Ancora del Regno dell'Amore

B47-A3

… lo ravvolse nella Sindone

… S'era fatto buio: un buio freddo, inspiegabile in quel pomeriggio di mezzo marzo.

Rombi cupi scotevano la terra.

Tombe scoperchiate: n'erano venuti alla luce non dei cadaveri, ma dei risuscitati.

La turba s'era ammutolita: nei cuori entrava il rimorso di una gran colpa di cui non potevano conoscere ancora tutta la portata, ma che già li opprimeva.

E si dileguavano … Passando sotto la croce, su cui la loro ferocia L'aveva inchiodato, chinavano la fronte e affrettavano il passo.

… Egli era lassù, sollevato da terra, immerso nella foschia lugubre.

I capelli intrisi di polvere e di sangue a grumi nerastri che mascheravano pure il volto deformato dagli schiaffi, tumefatto sugli zigomi, le labbra socchiuse, il corpo solcato da lividure e da ferite, coperto di sangue.

Il costato squarciato da una larga lanciata.

I polsi trafitti da grossi chiodi.

Tutti i muscoli tesi nello spasimo supremo, in cui s'era dato alla morte.

Non era più il Bellissimo fra gli uomini: era il Maledetto per tutti gli uomini, il Crocifisso.

… Allora, al termine di quella giornata di odio e di tradimento, quando il livore e la ferocia furono sazi del Sangue spremuto da quel povero corpo, la pietà amorosa si fece avanti.

Un discepolo, fino allora occulto per timore dei giudei, depose il suo timore.

« Audacter introivit ad Pilatum ».

Con audacia si presentò a Pilato e gli chiese il Corpo di Gesù … Pilato permise.

Giuseppe ( tale il nome del discepolo fatto audace ) mercanteggiava una sindone, un finissimo lenzuolo di lino di un sol pezzo lungo m. 4,36 e largo m. 1,10.

Non si bada più a spese, ora che il Grande Povero è morto, ora che l'amore s'è ridestato più vivo nel cuore del discepolo.

… Gesù è schiodato dalla croce.

Non c'è tempo a lavarlo: è ormai vicino il gran riposo del sabato.

Così come viene calato dalla croce è ravvolto nel lenzuolo imbevuto di aloe.

Ecco la nostra Sindone.

Quelle macchie che ci danno il ritratto di Gesù, che ci fanno vedere a una a una le piaghe del Suo Divin Corpo martoriato, quelle macchie sono il Sangue di Gesù.

È Sangue versato da Lui e versato per noi.

Sul sacro lenzuolo come in una grande pagina scritta a sangue si legge l'Amore infinito di Gesù per noi, l'amore che l'ha spinto a versare tutto il suo sangue, mentre a salvarci bastava una sua lacrima …

Si legge il nostro delitto.

Le mani che l'hanno inchiodato dopo di averlo schiaffeggiato e flagellato, erano le mani dell'umanità intera, le nostre mani che il peccato rendeva deicide.

Si legge il miracolo dell'Amore e la mostruosità del peccato e forse si capiscono tutti e due.

Sulla Sindone Santa chiniamo la fronte e percuotiamoci il petto.

Forse si verseranno lacrime.

Ne hanno versate tante quegli occhi semichiusi che la Sindone porta impressi: è giusto che vi mescoliamo le nostre che le Sue hanno rese meritorie, espiatrici.

… Poi, quando quelle impronte di sangue si saranno stampate nell'anima nostra, ci avranno ridetto la nostra ingratitudine e avranno spremuto dal nostro cuore inaridito dalle passioni, le lacrime dell'espiazione, ci rialzeremo ed ascolteremo ancora le parole che ci darà il Sacro Lenzuolo del Crocifisso …

Ci parlerà …

Ci dirà che se fu la coltre del Corpo Divino piagato dagli uomini, fu pure il supremo amoroso dono dei suoi discepoli.

Ci dirà che in quel Sangue, di cui porta le tracce millenarie, è la nostra redenzione, la nostra speranza.

E ci dirà che l'Ucciso nell'ignominia è risorto.

Vibrano ancora quei fili di lino della vita che nel mattino di Pasqua si agitò a un tratto tra le loro pieghe, di quella Forza che improvvisamente si sprigionò dai loro legami e la Sindone buttò piegata nell'angolo del sepolcro.

Ci dirà le parole della Risurrezione: - Scioglietevi dai legami di morte.

Con Cristo siete morti, con Gesù risuscitate.

Risorgete libere dagli impacci terreni nel nome di Colui che fra le mie pieghe giacque e dalle mie pieghe risorse, per la forza di quel Sangue che impresse in me l'immagine dell'Uomo Dio.

… Udremo.

Il Santo Lenzuolo verrà rinchiuso nella sua secolare custodia, vegliata dalla pietà di Principi e di popolo, l'Immagine sia impressa nei cuori nostri cosi com'é, a grumi di sangue, non morta, ma viva della vita stessa del nostro amore riconoscente e fiducioso di divoti del Crocifisso.