Il sacrificio di Isacco
13-11-2004
1) La storia di Giacobbe è una storia segnata dall'inganno
2) Dio tiene le redini della storia
3) Allora vuol dire che è già tutto deciso da Lui?
4) Dio lascia accadere le cose e non interviene per non ledere la libertà dei suoi figli
5) Se gli uomini aderiscono al progetto di Dio, la Chiesa cresce meravigliosamente
6) Il senso di appartenenza a Dio, il segno dell'alleanza che veniva fatta attraverso la circoncisione
7) Il sacrificio di Isacco
8) Abramo è l'uomo della fede
9) Chi mi ama prenda su di sé la propria croce e mi segua
10) L'angelo di Dio che parla
11) L'assoluta accettazione del sacrificio da parte di Isacco
12) La storia di Isacco, di Esaù e di Giacobbe
13) Giacobbe, una storia piena di inganni
14) Giuseppe nasce in questo ambiente, però nasce come qualcosa di completamente diverso
Dovete tenere presente che tutta la storia di Giacobbe è una storia segnata dall'inganno; lo vedrete con maggior forza, a parte tutta la storia che si riferisce per es. alla necessità di Giacobbe di avere una famiglia propria e lo vedrete leggendo la volta prossima tutto quello che lui fece per avere la moglie che lui desiderava.
Passarono anni e anni, attorniato e invischiato in molti inganni, persino da parte del proprio suocero.
Ma lui non lesinava inganni anche al proprio suocero, per avere più bestiame e poi si vedrà ancora più chiaramente leggendo la storia di Giuseppe che è il figlio.
Dunque il significato essenziale che vi viene portato qui nelle vostre dispense è: Dio tiene le redini della storia.
Ossia Dio lascia fare, ma il significato delle cose lo trae Lui.
Dio guida il suo popolo per le strade che egli non conosce, anche attraverso la libertà che gli uomini hanno di agire e quindi di agire male, Lui trae da ciascuno di essi la sua volontà.
Cosa significa questo, allora che tutto è già determinato, che tanto il suo Dio ha il suo disegno e accadrà tutto quello che vuole Lui?
Una cosa è l'onniscienza di Dio, ossia la capacità che Dio ha di sapere e di conoscere tutto.
Dio sa esattamente quello che succederà fino alla fine del mondo?
Si, allora vuol dire che è già tutto deciso da Lui?
Questo è un tema molto spinoso, su questo tema sono caduti fior fior di teologi e su questo tema c'è stato un grande problema di scissione nella Chiesa nel secolo XVI, con Lutero, Calvino e tutto il mondo evangelico.
Perché sul tema della GRAZIA c'era la convinzione della predestinazione, ossia Dio sa già tutto quello che succederà, sa già quelli che andranno in Paradiso o quelli che andranno all'Inferno, quindi quelli che andranno in Paradiso sono benedetti da Dio e si vede dal loro stato di vita; quelli che andranno all'Inferno non sono benedetti da Dio e si vede già nel loro stato di vita.
Vi rendete conto la pericolosità di tutto questo?
Allora attenzione, quando qui nella dispensa voi leggete che Dio conduce la storia degli uomini pur lasciandoli liberi di agire.
Significa che Dio sa esattamente tutto quello che accadrà, ma non interviene, anzi un'interpretazione spirituale addirittura dice che l'onnipotenza di Dio consiste nel lasciar accadere le cose e non intervenire per non ledere la libertà delle sue creature.
Evidentemente ci vuole un'onnipotenza, una potenza infinita perché tu sapendo di avere ogni potere in cielo e in terra non interviene per correggere gli errori che si compiono.
Quando vedi i tuoi figli che fanno qualche cosa di sbagliato se puoi intervieni, perché non lo facciano ed essi fanno quello che vuoi tu, non sono liberi di sbagliare; invece Dio con la sua onnipotenza ci lascia liberi.
Quindi attenzione, Dio conduce la storia degli uomini, prepara gli eventi, però sono gli uomini che nella loro libertà, illuminata dalla Grazia di Dio, soprattutto dalle parole di Dio, che scelgono liberamente di aderire o non aderire al progetto.
Guardate che sono sempre solo delle immagini, degli esempi, per darci un'intuizione e possono essere molto zoppicanti e molto malfatti.
Ma è come dire, la storia di un architetto che vuole costruire una meravigliosa chiesa e fa un progetto perfetto, poi dopo i capomastri e gli operai che lavorano fanno quello che vogliono; alla fine che cosa succederà?
Che se la chiesa non crolla, certamente ogni parte è costruita in modo diverso dal suo progetto.
Allora se gli uomini aderiscono al progetto di Dio, la Chiesa cresce compatta, come il corpo di Cristo, meravigliosamente costruita; se ognuno segue le proprie vie, costruisce qualche cosa che può essere anche semplicemente appiccicato sopra o può essere qualche cosa di staccato completamente.
Questo è un po' parlare per eufemismi, però ci fa intuire un pochino meglio che cosa significa.
Quindi l'uomo è estremamente libero, ma questo non toglie che Dio intervenga per difendere i suoi figli qualora essi si rivolgano a Lui per averne una protezione,quindi la libertà dell'uomo è sempre una libertà condizionata dagli altri, dalla situazione in cui si vive, dal tempo in cui si vive e in una certa misura anche dall'intervento diretto di Dio nella storia degli uomini, perché Dio difende i suoi figli.
Leggetevi la lettera ai Romani cap.12,10 e vedrete come Dio si prende cura dei propri figli difendendoli dicendo: a me sta la vendetta.
Tutto questo ci fa intuire come il nostro Dio non è un Dio aristotelico trascendente, ma è il Dio della rivelazione, l'Emmanuele che si rende provvidente per ciascuno dei suoi figli.
Quindi la nostra libertà non è la libertà assoluta da Dio, come se fossimo un Dio.
Ma la nostra è una libertà condizionata, arbitrata.cioè guidata, illuminata in cui c'è un itinerario che ti dice: la libertà vissuta in questo itinerario va bene, quindi libero arbitrio, cioè libertà arbitrata.
Cioè controllata in modo che si stia in certi parametri.
Nel terzo intervento abbiamo visto la volta scorsa, il segno dell'appartenenza a Dio, quindi il segno dell'alleanza che veniva fatta attraverso la circoncisione e veniva eseguita entro i primi otto giorni.
Qual'era il significato di questo segno indelebile?
L'appartenenza al popolo di Dio e godeva dell'alleanza di Dio.
C'è un altro significato che sta per es. nel fatto che questo segno è indelebile, che l'alleanza con Dio non si può cancellare; allora su questo segno indelebile ( dal greco sfreghis, in latino sigillum ) che cosa si inserisce a livello cristiano?
La cresima, l'ordine sacro, e il Battesimo.
Perché? Perché sono tre sacramenti che danno il carattere, cioè questo segno indelebile e ci sarà per sempre anche nell'aldilà.
Il matrimonio nell'aldilà ci sarà? No, perché Dio sarà tutto in tutti.
La comunione ci sarà? Non quella eucaristica, ma quella con Dio si.
La confessione ci sarà? No L'unzione degli infermi? No.
Quarto intervento: il sacrificio di Isacco, Gen 22,6-18; che cosa avete trovato in questo brano?
Mette alla prova la fede di Abramo; molto bene, qui un tema di catechesi molto importante.
È giusto che generalmente si dica: Dio mette alla prova la fede di Abramo; a chi serve questa prova?
Serve prima di tutti ad Abramo, perché lui si renda conto se si sta fidando di Dio oppure no; nella vostra vita ci sono delle prove? Si.
E che domande vi fate? Perché Signore mi sta succedendo questo?
Allora succede che o crescete nella fede o crollate, in ogni caso vi rendete conto in che stato siete.
Quindi la prova è già inserita nella storia di ciascuno di noi; dunque, le prove della vita costituiscono un motivo, perché una persona si renda conto del suo grado di fiducia.
E vi ricordo che san Paolo parlando di Abramo dice che Abramo piacque a Dio per la sua fede.
Quindi vedete che tutta la storia di Abramo è segnata dalla fede ossia dalla domanda: che faccio?
Mi fido di me stesso o di quello che mi viene comunicato?
Abramo parte da quale città? Da Urh dei Caldei; perché parte di lì?
Perché il Signore glielo ha chiesto.
Il Signore dice ad Abramo che avrebbe avuto una grande discendenza.
Il Signore fa un'alleanza, il Signore promette la nascita di un figlio.
Vedete tutta la storia di Abramo è segnata dalla caratteristica del fidarsi o del non fidarsi e persino nella storia di Isacco voi vedete che egli è sempre piaciuto al Signore a causa della sua fede.
Quindi Abramo uguale fede, sono due temi che vanno d'accordo nella vostra catechesi: quindi la storia del sacrificio di Isacco va letta con la filigrana della fede, capite vero?
Vediamo come riassumere brevemente questo intervento, il sacrificio di Isacco.
Intanto Isacco era nato quando Abramo aveva circa 100 anni, e un giorno, quando Isacco aveva circa 11 anni, Abramo si senti dire da Dio: portami tuo figlio e sacrificamelo.
Dunque nel cuore di Abramo c'è stata questa domanda: ma come Dio mi dà una cosa per poi togliermela?
Dio ci dà delle cose per poi togliercele? Dio ci toglie la salute?
Allora Abramo prese la legna per l'olocausto, la caricò sul figlio Isacco, prese il fuoco, cioè prese la pentola con i carboni accesi, e poi proseguirono tutti e due insieme.
Le preghiere di Isacco per sapere dove sarebbe stato questo sacrificio e quale sarebbe stato l'olocausto, pongono Abramo in una situazione terribile di dover dare delle risposte; pongono il credente nella posizione terribile di dover dare delle risposte quando la situazione è veramente disastrosa.
Quando tu sei nella valle della morte, quando tu sei nella disperazione ecc. allora tu devi domandarti: come testimonio la mia fede? Ho fede?
Per inciso, il Signore dice: chi mi ama prenda su di sé la propria croce e mi segua.
Nessuno dica che Dio ti sta dando una croce!
La propria croce significa la tua situazione concreta in cui tu stai vivendo.
Quindi portare la propria croce significa portare su di sé la situazione che si sta vivendo, essere capaci di vedere in tutto quello che si vive la presenza di Dio.
Quando questo succede allora è possibile anche l'intervento di Dio.
Dio non permette che noi pecchiamo, però ce lo lascia fare.
Quindi questo è il filo spinato, è la lama del rasoio su cui bisogna camminare e avere un grande equilibrio per non confondere le idee alle persone che sono già abbastanza confuse.
Se no applichiamo a Dio le visioni che sono negative, cioè la volontà di Dio è che io soffra!
La volontà di Dio non è che io soffra, né che io abbia una malattia, Lui lascia che queste cose accadano ed è l'Emmanuele, cioè il Dio con noi; se è nel suo disegno Lui interviene.
Quinto intervento. ( Giovanni chiede chi è che rivolge la parola ad Abramo ) risposta: l'Angelo di Dio.
Tenete presente che nell'A.T. la presenza di Dio era individuata attraverso l'angelo di Dio che parla.
Angelo vuol dire inviato di Dio, che significa uno Spirito celeste inviato da Dio.
Può anche essere Dio stesso che parla: per es. i tre personaggi che vanno alle querce di Mamre a incontrare Abram, sono identificati come tre angeli, ma sono identificati anche come Dio stesso, e comunque l'angelo inviato da Dio è da intendersi come Dio stesso che parla.
Altra domanda. Come si spiega l'assoluta accettazione del "sacrificio" da parte di Isacco?
Bisogna anche tenere presente che in quei tempi la figura paterna era una figura "imperiale".
Il padre aveva diritto di vita e di morte sui figli, oltretutto Abramo era capo clan, quindi alle sue dipendenze c'erano decine di persone e decine di famiglie; quello che lui diceva era legge, c'era una sottomissione impensabile e quindi non era pensabile disubbidire, meno che mai ai figli.
Attenzione non possiamo giudicare il passato con la mentalità di oggi.
Sì, psicologicamente uno dice: ma che strano che questo figlio non si ribelli.
Però voi vedete anche che Abramo evade sempre le risposte, non dice niente.
Qui c'è anche l'immagine cristologia.
Per amore del padre Isacco si mette nelle sue mani per lasciarsi uccidere ed è anche l'immagine del popolo di Dio che si fida di Dio, che si lascia cadere nelle mani di Dio, dunque nella vicenda di Abramo e Isacco c'è una stratificazione di significati.
Il quinto intervento è quello che ci parla della storia di Isacco, che ormai, divenuto anziano, trasmette l'alleanza dunque la benedizione di Dio ad uno dei suoi figli; a questo figlio sarà concessa la realizzazione della storia della salvezza.
Sappiamo tutti di Esaù e di Giacobbe: Esaù primogenito avrebbe avuto il diritto alla benedizione di Dio, ma il progetto di Dio passa per strade che noi non conosciamo; si serve addirittura dell'inganno per realizzare il suo progetto.
Da questo deriva anche il fatto che Dio è l'unico in grado di trarre il bene dal male.
Nessuno dice che l'inganno sia una cosa positiva, però tutti dobbiamo ammettere che solo Dio è capace di trarre dall'inganno e quindi da un'ingiustizia, il bene.
Nessun altro è capace di trarre il bene da queste cose.
Questo non vuol dire che il fine giustifica i mezzi, questo vuol dire solo che Dio è l'unico che è in grado, persino da fini negativi e da mezzi negativi, di trarre il bene, perché Lui solo è capace di farlo.
Dio conduce la storia degli uomini pur lasciandoli liberi di agire, come vi ho accennato la volta scorsa.
Leggetevi bene la storia di Giacobbe anche se la conoscete già, vale la pena di rileggerla.
La storia di Giuseppe, Gen. Dal cap.37 in poi.
È necessario leggere bene la storia di Giacobbe a partire dalla benedizione della primogenitura e andare avanti di lì, per vedere quante volte Giuseppe è stato condizionato ed è vissuto nell'inganno.
La storia di Giacobbe è una storia piena di inganni.
Se dobbiamo individuare qualche caratteristica nella storia di Abramo, noi vediamo che Abramo è l'uomo della fede, se dobbiamo individuare una caratteristica nella storia di Giacobbe noi vediamo che Giacobbe è l'uomo degli inganni, è vissuto per la maggior parte della sua vita negli inganni.
Poi ha conosciuto Dio veramente ed è diventato una persona nuova.
Infatti il figlio Giuseppe e poi Beniamino sono i figli che non sono più vissuti con il Giacobbe vecchio ossia il Giacobbe dedito agli inganni.
Gli altri dieci figli erano cresciuti in un ambiente carico di sotterfugi e inganni, infatti sono ladri, assassini ecc. ecc.
Ma Giuseppe e Beniamino sono vissuti già dopo un evento particolare che voi leggerete, che testimonia il fatto che Giacobbe era divenuto un'altra persona.
Infatti gli viene cambiato il nome da Giacobbe a Israele e voi, la volta prossima, mi direte qual è questo evento, in cui si vede che Giacobbe cambia il nome.
Cambiando il nome cambia anche il sue essere, da ingannatore a qualcosa di diverso.
E Giuseppe nasce in questo ambiente, attorniato dall'inganno e dal sopruso e dall'ingiustizia, però nasce come qualche cosa di completamente diverso.
Su questo suo essere diverso si inserisce la storia della salvezza, con tutto quello che consegue e poi il trasferimento del popolo di Israele dalla terra di Canaan e quindi da una città precisa Ebron in Egitto per circa 400 anni.
Quindi leggerete bene tutte queste parti e la volta prossima ci sarà intanto la verifica, escludendo la storia di Giuseppe.
Quindi dall'inizio fino a tutto Abramo.