Un Grande Anniversario

B97-A1

Ricorre quest'anno il 370° anniversario della battaglia di Lepanto, combattuta dai cristiani contro i Turchi l'anno 1571.

Il sultano turco Selim II, volendo assoggettare al giogo di Maometto tutta l'Europa, attaccò subito l'isola di Cipro, che apparteneva ai Veneziani, e la prese, nonostante l'eroica difesa di Sebastiano Veniero.

Quel doloroso scacco delle armi cristiane fu pel Pontefice d'allora, S. Pio V, un triste presagio del pericolo che minacciava l'Europa cristiana, onde chiese ai principi Europei d'unirsi in guerra contro i Turchi; ma non risposero all'appello che la Spagna e i Veneti sotto gli ordini di Giovanni d'Austria, figlio di Carlo V.

La battaglia avvenne nelle acque di Lepanto nel mare Adriatico: le navi turche, assai più poderose delle cristiane, si disposero, come solevano in arco, a forma di mezza luna, e aprirono un terribile fuoco di artiglieria.

Il vento era loro favorevole; però tutto ad un tratto si voltò e portò tutto il fuoco ed il fumo dei cannoni contro i Turchi, tanto che essi non riuscivano più a discernere i nemici.

Così avvenne che i cristiani vinsero quella memoranda battaglia, la quale durò dalle ore 6 del mattino fino alla sera; in essa trentamila nemici furono uccisi, cinquemila fatti prigionieri e più di ventimila schiavi cristiani furono liberati; la flotta turca era annientata: più di 200 navi, con 400 cannoni, caddero nelle mani dei cristiani.

Ora, mentre questa battaglia si combatteva, in tutta la cristianità si era recitato il Rosario per ottenere un felice successo della battaglia; perciò tutti attribuirono quella vittoria alla intercessione della Madre di Dio, e si diceva che i nemici non erano stati vinti tanto dalle palle dei cannoni quanto dalle palline del Rosario.

A Roma si eresse, a ricordo, una bellissima chiesa dedicata a « Maria della Vittoria ».

Questo è in sintesi il fatto storico.

Battaglia di Lepanto. - Particolare della cupola della Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino

L'anno in corso 1941 ha molte analogie con il lontano 1571.

Di nuovo il mare latino è teatro di terribili, battaglie le quali decideranno dell'avvenire della nostra cara Patria, anzi dell'avvenire dell'intera Europa.

È necessario che tutti gli Italiani si stringano con un cuor solo ed un'anima sola attorno ai loro figli e fratelli che combattono e che muoiono per la buona causa.

L'arma della preghiera è un'arma che non fallisce, ed alla portata di tutti.

La Pia Unione del SS. Crocifisso si fa banditrice di una arma che per divina promessa ha il potere di « fermare i flagelli »: la « Divozione a Gesù Crocifisso ».

Carissimi Zelatori ed Ascritti, riprendiamo animo in questa grande impresa della recita e della diffusione della preghiera di adorazione alle Piaghe Santissime dì Nostro Signore.

Iddio non permetterà mai che l'Italia abbia da essere vinta. Vinceremo!

Nell'adorazione alle Piaghe Santissime di Gesù siamo in compagnia della stessa Madre di Dio, Regina delle Vittorie e di tutti gli Angeli e i Beati del cielo.

La nostra fede non deve assolutamente venire meno con simili premesse e promesse.

Allorché il Principe Eugenio di Savoia prese il comando del suo esercito in Ungheria, i soldati rimanevano meravigliati in vedere che egli, innanzi a qualunque azione guerresca, teneva sempre in mano la corona del Rosario.

E siccome egli portava un mantello scuro, i soldati lo chiamavano per celia « il cappuccino » e solevano da principio dire: « Questo piccolo cappuccino non strapperà ai Turchi troppi peli della barba ».

Ma ben presto le stupefacenti vittorie di questo pio generale riempirono di meraviglia il mondo, e tutti sanno che, se non fosse stato lui, l'Europa avrebbe dovuto gemere, un'altra volta, sotto il giogo dei Turchi.

Quando perciò più tardi il principe Eugenio raddoppiava di fervore nel recitale il Rosario, i soldati tenevano ciò per segno di prossima battaglia e solevano dire: « Adesso avremmo presto da menar le mani, perché il vecchio prega molto ».

La fede intrepida di questo grande Principe sia ancora la fede nostra e di tutti gli Italiani.

Un Catechista.