Nella Sezione di Tripoli

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Anche a Tripoli, il Crocifisso ha ripreso il suo posto d'onore.

È tornato nelle pubbliche Scuole elementari, nonostante il furore dell'elemento ebreo che, prevalente in qualche scuola, non intendeva sopportare la divina Immagine davanti ai suoi occhi, e protestò e s'astenne perfino dalle lezioni, ma inutilmente; che l'ordine tassativo dell'autorità scolastica e la tenacia, dei singoli direttori scolastici risoluti a ottemperare alla ben venuta disposizione, non ammisero dedizione né dilazione.

È entrato il Crocifisso nei tribunali ( speriamo presto nelle Scuole pubbliche ) e con crescente trionfo, nel cuore della cristiana popolazione.

In vero: Tripoli fa sempre devota del Crocifisso, anche quando era sotto la dominazione turca, avendo i Padri Missionari Francescani esplicato grande zelo a tenerlo vivo in mezzo ai cattolici; ma non è meno vero che negli ultimi anni detta divozione s'avrebbe e ingigantì per merito, oltreché dei Padri Francescani, dei « Fratelli » e delle Suore Francescane e Giuseppine che nelle loro numerose Scuole la posero come a fondamento d'ogni pratica e manifestazione religiosa.

Soprattutto il presente Vicario Apostolico, Monsignor Giaciuto Tonizza Vescovo, Pastore buono e zelante, volle tener vivo questo risveglio per il Divin Trafitto, promovendo pubbliche manifestazioni, approvando e incoraggiando feste, riunioni e circoli e, ad accrescere il fervore, pronunciando alti discorsi e fervorini.

Molte, dunque, le benefiche cause, non ultima però l'opera modesta, ma costante, svolta dal fiorente circolo « Unione del SS. Crocifisso » fondato nel 1919, che conta presentemente il consolante numero di ben 80 soci, fra aspiranti e effettivi.

È stabilito tra gli ex allievi dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che si propongono appunto lo scopo di far conoscere, amare e sviluppare detta divozione, prima diffondendo a migliaia ( anche in lingua araba ) i foglietti delle Cinque Piaghe di Gesù, poi promovendo feste religiose, saggi catechistici, ore di adorazione e, soprattutto dando l'esempio di una condotta pia e edificante.

Inoltre i membri che in gran parte sono studenti delle scuole medie o giovani operai o impiegati portano due distintivi: la Croce bianca e il Crocifisso d'argento, che fanno figurare dovunque con fierezza.

Forse per questo risveglio di fede e di pietà di tanti giovani, il molto Reverendo Parroco della Cattedrale, P. Costanzo Bergna, simpatica figura di zelante missionario francescano, sentì il bisogno di assecondare la crescente pia pratica nella parrocchia, procurando un artistico Crocifisso e ponendolo quale titolare d'uno dei più begli altari.

La solenne benedizione venne data domenica, 31 marzo da S. E. Mons. Vescovo Giacinto Tonizza Vicario Apostolico della Libia.

Il pregiato simulacro in legno posa su uno sfondo oscuro, dipinto per l'occasione da un gentile artista della città.

La Cattedrale, quella mattina, era gremita di giovani e di fedeli.

C'erano infatti la numerosa Scuola Maschile dei Fratelli con l'Unione del SS. Crocifisso, che teneva con santo orgoglio il ricco suo Vessillo, i circoli Libia e Pio XI e le rappresentanze di tutte le associazioni cattoliche femminili, con molti devoti.

Dopo le preci cantate per la solenne benedizione, S. E. Mons. Vescovo celebrò la santa Messa accompagnata dalle voci melodiose dell'organo e dai canti e mottetti sacri dei piccoli alunni delle Scuole Cristiane, diretti dal loro Direttore Fratel Alberano Cav. Berruti.

Al Vangelo, Mons. Vescovo, con visibile commozione, certo per il bello spettacolo di amore che vedeva dinanzi ai suoi occhi, disse un nobilissimo fervorino che qui riproduciamo a edificazione dei nostri lettori.

« Ci dice S. Paolo che egli non voleva sapere altro che il Cristo Crocifisso.

Fu questa conoscenza e l'amore per il medesimo che spinse lui e gli altri Apostoli a predicarne e a propagarne la fede e la dottrina in tutto il mondo, a soffrire per essa stenti, martiri e morte.

La buona semente di quella dottrina gettata tra le masse dei popoli incominciò subito a fruttificare, e i frutti furono cosi abbondanti, che lo stesso San Paolo, scrivendo ai Romani, poteva dire: « Fides vostra praedicatur in universo mundo » ( La vostra fede nel Cristo Crocifisso è predicata in tutto il mondo ); però tale predicazione non poteva avvenire senza contrasto.

Il mondo colle sue passioni, il demonio colle sue suggestioni, accortisi che quella predicazione toglieva a essi un numero immenso di seguaci, riunirono i loro sforzi per porvi riparo.

Le più grandi, le più terribili, le più sanguinose persecuzioni si abbatterono sui seguaci del Crocifisso. Migliaia e migliaia di persone di tutte le età e di tutte le condizioni furono bruciate, crocifisse, date in pasto alle belve.

Pareva che la buona semenza nata dalla predicazione apostolica dovesse essere soffocata, distrutta; ma non ne fu nulla.

Anzi avvenne il contrario. I persecutori morirono, finirono; scomparvero.

La Chiesa di Gesù Cristo trionfò di tutto e di tutti, la Croce, il Dio Crocifisso sfolgorò di meraviglioso splendore, il santo suo segno fa innalzato sugli altari, sulle case, sulle porte della città, sulle bandiere degli eserciti cristiani, e la Chiesa poté cantare: Christus vincit, Chritus regnat, Christus imperat. ( Cristo vince, Cristo regna, Cristo impera ).

« Non avendo potuto il mondo e il demonio trionfare del Dio Crocifisso colla forza, cercarono di trionfarne colla superbia, colla astuzia, colla falsa dottrina.

Suscitarono specialmente in Oriente, una quantità di eresiarchi, che quella dottrina predicata dagli Apostoli cercarono corrompere, distruggere.

« Ariani, Manichei, Nestoriani, Eutichiani, Donatisti e mille altri tanto lavorarono che a un certo momento, secondo un santo Dottore, tutto il mondo parve fosse divenuto ariano.

Ma il Crocifisso suscitò nella sua Chiesa una pleiade di Santi e di Dottori, che in Europa, in Asia e in Africa difesero colla più grande energia le verità della fede e ancora una volta la dottrina del Dio Crocifisso ottenne piena vittoria, e la sua Chiesa potè cantare: Christus vincit!

« Finito l'impero Romano, nuvoli di popoli barbari, come cavallette affamate, invasero le regioni civili; l'Italia, la Francia, la Spagna ne furono quasi sommerse: ma la dottrina del Dio Crocifisso trionfò anche di loro, li ammansì, li rese civili e furono assorbiti da quei popoli, che essi volevano distruggere.

Essi stessi unirono la loro voce a quella della Chiesa per cantare: Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat.

« La prosperità della fine del medio evo portò nel mondo il lusso, la mollezza.

Redivivi filosofi paganeggianti tutto discussero, tutto posero in dubbio.

Con un crescendo spaventoso fino ai primi del secolo XIX i costumi si rilassarono e il sensualismo e il materialismo dilagarono nel mondo.

I popoli, perduto ogni ritegno, si agitarono, e dalla Francia la rivoluzione, la guerra, lo sterminio si sparsero per tutta l'Europa.

« Il Sommo Pontefice fu catturato, esiliato; fu abolito ogni culto cristiano.

Furono perfino cambiati i nomi dei giorni, delle settimane, dei mesi, degli anni.

Tutto il bene morale pareva scomparso dalla terra.

Ma il Crocifisso non sparisce Incominciarono i rovesci; si susseguirono con rapidità spaventosa, catastrofica.

Il Successore di S. Pietro tornò trionfalmente a Roma, si riaprirono le Chiese, e tutti i fedeli vi accorsero, per cantare col loro Padre spirituale: Christus; vincit.

« Dopo un altro secolo scoppia la guerra mondiale, la più lunga, la più tremenda, la più micidiale di tutte.

I popoli, come presi da comune frenesia si slanciano tutti nella mischia tremenda, e milioni di morti fecondano con il loro sangue le campagne Africane, Asiatiche. Europee.

Nello stesso tempo si sviluppa la pazzia bolscevica, che invade i popoli.

La nostra bella Patria vede con terrore le sanguigne bandiere della rivoluzione sventolare sui Municipi.

Ogni legge, ogni regola, è conculcata.

Si era sull' orlo dell'estrema rovina, s'incominciava a disperare …

Ma anche questa volta, come sempre, la Provvidenza suscita l'uomo forte, intelligente, fattivo. Egli, con pochi animosi, in pochi mesi, rovescia la posizione.

L'ordine e la giustizia hanno ripreso il loro impero, l'immagine del Crocifisso è rientrata trionfalmente nei tribunali, nelle scuole, dappertutto, e la Chiesa, i popoli cantano ancora una volta: Christus vincit.

« Figliuoli, voi avete assistito quest'oggi alla benedizione, al trionfo di questo bello e sacro simulacro del Crocifisso, di cui il vostro Parroco ha voluto ornare questa vostra Chiesa.

Il vostro cuore, che trepidò nei brutti momenti, ha ora tripudiato di santa gioia a questa sacra cerimonia, a questo trionfo.

La gioia nel vedere un santo risveglio per tutto ciò che è buono, bello, religioso e santo inonda il vostro e il mio cuore.

Ma rammentiamoci che i nostri nemici, il mondo, il demonio, la carne, non disarmano.

Anzi cercheranno di combattere sempre con il massimo vigore tutto ciò che è buono, tutto ciò che e giusto, tutto ciò che è morale, tutto ciò che è santo.

« Dovremo noi pure ancora combattere, e combattere fortemente, continuamente; ma ci conforti il pensiero che la vittoria è sicura, perché la storia dei secoli passati c'insegna che chi si affida al nostro Dio, Crocifisso per noi, vincerà, come sempre vinsero i buoni cristiani.

Solo è necessaria la preghiera fervente, la preghiera costante, affinché Dio dia coraggio al nostro cuore, dia costanza alle anime nostre.

« Veniamo perciò sovente ad espandere l'animo nostro davanti a questo sacro simulacro di Gesù Crocifisso, ed esso sarà per noi fonte di forza e di coraggio.

« Certo coll'aiuto del Crocifisso saranno moltiplicate le nostre vittorie, e noi avremo la consolazione di venire qui ai suoi piedi a cantare: Christus vincit … ».

La Messa continuò fra le preghiere fervorose e incessanti, coronate da centinaia di Comunioni, che fecero ricordare l'entusiasmo e l'eroismo dei primi cristiani che, qui su questa terra, infedele, versarono il sangue per il trionfo della Croce di Cristo.

Al termine della solenne cerimonia, Mons. Vescovo si degnava, col suo zelante e bravo Pro Vicario P. Cav. Dott. Bernardino Bigi, visitare la sede dell'Unione del SS. Crocifisso, ricevuto dal Direttore, dal Presidente Fratel Edoardo e dai bravi soci, portando il suo plauso e la pastorale benedizione.

Il divin Crocifisso, dal nuovo altare, benedica ai giovani, alle loro famiglie, al Vicariato Apostolico, alla Chiesa, alla Colonia e alla Patria diletta.