Il peccato

26-11-2005

Don Mauro Agreste

Indice

1) Quando Gesù ci parla del tentatore e del nemico ci dice che ha potere
2) Strutture di peccato
3) Se tu ascolti la tentazione, sei nelle file dell'egoismo e il tuo capo è l'egoista
4) Il peccato è una mancanza di amore
5) Peccato significa mancanza di testimonianza
6) Se sapessimo veramente cos'è un peccato, ne saremo inorriditi
7) Il purgatorio
8) L'atto d'amore significa riempire, l'egoismo significa svuotare
9) Il peccato è l'unica cosa che ha potuto colpire il cuore di Dio
10) Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio
11) Considerate l'altro come un soggetto in cui Dio vive, è praticare il diritto e la giustizia
12) Quando fate un esempio di una cosa, state aiutando a intuire
13) Attenti alle frasi che usate
14) A ciascuno devi dare il peso che è capace a portare
15) Il peccato è un'offesa fatta a Dio
16) La dottrina dovete spezzettarla, mettendovi dalla parte del più debole

1) Quando Gesù ci parla del tentatore e del nemico ci dice che ha potere

Non dimenticate che Gesù quando ci parla del tentatore e del nemico ci dice che ha potere.

Per esempio quando dice che ha potere dice non temete coloro che uccidono il corpo, ma temete piuttosto colui che ha il potere di uccidere il corpo e l'anima.

Questo ci fa capire in maniera immediata che l'avversario di Dio, che è anche il nostro nemico, ha un potere sulle cose del mondo.

Non a caso Gesù stesso lo definisce il principe delle tenebre, il principe di questo mondo ecc. questo ci fa capire dal punto di vista biblico che Dio stesso ci rivela che il nemico di Dio, il diavolo ecc. ha un potere sulle strutture del mondo, semplicemente perché le strutture del mondo si sono votate all'egoismo, alla ribellione nei confronti di Dio, dunque si sono sottoposte all'autorità non di Dio ma del nemico di Dio.

Dunque il nemico di Dio sfrutta queste disponibilità che ha nelle sue mani per i propri fini.

Quando una persona è realmente cattiva, maliziosa e tu dici chiede ed ottiene, allora io dico dal punto di vista biblico chiede, però noi non sappiamo effettivamente a chi e che cosa chieda, se chiede a Dio la conversione e il perdono sicuramente lo ottiene, se è vera, ma quanto a chiedere a Dio il potere di soverchiare il prossimo, di soggiogare il prossimo, questo potere Dio non glielo concede.

2) Strutture di peccato

Se queste persone però ottengono questo risultato non è perché Dio glielo ha concesso, è perché Dio ha lasciato che le strutture di peccato e tutte le persone che si sono sottomesse all'autorità diabolica si conglobassero insieme per regolarizzare quelle che si chiamano strutture di peccato.

Dunque non è un disegno o un progetto di Dio che si realizza, nel mondo il regno di satana, è il progetto di satana e satana si serve ovviamente di tutte le creature che in modo implicito se non esplicito, a volte anche in maniera esplicita lo fanno, si votano alla sua causa.

Allora a queste persone ecco il potere di satana mette a disposizione il suo network, la sua rete, i suoi collegamenti, tutti i suoi satelliti che sono certamente gli spiriti diabolici che abitano le regioni celesti, ci direbbe San Paolo cioè che abitano l'aria, le cose del mondo, ma c'è anche quell'insieme di persone che seguendo la legge dell'egoismo in pratica sono sottoposti o sottomessi alla guida più o meno diretta delle tentazioni, è il principe della tentazione è il diavolo.

Dunque se una persona è una persona che non prega mai, che non va mai a ricevere i Sacramenti ecc. ecc. sentirà facilmente la voce di Dio dentro di sé?

Cosa sentirà più facilmente?

3) Se tu ascolti la tentazione, sei nelle file dell'egoismo e il tuo capo è l'egoista

I suggerimenti delle tentazioni e dato che le tentazioni sono la concretizzazione in vari aspetti dell'egoismo, vuol dire che se tu ascolti la tentazione, tu sei nelle file dell'egoismo e il tuo capo è l'egoista per eccellenza è satana che si è ribellato.

Allora questo vuol dire che satana come il gran capo di una loggia massonica sa a chi rivolgersi per dire: ecco vai da questo, vedrai che ti aiuterà a realizzare questo progetto che io ti ho suggerito, dandoti già tutto un piano prestabilito ecc. e nascono le rivoluzioni, nascono tutte queste cose qui.

Ma quello che ottengono e quello che chiedono non lo stanno chiedendo a Dio, perché se lo chiedessero a Dio saprebbero che Dio ci mette nella strada dell'amore e se vi ricordate, questa mattina in cappella ho suggerito, dopo il brevissimo brano di Vangelo contenuto in quella preghiera, ho suggerito la riflessione di considerare che l'amore è il dimenticare se stessi, vi ricordate che ve l'ho detto?

Allora è per questo motivo che i teologi esprimono quella frase che è estremamente sintetica per questo ci appare quasi riduttiva, però non è riduttiva.

E se tu comperi il triplo concentrato di pomodoro tu dici, ne basta solo un cucchiaino perché sciolto nell'acqua vedi che, come dire, colora molto il sugo dico bene?

4) Il peccato è una mancanza di amore

È poco allora dire che il peccato è una mancanza di amore sembra riduttivo però se noi consideriamo che amare significa fare felice l'altro, dimenticare se stessi, mettersi al servizio, esser nella comunione ecc. tu vedi che in questa sintetica frase è contenuto tutto il resto, perché se tu ami Dio allora è evidente che tu non disobbedisci alla Sua legge perché tu sei in comunione con Lui.

Quello che sogna Lui lo sogni anche tu, tu non fai parole o azioni che siano contrari ai suoi desideri, perché c'è amore tra te e Lui, se manca amore tra te e Lui allora evidentemente questo amore è stato soppiantato e il posto dell'amore è stato preso dall'egoismo cioè a dire tu non ascolti la voce dello Spirito che ti dice: dimenticati di te stesso, perché a te ci penso.

Io dice Dio, tu assomigli a Me, perché Dio ti ha creato a immagine di Dio quindi Io penso a te tu pensa al tuo prossimo allora capisci che il peccato diventa veramente mancanza di amore.

In questa radice molto sintetica di questa espressione dei teologi è contenuto tutto il resto, non è una esclusione, oppure una riduttività nel senso di dire.. ma se è solo una mancanza, qui la parola mancanza non è semplicemente per dire una svista, una superficialità, mancanza vuol dire qualcosa che deve esserci ed è grave che non ci sia.

5) Peccato significa mancanza di testimonianza

Ecco allora questo aspetto è grave che non ci sia forse vi aiuta di più a sottolineare questo concetto quindi se voi vedete qui, alla pagina 13 dove c'è scritto ( il peccato significa mancanza di testimonianza ) quindi vuol dire anche mancanza di amore.

Cioè nei rapporti con Dio deve esserci l'amore, cosa vuol dire?

Io voglio renderti felice Signore perché tu mi vuoi rendere felice.

Allora cosa comporta renderti felice, quando tu ami una persona non fai niente contro di lei, non parli male di lei, non disubbidisci ai suoi desideri.

Capisci che ami una persona da questo semplice fatto che tu ti metti nei panni di quella persona e dici: in qual modo io ti posso servire, cioè ti posso rendere felice?

A te fa piacere questo e anche se mi fa fatica, per farti felice te lo faccio.

Mi viene in mente ecco una persona della mia parrocchia che ha tanti problemi di salute, per esempio questa persona non riesce a mangiare la carne, perché è più forte di lei, ha diversi problemi sotto questo aspetto.

Però lei ama così tanto i suoi familiari che quando vengono a trovarla lei prepara i meravigliosi arrosti, gli agnolotti ecc. lei non ne assaggia neanche uno, ma per loro fa tutto questo, mi sono spiegato?

Ecco un esempio banale se volete, ma per dire io posso anche fare delle cose di cui io non beneficerò, ma le faccio con amore perché l'altro sia felice.

Esempio banale ma per capre cosa vuol dire il peccato è "a sì io non posso mangiare la carne…neanche voi, tutti vegetariani.

A me che ne so non piace questo cibo, non lo mangiate neanche voi e quindi sono cose un po' ridicole per pensare queste cose qui tuttavia…

Vedete queste e altre definizioni non sono esclusive.

D'altronde la realtà del peccato come la realtà dell'amore è talmente complessa, è talmente profonda che coinvolge addirittura l'essere stesso di Dio che non è sufficiente una sola definizione per dire è questo.

6) Se sapessimo veramente cos'è un peccato, ne saremo inorriditi

Noi abbiamo una mente molto limitata, se noi riuscissimo a intuire nel profondo che cos'è veramente un peccato ne saremmo così inorriditi e spaventati che probabilmente la nostra vita immediatamente diventerebbe quasi priva di peccato.

Vedete io credo, ma questo è un pensiero personale che quando l'anima si presenterà di fronte al giudizio particolare, cioè di fronte a Dio appena uno muore su questa terra e inizia la vita eterna si presenta di fronte a Dio giusto?

E li c'è il giudizio particolare, penso che probabilmente questo giudizio particolare sia anche una piena consapevolezza del significato di tutti i no che abbiamo detto a Dio che sono i peccati solo che avendo di fronte a noi Dio stesso avremo la consapevolezza del significato e della portata di quel no che hai detto a Dio.

7) Il purgatorio

Per cui tu da solo ti rendi conto che ti manca ancora molto per essere nella piena comunione con il Signore e dunque vivi quella situazione particolare che il magistero e la teologia della chiesa chiama il purgatorio di cui non sappiamo coma sia fatto, tuttavia possiamo sempre riflettere in un modo spirituale sul significato del purgatorio, immaginare che sia un tempo tra virgolette, una situazione in cui tutto questo vuoto che invece doveva essere pieno, tutto quell'amore che doveva esserci nei confronti del Signore e che non c'è stato per il no che abbiamo detto, verrà colmato, ma ragiona ma da chi?

Dalle preghiere di coloro che sono sulla terra e pregano per te offrendo i loro sacrifici, offrendo le loro intercessioni e dalla misericordia di Dio, cioè le preghiere di noi che siamo sulla terra, che preghiamo per quelli che sono in purgatorio che cosa sono?

Sono, Signore abbi misericordia di quell'anima che è in purgatorio giusto? Ora la misericordia è un balsamo?

La misericordia è l'amore di Dio, è l'amore mio o il tuo?

L'amore di Dio, quindi la preghiera nostra è l'intercessione e prostrarsi davanti a Dio e dirgli stendi la tua misericordia su quelle anime che sono in purgatorio.

Dunque Dio stende la sua misericordia, cioè mette la misericordia dove non c'era stato l'amore, quindi è Dio che riempie quel vuoto che doveva esser pieno.

Doveva essere atto di amore, cioè io ti amo Signore al di sopra di ogni cosa, quindi al di sopra di me stesso, dimentico me stesso per Te.

Ricordarmi di me stesso si chiama egoismo, ricordarmi di te e dimenticare me si chiama amore.

8) L'atto d'amore significa riempire, l'egoismo significa svuotare

Ecco allora l'atto di amore significa riempire, l'egoismo significa svuotare.

Allora la mancanza di amore significa quel vuoto che invece doveva essere riempito, quindi vuol dire che c'è stato egoismo.

Però tutto questo discorso voi dovete acquisirlo, perché non è semplice dire "il peccato è mancanza di amore" mi sta bene che diciate così, se però spiegate anche tutto il resto che vi ho spiegato adesso, va bene?

È più chiaro il concetto adesso? Credo che ve l'abbia fatto capire Gabriella l'anno scorso, vi ha rappresentato il peccato come quel baratro infinito tra Dio e l'uomo.

È solo una rappresentazione grafica quindi con tutti i limiti possibili e immaginabili, tuttavia ci fa riflettere, perché quel baratro infinito ha coinvolto Dio.

9) Il peccato è l'unica cosa che ha potuto colpire il cuore di Dio

Un precipizio senza fine allora il peccato è una cosa pazzesca, perché praticamente è l'unica cosa che ha potuto colpire il cuore di Dio, Dio è intoccabile sotto tutti gli aspetti, il peccato lo può colpire non nel senso che Lui non sia più Santo, non sia più Beato, non sia più felice no, ma Lui ha subito una frattura, Lui continua a esser Eterno, Infinito, Maestoso, Glorioso come prima ma, è ferito forse è per questo Gesù Cristo dopo la risurrezione continua a conservare i segni della crocifissione perché l'amore si lascia finire, si lascia trafiggere va bene si?

Intervento di Patrizia: ho letto una parola durante la preghiera che mi ha colpito in modo particolare, solo che non riesco proprio a capire, cosa vuol dire "diritto", infatti li c'è scritto pratica il diritto e la giustizia.

Beh può avere molti significati. Nei confronti del prossimo significa riconoscere la sua dignità, praticare il diritto e la giustizia significa essere persona che incarna dentro di sé come dire l'equilibrio, la verità di Dio e quindi nei confronti del prossimo praticano il diritto.

10) Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio

Cioè danno a ciascuno secondo ciò che deve essere dato, date a Cesare quello che è di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio, al tuo prossimo devi dare, devi riconoscere ciò che esso è.

Quindi quando c'è un ledere la dignità umana, tu non stai riconoscendo i diritti dell'altro.

Dare a ciascuno il suo, ciò che gli compete, riconoscere la dignità dell'altro.

Se l'altro è semplicemente un essere umano allora capisce che la dignità dell'altro ha un certo valore, se tu nell'altro riconosci il figlio di Dio, riconosci una dignità ben maggiore.

Se l'altro è semplicemente un essere umano, allora tu puoi decidere della sua vita o della sua morte, ma se l'essere umano è figlio di Dio, perché è creato a Sua immagine e somiglianza, è dotato di una anima immortale che starà al cospetto di Dio per sempre.

Allora tu non hai il diritto di prendere ciò che non è tuo, perché la vita non è tua, questo capisci che apre un gran numero di problemi.

La visione laica anzi laicista della società di questi ultimi tempi, spinge le persone a considerare l'altro come un mezzo non come un fine.

11) Considerate l'altro come un soggetto in cui Dio vive, è praticare il diritto e la giustizia

Questo è semplicemente una pista di riflessione, quindi considerare l'altro come un soggetto in cui Dio vive, praticare il diritto e la giustizia, praticare il diritto, riconoscere che questo è tempio di Dio e quindi trattare il tempio di Dio come deve essere trattato, poi nella fattispecie bisognava vedere bene il contesto, la situazione, perché tu sai che ogni parola è adatta all'assemblea e al momento liturgico che si sta vivendo, perché il Signore ogni volta anche con parole uguali insegna cose diverse, più profonde ecc. che si riferiscono ad uno o ad un altro caso, va bene?

Dice Ugo: non osservo perché non amo, disobbedisco, cioè non me ne import di te.

Facciamo conto che tu sei Dio, la creatura disubbidiente dice: "ah!! Tu vuoi questo, quest'altro da me, mi hai dato la tua legge per insegnarmi questo e quest'altro, ma dato che a me di te non me ne importa niente, io faccio quello che voglio.

Per questo tu disubbidisci.

Dato che non ti amo, vuol dire che non ti rispetto, tu puoi dire quello che ti pare, ma tanto a me non me ne importa niente, faccio quello che voglio, per questo si disobbedisce.

Quella è un conseguenza praticamente io non ti amo quindi disobbedisco.

Ma qui dice il contrario, io disobbedisco perché non ti amo, è una conseguenza.

Non è prendere lo stesso problema in maniera diversa perché bisogna farlo capire, capisci?

Uno può avere l'idea chiara, però l'altro può non avere capito.

Ricordatevi che voi avrete a che fare come catechisti con delle persone per le quali dovete essere molto precise e anche molto umili, dovete avere proprio la pazienza.

Ecco si tratta di imparare la pedagogia, la stessa cosa la dovete dire in cinquanta modi diversi, perché le persone hanno esperienze diverse, hanno formazione diversa, hanno sensibilità diversa quindi non è sufficiente dare una definizione e basta.

Quella definizione necessita di una spiegazione, di un chiarimento, però voi sapete le spiegazioni e chiarimenti non sono mai onnicomprensivi.

12) Quando fate un esempio di una cosa, state aiutando a intuire

Quando voi fate un esempio di una cosa, voi state aiutando a intuire, ma l'esempio non è la spiegazione è una pista di riflessione, per questo si possono fare tanti esempi.

Pensate a quanti esempi Gesù ha usato per parlare della misericordia, la pecorella smarrita, la dramma ritrovata, il figliol prodigo, il buon samaritano, cioè ecco allora, voi capite, sono tanti esempi, noi chiamiamo parabole perché sono racconti che ci insegnano qualche cosa, ma qualcuno di noi può dire che ha compreso la misericordia, ha intuito la misericordia, qualcuno di noi può dire che ha compreso la Trinità?

Intuito la Trinità eppure Gesù ha parlato, Io e il Padre siamo una cosa sola, chi vede me vede il Padre, Io e il Padre manderemo lo Spirito cioè non possiamo dire Dio non ci ha detto le cose come stanno, il problema non sta in Dio, il problema sta nel contenitore, non nel contenuto, il contenuto è talmente vasto che non c'è un contenitore adatto per contenerlo.

Quindi quando dovete parlare della misericordia, del perdono o della disubbidienza, del peccato certo dovete avere delle definizioni sintetiche, ma non potete pensare che una definizione sintetica sia esaustiva, allora si fa vedere il problema da una parte e poi si gira la frittata e lo si vede dall'altra, e lo stesso problema, solo che lo si prende da presupposti diversi per far vedere una volta le conseguenze, l'altra volta le premesse ed è necessario fare in tutti e due i modi perché chi capirà dalle premesse e chi invece capirà pensando alle conseguenze, voi come catechisti dovete mettervi dalla parte del più debole.

13) Attenti alle frasi che usate

Quindi attenzione, state sempre molto attenti alle frasi che usate e alle espressioni che usate perché dovete stare molto attenti a non condizionare mai il prossimo con i vostri problemi personali anche spirituali.

Quindi se c'è un problema spirituale che tu fai fatica a intuire, non puoi riversare sul tuo prossimo il tuo problema, questa sarà una cosa che tu ti vedrai o con i tuoi insegnanti o con il tuo padre spirituale per approfondire quel problema, ma come catechista tu devi essere convincente, devi in qualche modo usare la carità per non appesantire il prossimo delle cose che tu non hai ancora intuito nel modo più profondo possibile, mi sono spiegato?

È una forma di carità, non è una forma di, come dire di egoismo o di superbia,

14) A ciascuno devi dare il peso che è capace a portare

Perché a ciascuno tu devi dare secondo il peso che è capace di portare, vi ricordate della parabola dei talenti no?

Il padrone se ne andò, diede a ciascuno dei talenti a ciascuno secondo le sue capacità, quindi di fronte a te tu hai delle persone come a Ninive che molto spesso non sanno distinguere la destra dalla sinistra, a volte noi qui in questa scuola dobbiamo essere precisi, ma a volte non è necessario a volte è controproducente caricare troppo le cose che si dicono al nostro prossimo perché…perché dopo gli si accendono degli interrogativi dei dubbi che non sono attrezzati a risolvere perché non hanno tutto il bagaglio o la preparazione, che invece voi state acquisendo in questi anni, mi sono spiegato?

Una persona che non vive nella chiesa da anni ecco, io non posso fare un discorso teologico, devo fare un discorso molto semplice dicendo la verità, ma non appesantendolo di troppi concetti difficili.

Allora qui certamente questo è un testo fatto apposta per i formatori, è giusto che la tematica venga affrontata in un modo o in un altro modo perché a un certo momento un formatore può anche essere sottoposto a delle domande se qualcuno chiede a voi allora il peccato questo e quest'altro, voi non potete dire io penso che, voi non siete i padroni del messaggio, voi siete coloro che lo propongono agli altri, ma non siete voi nèi teologi e neppure il magistero della chiesa, neppure i teologi hanno la possibilità di dire: è così.

I teologi dicono: pare che si possa pensare in questo modo e solo il magistero della chiesa che dice il peccato è questo, questo, questo e quest'altro, ma dopo che il magistero della chiesa ha dato la definizione, si tratta di tradurre in maniera semplice, comprensiva i grandi temi che fanno parte del catechismo,

15) Il peccato è un'offesa fatta a Dio

Se tu dici, il peccato è un'offesa fatta a Dio, è giusto dire così, si o no?

Certo che è giusto dire così, però tu non hai mai pensato che una persona digiuna di queste cose, dire un'offesa fatta a Dio, dire che Dio si offende, se Dio si offende vuol dire che è permaloso?

Non hai mai pensato che sotto questo aspetto le parole sono come macigni?

Allora si tratta che tu devi spiegare che cosa significa offendere perché se tu non spieghi le parole succede come quei bambini a cui tu insegni l'Angelo di Dio, ditemi l'Angelo di Dio ( tutti abbiamo recitato l'angelo di Dio, con la frase della pietà celeste ) e quel bambino piccolo che anzi quella bambina piccola che diceva pietà celeste e rosa e che lei era una bambina perché la pietà celeste, lei vuole la pietà rosa, perché..

Perché ci sono parola che noi diamo per scontate e non sono scontate, il peccato è un'offesa fatta a Dio, pensa, io mi vedo Dio offeso e quando si enfatizzano questi aspetti succede come la riflessione al venerdì Santo nella corte di Luigi XIV il cui predicatore era molto famoso.

Ecco nella predica del 1614 fatta alla corte di Luigi XIV diceva che il Padre era offeso sdegnato del Figlio che era in croce e volgeva lo sguardo altrove, in disprezzo del Figlio che era il peccato Crocifisso.

Allora ti rendi conto che cosa ha capito la gente sentendo dire questo?

Che Dio è cattivo che si offende e che si offende perché non ha voluto guardare il Figlio sulla croce che moriva in Croce.

Allora attenzione bene, che le parole diventano dei macigni se non li sappiamo usare.

16) La dottrina dovete spezzettarla, mettendovi dalla parte del più debole

Quindi attenzione, qui c'è la dottrina, ma dovete spezzettarla, mettendovi dalla parte del più debole, senza cadere nell'eresia, quindi dovete invocare continuamente lo Spirito Santo perché vi faccia dire le cose giuste e quando non siete sicuri di una cosa, piuttosto non ditela piuttosto che scandalizzare il prossimo dicendo delle cose ad effetto, ma che non sapete bene se sono veramente così.

Tacetele, informatevi e poi dite, allora come è meglio tradurre questo concetto con queste persone che non hanno l'esperienza della fede, della pratica religiosa ecc., vi ricordo, e qui concludo che la prudenza è sempre la regina delle virtù.

Sia lodato Gesù Cristo.