Festa annuale

B37-A1

La Festa annuale dell'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata

Anche quest'anno l'annuale adunanza dell'Unione di Gesù Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, tenutasi il 19 febbraio u.s., riuscì in modo ammirevole.

Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo ci fece l'insigne favore di presiederla.

Alle 15,30 la recita del Rosario con Benedizione nella Cappella dell'Istituto « Arti e Mestieri »; alle 16 ricevimento di Sua Eminenza e svolgimento della festa.

Si aprì l'adunanza con un canto a « Gesù Crocifisso » il nuovo inno della Unione.

Seguì la Relazione annuale letta dal Direttore dell'Unione, che è riportata nel presente Bollettino dopo questo stesso articolo.

Prese quindi la parola Sua Eminenza il Cardinale.

Fu la parola del padre buono che ama d'un affetto immenso i figli suoi.

Disse che dal Signor Direttore dell'Istituto « Arti e Mestieri » apprese come la Unione abbia varcato i confini dell'Italia e abbia poste solidi radici nelle nostre terre lontane a Bengasi, e che là come a Torino i giovani dell'Unione di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata, con fede operosa, con pietà ardente e con le opere di apostolato si mostrano degni di Colui che per la salvezza del mondo non esitò a lasciarsi mettere in Croce.

Questo risultato dev'essere di gaudio grande e di sprone ai soci « dell'Unione di Torino » a fare sempre più e sempre meglio, superando con la buona volontà e con la preghiera gli ostacoli che possono incontrare nel loro giornaliero lavoro cristiano.

I soci della Unione di Gesù Crocifisso amino prima di tutto le virtù: tutte le virtù, dalle più appariscenti alle più nascoste, perché l'apostolo deve possedere per cento, affine di poter dare per uno allo scopo di essere maestro di santità più che di verità.

E negli esercizi di pietà mensili e giornalieri, secondo il regolamento dell'Unione, essi acquisteranno le dette virtù.

Quindi non venire meno a questi grandi mezzi di santificazione propri dei soci dell'Unione; ricordandosi che chi ha la vera pietà è uomo veramente grande.

Alla virtù bisogna unire lo studio indefesso della religione, non uno studio superficiale, ma uno studio serio, profondo, illuminato dalla fede, riscaldato dalla carità e dalla pratica quotidiana.

Il Beato Cottolengo ripeteva sovente ai suoi figli: « Il Catechismo è tutto, possedendolo si possiede tutto ».

Se tutti comprendessero questa grande verità!

Il Catechismo è la salvezza del mondo, l'Unione se ne faccia quindi un vanto e una bandiera.

I Catechisti zelanti virtuosi faranno tornare la società nella giusta via dell'onestà e del loro bene.

Ora siete pochi; anche gli apostoli erano dodici; pochi, pochissimi; ma avevano la fede, avevano la carità, avevano tutta la vera sapienza e hanno evangelizzato il mondo.

I Catechisti sono di aiuto massimo ai sacerdoti.

I sacerdoti debbono predicare, i sacerdoti debbono consigliare al bene, debbono ricondurre sul retto sentiero i traviati.

Il medesimo compito è dei Catechisti dell'Unione.

Amino, dunque, il nobile ideale; sia a loro d'incitamento nella via santa dell'apostolato il pensiero che il trionfo è sicuro, perché hanno con loro il vero forte, il vero potente: Gesù.

I Catechisti siano uniti ai Fratelli delle Scuole Cristiane e si considerino essi stessi Fratelli.

Da tanto tempo ho la fortuna di conoscere i Fratelli, ed è per me una gioia averli nella mia Diocesi.

Essi sono per voi Catechisti i fratelli maggiori; imitateli nella loro fede, nello zelo e nella loro pietà, e non verrete mai meno; poiché la falange dei Fratelli è immensa, e in ogni luogo mietono a profusione trionfi di bene.

Fra Leopoldo, ecco il vostro esemplare.

Dal quadro esposto in questa sala pare che ci guardi e abbia per tutti noi una parola di dolce incoraggiamento.

In ogni lavoro vi sono ostacoli, ma occhio al premio.

« Coloro che hanno insegnato agli altri la via della salute risplenderanno come stelle nell'Eternità », dice il nostro caro Gesù.

L'Unione ha delle spese, ma fatevi animo, la Divina Provvidenza non lascerà mancare ai suoi fidi il necessario, ne sia prova quanto è stato affermato dal lettore della bella relazione annuale, parlando delle spese incorse nell'anno passato.

Io dico ai presenti, tutti certo simpatizzanti o zelatori dell'Unione di Gesù Crocifisso, le parole che Tobia ripeteva al suo caro figliuolo: « Se hai molto, da' molto, se hai poco da' poco, ma da' con cuore e con fede ».

La bella festicciola terminò con il canto alla « Vergine dei Pirenei ».

Parve che quelle sublimi parole e quelle note di Cielo abbaino avuto una risposta da Colei che è la protettrice dell'Unione nostra: « Coraggio, cari soci dell'Unione, Io sono con voi ».

Se abbiamo con noi la nostra Mamma celeste, che temeremo?