricevuto.
Più seminerai e più avrai abbondanza di seme nella tua bisaccia.
Più tu coglierai le occasioni per far riflettere su Gesù, sulla sua persona, sui suoi insegnamenti (non ti stupire se gli altri in quel momento non ti daranno alcun tipo di risposta o in qualche modo si opporranno a te).
Il contadino, perché il seme sia accolto nel grembo della terra, cosa fa prima? Ara il terreno.
Arare il terreno significa ferire il terreno e quindi tu come evangelizzatore, come Catechista, come educatore cristiano in molti modi non devi farti scrupolo di ferire il terreno.
Perché se vuoi che fruttifichi dovrai scavare in fondo.
Quindi devi avere anche il coraggio come dice Dio a Isaia di gridare in faccia al suo popolo l'iniquità del suo peccato.
Questo ti procurerà un gran numero di "musi", probabilmente, però, a suo tempo, queste parole salutari fruttificheranno nel cuore di quelle persone, che inizialmente non hanno gradito il tuo intervento mi spiego?
Se tu devi dire: guarda che questa cosa è peccato perché Dio insegna così, così e così, il peccato significa fregarsene di ciò che dice Dio e di fare di testa tua.
Tu fai quello che vuoi, però sappi che facendo così tu sei contro Dio ed io al posto tuo non starei così tranquillo, come tu dici di stare tranquillo.
Perché se non fosse scritto da nessuna parte, allora tu potresti dire: va bene ma io non lo so perché non c'è scritto da nessuna parte, ma nero su bianco Dio dice: "Questo non lo farai."
Tu ti prendi la responsabilità di sputare in faccia a Dio e dirgli che non te ne frega niente di quello che Lui dice e continui a farlo?
Certo che è un discorso aspro, quasi polemico, che è un discorso violento, però tu lo fai per avere la meglio su questa persona o lo fai per salvarla questa persona?
Non la salvi tu, non la prendi per i capelli, però gli dici: "anima mia se ti vuoi salvare comincia a nuotare."
Se per nuotare tu gli devi far rendere conto che si trova nell'acqua, diglielo.
Certo che non è tanto facile, ma Dio ad Isaia a detto così: "Devi gridare l'iniquità del peccato."
Cosa ne sai tu se essendo pungente, polemico, provocatorio su certe cose anche volutamente, non maliziosamente cioè con cattiveria per prevaricare, per dire ecco ho ragione io, ma proprio con l'intento che in questa persona si avvii il motore.
Se una macchina è in panne la spingi finché parte.
Quando il motore si è avviato dopo va avanti.
E cosa ne sai se queste persone sono finite in un vizio mentale, per cui non riescono a capire che sono in panne.
Allora tu devi dire: " Sì, tu la pensi così, il mondo la pensa così, ma tu sai che cosa ne pensa Dio su questo?
Dio dice così, nero su bianco, adesso prenditi le tue responsabilità, perché tu sai come la pensa Dio, vuoi continuare a fare quello che vuoi tu?
Va bene tu sei libero e nessuno ti obbliga, però sappi chiaramente, te lo dico chiaramente di fronte a tutti, Dio dice esattamente il contrario, poi tu fa quello che ti pare, però non dire che non lo sapevi.
Non dire un domani quando ti presenterai davanti a Lui che non lo sapevi."
Certo che è un discorso violento, è un discorso che forse ti renderà antipatico lì per lì.
Però ci hai mai pensato se quella persona riflettendo su queste parole che tu dici, dice: "Ma è vero, non ci ho pensato."
E questa persona si converte che razza di gratitudine tu riceverai da quella persona in quel momento e poi per tutto il resto dell'eternità.
Il sistema perfetto non esiste, però le occasioni esistono, e tu parla in ogni occasione opportuna e non opportuna, lo stesso modo in cui S. Paolo diceva al suo amico Timoteo.
Per questo è importante che noi si sappiano le cose, e vi faccio fare questo lavoro sui comandamenti, sui vizi capitali proprio per questa ragione.
Vi esorto a tenervi una copia della sintesi del catechismo o del catechismo di S. Pio X, non perché dobbiate tornare indietro al passato, rifare il catechismo come quella volta, vi ho forse detto quello io? No.
Vi dico prendetevi il Bignami, date il Bignami agli altri perché nella vita non sapete che cosa avranno intorno, chi avranno intorno e se un domani voi non ci siete e non hanno nessuno a cui fare riferimento però si ricordano quello che voi gli avete insegnato magari anche a memoria.