Ritualismo del Battesimo
6-11-2004
1) Rubrica perché?
2) Il santo Padre ha promulgato dei documenti sul corretto modo di partecipare all'Eucaristia
3) Il valore simbolico di molte cose che si vivono durante l'Eucaristia
4) Sappiamo dalla scrittura che nel paradiso c'è una liturgia
5) Gli angeli nella loro liturgia, che cosa stanno facendo?
6) È fondamentale vivere la liturgia in un modo spirituale
7) Stupore adorante della presenza e dell'azione di Dio nella storia degli uomini
8) Gli angeli che adorano sono perfettamente in sintonia con le creature umane che stanno adorando
9) Liturgia è glorificare Dio per ciò che Lui stesso è
10) Noi avremmo bisogno di adoratori del Padre in in spirito e verità
Le trovate scritte in rosso.
Le cose scritte in rosso indicano gli atteggiamenti da tenere durante la celebrazione, o la pronuncia di certe frasi che sono contenute nel Vangelo.
Rubrica perché? Rubrum vuol dire rosso, quindi le scritte in rosso indicano gli atteggiamenti da tenere durante la celebrazione.
Ora che cosa era accaduto che per un certo periodo di tempo, la liturgia era intesa come rubricismo, ossia la corretta esecuzione dei gesti liturgici, e su questo punto si era divenuti addirittura fiscali; si facevano le prove di celebrazione, le mani non potevano superare le spalle, quando si doveva dire: domine vobiscum ecc… come si facevano le genuflessioni ecc…
Dopo la riforma liturgica si è dato, giustamente, un ridimensionamento a tutta questa eccessiva sottolineatura.
Solo che da alcuni è stato interpretato un ridimensionamento che è passato dall'altra parte, ossia: le rubriche non hanno senso di esistere.
Così in quegli anni i fedeli hanno assistito a delle celebrazioni fantasiose che rasentavano il limite della decenza e che vanno riequilibrate.
Giustamente il Santo Padre, l'anno scorso, ha promulgato dei documenti sul corretto modo di partecipare all'Eucaristia, come vi ho accennato la volta scorsa, proprio per richiamare che la celebrazione eucaristica è sempre un sacramento che va vissuto con una dignità che esprima il valore del mistero in cui ci stiamo addentrando.
Quindi le celebrazioni dei sacramenti senza per esempio i paramenti liturgici, come era avvenuto in alcuni casi negli anni 70', sono da dimenticarsi.
Le celebrazioni che avvengono semplicemente con una stola, sulla spiaggia, in costume da bagno, voi capite che non hanno molto senso.
Quindi sono esagerazioni che sono avvenute in quegli anni che però hanno lasciato qualche traccia.
Per esempio il valore simbolico di molte cose che si vivono durante l'eucaristia c'è, però bisogna anche coglierlo questo valore, diversamente tutto appare solo folklore.
I colori liturgici, vi ho lasciato nelle fotocopie un'idea molto vaga, molto sintetica di quello che indicano i colori liturgici, però sarebbe auspicabile che all'inizio di un nuovo tempo liturgico il ministro della celebrazione desse una breve spiegazione.
Perché da oggi e per qualche settimana i sacerdoti indosseranno il colore viola?
Perché il colore viola e non il colore blu? Cioè dare una breve illuminazione.
Così pure i gesti liturgici che si compiono nell' Eucaristia, come negli altri sacramenti, poiché si riferiscono a dei misteri della Chiesa, misteri della fede, hanno bisogno di essere illuminati.
Non sono incomprensibili, devono solo essere approfonditi.
Quindi ci sono alcune cose nella sensibilità liturgica che piano, piano si stanno riaquistando.
Ci sono dei fedeli che si rendono conto che la celebrazione liturgica non è una celebrazione teatrale, quindi solo appariscente, ma qualunque cosa si sta facendo ha un significato e mi richiama a una realtà che proviene dal mistero di Cristo, senza fare di questo il centro della vita cristiana, però è pur vero che per esempio il sacramento dell'Eucaristia, è il culmine e la sorgente della vita cristiana ci dice il Concilio Vaticano II.
Siete d'accordo? Se questa è la verità, allora è anche vero che perché questo mistero, che continua ad essere un mistero, sia vissuto con tutta la dignità possibile, è necessaria la più grande partecipazione dell'integrale persona umana.
Quindi se io faccio una celebrazione esclusivamente basata sull'emotività, e mi trovo dunque nel cerchio della persona umana mentale, allora tutta la mia celebrazione sarà romantica oppure razionale.
Se io faccio, come dire, una celebrazione esclusivamente spiritualistica allora tutto quello che faccio di materiale non ha grande significato, l'importante che ci sia il Signore.
Ma non è così perché se noi fossimo degli angeli, che vedono Dio continuamente, forse non abbiamo bisogno di una liturgia.
Tuttavia sappiamo dalla Scrittura che nel Paradiso c'è una liturgia.
Lo sapevate? C'è una liturgia perché quando Isaia, nel tempio, si appresta alla celebrazione dell'offerta dell'incenso, gli appare innanzi all'Arca dell'Alleanza, i cherubini che stanno facendo una liturgia: kadochs, kadochs, kadochs ( santo, santo, santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della sua gloria ) le fondamenta del tempio vibravano per la potenza di ciò che avveniva, dunque la liturgia è potenza allo stato puro, perché è la celebrazione di ciò che Dio è.
Finché noi non abbiamo capito che cos'è la liturgia, noi vivremo delle liturgie sciatte, delle liturgie barbone, delle liturgie mendicanti, perché se non entriamo nell'adorazione allora le nostre liturgie saranno povere e non porteranno il significato.
Bastava che gli angeli, nella loro liturgia, perché questo è l'esempio della loro liturgia, gli angeli che cosa stanno facendo in questo momento? Stanno adorando Dio.
I nostri parenti che sono in Paradiso che cosa stanno facendo adesso? Stanno adorando Dio.
La liturgia non è atto di adorazione a Dio per ciò che Lui è e per ciò che Lui fa?
Quindi vuol dire che se gli angeli adorano, e da tutta l'eternità cioè da quando gli angeli esistono, continuano a girare intorno allo splendore di Dio e ogni istante esclamano: santo, non perché stanno ripetendo un disco, ma perché in ogni istante scoprono un aspetto di Dio che è stupefacente e che è santo, incontenibile, splendido, stupendo, meraviglioso, e lo esprimono con questo santo, kadochs.
Qualcosa di possente santo vuol dire, possente, solido, vero, autentico, reale, pieno, ecco tutto questo può essere solo un rivestimento di parole al significato della parola santo.
Quindi gli angeli in questo momento stanno facendo una liturgia, e quando si presentano a Isaia, rivelano che la liturgia è così potente che gli stipiti delle porte del tempio vibravano.
Questo significa che se noi vivessimo la liturgia come dovrebbe essere vissuta, noi vedremmo gli stipiti dei cuori delle persone vibrare all'unisono con il cuore di Cristo.
Allora è fondamentale la comprensione della liturgia, è un vivere la liturgia in un modo spirituale, cioè alla presenza del misterium tremendum et fascinans in cui siamo inseriti a causa della misericordia di Dio.
La liturgia ha un qualche cosa di stupefacente quanto alla bellezza, quanto alla solennità, e deve poter essere sempre dignitosa e gloriosa sia in cima a una montagna, in mezzo a un prato, ad una cappella di montagna o in una riva di mare, sia in una grandiosa cattedrale con sedici cori che cantano insieme; è la medesima liturgia.
Ciò che la rende solenne è l'adorazione di tutti coloro che hanno compreso che la liturgia è la presenza e la lode e la glorificazione di ciò che Dio è, e di ciò che Dio fa.
Allora la liturgia è la presentazione del mistero di Dio.
Come possiamo presentare il mistero di Dio? Con tutto ciò che noi siamo e con tutto ciò che Dio ha dato a noi.
Dio ci ha dato la liturgia, ci ha dato le letture, le scritture che ci rivelano ciò che Lui è in se stesso. Ci siamo?
Nella contemplazione della Scrittura noi entriamo nello stupore adorante della presenza e dell'azione di Dio nella storia degli uomini.
Questo si traduce nella gratitudine con un atteggiamento di lode e adorazione che si manifesta nella liturgia.
Nella nostra limitatezza noi abbiamo bisogno delle strutture logiche e mentali che ci permettano di comunicare dei concetti, per questo la liturgia terrestre è strutturata con l'introduzione, la richiesta di perdono, ( parlo della liturgia eucaristica, per esempio ) la liturgia della parola e di tutto ciò che segue.
La liturgia celeste non ha bisogno di questa strutturazione perché Dio è dinnanzi alla vista di tutti, Dio è tutto in tutti, tant'è che la glorificazione che c'è in Dio, in questo momento, in Paradiso è assolutamente armonica non è disordinata, perché Dio è armonico non disordinato.
Quindi gli angeli che adorano sono perfettamente in sintonia con le creature umane che stanno adorando e glorificando.
E c'è una sinergia, non una confusione, non c'è una fusione, una sinergia, ognuno nel proprio ordine e grado sta liturgicamente "glorificando" Dio, in se stesso, fuori di se stesso, per ciò che Dio è, per ciò che Dio fa, e Lui è il Santo.
Ora voi capite che dei concetti di questo genere dovrebbero passare al popolo di Dio, secondo voi sono passati?
Ecco perché noi abbiamo delle liturgie sciattone, delle liturgie in cui certe persone si vantano di celebrare l'Eucaristia in 17 minuti, ecco vuol dire che non hanno capito proprio niente.
Ricordatevi che non è superfluo preparare bene la liturgia; e preparare bene la liturgia non significa solo leggersi le letture prima per saperle leggere, la liturgia va preparata bene sotto tutti gli aspetti.
Quindi come nella liturgia celeste vi è una concertazione di tutti coloro che stanno adorando Dio ( gli angeli della lode, gli angeli della gloria, le creature, persino le anime del Purgatorio stanno lodando Dio in questo momento ) così nella liturgia terrestre dovrebbe esserci una concertazione in cui ognuno contribuisce nel suo ordine, nel suo grado alla glorificazione di ciò che Dio è, e di ciò che Dio fa.
Ma prima di ciò che Dio é! E ciò non lo abbiamo ancora capito.
Liturgia è glorificare Dio per ciò che Lui stesso è.
Lodare Dio, non avete mai pensato che lodare Dio può volere dire: dare a Lui.
Lodare = dare a Lui quello che Lui è; date a Dio ciò che è di Dio… e a Cesare ciò che è di Cesare.
Cosa diamo a Dio ciò che è di Dio? Riconosciamo ciò che Lui è: tu sei il Santo.
Tu sei Abbà. Questo vuol dire tutto perché se Lui è Santo ed è Abbà vuol dire che io sono suo figlio e quindi questa circolarità, la sua santità per la mia figliolanza diventa anche per me.
Non è pazzesco? È stupendo.
Ci sarebbe da contemplare semplicemente pensando al significato che ha la liturgia.
Quindi questo significa che ognuno, nella celebrazione liturgica, dovrebbe entrare in questa presenza di Dio tale per cui tutto si integra.
Ma noi abbiamo delle persone che sono malate di protagonismo e vanno a leggere non per adorare la parola del Signore ma per farsi notare, e così di seguito, non faccio tutti gli esempi.
Noi invece avremmo bisogno di adoratori del Padre in spirito e verità.
E noi avremmo organisti che adorano il Signore nella musica e ogni volta che mettono un dito sulla tastiera, le persone restano rapite dal mistero di Dio.
E noi dovremmo avere dei ministranti che quando si presentano all'altare, per il servizio della mensa dell'altare, sono così pieni dello spirito di Dio che quando tu li vedi ti pare di vedere degli angeli che si accostano alla gloria di Dio.
E noi dovremmo avere dei sacerdoti che quando celebrano si trasfigurano, che non sono più loro anziani, curvi e zoppicanti, ma anche se loro appaiono così il fedele vede Gesù Cristo vestito da sacerdote.
Perché quello che conta è entrare alla presenza di Dio.
Finché questo non avviene allora noi stiamo annaspando nella celebrazione liturgica ma non stiamo veramente celebrando.
Certo che lo so che quello che sto dicendo è estremamente esigente, vi sembra troppo esigente? Forse sono un po' idealista.