I Profeti
8-1-2005
1) Troviamo spesso il titolo Giudici, chi sono questi giudici?
2) Chi è fedele alla legge di Jahvè?
3) Chi sono i Profeti?
4) Cosa ci comunicano i Profeti?
5) Nessuno può vedere Dio e restare vivo
6) Dio è il Signore, e tutto quello che capita è per sua volontà
7) Fate attenzione quando usate la parola "permettere"
8) "Dichiarazione di nullità" del vincolo matrimoniale
9) Comunicare con l'uso di parole molto semplici
10) Dio lascia accadere per non scavalcare il libero arbitrio dell'uomo
La storia della salvezza, scheda a pag.30.
troviamo spesso nella descrizione dei libri sacri il titolo Giudici, chi sono questi Giudici?
Detto molto sinteticamente erano dei capi, potevano essere anche dei capi militari, i quali avevano il compito di liberare il popolo dai vari nemici, ovviamente non accettavano il fatto che essi fossero tornati e volessero insediarsi in quei territori.
Quindi dovettero affrontare molte battaglie.
Tenete poi anche presente che quella zona era una zona di passaggio, quindi ambita da molti, una zona di commercio e tutti desideravano avere il possesso di quella terra e di allontanare questo popolo, che si era avvicendato su questo terreno.
Erano dunque capi militari conosciuti anche come giudici, il loro compito era quello di liberare Israele dai nemici che lo depredavano.
Dovettero combattere diverse campagne contro i nemici degli Israeliti che volevano insediarsi nella terra di Canaan, specialmente i Cananei e i Filistei.
Ci sono alcuni nomi conosciuti, Debora, Gedeone, Sansone, Samuele ecc., personaggi principali che fanno riferimento a questa categoria di giudici.
Dopo questa parentesi appena accennata sulla presenza dei giudici, le cui storie sono raccontate nella Bibbia e ci presentano delle persone che basano tutta la loro vita sulla legge di Jahve.
La fedeltà alla legge di Jahve garantisce al popolo una vita serena, libera, tranquilla.
L'infedeltà a Jahve produce al popolo lontananza dall'alleanza e quindi la facilità di essere aggrediti da altre popolazioni.
I giudici spesso venivano alla ribalta del popolo di Israele in questo modo, il popolo si traviava, veniva aggredito imprigionato e allora sorgeva un giudice che liberava il suo popolo principalmente ricordando al popolo le proprie radici, la propria appartenenza a Jahve, l'infedeltà che si era avuta nel popolo nei confronti della legge di Jahve, aveva prodotto la prigionia, la cattività.
Quindi i giudici svolgevano anche una missione, un compito profetico.
I profeti sono questi personaggi che si inseriscono nella storia del popolo, non sono generalmente dei giudici, anche se i giudici in qualche caso ricordano al popolo quello che è il proprio stato, quindi assumono una funzione, potremmo dire, pseudo profetica, nel senso che ricordano al popolo le proprie radici.
Ma i giudici, i profeti voglio dire, hanno questo compito in modo esplicito.
Allora chi sono i profeti? I profeti sono uomini scelti da Dio; nessuno decide per conto proprio di essere profeta, anche se sappiamo che c'erano delle scuole profetiche, con dei discepoli ecc., ma tutto questo non era considerato un vero profetiamo, erano delle scuole di discepolato, sulla scia di un profeta che aveva lasciato questi suoi insegnamenti.
I profeti sono persone che Dio sceglie, che ricevono da Dio un messaggio che devono trasmettere al popolo, aderente alla situazione che il popolo sta vivendo in quel momento.
Ma sono, come potremmo dire, dei tramiti, riferiscono ciò che essi stessi hanno udito.
Cosa vuol dire udire? Non credo che significhi direttamente "sentire" la voce di Dio come sentiamo noi quando ci parliamo e ci ascoltiamo.
Il profeta proferisce a nome di Dio ciò che Dio vuole che egli dica; in che modo egli riceve il messaggio? Nei modi più svariati: attraverso gli eventi, attraverso anche le sofferenze, attraverso le teofanie, che sono le manifestazioni di Dio.
Chi se ne ricorda una a proposito dei profeti? Vediamo, nella storia di Mosè.
Il roveto ardente. Ricordate quando Mosè resta sulla montagna e quando scende giù nessuno lo poteva guardare, perché aveva il volto radioso e la gente si spaventava. Allora ha dovuto mettersi il velo sul volto.
Cosa aveva detto Mosè? Voglio vedere il tuo volto e Dio cosa gli disse?
Tu non puoi vedere Dio, al limite ti lascerò vedere la schiena.
Tu ti nasconderai in quell'anfratto della roccia, ti coprirò con la mia mano e quando sarò passato con tutta la mia gloria allora ti lascerò vedere lo strascico del mio mantello e nonostante questo, il suo volto fu radioso.
Nessuno può vedere Dio e restare vivo.
Questa era la concezione tipica dell'antico testamento, è anche così adesso? Si.
C'è stata una manifestazione gloriosa di Gesù, nella sua vita?
Si, a Pentecoste e gli apostoli non hanno capito più niente!
Se Dio si manifestasse con tutta la sua potenza e la sua gloria, c'è qualcuno che potrebbe resistere?
No, perché il corpo e l'intelligenza non riescono a sostenere tanta bellezza e tanta gloria, che vuol dire che vogliono subito essere con Dio.
Vale anche adesso, nessuno può vedere Dio e restare vivo su questa terra, perché chi vede Dio dopo non ce la fa a vivere su questa terra, perché non gli piace più; continuare a vivere è come essere in una tomba.
In ogni caso se Dio si manifestasse adesso con tutta la sua gloria, nessuno riuscirebbe a restare vivo, non per lo spavento, ma per la gioia.
Allora i profeti sono scelti da Dio per comunicare, proferire, dal latino proferrere, fero fers vuol dire portare, pro vuol dire a favore di, non per se stessi ma per gli altri.
Allora il profeta è colui che proferisce ossia porta agli altri qualche cosa che ha ricevuto.
Il profeta quello che riferisce agli altri lo vive anche lui, forse a volte lo vive solo lui.
Pensate a Geremia, che combatte da solo contro una società, una classe dominante che non accetta ciò che lui proferisce; Geremia è un profeta scomodo a sé stesso, viene imprigionato, messo nelle cisterne, rimane in mezzo al fango per delle settimane, dei mesi, proprio perché quello che lui proferiva non faceva piacere ai potenti.
Oppure cosa possiamo dire di Elia? Ci sono due antagonisti: Elia da una parte e i profeti di Baal dall'altra, che era una divinità filistea. Io non so quanti veramente abbiano letto la storia di Elia.
Allora qui ci sono alcuni punti che si riferiscono ai compiti che ha il profeta.
Sono uomini che Dio sceglie, manda al suo popolo per ricordargli che Dio è il Signore, quindi tutto quello che capita è per sua volontà.
È giusta questa affermazione? Sì, allora il maremoto è stata volontà di Dio?
Il disastro ferroviario di ieri è stata una volontà di Dio? No.
Ma allora Dio fa o non fa le cose? Permette? Cosa vuol dire permettere?
Dovete stare molto attenti se no si cade nell'errore della predestinazione.
Noi siamo dotati di libero arbitrio.
Allora considerare che tutto ciò che capita è volontà di Dio non significa che Dio voglia il nostro male; il nostro male è frutto delle nostre scelte, non della volontà di Dio.
La natura non è stata creata per nuocere agli uomini, ma per essere favorevole agli uomini.
Il peccato originale ha portato il peccato nel mondo.
Il male che c'è nel mondo soverchia il bene e quelli che fanno il bene sono sempre vittime del male!
Guardate che incontrerete delle persone che vi diranno questo: io non ho mai fatto del male a nessuno eppure nella mia famiglia c'è sofferenza, c'è malattia, c'è divisione, ecc. allora perché Dio mi fa questo?
Allora quella persona ti dirà: è un Dio sadico, io non lo voglio seguire un Dio che permette il male nella mia vita.
State attenti a usare la parola "permettere" non è poi così scontato.
Permettere vuol dire che ti do il permesso.
Ci pensi tu un Dio che ti dà il permesso di farti soffrire?
È pericoloso dire una cosa del genere agli altri.
Invece di usare permettere, forse è più prudente dire: lascia accadere.
Un genitore che ha un figlio drogato, gli permette di prendersi la droga?
No, gliela lascia prendere, perché non può fare diversamente, ma certo non approva, non gli dà il permesso di farlo, giusto?
Allora vi rendete conto che molto spesso si tratta di un problema di comunicazione delle verità di fede.
Quando dovete comunicare qualche cosa a qualcuno, siate ben certi che abbiano capito il significato delle parola che voi usate.
Se potete usare delle parole semplici, usate sempre parole semplici, come parlereste a un bambino di quattro anni, perché credo vi siate resi conto che di tutte le parole che io uso vi do sempre il significato, perché voi dovete essere dei comunicatori e vi do anche un metodo, perché non serve a niente che facciate tanti discorsi se poi le persone che sono intorno a voi non capiscono quello che state dicendo, giusto?
Allora siccome l'esperienza di fede è già un'esperienza difficile da comunicare, che almeno ci sia la comprensione di ciò che si dice.
A me è capitato in certe occasioni, di persone che poi ho accompagnato al tribunale ecclesiastico, che si sono sposate senza sapere il significato della parola "indissolubilità", che vuol dire che non si può sciogliere.
Così se sentite dire quel matrimonio è stato sciolto dalla Sacra Rota, oppure è stato dichiarato nullo il matrimonio……
Uno che fa un cammino sa molto bene che "dichiarazione di nullità" deL vincolo matrimoniale significa: quel matrimonio non c'è mai stato e questo indipendentemente da chi ha celebrato il matrimonio; perché non è stato valido?
Perché uno dei due o tutti e due, non volevano ciò che vuole la Chiesa, in maniera esplicita, perché in modo implicito si presume che chi va a sposarsi in Chiesa voglia quello che vuole la Chiesa e questo lo si da per scontato.
Quindi anche un non credente un non praticante, se esplicitamente non dice il contrario contrae il sacramento e non c'è più niente da fare, nel senso che non c'è nessuno che possa sciogliere un sacramento che è stato dato.
Se una persona mentre sta sposandosi, parlando con gli amici dice: ah! Io non voglio avere figli, poi si sposa, quel matrimonio non esiste, anche se c'erano trentadue concelebranti alla messa, perché uno dei due non vuole ciò che dice la Chiesa.
La Chiesa dice siete disposti ad accettare i figli che Dio vi vorrà donare? Allora se tu non vuoi figli non devi fare il matrimonio cristiano.
Ah! se poi le cose non vanno bene ci separiamo o divorziamo.
Bene, questo è sufficiente per dire che questo matrimonio non c'è, perché voi eravate già d'accordo a non volerlo. Fedeltà.
Ah ma poi dopo vediamo, possiamo anche fare lo scambio di coppia. Anche questo è buon motivo per l'annullamento del matrimonio.
Spesso come si fa a dimostrare? Se una persona se lo è tenuto ben dentro e non l'ha detto a nessuno, non si può dimostrare.
La materia del sacramento del matrimonio è lo scambio del consenso, che è essenziale per la validità del sacramento.
È un po' strano dire "materia", ma vuol dire ciò che forma il sacramento.
Ciò che forma il sacramento nel matrimonio è il consenso, tant'è vero che il matrimonio è un sacramento che celebra il Vescovo?
No, che celebra il diacono? No, lo celebrano gli sposi, perché il consenso possono darlo solo loro; quindi la materia in mano chi ce l'ha? Gli sposi.
Allora, attenzione bene, solo per ricordarvi l'importanza delle parole che usate; siate molto semplici, se avete appena appena il dubbio che quello che state dicendo sia una parola troppo difficile, non date mai per di scontato il vostro modo di parlare.
Voi state facendo un corso, siete imbottiti tutte le settimane di parole difficili, di ragionamenti difficili, di modi di ragionare che non ci pensavate neanche dieci anni fa, è vero?
Quindi voi state ricevendo una nuova struttura mentale.
A forza di sentire le cose imparate termini nuovi, modi di ragionare diversi che sono quelli della Chiesa, ma ditemi, quelli che sono fuori ragionano come voi?
No, questo vuol dire che quello che voi dovete comunicare dev'essere assolutamente semplice.
In questi giorni c'era una trasmissione a Radio Maria sulla vita di don Bosco, il quale aveva un diacono che si vantava della sua capacità di oratore, di parlare bene, ecc..
Un giorno don Bosco andò da un parroco, e gli chiese come gli era sembrata la predica fatta dal diacono e rispose: una predica eccellente, però una predica che abbiamo capito io, mio fratello prete e i seminaristi che erano qui presenti, perché tutta la gente che era in chiesa sicuramente non ha capito niente.
Alla gente bisogna parlare molto molto semplice, in maniera elementare e non vi preoccupate se dovete ripetere le cose cento volte, anzi dovete ripeterle le cose, con parole sempre più semplici, in modo da far capire tutto.
Un po' come quando si guarda un oggetto che per vederlo bene lo si guarda da varie angolazioni in modo da avere un'idea ben precisa di cosa si sta guardando.
Domenico chiede chiarimenti sul discorso di prima, riguardante il maremoto, di essere prudenti nell'usare certe parole ecc.
Perché non mettiate gli altri nell'occasione di dare la colpa a Dio, perché dicono Dio lo ha permesso non Dio lo ha voluto.
Ma attenzione se Dio lo permette vuol dire che l'ha voluto, invece se Dio lo lascia accadere vuol dire che Dio dice: io vi lascio liberi.
La natura l'ho messa nelle vostre mani, ricordate la Genesi? Mica si è ripresa la natura dopo il peccato originale.
L'ha lasciata a noi e come l'ha lasciata? Se poi gli uomini l'hanno rovinata! allora attenzione bene, Dio ha dimostrato che è Signore della natura, ma ha anche dimostrato che Lui non intende tutte le volte scavalcare le leggi della natura, però dimostra che lo può fare.
Fatemi un esempio. Quando Gesù cammina sulle acque.
Questo non è scavalcare le leggi della natura? Non dimostra l'autorità che Lui ha sulla natura?
Quindi Dio dimostra l'autorità per poterlo fare, ma allora perché non camminava sempre sulle acque? Perché non passava sempre attraverso i muri?
Non sarà una scelta? Certo Dio poteva apparire nel suo splendore e tutti presi da grande meraviglia si convertono: sono liberi?
Se durante la celebrazione della messa a un certo momento di colpo vedessimo sull'altare Gesù vivo e vero?
Si convertirebbero tutti, ma sarebbe fede o ………( e qui finisce il nastro!)