La vita della Casa di Carità

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Inaugurazione della cappella e dell'anno scolastico.

L'annuncio che si sarebbe benedetta la Cappella dedicata a Gesù Crocifisso, ha richiamato alla Casa di Carità un folto ed eletto stuolo di amici, benefattori ed ex-allievi della Scuola.

Il R.mo Padre Pechenino, Curato di N. S. della Pace, fatto un elevato discorso sul significato del rito che stava per compiere, benedisse la Cappella e tutti gli arredi sacri generosamente donati da pie persone.

Poscia il R.mo Padre Vallaro dei Minori erigeva nella Cappella le stazioni della « Via Crucis » a cui faceva seguito il pio esercizio della medesima, compiuto con raccoglimento da tutti gli astanti.

La Domenica mattina poi, dopo la funzione, il Ch.mo Prof. Bettazzi pronunciò nel cortile, gremito di intervenuti, il discorso ufficiale di apertura dell'anno scolastico.

L'illustre oratore, con la forbita sua parola spiegò lo scopo della scuola professionale che tende a indirizzare i giovani al concetto cristiano del lavoro, attraverso il loro miglioramento spirituale e culturale.

« Il valore meritorio del lavoro si uguaglierà - ha detto tra l'altro l'Oratore - quando, così l'uomo d'alta posizione sociale, come il modesto operaio sapranno delle loro fatiche fare un'offerta a Dio, elevandole in tal modo al grado di preghiera e di apostolato ».

Raccomandava quindi ai giovani di tener caro il nome dell'Opera, cioè Casa di Carità spiegando come esso da solo esprima in sintesi tutto il programma di bene che hanno in mente di compiere i loro Superiori, ai quali augurava uno sviluppo sempre più grande dell'opera.

Il discorso raccolse i più calorosi applausi dei presenti, tra cui notavansi il conte Buffa di Perrero, il Cav. Galli, il Fr. Aquilino direttore delle Scuole Cristiane, le Sig.re Ardizzoia, Golzio Pistamiglio, Costa, Castelli, ecc.

Nel pomeriggio iniziatesi le lezioni, l'Esimio Cav. Ardizzoia, Fiduciario del Circolo Rionale Fascista Mario Sonzini, visitò la scuola ed espresse ai dirigenti il suo cordiale compiacimento per l'opera svolta a favore della laboriosa gioventù della Barriera di Milano, la cui popolazione è sempre molto entusiasta di ogni buona iniziativa.

La visita del Vicario Capitolare

È stata grande degnazione del R.mo Mons. Benna l'aver accettato l'invito di recarsi alla « Casa di Carità » a celebrare la S. Messa peri i giovani allievi della Scuola Professionale Festiva e Serale, diretta dai Catechisti del SS. Crocifisso.

Prima della S. Comunione Monsignore volle rivolgere ai giovani una sua fervorosa allocuzione, ricordando la bellezza della vita soprannaturale, a cui rinascemmo nel giorno del Santo Battesimo e che dobbiamo adoprarci con sempre maggior fervore a far crescere in noi.

Cibo indispensabile per questa vita spirituale indicò la Santa Comunione, non essendo la preghiera che il respiro dell'anima, alle cui inevitabili perdite si può sopperire alla Comunione frequente, ricevuta sempre con grande fervore e umiltà.

Concluse raccomandando che Gesù avesse a trovare cuori riscaldati dell'amore santo, che, a differenza della squallida grotta di Betlemme aperta a tutti i venti, lo ripagasse del Suo infinito amore.

Distribuita la SS. Comunione e terminata la S. Messa, Monsignore impose il Crocifisso e il distintivo ad un nuovo Aspirante Catechista, consacratosi poco prima, e quindi impartì la Benedizione Eucaristica.

Terminata così la funzione, il Venerato Superiore visitò le aule scolastiche, si congratulò con gli allievi, molti dei quali già anziani, e quindi, portandosi nella piccola Direzione iniziò l'album dei visitatori con il seguente prezioso autografo: « Pregando il Signore che benedica questa Casa e quanti la frequentano tanto la scuola quanto per le funzioni religiose, mi dichiaro pienamente soddisfatto del suo andamento e faccio voti che l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso, possa moltiplicare l'opera sua per la salvezza delle anime e per il bene delle famiglie e della Società: F.to Can. Luigi Benna, Vicario Capitolare. »

Mentre il R.mo Vicario si accomiatava dai Catechisti, gli insegnanti e gli allievi dimostrarono la loro viva riconoscenza per la gradita visita, con una calorosa ovazione e ripresero con più lena il loro lavoro.

Il S. Natale

Le anime fedeli si ritrovarono nella suggestiva cappella, troppo angusta per contenere tutti quelli che vollero partecipare alla funzione di mezzanotte.

Prima della celebrazione, il Sacerdote officiante aveva benedetta una bellissima statua di Maria SS. e rivolto un caloroso discorso di circostanza, molto bene intonato alla grandiosità del S. Natale, che per i veri cristiani non è solo uno scampanio di sacri bronzi, a festa, ma un richiamo potente a vita più santa, più ricca e più fervida di opere buone.

La solennità dell'Immacolata

Preparata da un triduo predicato dal Rev. Padre Pechenino, Curato di N. S. della Pace, si svolse commovente nella raccolta cappella.

Una pia zelatrice aveva adornato di rose bianche la statua della Vergine, mentre ai piedi del bel Crocifisso, sull'altare, ne aveva poste altrettante rosse, simbolo dell'amore che deve sempre animare i nostri cuori.

Il Santo Sacrificio accompagnato col canto della « Messa degli Angeli » preparò i cuori ad ascoltare la parola del Teol. Tivano, vibrante di entusiasmo per la Vergine tutta bella, mistica Aurora di quel Sole Divino che Essa reca al mondo e che inonda di luce vivissima la nostra vita spirituale.

Il giovanile ardore del pio Sacerdote di Cristo, che in queste primizie del Suo apostolato rivela un cuore adorno da Gesù di sapientissimi doni, abbracciò nell'amplesso della Sua apostolica carità, i nuovi 10 Aspiranti Catechisti che solennemente si consacrarono al Signore, con la generosità e la semplicità dei loro cuori.

Fatta la solenne professione di amore a Maria SS. dal Catechista Direttore, si pose ai piedi di Essa un cuore votivo di ringraziamento, mentre un solenne « Magnificat » diceva a Maria tutta la nostra filiale riconoscenza e devozione.

Seguì, vibrante, l'inno di ringraziamento a Dio e tutti i cuori vissero un'ora di anticipato paradiso.

L'Immacolata della Casa di Carità Ha preso solennemente possesso della Casa, sia nella Festa della inaugurazione, sia nella funzione della Benedizione della Cappella.

O Immacolata, Purissima, accetta gli affettuosi omaggi di tutti i tuoi figli e porgili con le tue mani benedette al Re Divino affinché abbiano a meritare per la eternità.