Ascoltare: atto preliminare della fede

12-3-2005

Don Mauro Agreste

Indice

1) Maestro qual'è il primo e il più grande dei comandamenti?
2) Differenza tra sentire e scoltare
3) Shemà Israel! Ascolta Israele
4) Dio mette la sua firma ovunque e ci parla in moltissimi modi
5) C'è un'azione dell'intelligenza, ma c'è anche un'azione della grazia
6) C'è qualcuno che è capace di dare una descrizione del fascino?
7) L'atto di fede deriva da questo shema Israel, da questo ascolta

1) Maestro qual'è il primo e il più grande dei comandamenti?

Procedendo nel nostro approfondimento sul Credo, vorrei sottolineare quella che è l'antica preghiera del pio israelita, la famosa shema Israel.

È solo della settimana scorsa il Vangelo in cui uno scriba si rivolge a Gesù dicendogli: Maestro qual'è il primo e il più grande dei comandamenti?

E Gesù risponde: il primo e il più grande tra tutti i comandamenti è: ascolta Israele, il Signore è nostro Dio, uno è il Signore Dio.

Amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze.

Il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso.

Quando noi ascoltiamo questa esposizione di Gesù, restiamo colpiti da come Lui ponga l'accento sull'amore, giusto?

Però, non teniamo sufficientemente conto di quello che Gesù ha detto e qual'è la richiesta di Dio sin dall'Antico Testamento e Gesù non l'ha smentita, anzi l'ha sottolineata.

Il primo comandamento è: "ascolta Israele. Amerai il Signore Dio tuo", ecc. quindi vuol dire che qui ci sono due proposizioni coordinate tra di loro; la prima è Ascolta Israele.

Ascoltare è alla base di ogni vita rinnovata, cosa vuol dire ogni vita rinnovata?

Ogni vita che deve essere secondo l'ottica del Signore.

I comandamenti non hanno senso, non hanno funzione se non sono accolti, ma accogliere un comandamento significa ascoltarlo e ascoltare è un atteggiamento attivo, non passivo.

Sentire è un atteggiamento passivo, ascoltare è un atteggiamento attivo.

Chi mi fa qualche esempio? Un esempio di sentire. Ho sentito un colpo di tosse.

Non ero pronto per cogliere tutte le sfumature del colpo di tosse.

Non è che mi fossi concentrato per dire: adesso ci sarà un colpo di tosse, voglio sentire proprio la tonalità, la profondità, l'eco ecc. ecc.

Sentire un rumore, lo senti, ma non lo ascolti.

2) Differenza tra sentire e scoltare

Sentire o ascoltare.

Sento un rumore, ascolto la radio, un insegnamento, ascolto una musica, ascolto la Parola, ecc.; dunque la differenza tra sentire e ascoltare è la partecipazione, ossia nell'ascoltare io mi impegno con l'attenzione per non perdere nulla.

Nel sentire non mi sto impegnando per niente, perché la cosa mi viene addosso, io non mi ero preparato per quello.

Quando si ascolta una musica sinfonica, generalmente si abbassano le luci, si tirano giù le tapparelle e ci si mette comodi, perché tutto deve essere concentrato; quindi tu ti metti ad ascoltare una musica, anche se la conosci, vuoi sentire quale passaggio fanno i violini e mentre senti tutto il resto tu ascolti solo il violino.

Quindi ascoltare è un atteggiamento attivo, cioè io pongo attenzione; sentire non è questo.

Ora in questo comandamento che Gesù ci propone, che cosa ci è chiesto di sentire la voce di Dio, o ascoltarla?

3) Shemà Israel! Ascolta Israele

Shemà Israel! ascolta Israele! Al posto di Israele uno può mettere il nome proprio.

Quindi ascolta, vuol dire che il Signore ti chiede di avere attenzione a quello che Lui dice; in realtà per credere è necessario prima ascoltare.

Ma ascoltare che cosa e in che modo? Ascoltare la voce di Dio, siete d'accordo?

Ma in quanti modi viene a noi la voce di Dio?

In tanti modi, anche attraverso ciò che è intorno a noi.

Vi ricordate domenica scorsa, il cieco nato e i farisei?

Il cieco pur non vedendo con gli occhi della carne vedeva con gli occhi della fede; vedeva il dito di Dio in azione.

I farisei pur avendo la vista che funzionava bene, non vedevano il dito di Dio.

Dio lascia una traccia della sua presenza ovunque, ma ci sono quelli che sentono e quelli che ascoltano; ci sono quelli che guardano e quelli che vedono.

Posso guardare un panorama, posso vedere i particolari di quel panorama.

Allora ci sono i ciechi e i non vedenti.

4) Dio mette la sua firma ovunque e ci parla in moltissimi modi

Dio mette la sua firma ovunque e ci parla dunque in moltissimi modi, è necessario però per giungere al credere, essere in grado di cogliere la firma del signore, perché Dio ci parla attraverso la sua parola, ci parla nel cuore, ci parla attraverso tanti altri eventi, ci parla anche attraverso la natura.

Come fa a parlarci attraverso la natura, per esempio?

Vediamo le meraviglie che ci sono nella natura.

E cosa vi fa pensare quando vedete queste cose? Al Creatore.

Ora questo pensare al creatore è tipico dell'intelligenza o c'è già qualche cosa di più?

Se fosse istintivo e naturale, la Margherita Hack, astronoma fiorentina avrebbe fede, invece non ce l'ha, si vanta di non avere fede, eppure scruta il creato molto spesso: lei guarda il creato, forse non vede il creatore.

Guardando il creato, possiamo guardarlo o possiamo vedere il dito di Dio in funzione.

Allora tutto questo quando vi spinge a pensare al creatore, che cosa ci fa capire?

5) C'è un'azione dell'intelligenza, ma c'è anche un'azione della grazia

Vuol dire che dentro di noi il Signore sta già soffiando affinché il nostro cuore sia aperto a pensare a Lui e alla sua esistenza.

Quindi nel credere c'è una azione dell'intelligenza, ma c'è anche un'azione della grazia; cos'è la grazia?

È lo Spirito santo che agisce; nell'azione del credere dunque c'è la tua intelligenza, la tua volontà, ma c'è anche l'azione di Dio che soffia affinché tu veda ciò che non vedresti semplicemente guardando.

Se tu guardi un panorama bellissimo potresti non vedere il dito di Dio, se non ci fosse lo Spirito di Dio dentro di te che ti soffia per es. quale idea?

Delle domande? Mettetevi nel cuore di uno che non ha la fede e la sta cercando.

L'esperienza del fascino!

6) C'è qualcuno che è capace di dare una descrizione del fascino?

C'è qualcuno che è capace di dare una descrizione del fascino? Il fascino vi parla della……?

Bellezza! La domanda può essere anche: come si chiama quella cosa che ti fa restare incantato e perché la bellezza è cosi?

Ci sono delle caratteristiche che dicono questo è bello e questo non lo è?

Vedete come è difficile descrivere l'esperienza che è trascendentale, cioè che supera la nostra natura?

Allora, l'esperienza di Dio è affascinante e ti attrae, perché senti che ti porta alla pienezza, però tu stesso non sai descrivere in che cosa consista, sai solo che è qualche cosa che ti riempie sempre di più, che ti ingrandisce sempre di più, che ti appaga sempre di più.

Guardate un po' cosa diceva la Madonna: magnificat anima mea dominum et exultavit spiritum meum in Deo salutari meo, l'anima mi a si ingrandisce e permette a Dio di ingrandirsi dentro di me e il mio Spirito esulta in Dio.

È qualcosa che ti supera e ti piace, però non sai dire in che modo ti piaccia, sai solo che è affascinante e non puoi più farne a meno.

Questa è la differenza tra una persona che vede e una che semplicemente guarda. Una che guarda è lui il metro di giudizio, una che vede è l'assoluto il metro di giudizio.

7) L'atto di fede deriva da questo shema Israel, da questo ascolta

QuestI sono discorsi un po' delicati, che però ci servono come prologo all'atto di fede, perché l'atto di fede deriva da questo shema Israel, da questo ascolta!, perché con l'intelligenza l'uomo può constatare il creato, ma giunge a un momento in cui le domande che l'uomo pone a se stesso, non trovano risposta e necessitano di qualcuno che dia questa risposta; in quel momento può scaturire l'atto di fede.

La scienza infusa è un dono speciale di conoscenza; dono speciale di conoscenza di Dio, sul senso della vita ecc. ecc., non è sapere tutte le cose.

È conoscere in qualche modo spirituale il senso delle cose: perché esisto, perché il mondo esiste, perché nella mia vita sono successe queste cose gioiose, piacevoli o spiacevoli.

Giovanni domanda se la Madonna parlava latino? No, parlava aramaico.

Quindi il magnificat lo diceva in un altro modo? Si, lo dice in aramaico.

Il Vangelo poi è stato scritto in greco, non in aramaico e quindi dal greco è stato poi tradotto in latino.