I movimenti della storia della salvezza
8-3-2003
1) Fare un'esperienza forte di Dio, da non dimenticare mai più
2) Pentecoste
3) Effusione dello Spirito Santo in ogni sacramento
4) Importanza dello Spirito Santo in ogni sacramento
5) Lasciarsi usare docilmente dallo Spirito Santo. I simboli dello Spirito
6) Lo Spirito Santo: il dono più prezioso di Gesù
7) Lo Spirito Santo in noi è libero o prigioniero?
8) La bestemmia contro lo Spirito Santo
9) Senso di colpa e senso di Peccato
10) Il peccato d'impenitenza e quello di disperazione
11) La comunione è l'essenza della Trinità
12) La misericordia è un dono prezioso, desideriamolo
13) Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita
14) Dio ritornerà. l'ha promesso
15) Il giudizio particolare
16) L'indulgenza plenaria del 2 agosto
17) Il purgatorio
18) L'apocalisse è una fotografia su tutta la storia della salvezza
19) Nona beatitudine: beati quando vi insulteranno …
20) Lucifero ha il terrore del giorno fatidico ed è scatenato
21) Lettera a Timoteo: potete fare qualunque cosa, perché tu sei Dio
22) Il vestito della sposa, la Chiesa, è strappato dagli uomini
23) Riscopriamo l'azione dello Spirito Santo all'interno della vita cristiana
24) Nulla è più importante dello Spirito Santo. Lasciamolo agire
Molto bene! È chiaro che queste riflessioni, come dicevo l'altra volta, se non diventano vita vissuta, sono solo delle belle parole.
Io vorrei che al termine di questi incontri, voi poteste fare una esperienza forte di Dio, che non ve la dimentichiate mai.
È il vostro punto di forza. Vorrei che faceste adesso, la sparo grossa, un'esperienza mistica, cioè, che voi davvero non poteste dimenticare quello che avete vissuto della intimità con il Signore.
Non è che svolazzerete a mezz'aria, perché non è questo quello che si intende per esperienza mistica, ma si intende uno stato di affetto con il Signore fortissimo, che supera la capacità di descrizione.
Una esperienza dell'amore di Dio dentro di voi, che è l'unico motivo perché voi vi sentiate automaticamente disposti a lasciarvi usare da Lui.
L'altra volta, dicevamo, che gli Apostoli non andarono ad evangelizzare prima della Pentecoste, ma andarono dopo.
Perché, prima non avevano ricevuto lo Spirito Santo?
Sì, l'avevano ricevuto, ma lo Spirito Santo può essere ricevuto e messo nel cassetto.
Può essere ricevuto e lasciato agire liberamente dentro di noi.
Ma quando lo Spirito Santo diventa libero di agire dentro di noi?
Quando noi abbiamo acquisito, come possiamo dire, una autenticità su noi stessi.
Abbiamo capito qual è il nostro posto nella storia, abbiamo capito chi siamo e gli Apostoli, sì avevano ricevuto tanti insegnamenti, però, quando Gesù salì al cielo, disse a loro:
"Non muovetevi dalla città. Mi raccomando, perché prima dovete essere rivestiti di potenza dall'alto".
E questa potenza dall'alto, è venuta nel giorno di Pentecoste.
Che cos'è questa potenza dall'alto? Sì, è lo Spirito Santo, ma lo Spirito Santo è l'amore di Dio.
Essere rivestiti di potenza, significa essere riempiti di amore, perché, se tu hai amore dentro di te, si vede anche fuori di te.
Ma non l'amore degli uomini che è sempre limitato, è l'amore di Dio.
Allora, bisogna riceverlo questo amore di Dio.
Bisogna desideralo, bisogna aspettarlo, bisogna invocarlo, bisogna chiederlo, bisogna fare di tutto perché questo amore arrivi e ci si trovi bene dentro di noi.
Ora, noi sappiamo con la mente, che ogni sacramento che riceviamo ci porta l'amore di Dio, che si chiama effusione dello Spirito Santo.
Possiamo, però, farci questa domanda: come mai non lo sentiamo?
Faccio una domanda cattiva, però non mi rispondete.
Ognuno si prenda nota per pensarci poi, nel segreto della sua preghiera:
"Quand'è l'ultima volta che io ho sentito l'amore che Dio ha per me e non ho capito?
Ma l'ho proprio sentito". È una domanda tremenda!
Se lo avete sentito, ve ne siete accorti, se non ve ne siete accorti è perché non l'avete sentito.
Voi capite che la visita di Dio porta dentro di noi un tale cambiamento, che è impossibile non sentire la presenza di Dio che agisce nella nostra vita.
Porta un'effervescenza, una gioia, una pace, una luminosità, una attività, un entusiasmo che nessuno su questa terra può dare.
Non si tratta di benessere psicologico, si tratta di benessere totale.
Il benessere del tuo spirito, il benessere della tua mente, il benessere del tuo corpo, è un tuffo nell'amore di Dio, dove questo amore, ti produce così tanta gioia che tu non sei capace di descriverla e che talvolta tu avverti anche fisicamente.
Ecco, allora, voi capite che questo, che è il dono dello Spirito chissà quante volte noi lo abbiamo ricevuto questo dono dello Spirito, ma chissà quante volte la nostra mente era altrove e non abbiamo collaborato, chissà quante volte il nostro spirito ha ricevuto la visita dello Spirito Santo, ma non era pronto a riceverlo perché non ci pensava, non abbiamo attivato nel nostro spirito il senso dell'attesa, il senso del desiderio, il senso dell'invocazione.
Forse non abbiamo ancora mai riflettuto con una forte serietà, sull'importanza dello Spirito Santo nella nostra vita.
Dello Spirito Santo sappiamo che esiste. Il Padre, il Figlio, lo Spirito. E il Santo.
Come dicevano quei ragazzi il giorno della Cresima e il Vicario episcopale è rimasto scioccato.
"Quante sono le persone della Trinità?". "Sono: il Padre, il Figlio, lo Spirito e il Santo".
Tanto perché voi capiate cosa la gente sa dello Spirito Santo.
Chi ha fatto catechismo a quel ragazzo? Cosa sapeva dello Spirito Santo?
Lo conosceva? Lo ha incontrato?
Ha sentito le mozioni dello Spirito Santo dentro di sé? Le ha riconosciute?
È stato in grado di distinguere le emozioni umane e psicologiche dalle emozioni spirituali?
È riuscito a distinguere le mozioni della psiche umana dalle mozioni dello Spirito Santo dentro di sé?
Voi capite che qui c'è tutto un cammino di ricostruzione fondamentale.
Noi non saremo mai dei buoni cristiani, finché non ci lasceremo usare docilmente dalla potenza dello Spirito Santo e lo Spirito Santo è una persona.
Lo Spirito Santo noi siamo abituati ad immaginarlo come quel fuoco che scende su Maria Santissima e gli Apostoli nel cenacolo. È vero?
Oppure sappiamo che Gesù dice che lo Spirito Santo "è come il vento".
Nessuno sa da dove viene, nessuno sa dove va'. Però c'è.
E, allora, immaginiamo lo Spirito Santo come il vento, immaginiamo lo Spirito Santo come l'acqua che esce dal Tempio nella porta orientale ( Ez 47 ).
Ma sono simboli. Lo Spirito Santo, siamo abituati a pensarlo come una colomba, che si manifestò come una colomba.
Ma è una colomba? È un fuoco? È un vento? È un'acqua?
Queste sue forme sono una specie di vestito e indicano delle qualità dello Spirito Santo.
Però, noi, non possiamo identificare Lui con le Sue qualità.
Le tue qualità ( sei alta così, hai gli occhi di quel colore, hai i capello di quel colore, ecc…. ) non sono te.
Tu non sei il colore dei tuoi occhi, il colore dei tuoi capelli, la tua altezza, il tuo peso, la tua cultura.
Tu non sei tutto questo, tu sei molto di più di tutto questo. In te sono presenti anche queste qualità, ma queste qualità sono molto limitate nei confronti di te stesso, però sono, forse, le qualità più visibili, perché tu agisci in un modo, ti muovi in un modo, ecc…. ma questo non vuol dire che tu sia quelle cose.
Tu sei anche quelle cose e allora dimentichiamo con estrema facilità che lo Spirito Santo è persona, e quando dico "persona non intendo dire: testa, corpo, braccia e gambe.
Con "persona", per semplificare il discorso che sarebbe esageratamente lungo, diciamo "individuo".
Io sono uno che può dire di se stesso "io" e lo Spirito Santo è persona che può dire di se stesso "io sono lo Spirito Santo".
Ora, lo Spirito Santo è ciò che Dio ha di più prezioso, tant'è vero che è l'ultima cosa che Gesù ci ha donato.
Prima ci ha donato tutto il resto.
Provate a pensare a tutte le cose che Gesù ci ha donato a partire dalla creazione.
Dio ci ha donato l'universo, ci ha donato la creazione, il mondo, le piante, gli animali; ci ha donati reciprocamente, poi ci ha donato la storia sua con noi e i suoi insegnamenti.
Ci ha donato i profeti, i giudici, i salmi; ci ha donato la sua parola nella pienezza dei tempi, ci ha donato Suo Figlio stesso, suo Figlio stesso ci ha donato il Padre.
Ci ha fatto dono del Padre: "Ecco vi dono un Padre. Mio Padre, quindi, è il vostro Padre.
Vi dono la fratellanza comune, siete tutti fratelli.
Vi darò anche una madre che è mia madre, ma la dono a voi; vi dono la mia compagnia fino alla consumazione dei secoli che è l'Eucaristia, che è la Chiesa, perché Io sono con voi fino alla consumazione dei secoli.
Vi dono la mia gioia. Che la mia gioia sia dentro di voi e la vostra gioia sia piena.
Vi dono la pace, non come la dona il mondo, io la do a voi.
Vi dono i sacramenti, vi dono il perdono dei peccati, vi dono il mio corpo, vi dono il mio sangue, vi dono la mia anima, vi dono la mia divinità".
E dopo che ha donato tutto questo: "Vi dono i miei insegnamenti, le mie spiegazioni, vi dono la mia vita ( muore in croce ), vi dono la mia resurrezione, vi dono la prova che io sono con voi per sempre, vi dono la mia presenza per almeno quaranta giorni e vi dono la promessa che vado a prepararvi un posto.
Che siate con me là dove sono io".
E ascende al cielo e dice: "E adesso aspettatevi l'ultimo dono.
Dopo di questo non ce ne sono altri.
Restate in città finché non sarete rivestiti di potenza dall'alto".
L'ultimo dono, la Pentecoste. Lo Spirito Santo.
La cosa che sta più in alto di tutte.
Lo Spirito di Dio, la Santità di Dio, l'amore di Dio, la potenza di Dio, lo Splendore di Dio, la manifestazione di Dio.
Dio nella Sua essenza più luminosa e più splendida.
Dio che abita dentro di te, come se Gesù avesse detto: "Vi dono la mia divinità".
Ci rendiamo conto che tutta la storia della salvezza confluisce in questo punto così splendido, così luminoso che è talmente luminoso che nessuno lo guarda.
Nessuno guarda il sole, perché gli brucia gli occhi, però tutti sono contenti di sentire il sole.
Allora nessuno guarda lo Spirito Santo, ma tutti sono contenti di sentire la Sua presenza.
Quando tu non sei contento, non stai sentendo la presenza dello Spirito Santo.
Quando gli altri non sono contenti è perché non stanno sentendo la presenza dello Spirito Santo.
Come non hai lo Spirito Santo? Ma certo che ce l'hai lo Spirito Santo solo che lo hai messo nella gabbietta.
Se fosse quella famosa colomba, ecco tu ce l'hai questa colomba però l'hai messa nella gabbia.
Lo Spirito Santo c'è, ma è prigioniero.
Non può volare, non può fare come dice il salmo: "Vi prenderò sulle mie ali, vi porterò alle altezza più sconfinate".
Non è quell'aquila che sovrasta i cieli e che cavalca le nubi, non è Dio che cavalca le nubi e che prende possesso del Suo regno, sei tu che governi Dio.
Lo Spirito Santo è l'umiltà di Dio.
È Dio che si mette nelle tue mani nel modo più remissivo e più docile, si lascia insultare da te, si lascia non riconoscere da te, si lascia obliare da te, cioè dimenticare, si lascia fare di tutto da te, ma non si staccherà da te.
È l'intimità più intima della Trinità. È l'intimità più intima della tua essenza di essere umano.
Sono infuriato contro coloro che bestemmiano lo Spirito Santo.
Perché è ciò che il Padre e il Figlio hanno in sommo grado.
Non esiste assolutamente niente che loro, per così dire, sentano come più prezioso, più intimo e più delicato e più importante, il Divino, Onnipotente, Glorioso Santo Spirito.
Come bestemmiare lo Spirito Santo? Significa non riconoscere la Sua presenza, non riconoscere la Sua azione.
L'azione dello Spirito Santo, ci insegna Gesù, è quella di condurre tutti gli uomini alla conoscenza della verità.
Conoscere la verità significa essere convinti di peccato.
Una persona che è convinta di peccato, si strugge nel cuore, riconosce il suo peccato, la sua colpa gli è sempre davanti, sente di avere detto del male a Dio.
Non di averGli fatto del male, ma di averlo umiliato, non tenuto in considerazione, emarginato.
Ecco se uno riconosce il peccato, avverte il dispiacere del peccato e dunque, chiede la misericordia di Dio, cioè, chi riconosce il peccato, di fronte ai suoi occhi non ha il peccato, ha Dio.
Capite il senso di peccato dal senso di colpa?
Aiutate le persone che conoscete a distinguere il senso di peccato dal senso di colpa, perché nel senso di colpa, tu hai di fronte ai tuoi occhi la colpa nel senso di peccato, tu hai di fronte ai tuoi occhi Dio che ami, che senti di amare e ti dispiace di averlo dispiaciuto in qualche modo, il tuo dolore è nel sapere, nel sentire che in quel momento si aspettava da te una risposta di amore e non l'ha ricevuta.
Quindi il senso di peccato ci mette subito in relazione con Dio.
Il senso di colpa, ti mette in relazione con la tua colpa.
Il senso di colpa non è necessariamente il senso di peccato, è solo un meccanismo psicologico che può essere utile, può aiutare a giungere ad arrivare al senso di peccato, ma non è il senso di peccato.
Una persona che non ha fede, difficilmente giunge al senso di peccato, al massimo giunge al senso di colpa per aver commesso un crimine contro l'umanità.
Nel senso di peccato, tu hai una relazione con Dio.
Tu gli dici: "Padre, ho peccato contro di Te, non sono più degno di essere chiamato Tuo figlio".
E il Padre dice: "Ma tu sei Mio figlio, anche se non vorresti essere chiamato tale perché, finalmente, ti sei accorto, ti sei reso conto che cosa significhi essere figlio".
Allora, ecco: senso di peccato, che produce una relazione forte tra il Padre e il Figlio, senso di colpa, no.
Il senso di colpa provoca una grande muraglia tra il Padre e il figlio, una grande divisione.
Mi devo andare a nascondere ( Adamo ed Eva che si nascondono da Dio ) per la colpa, non per il peccato.
Invece il peccato, redento da Gesù Cristo nell'amore dello Spirito Santo, diventa un motivo di misericordia.
Allora, la bestemmia contro lo Spirito Santo, è non accettare la misericordia di Dio, cioè pensare che le cose siano più importanti di Dio.
Ossia il peccato contro lo Spirito Santo è restare nel senso di colpa e non passare al senso di peccato, non accettare la misericordia di Dio.
Come si chiama questo grave peccato? Si chiama: impenitenza.
Uno che non entra nello stato di pentimento e dice: "No! Il mio peccato è talmente grave che non posso neanche più pentirmi".
È il peccato di disperazione di Giuda, per esempio.
Ovviamente, noi, non possiamo sapere che cosa è successo nell'ultima frazione di istante in cui Giuda aveva già la spada che lo trafiggeva e già sanguinava da tutte le parti, non sappiamo che cosa ha pensato in quell'ultimo istante.
Può essere successo di tutto. Che anche egli abbia avuto un decimilionesimo di secondo di pentimento e allora, in quel caso, l'azione dello Spirito Santo ha agito e lo ha salvato.
Non lo sappiamo. Però, sta di fatto che, tutto quello che viene descritto, fa pensare che egli non abbia avuto fiducia nella misericordia di Dio.
Non abbia avuto il pentimento, abbia giudicato se stesso, abbia considerato il fatto più grave della persona.
Il fatto di avere tradito Gesù è stato più grande dell'amore che Gesù ha per lui.
Ecco, allora, l'impenitenza. È proprio questo non pensare, non ricordare, non sforzarsi di credere, ( ricordatevi che credere, non è sentire, ma è accettare ) accettare che Dio ti vuole bene, anche se tu ne hai fatte di tutti i colori.
L'amore di Dio è più grande di qualunque cosa tu possa aver fatto.
Tu non riceverai la misericordia di Dio, se non gliela chiederai.
Gesù dice: "Io sto alla porta e busso, se mi apri Io e il Padre verremo a te e ceneremo insieme".
Dove "Io e il Padre", indicano la comunione, lo stare insieme.
E lo stare insieme è l'essenza della Trinità.
La comunione è l'essenza della Trinità.
L'essenza della Trinità, è lo Spirito Santo che è comunione, che è amore, che è donazione totale, come dire: imperscrutabile, indefinibile, che è una donazione talmente grande che Dio, pur essendo in Tre Persone, è uno solo.
Capite che c'è di fronte a noi un mistero spaventosamente e meravigliosamente grande di fronte ai nostri occhi e in questo mistero, noi siamo spettatori che guardano.
Noi siamo gli attori che sono coinvolti, noi siamo parte di questo mistero indicibile, grandissimo, santissimo, pazzesco, infinito, esterno, maestoso, glorioso, luminoso, potente.
Tutto quello che potete immaginare di grandioso, di più splendido, di più maestoso è tutto quello che Dio ha preparato per noi nello Spirito Santo.
Ci rendiamo conto che, veramente, quello che dice San Paolo: "Abbiamo un tesoro custodito in vasi di creta".
Noi siamo dei vasi di creta, perché tutta questa preziosità indescrivibile è contenuta da noi in modo quasi inconsapevole.
A sì, lo Spirito Santo una colomba! Una colomba? Ti arrostisco io!
Non una colomba, attenzione bene!
L'insulto contro lo Spirito Santo, è non credere all'amore di Dio, lo Spirito Santo è l'amore di Dio, anteporre il tuo giudizio, anteporre i fatti all'amore di Dio, non accettare ciò che Dio dice di se stesso: "Io sono misericordia, misericordia voglio e non sacrifici".
Questo è l'essenza di tutto.
Però la misericordia non è gettata dappertutto.
Gesù dice: "Non date le perle ai porci".
La misericordia è un dono prezioso, è una perla preziosa che è nascosta in un campo, una gemma che un mercante ha trovato e vende tutto per avere quella gemma.
Allora, la misericordia è un dono infinito.
La ottiene chi la desidera, chi la cerca, chi è disposto ha uscire da se stesso.
Dunque, lo Spirito Santo, mistero imperscrutabile, mistero grandioso, mistero luminoso che ci pervade, anima della nostra anima, luce della luce più intimo a noi, di noi stessi, persona delicatissima, fortissima, rispettosissima.
Lo Spirito Santo è lì che attende continuamente di santificarti.
"Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita".
È Lui che ti dà la vita, la vera vita. La vita, non è quella biologica.
Il Signore Iddio, prese la polvere dalla terra, modellò un fantoccio, soffiò nelle sue narici: "Ruah: Jahvè ruah". Soffio Jahvè di Dio.
Ma "ruah" è la stessa parola che viene usata per indicare : "Spirito Santo, soffia dentro l'uomo la ruah Jahvè", il soffio di Dio, lo Spirito di Dio.
E l'uomo divenne un essere vivente, che non vuol dire che vive, ma vuol dire che dentro di sé ha lo Spirito di Dio.
È già plasmato con questo Spirito di vita, questo Spirito che è Signore e dà la vera vita, la vita di Dio che passa attraverso questa terra, passa attraverso la vita degli uomini, ma è la vita eterna e potente di Dio.
Dunque, lo Spirito Santo è il Signore della vita qui.
Nello Spirito Santo, che è il Signore della vita, che è nello stesso tempo, con il Padre nel Figlio, cioè, come il Padre e come il Figlio, è adorato ed è glorificato nello stesso modo, ed è una profezia.
Cioè, il fedele è chiamato ad adorare lo Spirito Santo, perché è Dio.
È Dio, perché è Dio quanto il Padre, è Dio quanto è Dio il Figlio, e quindi, glorioso come il Padre, è glorioso come il Figlio.
È eterno come il Padre, eterno come il Figlio.
Onnipotente, onnisciente come il Padre e come il Figlio.
Non è meno del Padre o meno del Figlio.
È Dio, quindi, è onnipotente, glorioso, infinito, santissimo, maestoso.
È Dio, e va trattato da Dio, va riconosciuto come Dio, va invitato come Dio, va trattato da Dio e va accolto da Dio, come tu accoglieresti Gesù che bussa alla tua porta.
Ecco, vedete, quante cose noi non abbiamo mai pensato dello Spirito Santo.
E allora, se questo è il dono più prezioso che Dio ha fatto, perché è l'ultimo che ci ha lasciato.
L'unica cosa che Dio deve ancora fare è ritornare, perché tutto il resto l'ha già fatto.
Tutto quello che ha promesso, ha già fatto. Tutto.
L'unica cosa che deve ancora fare è ritornare e l'ha promesso: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo, perché guardate il passato? Adesso guardate il futuro.
Colui che avete veduto salire al cielo, lo vedrete ritornare nello stesso modo, con gloria e potenza grande.
Sulle nubi ritornerà, ma sarà la fine dei tempi.
Quando saranno aperti i libri, saranno rotti i sigilli e si leggerà nel libro della vita.
Di qua i capri e di là le pecore", perché sia manifestata a tutti la verità della santità di Dio.
I figli di Dio, ripieni dello Spirito di Dio, splenderanno come astri nel regno di Dio e sarà manifestata a tutti lo splendore della verità di Dio, che abita dentro queste persone che nella loro vita hanno seguito l'Agnello immolato.
Così dice l'Apocalisse e sarà ugualmente manifestato a tutti i popoli dell'universo.
Tutti coloro che hanno ricevuto il tesoro e l'hanno buttato dalla finestra, i capri.
Ma ciò sia manifesto a tutti, che siete voi che avete rinunciato a Me, non Io che ho rinunciato a voi!
Alla fine della nostra vita umana terrena, l'insegnamento della Chiesa ci ricorda che c'è il giudizio particolare.
In questo giudizio particolare, l'anima si presenta davanti allo splendore infinito del Verbo fatto carne, perché né il Padre né lo Spirito Santo ci giudichino.
Ma è il Verbo, il Figlio di Dio, dice Gesù.
Perché è figlio dell'uomo, cioè a dire, essendo stato uomo perfetto è l'unico che si prende il diritto, giustamente.
È come se fosse il nostro specchio. Noi ci mettiamo davanti allo specchio e vediamo.
Se la nostra immagine si riflette sul nostro specchio, vuol dire che gli assomigliamo.
Se la nostra immagine è piena di buchi, vuol dire che ci sono tante mancanze dentro di noi.
Se la nostra immagine non si riflette, vuol dire che noi non siamo di questa parte.
Questo è il giudizio particolare.
Allora, in seguito a questo giudizio particolare, se la nostra immagine si riflette completamente, il Figlio dell'uomo dirà:
"Venite, benedetti del Padre mio.
Per voi è stato preparato un regno. Perché avevo fame, sete ecc….".
Se la nostra immagine si riflette su Gesù in maniera manchevole, cioè a buchi, a chiazze, dice:
"Vieni, benedetto del Padre mio, che tu mi hai cercato.
Non l'hai fatto completamente, quindi, ora, è necessario un tempo, una situazione di completamento di tutto ciò che ti manca".
Come di chiama questo tempo? Purgatorio.
Quindi, il Signore, nella sua misericordia, mette quello che tu non hai, perché se nella tua vita dovevi fare del bene e non lo hai fatto, vuol dire che dentro di te c'è un vuoto, che deve essere colmato e nell'aldilà, ormai, la tua vita l'hai fatta.
Chi è che può colmare questo vuoto? "L'abisso chiama l'abisso al fragore delle sue cascate" ( Sal 41 ).
Cioè a dire: il purgatorio non è una sala di attesa, è, come possiamo dire, una specie di convalescenza, dove il Signore si china su di te.
Lui ,che è il medico delle anime e dei corpi, viene a ricolmare dentro di te quello che è mancato a te.
Il bene che non hai fatto, le conseguenze del peccato che tu hai operato in questa terra.
Certo, quando ti confessi, il tuo peccato non esiste più per Dio, ma le conseguenze sì che ci sono.
La tua cattiveria ha dato l'esempio cattivo agli altri e quindi, per la tua cattiveria, le conseguenze sono che altri hanno imparato ad essere cattivi come te.
Il dono dell'indulgenza plenaria è regalato il 2 agosto di ogni anno.
Il perdono di Assisi significa la cancellazione di tutti i peccati, ma anche la cancellazione di tutte le conseguenze del peccato.
È qualche cosa di pazzesco, che solo il Santo Padre ha il potere di dare la possibilità di un anno santo o di un giorno di indulgenza plenaria, perché il Santo Padre ha il potere delle chiavi.
"A te, Pietro, do le chiavi del regno dei cieli. Tu puoi aprire i forzieri dei miei tesori.
Tu puoi distribuire la preziosità della mia santità su tutta l'umanità".
Il giorno dell'indulgenza, dove tu ti confessi, fai tutte le pratiche, ti è cancellato il tuo peccato, ma anche tutte le conseguenze dei peccati.
Voi capite che è qualcosa di pazzesco.
Noi cristiani cattolici, dovremmo esplodere dalla gioia, semplicemente sapere che siamo cattolici, perché dono più grande non esiste sulla faccia della terra.
Noi abbiamo tutta la pienezza della rivelazione di Gesù Cristo, non manca neanche una virgola di tutto quello che Dio ci ha promesso.
Tutto, tutto è per noi. Noi conserviamo tutto ciò che Dio ci ha dato.
I nostri fratelli protestanti conservano quasi tutto, conservano alcune cose, conservano poche cose, a seconda delle denominazioni, ma tutto no.
Tutto esiste solo nella Chiesa Cattolica Apostolica.
Attenzione bene a non avere queste false gelosie.
L'erba del vicino è più verde. No, cari
La più verde è proprio la nostra e quindi, non cerchiamo di mangiare altrove.
Noi abbiamo il pascolo più ricco.
Quindi, il giudizio particolare è questo giudizio universale, dunque il Purgatorio.
Quindi la persona in quello stato ( non sappiamo se è un tempo in quello stato di purgazione ) riceve da Dio tutto ciò che è mancato nella sua vita prima per poter partecipare alla pienezza della comunione con gli angeli e i santi, nella gloria del Paradiso.
Quindi, l'anima ha già visto la gloria di Dio, ma una frazione di istante, perché il giudizio particolare è quello.
"L'anima mia ha sete del Dio Vivente. Quando verrò e vedrò il volto di Dio?".
Ecco, questo è un po' sintetizzato.
La nostalgia dell'anima del Purgatorio, che desidera essere in comunione con Dio.
È lo stato di Purgatorio e Dio, che ti guarisce, ti colma con la Sua misericordia.
Se la tua anima non si riflette proprio sull'immagine del Figlio dell'uomo, che è Gesù Cristo, l'uomo perfetto, vuol dire che tu proprio non gli assomigli.
Oppure, se Gesù è la luce e tu ti poni davanti a Gesù, e la luce di Gesù ti attraversa completamente, vuol dire che tu sei santo, entri direttamente in Paradiso.
Se la luce di Gesù non passa liberamente attraverso di te, ma ci sono delle macchie, allora quelle macchie devono essere guarite, devono essere curate, devono essere purificate in Purgatorio.
Se la luce di Gesù non passa per niente attraverso di te, vuol dire che il Tuo posto non è la gloria del paradiso, non è neanche la situazione di purgazione.
Vuol dire che tu non gli appartieni e te ne vai all'Inferno.
Ma non è Dio che ti manda, sei tu che dici: "Io non ho nulla a che fare con questa situazione" alla fine dei tempi!
La verità sarà manifestata a tutti.
La verità non consiste nel dire tutto quello che ha fatto una persona o non ha fatto.
La verità consiste nel manifestare a tutti quelli, che sono i figli dell'Agnello; che hanno preso la loro croce e hanno seguito l'Agnello Immolato, quelli che hanno lavato le vesti nel sangue dell'Agnello, tanto per restare nell'ambito del libro dell'Apocalisse, che è un libro stupendo.
Non so se ci sia un libro più bello dell'Apocalisse, anche se è molto difficile, perché è molto simbolico.
Ma guardate che il libro dell'Apocalisse, è come se fosse una grande fotografia, una fotografia fatta quando tu con la macchina fotografica metti l'obiettivo sull'infinito.
Tu fotografi tutto, ma vedi tutti i particolari?
Ci sono dentro la fotografia tutti i particolari, ma tu non li vedi.
Allora, l'Apocalisse è come una fotografia su tutta la storia della salvezza, dove si dice che ci saranno "tempi di persecuzione", ecc….
È una novità? Lo sapevamo già, perché Gesù ce lo aveva detto:
E cari miei! "Non c'è nessuno che mi abbia seguito veramente, che non abbia già ricevuto sulla terra cento volte tanto in cose, fratelli, sorelle, genitori, figli, ecc…. insieme alle persecuzioni e, in futuro, la vita eterna".
Quindi, non è che l'Apocalisse ci dice: "Ci saranno le persecuzioni….". Come, non lo sapete?
Scusami, la nona beatitudine "Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di malignità nei vostri confronti, a causa mia.
Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli".
Quindi, Gesù non ci ha fatto un mistero che ci sarebbero state delle persecuzioni contro coloro che veramente lo seguono.
Non lo segui veramente? Non hai persecuzioni?
Vuoi sapere se veramente segui Gesù? Prova a vedere se hai delle persecuzioni.
Qualcuno ti calunnia, ti prende in giro perché sei un cristiano autentico, sei un cattolico doc?
Allora vuol dire che tu stai seguendo l'Agnello, perché se segui l'Agnello, il mondo, che è fatto di lupi, non è contento e cercherà di seguirti per sbranarti.
Se non ti insegue per sbranarti, vuol dire che tu sei con la compagnia dei lupi. Vero?
I lupi tra di loro si alleano, fanno branco per andare ad aggredire gli agnelli.
Ma se ti inseguono, vuol dire che tu non sei del branco dei lupi, ma del branco degli agnelli.
Questo è il giudizio universale, cioè la manifestazione di fronte a tutti.
Perché, sia chiaro, Dio ha l'ultima parola: "Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine, il primo e l'ultimo".
Il Signore è l'ultimo. Il Signore è la Chiesa.
Gesù Cristo è il capo ed il corpo, che è la Chiesa.
Tutti quelli che seguono Gesù Cristo compongono il Corpo di Gesù Cristo e quindi, alla fine dei tempi, il corpo di Gesù Cristo apparirà glorioso e splendente di fronte a tutti coloro che non lo hanno voluto accettare.
In primo luogo, lo splendore e la luce del corpo di Cristo annienterà e terrorizzerà Lucifero e tutti i suoi angeli, che temono con un terrore indicibile quel giorno fatidico e sono scatenati adesso, perché sanno che sono gli ultimi tempi.
In realtà, tutto ciò che Dio doveva fare, l'ha fatto.
L'unica cosa che deve fare, è ritornare.
E Lucifero lo sa che Dio tutto quello che doveva fare l'ha fatto, ed è terrorizzato sapendo che Dio sta per tornare.
Perché mille anni, sono niente per uno spirito. Per noi, sono tanti.
Ma per lo spirito, sono proprio niente e lui sa che ormai è questione di solo poco tempo.
Ma Dio sta per tornare ed è terrificato e si scatena per rubare al corpo di Cristo quante più cellule egli può, e le inganna, e le lusinga, e le terrorizza, e le dà la magia, e gli dà il pendolino, e gli dà le false conoscenze, gli dà le false interpretazioni, la falsa Chiesa, ecc…..
Leggete la lettera di Timoteo e vedrete.
Negli ultimi tempi, gli uomini cercheranno di avere dei maestri, secondo i loro gusti personali, cioè che gli dicano:
"Ma sì, va bene così. Ma abbiate tutti i rapporti che volete, con tutte le persone che volete, perché, tanto, voi potete fare tutto e poi essere giusti.
Potete essere ladroni, potete sfruttare, potete inquinare, potete uccidere, potete abortire, potete divorziare, potete avere le coppie di fatto, potete vivere un matrimonio omosessuale, potete fare qualunque cosa, perché tu sei dio! Siamo ancora al giardino dell'Eden!".
Vi rendete conto qual è il movimento della storia della salvezza?
Tutto questo ho voluto condividere con voi, perché si abbia una visione ampia.
Vedete che le questioni limitate, che possono anche far parte della storia della Chiesa, non hanno più nessuno spessore di fronte a questa verità.
Le vicende dei cristiani nei secoli, certamente, sono le vicende dei cristiani, che hanno strappato, in qualche modo, l'abito della sposa (che è la Chiesa).
Ma la Chiesa continua ad esserci. Il corpo di Cristo continua ad esserci.
Vi ricordo che, Gesù Cristo fu denudato sulla croce.
Non è come lo raffiguriamo noi con un pudico velo intorno ai lombi, perché i romani, certamente, non avevano questo tipo di pratica.
Ricordate che il fatto che il Vangelo ci ricordi che hanno tolto la tunica inconsutile a Gesù e gliela hanno presa a sorte, significa che il corpo di Gesù Cristo è stato denudato.
E questo, in un ambito simbolico, ci fa anche capire che non possiamo aspettarci che il vestito della sposa di Cristo, sia immacolato e splendido.
Lo sarà alla fine dei tempi, al giudizio universale. La sposa adorna dei gioielli.
Ma nell'arco della storia terrestre, le vicende degli uomini che compongono la Chiesa, strappano l'abito di Cristo.
Avete capito, quindi non c'è niente da scandalizzarsi se gli uomini cristiani, nell'ambito della storia della chiesa, hanno compiuto tutto e il contrario di tutto.
E chi si scandalizza è un immaturo, è una persona che non ha l'equilibrio, che non capisce le realtà, che gli uomini restano sempre uomini.
È una persona che è un falso puritano, che pensa che bisogna essere in un certo modo, che non esiste su questa terra.
Che l'unico uomo perfetto è Gesù Cristo e quindi un'utopia falsa e tendenziosa; un mito, però, che è una vera e propria tentazione di accusa dell'accusatore.
Poiché la Chiesa non è storia splendente, non è degna di credibilità.
La Chiesa è Gesù Cristo e Gesù Cristo non è stato mai così credibile come quando era nudo sulla croce.
È vero o non è vero? Pensate a tutte queste considerazioni e poi ditemi se no è importante che lo Spirito di Dio venga di diritto a guidare totalmente tutte le nostre vite.
È necessario che noi si riscopra tutto ciò che è l'azione dello Spirito Santo, all'interno della vita cristiana.
Lo Spirito Santo si manifesta a Pentecoste con il Suo amore e con il Suo fortissimo fuoco, che è l'ardore per Dio Padre in Gesù Cristo.
Gli Apostoli ed i discepoli, non potevano contenere dentro di sé l'entusiasmo di aver conosciuto Dio e volevano fare di tutto perché tutti conoscessero Dio.
Come loro l'hanno conosciuto.
Il segno che l'effusione dello Spirito Santo è avvenuta dentro di te, è questo ardore incontenibile di fare altri cristiani, di fare veramente l'evangelizzatore, di fare il catechista.
Non di dare delle nozioni, ma di creare figli di Dio.
Di fare di una semplice creatura un innamorato pazzesco di Dio, uno che non può più vivere senza Dio.
Se tu hai dentro di te questo desiderio forte, ricordati: quella è una mozione dello Spirito Santo che ti sta pungolando, ti sta pungendo, ti sta dicendo:
"Su vai! Tu sei Gesù Cristo. Io sono l'amore del Padre che vengo in te per te e per gli altri".
Questo è il segno dell'effusione dello Spirito Santo realmente avvenuta nel cuore del credente.
Non altre manifestazioni! Le altre manifestazioni, sono una conseguenza.
I sette doni dello Spirito Santo (sapienza, intelletto, scienza, consiglio, fortezza, pietà, timor di Dio) sono tutti carismi che provengono dall'azione dello Spirito Santo e che fanno riferimento al regale, profetico e sacerdotale Gesù Cristo.
Carisma di profezia, di autorità e carisma di preghiera, sono tutti carismi che derivano da questi.
Dunque, vi rendete conto che sullo Spirito Santo, sull'azione della grazia, sull'azione dello Spirito Santo, sui doni dello Spirito Santo, sui carismi abbiamo tante cose da conoscere!
È vero o non è vero?
Cosa fare prima di tutto? "Non muovetevi dalla città, finché non sarete rivestiti della potenza dall'alto!"
Cominciate a desiderare, a pensare tutte queste cose, a meditarle nel vostro cuore, a desiderare lo Spirito Santo, a desiderare di conoscerlo, a parlargli come parlate a Gesù.
Come parlate a Dio Padre parlate allo Spirito Santo.
Ditegli che gli volete bene, ditegli che lo volete conoscere, ditegli che venga ad abitare dentro di voi e venga ad agire dentro di voi.
Ditegli che venga a santificarvi, a darvi il Suo amore, la Sua potenza, la Sua forza, la Sua testimonianza.
Dite allo Spirito Santo che lo aspettate.
Dite allo Spirito Santo che gli volte bene, che non vedete l'ora di incontrarlo.
Dedicategli un po' di tempo, quando avete fatto la comunione.
Gli altri giorni della settimana fate il ringraziamento dicendoGli:
"Gesù, tu hai detto che ci avresti dato lo Spirito Santo. Io lo voglio!
Hai detto che se noi avessimo chiesto al Padre, nel Tuo nome, lo Spirito Santo, il Padre lo avrebbe mandato.
Tu hai detto, Gesù, che noi, che siamo cattivi, sappiamo dare cose buone ai nostri figli, il Padre Celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono.
Tu, Gesù, non hai fatto mistero che la cosa più preziosa che dobbiamo desiderare è lo Spirito Santo, perché ce lo hai detto in tutte le salse!
Siamo noi, che siamo tonti, quello che tu dici, di qua entra e di qua esce.
Ma io, da oggi, non voglio perdermi più una sola parola in cui sia contenuto l'espressione "Spirito Santo".
Appena sento dire: "Spirito Santo", devono accendersi le antenne!".
Spirito Santo? La cosa più preziosa, il mio amore!
Devo subito sapere tutto sullo Spirito Santo, perché non c'è niente di più importante dello Spirito Santo e dunque, cominciate a desiderarlo autenticamente, fortemente, insistentemente.
E lasciate che lo Spirito Santo agisca dentro di voi e vedrete le meraviglie nella vostra vita.
Vedrete Dio in azione in voi.
Voi non vi riconoscerete più, ciò che per voi prima era una montagna, diventerà un granellino di sabbia.
Potrete camminare santamente sulla via dei comandamenti del Signore, quasi senza fatica e vedrete come il Padre Onnipotente in Gesù Cristo, per la potenza dello Spirito Santo, vi userà e farà di voi un punto di riferimento per gli uomini di questo tempo.
Sia lodato Gesù Cristo!