L'Eucarestia
11-3-2006
1) Il significato del termine rendimento di grazia: eu caristia
2) "Magiare Dio" cibarsi di lui
3) Memoriale dell'ultima cena
4) L'Eucaristia si inserisce nella celebrazione della pasqua ebraica
5) Una specie di miracolo
6) Il mistero eucaristico comprende dall'ultima cena alla resurrezione
7) Memoriale non è la stessa cosa di memoria
8) Cosa significa sacrificio perfetto?
9) Ha offerto l'umanità prendendo su di sé i peccati di tutti gli uomini al giordano
10) Gesù si offre al Padre
11) Col sacrificio perfetto annulla i riti del vecchio testamento
12) Nella storia della salvezza
13) L'Eucaristia è sacramento, è realizzazione di unità in Dio con tutta la Chiesa
14) L'Eucaristia, realizzazione di guarigione del tuo spirito, della tua mente, del tuo corpo
15) Amare significa volere e fare la felicità dell'altro
16) Dio ci toglie dalla maledizione dell'egoismo
17) Bisogna aprire il cuore a Gesù
La sintesi di quello che si tratta in questo capitolo, il significato del termine rendimento di grazia.
Come al solito è una parola greca, una parola composta: "eu" che vuol sempre dire buono, bello, grande; poi "caristia" che ha questo senso di ringraziamento, quindi c'entra la parola grazia.
Allora significato del termine: rendimento di grazie, grande rendimento di grazia, buon ringraziamento.
Come mai questo sacramento in cui il verbo di Dio si fa carne e sangue per noi viene chiamato ringraziamento?
In fondo per noi uomini non è un motivo di grande gioia in questo modo partecipare in una comunione totale con Dio?
Cioè significa "mangiare Dio", quindi vuol dire cibarsi di Lui, riempirsi di Lui.
È impossibile immaginare una forma più evidente di comunione.
Quando tu mangi una cosa, questa diventa una cosa sola con te.
Quando tu ti "cibi" di Dio, allora questa realtà diventa una cosa sola con te, quindi è un motivo di grande stupore, di grande riverenza e di grande ringraziamento, perché tutto questo ci viene fatto, non perché noi siamo già santi, ma perché in questo modo lo diventiamo.
Cos'è l'Eucaristia? È l'atto di culto più alto che la Chiesa rivolge a Dio Padre in unione a Cristo.
È evidente, non esiste un sacramento che sia più evidente nella comunione con Dio di questo.
L'istituzione dell'Eucaristia, memoriale dell'ultima cena del Signore e suo significato.
La parola memoriale sembra che ci ricordi qualcosa da portare alla memoria, però memoria è una cosa, memoriale è un'altra cosa, soprattutto perché questo termine ci viene dalla cultura ebraica, in cui la parola memoriale non significa solo ricordo di una cosa passata, ma significa rendere presente una cosa passata.
Ora nel caso dell'Eucaristia, che si inserisce come sappiamo nella celebrazione della Pasqua ebraica, perché Gesù istituì l'Eucaristia nel periodo della Pasqua ebraica, questo significato di memoriale confluisce anche nel sacramento eucaristico.
Mediante questo sacramento non è che noi consideriamo di essere presenti in quella realtà di allora, come succede per gli Ebrei quando celebrano la cena pasquale, che è per loro un memoriale.
Essi considerano di essere davvero in quella notte in cui passò l'angelo e passò oltre, ecco loro considerano di essere lì e di essere loro che sono usciti dal paese di Egitto: il passaggio di Dio.
Quindi nella celebrazione della Pasqua ebraica, la considerazione di ogni pio israelita è proprio questa: io sono lì, la mia famiglia è lì.
Ora nella celebrazione eucaristica che è memoriale, la considerazione è di questo tipo.
Tuttavia c'è questa forma particolare che chiameremo per intenderci, una specie di miracolo, per cui con l'inizio della celebrazione eucaristica noi veramente siamo presenti, ma veramente, in quell'unica celebrazione che qualsiasi celebrazione eucaristica che avvenga nel mondo in qualsiasi orario non è una nuova celebrazione eucaristica, una messa non è un'altra Eucaristia , è l'unica Eucaristia, perché unica fu l'offerta sacrificale di Gesù Cristo a favore dell'umanità, per la redenzione degli uomini a Dio Padre.
Quindi ogni Eucaristia che viene celebrata in realtà non è un'altra Eucaristia, ma è quell'Eucaristia di Gesù Cristo.
Per questo il sacerdote che celebra l'Eucaristia, sia che sia santo, sia che sia indegno, celebra validamente l'Eucaristia, perché non la sta celebrando lui, ma in Persona Christi, è Gesù Cristo stesso, è la stessa Eucaristia che istituì Gesù Cristo.
Allora è come se con l'inizio dell'Eucaristia, con il primo segno di croce si dilatasse il tempo e noi ci trovassimo tutti presenti in quella unica ultima cena, in cui Gesù Cristo offrì se stesso.
E questo mistero eucaristico comprende dall'ultima cena alla risurrezione.
Quindi in un'unica celebrazione c'è la dilatazione del tempo che comprende anche il nostro tempo, ma in questa nostra celebrazione confluisce il mistero della ultima cena, passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
Memoriale, allora ricordate non è la stessa cosa di memoria, non è il ricordo.
Le comunità ecclesiali protestanti parlano del ricordo: facciamo questo ricordando quello che fece Gesù.
La celebrazione eucaristica cattolica invece scaturisce da un sacramento, non solo da un ricordo, per cui chi sta celebrando quell'Eucaristia è Gesù Cristo stesso.
Dunque, chi partecipa a quella celebrazione è come se smettesse di essere qui, là, altrove e invece si trovasse a Gerusalemme nella sala dell'ultima cena. Il sacrificio perfetto.
Cosa si intende per sacrificio perfetto? La parola sacrificio cosa vi fa venire in mente?
Deriva dal latino sacrum facere, cioè rendere sacro qualcosa, ossia consacrare qualcosa o qualcuno, da cui deriva dare o ridare a Dio ciò che era suo.
È importante capire questo itinerario, se no tutte le volte che parliamo di sacrificio eucaristico penseremo solo all'aspetto della passione.
Ma sacrificio non è solo la sofferenza, sacrificio è anche ciò che sta prima di questa sofferenza, c'è un'offerta a Dio di tutto.
Il sacrificio è un modo per consegnare a Dio qualche cosa, un'offerta a Dio, ma in modo che riappartenga a Lui.
Allora quando qui dice: Gesù con il suo sacrificio perfetto; cosa si intende per sacrificio perfetto?
Vuol dire che ha sofferto come nessuno mai ha sofferto? No.
Gesù dunque ha consacrato a Dio, ( cioè ha dato a Dio ) se stesso, cioè la sua umanità, perché l'umanità di tutti gli altri uomini non gli era stata offerta.
Cioè gli uomini erano così perfetti da poter essere dati completamente a Dio? No.
Gesù invece lo era. Gesù ha offerto solo la sua umanità? No.
Ha offerto l'umanità di tutti e come ha fatto? Prendendo su di sé i peccati di tutti gli uomini.
Quando lo fece? Al Giordano.
Questo è un passaggio fondamentale, se no l'Eucaristia non la capiamo, perché è un mistero spaventosamente grande.
Gesù Cristo offre se stesso al Padre, perché gli uomini al Padre gli avevano fatto uno sberleffo, ricordate?
Tu ci ha detto di non prendere questo albero; non ce ne importa niente, lo prendiamo perché vogliamo essere come Dio.
Allora Gesù dice: ecco, gli uomini ti si sono ribellati, io invece mi offro a Te, mi dedico a Te, completamente, corpo, mente e anima, però mi offro per appartenere a Te, per dipendere da Te, per non essere in ribellione con Te, non da solo, ma avendo con me tutti gli uomini di tutti i tempi nella loro condizione concreta.
Quindi distruggerò la loro ribellione che si chiama peccato, con la croce e poi ascendo al cielo, siederò alla destra del Padre avendo ogni potere in cielo e in terra, perché voi siete con me.
Vorrei che questo filo logico di questo ragionamento lo imparaste a memoria, perché è un itinerario che dovete avere dentro di voi, se no tutto il resto diventa troppo traballante; significa solo sapere a memoria delle cose, ma non capire perché.
Col suo sacrificio perfetto annulla i riti e i sacrifici del Vecchio Testamento, che non hanno più motivo di esistere, è ovvio.
Quando tu ormai hai tutto, perché devi ritornare a una parte?
Poiché hai già ricevuto il battesimo per essere cristiano, perché ritornare ai riti pagani?
Perché, dice Dio: il mio popolo muore a causa dell'ignoranza.
Non sanno, non conoscono, probabilmente non vogliono conoscere.
È più comodo fare dei riti piuttosto che cambiare il cuore, siete d'accordo?
È molto più gratificante far questo, poi tu continua a fare tutto quello che vuoi, non curandoti minimamente non solo di ciò che Dio ha detto, ma anche di ciò che Dio ha fatto.
È più comodo, no? Ed è anche più difficile che qualcosa cambi, perché nessuno è più sordo di chi non vuol sentire.
Simboli dell'Eucaristia.
Nella storia della salvezza ci sono stati vari momenti in cui le cose che sono accadute al popolo santo preludevano, cioè facevano pensare all'attenzione che Dio aveva rivolto al suo popolo.
La manna nel deserto, Dio nutre il suo popolo.
Sacrificio di lode: dare lode a Dio.
Sacrificio di comunione: dare a Dio noi stessi.
Poi sacrificio di espiazione: dare a Dio i nostri peccati cioè pregare per tutto il mondo perché si è allontanato da Dio.
L'Eucaristia è sacramento, ossia segno che realizza, non è solo un segno.
Quindi l'Eucaristia è realizzazione di unità, amore, di cibo di vita eterna, realizzazione di guarigione, realizzazione di apostolato.
Unità: è chiaro, con l'Eucaristia io mi cibo "di Dio", ma quello che mi viene dato è il corpo di Cristo e il corpo di Cristo non è la Chiesa?
Nella Chiesa non ci sono tutti i battezzati? Allora realizzazione dell'unità in Dio con tutta la Chiesa, con tutte le persone che sono battezzate.
Realizzazione dell'amore: perché Dio ama me e mi rende capace di amare gli altri.
Realizzazione di cibo di vita eterna.
Mangiando l'Eucaristia degnamente io entro in Paradiso.
Realizzazione di guarigione: guarigione del tuo Spirito, guarigione della tua mente, guarigione del tuo corpo, per comunione.
Se io potendo pensare e ragionare non lo faccio, diventa una presa in giro.
Un'altra cosa è per quelli che sono gravemente handicappati mentali, perché non sappiamo fino a che punto capiscono le cose che stanno facendo, per cui lì Dio veramente interviene con la sua grazia in modo diverso, ma io non sto parlando dell'eccezione; è chiaro che nell'eccezione Dio solo sa come agisce e francamente è un compito suo non è certamente compito nostro capire come farà Dio, lo saprà fare sì o no?
Realizzazione dell'apostolato: quando tu sei ripieno di Gesù Cristo, tu diventi Gesù Cristo.
Se tu sei veramente ripieno di Gesù Cristo non puoi fare a meno di fare come Lui, portare a tutti il regno di Dio.
Questo è tutto quello che è essenziale sapere, non stiamo facendo un corso di sacramenti, per cui vi lascio leggere queste pagine.
Per quel che riguarda l'amore, ne abbiamo già parlato altre volte
Io vorrei lasciarvi questa definizione semplice dell'amore: "amare significa volere e fare la felicità dell'altro".
Quindi attenzione, l'amore è un sentimento? È anche un sentimento, che scaturisce dai sentimenti oppure che scaturisce da una decisione?
Da una decisione quindi dalla volontà. Io voglio il tuo bene, io faccio il tuo bene.
Quali conseguenze ci sono da questo? infinite, vuol dire che tu metti sempre l'altro prima di te.
Come vedete significa: sono felice che ci sei e metto la mia vita a tua disposizione per la tua felicità.
Allora dopo questo scrivete, perché amare è: volere e fare la felicità dell'altro.
Solo Dio dà all'uomo la possibilità di essere felice attraverso il dono di sé della salvezza, lo toglie dalla maledizione dell'egoismo e gli offre la possibilità di essere felice nell'amore di Dio e nell'amore del prossimo secondo Dio.
Se non fosse intervenuto Dio nell'uomo, l'uomo sarebbe sempre nell'egoismo, cioè amare solo se stesso, ma Dio nella sua infinita bontà viene nella vita degli uomini e li cambia, li fa essere diversi, potrei dire quasi super uomini, perché gli uomini normali sono egoisti, gli uomini ripieni di Dio, sono altruisti, amano gli altri, amano fare felici gli altri.
Come puoi capire se un uomo è ripieno di Dio o no? Un uomo che pensa solo a se stesso non è ripieno di Dio, ma anche se dice 4 rosari al giorno? Certo! Anche se va a 3 messe al giorno?
Certo, non è sufficiente questo, perché Dio possa abitare dentro di te, bisogna che tu gli apra il cuore, vero?
Una precisazione: i due comandamenti non sono separabili, amerai Dio e amerai il prossimo, cioè sono i lati della stessa medaglia.
Ma non sono identici, come se amare il prossimo equivalesse ad amare Dio. eh! No. Ami i tuoi figli è come se amassi Dio.
No, un attimo. I miei figli sono una cosa, io sono un'altra cosa.
La prossima volta affronteremo il tema della testimonianza, perché credo che sia importante.
Dell'amore ne abbiamo parlato in tante altre occasioni, quindi mi fido di voi, che vi dico di leggere queste cose, se avete delle domande me le ponete la volta prossima. Buona domenica.