La Messa
26-2-2005
1) Siamo alla preghiera Eucaristica II
2) I Magi erano rappresentati come tre giovani che correvano
3) Celebrando il memoriale della morte e risurrezione del Tuo Figlio
4) Rendimento di grazie è più di ringraziamento
5) Sacerdozio comune dei fedeli in cosa consiste?
6) Lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo
7) Poi c'è il ricordo di tutta la Chiesa purgante
8) L'immagine mi serve per giungere al mistero
9) Il periodo manieristico è altamente simbolico
10) Ma dopo Michelangelo e Raffaello diventa più introspettivo e meno simbolico
11) Il massimo rappresentante della musica sacre del 6/700 è J. S. Bach
12) La proclamazione della perpetua verginità di Maria
13) Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica
14) Conclude questa preghiera importantissima: "Per Cristo, con Cristo …"
15) Alla Salette la folla cantava insieme l'esperienza del corpo di Cristo
16) Quanti tesori abbiamo, bisogna solo riscoprirli
17) La liturgia significa mettere insieme il vissuto del mondo con il mistero di Dio
18) Il modo di trattare il luogo sacro è già una testimonianza
19) Voi partecipate ad una liturgia, sappiate guardare
20) Chiesa è grande, ha un respiro universale, cerchiamo di guardare un pochino più lontano
Siamo alla preghiera Eucaristica II, pagina 32.
Alla pagina 31 abbiamo visto le due consacrazioni con le due elevazioni, le acclamazioni del popolo, dove si dice: il popolo si deve alzare in piedi.
Ricordatevi cosa dice la rubrica alla pagina 23: ci si inginocchia, se è possibile, alla consacrazione dall'imposizione delle mani sul pane e il vino fino all'elevazione del calice inclusa.
Quindi ci si alza quando il sacerdote dice: mistero della fede.
Non prima di mistero della fede che è ancora un momento, diciamo così, silenzioso.
Qui ci sono le tre formule dove ci sono dei verbi attivi, non passivi, per questo l'atteggiamento del corpo non può essere un atteggiamento passivo, ma attivo.
Vi ricordo che nelle raffigurazioni paleo-cristiane dell'adorazione dei magi a Gesù bambino, i magi erano rappresentati come tre giovani, che erano attivi ad andare ad adorare Gesù Cristo, tant'è che erano giovani che correvano.
E nelle raffigurazione dei sepolcri marmorei paleo-cristiani, questi tre giovani correvano così tanto che i mantelli volavano.
E hanno delle raffigurazioni per far capire che adorare il Signore era proclamare la sua signoria.
Infatti Gesù bambino, in quell'epoca, veniva sempre raffigurato in braccio alla Madonna, non addormentato, con la stella che è l'annuncio e la realizzazione delle promesse profetiche e la Madonna seduta in trono.
Quindi adorano la regalità del Signore Gesù Cristo e lo fanno correndo, quindi in modo attivo, non prostrati.
Ed è su questa linea che si muove, come possiamo dire, questa preghiera della Chiesa, dopo il mistero della fede, in cui l'atteggiamento non può essere passivo, visivamente passivo, ma dev'essere visibilmente attivo, e quindi il modo più semplice per rendere visibile questa proclamazione è quello di stare in piedi.
Perché uno non proclama le verità di Dio in ginocchio, lì si adora.
Andiamo avanti, la pag. 32.
"Celebrando il memoriale della morte e resurrezione del tuo Figlio".
Memoriale che cosa vi ricorda? Memoria o memoriale?
Attenzione, la memoria è un ricordo di un fatto passato, il memoriale è vivere nel presente quel fatto, che non è passato ma che è diventato presente.
Celebrando il memoriale, quale memoriale?
Il memoriale eucaristico, ma viene specificato: morte e risurrezione del tuo Figlio.
È una preghiera fatta al Padre, fatta da Gesù, in quel momento impersonato dal sacerdote che agisce in persona Christi.
Lo dice anche il Papa, nel suo documento sull'eucaristia: "Ti offriamo, il pane della vita e il calice della salvezza".
Qui richiama Melchisedek, di cui l'autore della lettera agli Ebrei parla come del sacrificio superiore a quello di Abramo.
"E ti rendiamo grazie", che vuol dire rendere grazie?
Rendimento di grazie è più di ringraziamento, è un atteggiamento di profonda gratitudine.
Quindi una gratitudine spirituale, una gratitudine psicologica, una gratitudine fisica.
Il rendimento di grazie è più di dire grazie, è essere tu in una situazione di gratitudine.
Come ti senti, come sei, quando tu sei pieno di gratitudine?
Dovresti provare a descriverlo per capire che cosa vuol dire.
Qui si dice: rendimento di grazie, vuol dire gratitudine totale.
Chi è in una situazione di gratitudine?
Qualcuno che ottiene un beneficio senza averlo comprato.
Qualcuno che riceve un regalo.
Gratitudine: munera gratis data, un dono dato gratuitamente, cosa vuol dire gratuitamente?
Che tu non hai fatto nulla per meritarlo.
Ave Maria piena di grazia, però qui il verbo greco è diverso: kecaritomene, tu che sei piena di grazia e rimani piena di grazia, quindi lei l'ha ricevuta questa grazia, però l'angelo ci rivela anche che l'atteggiamento di Maria è di un continuo lavorio, una continua collaborazione con la grazia di Dio, per cui lei rimane sempre piena di grazia, ossia in lei non c'è niente che ostacola l'azione della grazia.
Più semplice di così non si può dire in modo sintetico.
Allora qui: ti rendiamo grazie, siamo in questo filone della gratitudine.
Dovete far un esame per capire cosa significa quando tu sei pieno di gratitudine, che cosa provi?
Che cosa c'è dentro di te? Come lo esprimi?
Come si trova una persona piena di gratitudine, che ha ricevuto un beneficio inaspettato, insperato, desiderato ma sapendo benissimo di non meritarlo?
Questo è vagamente l'atteggiamento della gratitudine, che viene espresso qui con l'espressione: rendimento di grazie.
"Per averci ammessi alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale" quindi servizio sacerdotale.
Sacerdozio comune dei fedeli in cosa consiste?
Nel rendere sacra ogni attività che l'uomo compie.
Sacerdozio comune dei fedeli, ossia rendere sacra qualunque attività dell'uomo, in qualunque ambito in cui l'uomo agisce.
Questo è il sacerdozio comune dei fedeli, perché? Perché l'uomo ribellandosi a Dio, con il peccato originale, ha strappato dalla comunione con Dio tutta la creazione.
Allora il compito sacerdotale è quello di riconsegnare a Dio, cioè riconsacrare, rendere di nuovo sacro tutto ciò che abbiamo reso profano.
Cioè ciò che abbiamo strappato con la nostra ribellione dalla comunione con Dio.
San Paolo dice: "La natura stessa geme, come nelle doglie del parto, attendendo la sua propria liberazione, ad opera della rivelazione dei figli di Dio" vuol dire questo: i figli di Dio riconsegnano a Dio tutto ciò che essi vivono.
Quindi vivere la vita nel mondo è qualche cosa di deleterio? No, è ciò che Dio vuole.
Però vuole che tutto ciò che noi viviamo nel mondo sia consegnato a lui, consacrato a lui, in una sola parola, lo si vede poi dopo, per Cristo, con Cristo e in Cristo: ricapitolare tutto in Cristo.
Non c'è neanche un aspetto della vita umana che non faccia parte di qualche cosa che dev'essere ridato a Dio.
Ora Gesù Cristo l'ha fatto una volta per sempre a nome di tutti, e quindi tutto è già sotto l'autorità di Dio, però per quanto concerne l'individualità di ciascuno di noi, è necessario riconfermare questa nostra autorità oppure, meglio, questa autorità di Dio, che passa attraverso il nostro riconsegnare a Lui tutto quello che viviamo.
È troppo difficile quello che vi sto dicendo? Si capisce bene? C'è qualche dubbio?
"Ti preghiamo umilmente: per la comunione al corpo e al sangue di Cristo lo Spirito Santo ci riunisca in un sol corpo."
A chi si sta pregando? A chi si sta rivolgendo? Il sacerdote si sta rivolgendo al Padre.
Il sacerdote agisce in persona Christi, quindi è il Figlio che si rivolge al Padre.
Tutto il Figlio, cosa vuol dire tutto il Figlio? Gesù Cristo che è il capo del corpo che è la Chiesa.
Quindi il Figlio è Gesù Cristo e tutto ciò che in Lui, con Lui e per Lui è una cosa sola, ossia la Chiesa.
Per questo il Figlio prega il Padre e con il Figlio tutti i figli di Dio che sono, nel Figlio di Dio, una cosa sola, per bocca del sacerdote che è Gesù Cristo, che parla in quel momento, dice: per la comunione al corpo del Tuo Figlio redentore, Padre, fai che anche noi, per la potenza dello Spirito Santo, diventiamo sempre di più una cosa sola, in Cristo Gesù.
"Ricordati, Padre, della tua Chiesa…. Giovanni Paolo II…"
Non si dice secondo, perché quando il Papa è regnante è inutile dire il numero.
"il nostro vescovo Severino e tutto l'ordine sacerdotale."
Alla domenica si aggiunge questa specificazione per ricordare che è il giorno del Signore.
Nelle messe per i defunti si aggiunge quell'altra specificazione, che vedete, per adattare il rito alla circostanza che si sta celebrando.
Poi c'è il ricordo di tutta la Chiesa.
Di tutta la Chiesa che è vivente sulla terra si è già fatto il ricordo, ora si parla della Chiesa purgante.
Quindi Chiesa militante e Chiesa purgante.
Cosa si dice della Chiesa purgante? Cosa vuol dire purgante? Quelli che sono in Purgatorio.
Quindi il Purgatorio esiste? Siete sicuri? Sì.
Meno male, perché sapete, c'è qualcuno che pone dei dubbi anche su questo fatto, in un modo piuttosto infantile, tenendo presente delle raffigurazioni artistiche che, nel corso dei secoli, sono state date a questo mistero.
Le raffigurazioni artistiche non sono niente di più che il tentativo di esplicitare il mistero.
Sappiamo benissimo che quello che viene raffigurato non è una fotografia di quello che è.
Altrimenti diventiamo iconoclasti, allora quel crocifisso lì, dobbiamo bruciarlo perché quello non è il crocifisso, è solo un'immagine, quindi una cosa che non si deve avere.
Ma l'immagine mi serve per fermarmi a quell'immagine o per passare attraverso quell'immagine e giungere al mistero? Il grave è fermarsi all'immagine.
Ricordarsi che l'immagine non è il mistero, è un tentativo di interpretazione.
C'è qualcuno che si sentirebbe di andare nella cappella Sistina, con il Ducotone e ricoprire il Giudizio Universale?
È una raffigurazione del giudizio universale, dunque non sappiamo com'è anche perché non è ancora avvenuto.
Voi capite che quelle raffigurazioni sono simboliche, cosa vuol dire simboliche?
Vuol dire che attraverso quella rappresentazione grafica, sono chiamato a far esercitare la mia mente per capire il mistero.
Non è una fotografia è un simbolo, è un qualche cosa che mi spinge ha riflettere sul mistero.
Famosa, per esempio, è la pittura fiamminga del XV e XVI secolo che è altamente simbolica, così simbolica da apparire addirittura moderna, modernista, futurista.
Vi ricordo, per esempio, l'autore Bosch.
Chi conosce qualche raffigurazione di Bosch resta perlomeno perplesso di vedere come nel XIV, XV secolo certe realtà, che ne so, l'Inferno, il Paradiso, il Purgatorio sono rappresentate in un modo così altamente simbolico che bisogna avere quasi una tavola crittografica per capire ciò che rappresenti ciò che è dipinto sopra, con una tecnica del 1500, o del 1400.
Quindi attenzione, la pittura fiamminga è stata molto simbolica a suo tempo.
A differenza di quella che venne dopo quella di Michelangelo, che cominciò ad essere una pittura molto più descrittiva, molto più umanistica, e quindi viene chiamato un periodo, come potremmo dire, manieristico.
I pittori manieristi sono i pittori che imitano i grandi maestri del passato, per esempio Raffaello e Michelangelo, che furono altamente simbolici.
La pittura del 1400 e del 1500 è altamente simbolica, anche se pienamente descrittiva.
Quando voi vi trovate la "Madonna della perla", e vedete questa Madonna in trono con dietro una nicchia, decorata con una conchiglia ecc… e in mezzo a questa conchiglia c'è una perla, oppure altre significanze, voi dovete sapere che tutto ciò che è raffigurato lì, simboleggia qualche cosa.
La perla simboleggia la perfezione della purezza, quindi già ci parla dell'Immacolata Concezione, che è dono della grazia, in quanto la sfera era sempre stata considerata un'immagine di perfezione, come anche il cerchio è l'immagine della perfezione, perché non hanno né inizio né fine, l'immagine dell'eternità.
Quindi anche se la pittura del '300, '400, '500 sembra così descrittiva, in realtà è altamente simbolica.
Tutti gli elementi raffigurati sono elementi altamente simbolici.
La pittura del '400 è molto simbolica, voi troverete raffigurazioni di paesaggi e in quei paesaggi potrete riconoscere delle parabole, o altre cose. Quindi attenzione.
Ma ciò che venne dopo Michelangelo e Raffaello diventa via, via sempre più introspettivo e meno simbolico.
Caravaggio, pur essendo ancora simbolico, è molto introspettivo.
Ma siamo già un'epoca in cui la gran parte dei pittori si esprimevano secondo i grandi filoni dei maestri del passato.
Ogni tanto qualcuno eccelleva con delle nuove trovate, ma attenzione, ci sono i pittori manieristi che ripetono i modelli del passato.
La cappella Sistina, con tutto ciò che vi è raffigurato, sebbene la raffigurazione colpisca per la brillantezza dei colori, la vivezza delle scene, dei movimenti, la composizione così intricata delle cose è altamente simbolica.
Quindi non si può andare a contemplare un affresco di quel genere e dire: uh bello. Bello ma difficile.
Se qualcuno conosce la musica sacra, specialmente del 6/700, si renderà conto che ci sono dei filoni molto importanti.
Il massimo rappresentante è, a mio parere, Johann Sebastian Bach che ha dei vertici di spiritualità pazzeschi, irraggiunti nella storia della musica.
Ma uno non può ascoltare il monumento della musica sacra che è la "Messa in sì minore" dicendo: "che bella."
Perché ogni nota di quel brano musicale è un simbolo dove c'è la sintesi della storia della salvezza.
Quindi non puoi ascoltarti il Kyrie, il Gloria e dire: "però che lungo."
Perché ogni passaggio che c'è lì sopra è assolutamente una descrizione teologica, una contemplazione del mistero di Dio, per cui è fin troppo breve, se solo le parti fisse della Messa durano due ore: che vuol dire Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Benedictus e Agnus Dei.
Solo queste parti qui durano due ore, ma non c'è neanche una nota che non ci stia parlando, simbolicamente, di un mistero pazzesco.
Quindi voi capite che tutto ci deve passare dalla realtà al simbolo.
Tutto questo ci viene dal ricordo della Chiesa purgante, contro cui ci sono certe correnti molto superficiali che si permettono di non considerarlo vero, sebbene vi siano delle motivazioni bibliche a sostegno di queste realtà: libro dei Maccabei, lettera di Pietro.
"Ricordati dei nostri fratelli che si sono addormentati.
Donaci di aver parte alla vita eterna insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio".
Ecco qui c'è il mistero, la proclamazione del dogma della perpetua verginità di Maria, Vergine e Madre di Dio.
Quindi in una frase sintetica si afferma il dogma: devicto mortis aculeo non horruosti virginis uterum, si dice nell'inno Te Deum: tu che hai vinto l'aculeo della morte, hai mantenuto intatta la perpetua verginità di Maria.
Non horruisti, è stupendo, è un qualche cosa di meraviglioso.
Cercate di non perdere tutte le cose belle, che fanno parte della nostra storia e della nostra tradizione, in virtù di un effimero presente, che vola via velocemente.
Avanti. "Con gli apostoli e tutti i santi" quindi con gli apostoli e tutti i santi, credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
Quindi qui fa riferimento alla cattolicità e alla Chiesa basata sul fondamento degli apostoli, non una Chiesa che non si basa sul fondamento degli apostoli, quelle si chiamano comunità ecclesiali, impropriamente chiamate, in questo periodo chiese sorelle. No!
La Chiesa è una, santa, cattolica e basata sul fondamento degli apostoli.
La Chiesa è il prolungamento della comunità apostolica.
Se manca il prolungamento della comunità apostolica, saranno comunità ecclesiali, cioè che hanno molti punti in comune con la Chiesa, che tendono alla Chiesa, ma non sono Chiese.
La Chiesa è una. Mi sono spiegato? Andiamo avanti.
Apostoli e tutti i santi quindi la comunione dei santi.
Ecco che entra in gioco il terzo stato della Chiesa: Chiesa trionfante.
Conclude tutto questa preghiera che è importantissima.
Vi risulta che ci sia scritto il popolo acclama? C'è scritto così? No.
Cosa c'è scritto davanti? CC. Cosa vuol dire? Tutti i concelebranti.
Vuol dire i sacerdoti, non vuol dire i diaconi.
I diaconi partecipano perché alza il diacono principale, ma è la preghiera dei sacerdoti, non dei diaconi, non dei fedeli, perché qui è Gesù Cristo che sta offrendo se stesso, con tutto il corpo, a Dio Padre.
Infatti cosa dice? "Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli." e il popolo acclama: amen.
L'amen più solenne di tutta la messa.
Poi c'è la preghiera eucaristica III, quella IV, non abbiamo il tempo di esaminarle tutte, la V, la VB, la VC. A pag. 59 siamo ai riti di comunione.
Se volete leggetevi le preghiere eucaristiche, perché avete visto come abbiamo analizzato la preghiera eucaristica II, semplicemente perché è la più sintetica.
Avremmo dovuto vedere la prima però non abbiamo il tempo di vedere tutto, perché è una cosa immane.
Avete il libretto leggetevelo, cercate di individuare le stesse cose che avete individuato nella seconda.
Riti di comunione. Preghiera del Signore.
Il sacerdote dice: "obbedienti alla parola del Salvatore…"
Alla Salette, che c'era la processione eucaristica al pomeriggio, con tantissima gente che partecipava, e c'era "Noi canteremo gloria a te" nelle varie lingue nazionali; e quindi sentivi un gruppetto, di là, che cantava in greco poi, dopo un po', uno in francese, poi uno in tedesco ecc… alla fine della processione è stato intonato il Tantum Ergo, e tutta la folla cantava insieme, faceva venire i brividi, avevi l'esperienza del corpo di Cristo che è la Chiesa.
Non ci sono più le barriere che dividono, c'è l'unità audibile.
Quindi non perdete le cose che ci fanno essere un sol corpo e un solo spirito.
Sarà una banalità, questo non significa tornare indietro prima del Concilio, non significa essere dei nostalgici, significa sapere che la mobilità di oggi è più ampia di quella di un tempo, e poiché siete tutte persone di fede, magari andate a fare qualche pellegrinaggio.
Ecco abbiate anche la possibilità di partecipare in un modo che sia visibilmente cattolico, cioè universale.
Non che, ad un certo momento, si dimentichi tutto quello che si sapeva perché si sapeva una volta.
Non è così, da noi è così ma andate solo in un'altra regione e non è già più così.
In tante città turistiche c'è la messa dei turisti; dove ci sono momenti in latino, succede che tutti rispondono.
Io sto parlando a voi che siete dei formatori, per questo lo dico a voi, perché voglio che anche voi scopriate queste ricchezze.
Voi siete, come dire, un po' eletti, cioè non siete il popolo bue che continua ad andare avanti, voi avete sentito una chiamata speciale da parte del Signore, per cui avete assunto la chiamata di essere dei formatori.
Allora vi dico: guardate alla bellezza di quanti tesori abbiamo, bisogna solo riscoprirli.
Gesù dice la saggezza dello scriba che dallo scrigno prende cose nuove e cose vecchie ma le rende efficaci.
Allora le cose di una volta non sono da buttare via, io voglio dire questo, non sono un nostalgico che vuole tornare indietro a tutto quello che era una volta, voglio solo dire: ricordatevi che nel forziere abbiamo molti tesori, e quindi rispolveriamoli perché è roba nostra, non ci è stata tolta, ed è qualche cosa che se voi, educatori cristiani, sapete far assaporare, il sapore, il gusto, la potenza diventa di arricchimento comune a tutti.
Lo so anch'io che se tu devi portare un gruppo alla messa papale in San Pietro, e ti fanno la messa degli angeli, va bene lì ti danno un libretto con tutto scritto, però tu puoi sempre dire: "Guardate questa frase equivale a quella che noi diciamo, quando diciamo per Cristo, con Cristo, in Cristo, è la stessa cosa, però gliela fai assaporare.
E voi siete sicuri che, in quel momento lì, non sono mai stati attenti come in quella volta, a sentire le solite frasi della messa che hanno sentito tutte le domeniche.
È vero o no? Però voi come educatori siete chiamati a fare questo lavoro, difficile, ingrato, però credo che dia anche molte soddisfazioni quando poi vedete gli occhi delle persone, che si aprono allo stupore della contemplazione della bellezza che c'è nel nostro essere Chiesa.
Non ho mai detto che sia la cosa più facile del mondo la liturgia.
La liturgia è una delle cose più difficili e più delicate perché, ve l'ho detto all'inizio del corso, significa mettere insieme il vissuto del mondo con il mistero di Dio.
Non è facile. La liturgia per questo deve essere trattata con sommo onore perché dovrebbe rispecchiare lo splendore del mistero di Dio.
Perché insisto molto sull'attenzione a quello che si compie, perché noi come educatori, di vario genere e di vario livello, abbiamo il compito di far intuire che la liturgia non è un dovere: "A vanta ca vada a meussa:", non è così.
È il momento in cui tu ti dovresti incontrare con lo splendore del mistero di Dio.
Per questo dico: se avete qualche incarico nelle vostre comunità parrocchiali, di curare in qualche modo la liturgia, fatelo veramente con una grande attenzione.
Ve lo dissi già altre volte.
Anche semplicemente il modo di trattare l'altare o il luogo sacro, è già una testimonianza.
Una persona che tratta il presbiterio come se fosse una piazza d'armi, da una cattiva testimonianza.
Una persona che si muove in presbiterio con sommo onore, anche semplicemente vedendolo una persona dice: "Ah ma qui c'è qualche cosa di strano, qualche cosa che mi invita all'attenzione."
Quello non è un luogo come tutti i luoghi, perché tutto contribuisce al fatto che io possa aprire il mio cuore, alla presenza di Dio.
Il luogo non è il centro, è il tramite.
Allora se io tratto il luogo con una certa delicatezza significa dire che ho la consapevolezza che tutto questo luogo è a servizio di Dio e dell'uomo.
Quindi non è superfluo avere un luogo accogliente.
Bisogna fare in modo che ogni persona che entri in Chiesa sappia che in quel momento è entrato alla presenza di Dio.
La vostra intelligenza, il vostro gusto, la vostra capacità, le vostre esperienze, le cose che vedete, rubate tutto.
Questo non è rubare è gareggiare, è dare onore al Signore.
Voi partecipate ad una liturgia: notate un atteggiamento che invita alla preghiera, bene in un ritiro nulla vi vieta di suggerire il medesimo atteggiamento.
Sappiate guardare questo atteggiamento distrae dalla preghiera, oppure: questo atteggiamento invita alla preghiera.
Questa cosa aiuta la persona anche più ignorante, che appena entra dentro dice: "Ma qui è tutto diverso."
Oppure fare le cose tanto per dire: "Ma sì, il Signore ci vuole bene." non aiuta la persona che non viene mai in chiesa a capire che qui il Signore gli potrebbe anche dire qualche cosa.
Naturalmente il Signore ti può parlare anche su un pulmann, mentre sei in mezzo al traffico.
Però per quello che concerne noi, per i compiti che noi abbiamo che ci sono stati affidati, noi non possiamo affidarci solo alla buona volontà e all'improvvisazione.
Ci sarà chiesto: chi ha avuto di più dovrà dare molto di più.
Hai avuto più intelligenza, più esperienza, più insegnamenti, più meditazione ecc… perché?
Perché tu ti sollazzi oppure perché tu le possa mettere a servizio dei fratelli più deboli di te.
Cosa ne sai tu se quella donna che ha abortito 15 volte, quando va davanti alla statua della Madonna che ha il bambino in braccio e la vede onorata, curata ecc… ecc…non comincia a pensare a tante cose?
Come fai tu ha sapere se la Madonna in quel momento non le sta mettendo nel cuore qualche cosa? Bisogna stare molto attenti a svilire le cose, perché io credo fermamente che il Signore si serva di tutto, persino di un fiore che sboccia, di un tramonto, di una bella montagna, di un bel paesaggio, perfino delle cose più stravaganti e allora non vedo perché le cose della liturgia non debbano essere in sommo grado, ritenute importanti per la trasmissione di un messaggio della sua presenza. Mi sono spiegato?
Non per fare archeologismo o essere lefreviani, o ritornare indietro nel tempo rivalutando chissà che cosa, oppure nostalgicamente pensando: "Ah una volta…" no.
Il rito della Chiesa prevede anche queste espressioni. E poiché non siamo nel 1800 in cui una persona nasceva a Ciriè e moriva a Ciriè e, forse, quando faceva il viaggio di nozze andava fino a Torino.
Adesso ci sono delle persone che in giornata vanno da Torino a Roma e da Roma a Torino in macchina.
Voi vi rendete conto che il santo Cottolengo, quando andava a trovare a casa sua i suoi a Bra, erano 8 ore di diligenza, con non so quanti cambi di cavalli.
Vi rendete conto di come è cambiato il tempo, quindi non possiamo ragionare: noi siamo qui, facciamo così.
È pieno di gente che va da tutte le parti, bisogna favorire la partecipazione o è un'utopia?
Dobbiamo parlare di partecipazione o solo di assistenza alla Messa?
Quindi consideriamo tutti questi aspetti, che non sono presentati in modo polemico, ma sono semplicemente delle provocazioni.
Le provocazioni ci fanno bene, perché ci fanno riflettere, ci fanno aprire gli occhi e ci fanno vedere che la Chiesa è più grande.
Io mi ricordo quando andai a Roma a studiare, alla Gregoriana che, stando lì per degli anni, ad un certo momento ti fai un'esperienza della universalità della Chiesa, perché ti trovi, che ne so, in una messa degli studenti di tutte le università pontificie, e ci sono i latino-americani, gli ucraini, i francesi, i tedeschi, gli inglesi ecc… ecc…e come fai a mettere insieme tutto un popolo?
Allora tu fai l'esperienza che la Chiesa è più grande del tuo piccolo cerchio, molto più grande, ha un respiro universale, ti si aprono gli orizzonti e ti viene da dire: "Che meraviglia la Chiesa, è un qualche cosa di straordinario, è veramente il corpo di Cristo sparso su tutto il globo terrestre."
Non interpretiamo le cose dal nostro piccolo punto di vista, cerchiamo di guardare un pochino più lontano, anche perché adesso non si fa altro che parlare di globalizzazione e noi dobbiamo diventare dei non globalizzati?
La Chiesa è sempre stata globalizzata, da 2000 anni, adesso non più? Attenzione.
Voi capite che l'eucaristia è proprio il centro e ci tenevo che fosse visto bene lo svolgimento del rito, perché capissimo che ogni atteggiamento del rito ha qualche cosa di importante.
Vi esorto a prendere i fogli con i disegni degli oggetti della liturgia, perché anche su quelli dobbiamo parlare, perché voi come educatori cristiani dovete sapere che cosa sono, come si usano, quando si usano e quale significato hanno.
Non facciamo una trattazione della storia del paramento, ma cerchiamo solo di capire quando, come e perché.