I Sacramenti in genere - L'importanza della liturgia

2-10-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) La suddivisione settenaria dei Sacramenti
2) Il Concilio di Trento
3) Il numero dei Sacramenti non è sempre stato sette
4) La dalmatica
5) Nell'amministrazione dei Sacramenti tutto è simbolico
6) La Liturgia del cielo
7) Elementi fisici, psicologici, intellettuali, spirituali
8) La vita cristiana è composta di Carità
9) La capacità di creare un ambiente spirituale
10) Abbi la capacità di essere pastore
11) Dovete avere sensibilità
12) Si trasmette un vissuto
13) Che cosa sto dando agli altri?
14) Impariamo a distinguere le forme della tentazione
15) Il cristiano dei nostri tempi o sarà un mistico o non sarà cristiano
16) Per preparare qualsiasi celebrazione ci vuole un'attenzione particolare

1) La suddivisione settenaria dei Sacramenti

Che cosa possiamo dire a proposito dei sacramenti?

Potremmo dire innanzitutto questo: che la suddivisione settenaria dei sacramenti, cioè a 7, è il frutto di una riflessione che i Padri Conciliari hanno fatto.

Chi sono i Padri Conciliari? Sono i Vescovi.

È  il frutto di una riflessione, di uno studio che i Padri Conciliari hanno fatto è hanno deciso di determinare il numero dei sacramenti in 7.

Questa riflessione non è stata fatta dal Concilio Vaticano II e neppure al Concilio Vaticano I, ma è stata fatta nel Concilio di Trento, quindi siamo nel sedicesimo secolo ( 1500 e passa ).

2) Il Concilio di Trento

Il Concilio di Trento è durato molti decenni, perché tra una convocazione e l'altra passavano molti decenni.

Non dimenticate che le comunicazioni allora erano più difficili, e poi erano tempi in cui gli stati si facevano spesso e volentieri guerra tra di loro, quindi per molti motivi il Concilio di Trento è durato molto tempo.

In quell'ambito, in quel periodo nel Concilio di Trento la riflessione dei Padri Conciliari a determinato il numero dei sacramenti a sette.

3) Il numero dei Sacramenti non è sempre stato sette

Però il numero dei sacramenti non è sempre stato sette poiché, secondo una certa concezione, che si era via, via sviluppata dall'Alto Medioevo, tutta la Scolastica fino al termine del Concilio di Trento, si considerava l'azione di Dio nella storia degli uomini tutto come segno, quindi tutto come simbolo, quindi si giungeva a considerare molte cose come sacramenti.

Faccio un piccolo esempio, che ha tutto il valore di un esempio, ma tanto per capire, vi ricorderò che l'incoronazione dei re veniva considerata una forma di sacramento.

Veniva considerato una forma di sacramento, probabilmente associato al sacramento dell'Ordine.

I re cristiani di quel periodo, prima ancora che ci fossero le divisioni con gli Anglicani, vedevano nell'incoronazione dei re addirittura l'assunzione, addirittura, di alcuni abiti tipici dell'Ordine, per esempio la Dalmatica.

4) La dalmatica

La Dalmatica è un paramento che fa parte del sacramento dell'Ordine al grado del diaconato.

Io credo che abbiate ancora quei fogli dove ci sono elencati tutti i disegni allora riguardate bene come sono fatte le Dalmatiche che è un abito di autorità che si usava nella corte bizantina.

Quindi era un abito di autorità e di servizio.

Infatti la Dalmatica ha la forma di una tunica con le maniche corte, e non una tunica che arriva fino ai piedi ma fino alle ginocchia.

Quindi simbolicamente poteva voler significare l'abito del diacono.

Il diacono è colui che nella Chiesa si da al servizio liturgico, al servizio dei poveri, alla raccolta delle elemosine ecc… quindi in ambito bizantino la Dalmatica è stato assunto come un abito che fa riferimento all'ordine.

Ma nel grado del servizio, infatti persino la forma ci ricorda una tunica corta per permettere agevoli movimenti.

Ora le dalmatiche che si sono usate nel passato non erano così facilmente comode da usare, perché soprattutto nei momenti più solenni esse erano riccamente ornate, ricamate ecc…ecc…per indicare lo splendore della liturgia del Cielo.

Per esempio le dalmatiche che usano i vescovi, sono molto leggere.

Voi probabilmente non avete mai notato, quando un vescovo fa un Pontificale, ossia una celebrazione molto solenne generalmente è previsto che indossi l'abito della preghiera, che è cioè quello del colore suo proprio.

Se è vescovo color paonazzo, se è cardinale color cremisi.

Sull'abito della preghiera che si chiama abito corale viene indossato il camice.

Prima l'amitto, che vuol dire la copertura di Dio sulle spalle dell'uomo, poi il camice.

Sopra il camice dovrebbe esserci la Croce pettorale, tutti la portano fuori ma le norme liturgiche sarebbero da portare sotto, poi ci sarebbe la stola episcopale, che ora tutti i sacerdoti portano nello stesso modo, ma prima del Concilio Vaticano II i vescovi portavano la stola lasciata dritta, i sacerdoti incrociata.

Quindi c'è la stola che indica il potere di Dio, le braccia di Dio sulla creatura umana, perché è Gesù Cristo che agisce e il sacerdote o il vescovo agisce i "persona Christi" come se fosse Gesù Cristo, va bene?

Sopra la stola, nel pontificale, il vescovo usa questa dalmatica molto sottile fatta di una stoffa molto leggera, che viene chiamata funicella proprio perché è leggera.

Sopra la funicella viene indossata la pianeta o la casula oppure il piviale, a seconda di quello che deve essere celebrato in quel momento.

Quindi vedete, essere vestiti a strati e voi capite che generalmente fa anche caldo.

Queste sono delle piccole curiosità a cui però vi invito a prestare attenzione.

5) Nell'amministrazione dei Sacramenti tutto è simbolico

Perché nella liturgia della Chiesa, nell'amministrazione dei sacramenti tutto è simbolico, ossia tutto mi richiama a delle altre realtà.

Tutto mi parla del fatto che noi siamo qui sulla Terra, ma stiamo celebrando un mistero dei Cieli.

Quindi, io penso che sia anche molto importante sia l'ambiente, sia la cura con cui si prepara una liturgia.

Qualora voi doveste avere una vostra classe con dei bambini o con dei ragazzi o degli adulti e doveste preparare una celebrazione di fine corso, che ne so magari un prova prima del sacramento, oppure spiegare tutto quanto, ricordatevi di acquisire il valore che ogni cosa che viene usata nella liturgia ha.

Non buttate via l'acqua sporca che contiene ancora il bambino dentro.

È troppo facile essere riduttivi e dire: tutte storie quelle cose lì.

Tutte storie se noi fossimo dei puri angeli i quali vedono Dio direttamente e dunque non hanno bisogno di simboli che richiamino un'altra realtà.

Ma Dio non ci ha creati come angeli, ci ha creati come esseri umani, che vuol dire: spiriti incarnati.

Vuol dire degli esseri che vivono nello spazio e nel tempo ma che sono protesi verso l'infinito, verso l'eternità.

Ora i valori che sono nell'eternità, i valori in una parola: trascendenti, sono molto difficili da esprimere con delle parole, dei concetti, ed è per questo che la liturgia viene incontro alla debolezza dell'uomo, perché unitamente ai concetti che vengono espressi, vi è la visibilità di qualche cosa che ti richiama lo splendore, la solennità, la maestà di Dio ecc…ecc…

È evidente che sono solo dei mezzi umani e che quindi sono limitati da tutto ciò che è umano, ma non dobbiamo dimenticare che essi hanno il significato di richiamarci delle realtà che diversamente noi non possiamo vedere.

6) La Liturgia del cielo

La Liturgia del Cielo che cos'è? È ciò che in questo momento gli angeli stanno facendo di fronte a Dio.

È ciò che i nostri defunti che sono già in Paradiso stanno facendo.

Che cosa stanno facendo in questo momento? Stanno glorificando Dio.

Cosa vuol dire? Stanno vedendo Dio, si stanno riempiendo del suo amore, sono immersi nello splendore, nella bellezza, nella gioia, nella felicità, nella pace, nel raggiungimento di tutti i fini…sono immersi in questo splendore.

La liturgia terrestre, in teoria, dovrebbe ricalcare in qualche modo, non solo quello che è lo splendore di Dio in se stesso, ma anche l'azione di Dio nella storia degli uomini che significa: incarnazione, passione, morte, risurrezione.

E poi il mistero di Dio che continua nella Storia che si chiama Chiesa.

Quindi voi capite che in una singola celebrazione, anche semplicemente una celebrazione eucaristica, anche feriale, ci sono tutti questi significati che sono contenuti in questo, diciamolo con una parola "brutta", ma lasciatemela dire, contenitore che è il tempo in cui tutto questo mistero viene contemplato.

7) Elementi fisici, psicologici, intellettuali, spirituali

In tutto questo "contenitore" sono presenti

elementi fisici, che sono l'ambiente, la collocazione ecc…ecc…

elementi psicologici, quindi la mia partecipazione, il mio canto, la mia preghiera ecc…ecc…

elementi intellettuali, la lettura, la spiegazione, l'omelia ecc…

elementi spirituali: la comunicazione del mistero di Dio, che mi viene attraverso l'omelia ecc…ecc…

e poi elementi sacri cioè la presenza viva, vera, efficace di Dio che nei vari sacramenti si dispiega con la sua azione e che cambia la vita di ciascuno di noi.

Ora, amaramente, dobbiamo ammettere che molto spesso questo "contenitore" sembra uno scatolone sdrucito, bagnato dalla pioggia, mezzo spaccato e rovinato perché noi abbiamo fretta.

Quindi attenzione, vi richiamo in questo corso di approfondimento sui sacramenti ad avere una visione un pochino più mistica di quella che è la vita cristiana.

8) La vita cristiana è composta di Carità

La vita cristiana è composta di carità, cioè agire per il bene dei Fratelli, ma la carità, vi ricordo, è il dono della Grazia, caris è la grazia.

Quindi io non posso avere la carità nel mio prossimo se non ho ricevuto la grazia di Dio.

La grazia di Dio la ricevo nell'intimità con Dio.

Ora i momenti ufficiali nella Chiesa in cui noi abbiamo questa intimità con Dio, in cui Dio agisce a nostro favore, sono i momenti liturgici.

Nei momenti liturgici ci sono sacramenti e sacramentali, ma è sempre Dio che agisce per la trasformazione nostra in Cristo.

Ci siamo fino a qui? Io vi esorto ad avere questa attenzione al valore liturgico delle cose che si fanno.

Ovviamente non ci deve essere tutto tutte le volte.

La sobrietà contrasta con la ridondanza e non è detto che la ridondanza mi renda più chiaro un mistero, a volte lo rende più involuto, più difficile.

Quindi pensiamoci un po' bene.

9) La capacità di creare un ambiente spirituale

Tu devi preparare una piccola celebrazione per i tuoi ragazzi o per gli adulti che si sono preparati per ricevere la Cresima.

Il parroco ti ha affidato gli adulti fuori corso per la Cresima.

Bene, tu hai fatto tutto il tuo corso di catechismo però al termine del corso com'è auspicabile tu li accompagni a prepararsi bene alla loro confessione, prima del sacramento.

Allora tu non puoi farlo nella classe, devi cercare un luogo adatto.

Non è sufficiente dire: "Andiamo nella cappella".

Tu dovrai prima andare nella cappella e domandarti: ecco se io fossi una persona che si accosta e da anni non ci andava più alla confessione, come faccio per rendere questo ambiente non timoroso ma accogliente?

Come faccio a fare in modo che le persone qui possano subito sperimentare la presenza di Dio?

Allora Dio te la data l'intelligenza? Usala, cioè cerca di capire, tu hai già una sensibilità, tu sei abituato, tu hai un cammino spirituale, ma loro magari no.

Allora io debbo farmi piccolo con i piccoli, li devo aiutare ad aprire il cuore.

Quindi ho trovato una bella immagine di Gesù Cristo che ispira fiducia? Bene la metterò lì.

Nella cappella ce troppa luce? Allora cercherò il modo di diminuirla per creare un clima più raccolto.

D'estate sei andato a visitare un santuario e sei stato attratto da come hanno preparato bene quell'altare, quell'angolo della preghiera….ruba tutto, metti tutto nella tua memoria: questo mi potrebbe servire nel caso mi trovassi in questa situazione.

Oppure a casa trovi un oggetto che magari a te non serve molto ma tu dici:" Potrebbe servire nel caso dovessi fare una piccola paraliturgia."

Ecco tutto deve essere sempre presente a te, non perché tu debba fissare lo sguardo sulle cose esteriori, ma perché le cose esteriori sono un mezzo, uno strumento per aiutare le persone ad aprire il cuore e a ricevere la grazia.

Magari sei stato a Taizè allora tu hai visto che usano migliaia di ceroni, di lumini, di candele, di tutte le forme ecc…ecc…e tu quando sei stato lì dentro hai fatto un'esperienza e pensi: guarda che clima di raccoglimento, che clima di preghiera.

Niente ti vieta di fare una cosa simile, tu non puoi copiare Taizè però prendere spunto sì, e così di seguito.

10) Abbi la capacità di essere pastore

Abbi la capacità di essere pastore, che significa: alle mie pecorelle giovani, fragili, deboli, distratte ecc…ecc…che cosa posso fare per aiutarle nel loro cammino?

Per esempio mi viene in mente questo.

Non ti viene in mente niente? Allora sai che cosa devi fare?

Prima cosa vai davanti al tabernacolo e digli: "Signore che cosa posso fare?.

Seconda cosa, ti prendi in mano il rituale di quello che dovete fare.

Devi fare una preparazione per la confessione?

Cerca prima di sapere come è fatto il rito della confessione, come il rituale della confessione è diverso da quello che solitamente si vede nei confessionali, per ragioni di tempo.

Però tu puoi usare tutta la struttura per creare una piccola celebrazione.

Ci sono i colori liturgici, cerca di ricordare il significato dei colori liturgici, che non è il significato che il mondo dà ai colori.

Verde speranza, ma non farmelo neanche sentire una volta!

Ma tu cerca di capire qual è il significato dei colori liturgici, allora fai vedere: porterai lì una stola, un cerone che ci richiama il battesimo; quindi tu parlerai della luce di Cristo rappresentata dal cero pasquale.

Se è il caso porti lì il cero pasquale, e poi i fiori sull'altare.

Perché i fiori sull'altare? Perché ci stanno bene, oppure perché ha un altro significato?

L'uso dell'incenso perché è gradevole all'olfatto, oppure perché il granello d'incenso che si scioglie sul carbone ardente ha un significato spirituale di abbandono nelle mani di Dio, Lui trasforma la mia vita in profumo?

11) Dovete avere sensibilità

Quindi dovete avere questa sensibilità, dovete coltivarla e non è una cosa che tu possa apprenderla studiandola, è una esperienza che tu ti puoi fare dalla frequentazione.

Allora quello che dicevo ieri sera al mio coro è la stessa cosa che voglio dire a voi adesso.

Allora dicevo: "Siete al servizio di tutti quelli che vengono alla celebrazione.

Quindi il vostro canto sarà efficace se riuscirete a trasmettere qualche cosa a loro.

Dovete trasmettere il significato dei canti che state facendo.

Ma come fate a sapere se l'assemblea sta ricevendo quello che voi state dando?

In un modo molto semplice.

Domandatevi se voi state ricevendo qualche cosa.

Perché non potete dare niente se prima non lo ricevete.

Allora la stessa cosa per il catechista.

Se tu vuoi comunicare il mistero di Dio, tu non puoi comunicare niente se tu per primo non provi niente.

In quel caso saresti solo un magnetofono che ripete la lezione detta da un altro.

Ma il vero catechista non è un ripetitore, il vero catechista è uno che sente qualche cosa, trasmette quel qualche cosa.

Anche attraverso l'insegnamento, la cultura, la dottrina, tutto quello che vuoi.

12) Si trasmette un vissuto

Si trasmette un vissuto, nel vissuto c'è anche la dottrina.

E il vissuto non un vissuto che ci inventiamo noi autonomamente, individualmente, il vissuto è strettamente, fortemente aderente all'insegnamento di Gesù.

Noi non stiamo trasmettendo una spiritualità che ci siamo inventati noi, noi stiamo trasmettendo ciò che a nostra volta abbiamo ricevuto.

Si chiama: la tradizione, tradizione nel senso di tradurre, cioè dare.

Una generazione dà all'altra, se noi abbiamo ricevuto Gesù Cristo morto e risorto, allora che cosa stiamo traducendo agli altri?

Tradurre, dux ducere, vuol dire portare tra attraverso il tempo.

Attraverso il tempo viene portato il messaggio di Gesù Cristo, oppure viene portato direttamente Gesù Cristo.

E allora la domanda che mette in crisi qualsiasi pastore d'anime e quindi anche qualsiasi catechista è questa: ma io che cosa sto dando?

Le mie emozioni o sto dando veramente Gesù Cristo?

Allora se tu vuoi veramente comunicare Gesù Cristo al tuo prossimo, è lodevole che tu ti dia da fare per avere una capacità espressiva adatta all'uditorio che hai, ma è insufficiente se tu non trasmetti lo stesso amore che Dio ha per te.

Quindi questo mette in crisi predicatori, pastori, catechisti.

Perché se la mia esperienza di fede è un'esperienza molto pragmatica ossia semplicemente nel fare, a un certo momento io mi domando: ma io che cosa sto dando agli altri?

13) Che cosa sto dando agli altri?

Attivismo? Sento affetto per Gesù? Sento l'affetto di Gesù per me?

Mi sento immerso nell'amore della Trinità? Mi sento salvato?

Ho fatto l'esperienza di essere salvato?

Credo di essere uno di quelli che hanno bisogno di essere salvati e sentono di essere stati salvati, perché si sentono amati?

Sento l'amore di Dio nella mia vita?

L'amore di Dio dentro di me mi fa amare il prossimo come Dio ama me?

L'amore di Dio dentro di me mi da la capacità di pazientare pazientemente le persone moleste?

Mi dà la capacità di amare una persona scomoda e difficile?

L'amore di Dio mi dà la forza di perdonare colui o colei che mi ha ferito quasi mortalmente?

L'amore di Dio dentro di me si manifesta con una adesione filiale, semplice e totale a tutti gli insegnamenti di Dio e alla sua Chiesa?

L'amore di Dio dentro di me mi fa difendere la Chiesa come stessi difendendo il mio stesso corpo?

Vedete che sono domande mica dell'altro mondo.

Io dopo tutti gli anni che siamo insieme sono sicuro che vi siete già posti queste domande.

Però provate un po' a pensare tra le persone che voi conoscete quante sono giunte alla determinazione di porsi queste stesse domande, ce ne sono?

Quanti hanno preso sul serio l'essere discepolo? Perché discepolo è questo.

Il discepolo diventa talmente simile al maestro che chi vede il discepolo vede il maestro.

E questo è fondamentale. Il catechista, ma anche se uno non facesse il Catechista, ma semplicemente il cristiano, uno se non desidera diventare come Gesù Cristo vuol dire che non desidera essere cristiano.

Se uno dice: "Ma sì accontentiamoci, tanto in fondo siamo già buoni."

Questa è una tentazione, lo sapete vero?

14) Impariamo a distinguere le forme della tentazione

Ci sono quelle violente della disperazione, del dubbio, della mancanza di fede, ci sono le tentazioni della sensualità, ci sono le tentazioni dell'orgoglio tutto quelle che vuoi e poi ci sono anche le tentazioni della falsa umiltà, che sono molto nascoste, e sono molto efficaci.

Poi ci sono le tentazioni della vanità, ci sono tentazioni di ogni genere.

Però attenzione qualunque cosa spenga dentro di te il tuo amore per Gesù Cristo e quello che tu senti che Gesù Cristo prova per te, spegnerà il tuo cammino spirituale e il cammino spirituale di tutti gli altri.

È come se tu fossi una fontana, se qualcuno chiuderà il rubinetto molti moriranno di sete.

Tu sei una fontana, se tu lascerai che qualcuno chiuda il rubinetto e l'acqua viva che passa attraverso di te, molti fratelli moriranno di freddo.

Tu sei una stufa, se lascerai che qualcuno impedisca di mettere legna nuova dentro di te , molti fratelli e molte sorelle moriranno di freddo.

La tua esistenza è fondamentale nel piano della salvezza che Dio ha per l'umanità intera.

Quindi pensate come è importante.

15) Il cristiano dei nostri tempi o sarà un mistico o non sarà cristiano

Voglio concludere questo primo incontro con un pensiero del teologo, mi pare, Bart che diceva questo: "Il cristiano dei nostri tempi o sarà un mistico o non sarà cristiano."

Vi piace questa citazione? Cosa significa mistico? Ha fatto esperienza di Dio.

Sapete perché le chiese vengono disertate? Lo sapete perché? Perché la gente non fa l'esperienza di Dio.

Fratelli e sorelle se impariamo a celebrare i misteri di Dio come debbono essere celebrati, è garantito che le persone fanno esperienza di Dio.

Per questo è importante imparare bene che cos'è la liturgia.

È importante conoscere i sacramenti non solo dal punto di vista teologico che è fondamentale, ma i sacramenti sono l'azione visibile di Dio nella storia.

Ora questa visibilità dev'essere concepita e dev'essere compresa subito come un'azione di Dio.

16) Per preparare qualsiasi celebrazione ci vuole un'attenzione particolare

Il parroco ti ha affidato il gruppo degli anziani che si debbono preparare per ricevere l'unzione degli infermi comunitaria, come si fa in tante parrocchie.

Allora tu spiegherai, leggerai la Lettera di Giacomo, leggerai come è fatto il rito, lo spiegherai bene …,ma non è sufficiente, non è sufficiente descrivere ciò che avviene, è importante dire che cosa sta facendo Dio per te in quel momento, quando verrà detto questo e quest'altro, quando si userà l'olio, quando si farà questo gesto, quest'altro, ricordati che Dio in quel momento dentro di te vuole agire così, così, così.

Oppure tu sei un collaboratore del parroco nella preparazione alle liturgie e devi fare la preparazione per questa Messa in cui ci sarà anche l'amministrazione del sacramento dell'olio degli infermi, allora tu dovrai preparare delle brevi frasi per spiegare e far capire a tutti che cosa sta succedendo, perché gli anziani si sono magari già preparati a parte, ma l'assemblea che si trova lì in Chiesa non sa minimamente che cosa stia facendo, allora brevi frasi: "Ora il sacerdote farà questo gesto, che ha questo significato, parole semplici non ampollose o altisonanti, non servono a niente, ma parole semplici, che anche un bambino sarebbe in grado di capire.

Ecco, pensateci, il servizio della catechesi si svolge in tanti modi, non solo di fronte ad una classe, la catechesi è anche durante un liturgia, quando tu spieghi il perché delle cose.