Casa di Carità Arti e Mestieri

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I. Visita di Sua Eminenza

L'anno scolastico in corso è incominciato particolarmente bene, poiché ha avuto la benedizione di Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo, venuto in mezzo a noi nel giorno della prima domenica d'Avvento.

L'insigne Presule ha celebrato la santa Messa nella Cappella della scuola, gremita d'allievi di ogni età, ed ha parlato loro come può parlare soltanto un padre, sulla carità: carità di direttori e di insegnanti, che si sobbarcano volentieri al sacrificio per senso di doverosa assistenza, e carità di alunni che ricevono quel sacrificio trasformato in educazione cristiana, umana e sociale per rifletterla a loro volta a miglioramento della società.

II. Ospiti di riguardo

Ed è stato tutto un susseguirsi di visite: personalità e persone di cuore, tutte esprimenti ammirazione per l'opera, pensoso stupore per le origini, fiducia piena per l'avvenire.

Tante sono state e continuano ad essere che dobbiamo limitarci a stralciare qualche nome da registro delle firme dei visitatori, seguendo l'ordine di data:

il Rev.mo Fratel Leone di Maria, Postulatore Generale dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane;

i Baroni Giovanni e Luigi Mazzonis col dott. Augusto Bargoni, direttore dell'Unione Industriali;

il prof. Dino Dal Verme dell'Istituto Superiore di Psicologia Sociale:

il Barone Ernesto Mazzonis, col Gr. Uff. Francesco Pepino;

l'avv. prof. Antonio Calandra, presidente delle Officine Moncenisio;

l'Eccellenza del Prof. Gian Carlo Vallauri;

il Prof. Giuseppe Grosso, Preside della Provincia;

l'On.Ie Avv. Valdo Fusi;

il celebre scrittore Gabriel Marcel;

l'Assessore M. Sibille;

la signora Bianca Maria Giletti Bellia con alcune signore di delicata carità;

il Comm. Prof. Luigi Pescetti, Provveditore agli Studi per il Piemonte;

il Cav. Mario Enrico, Assessore del Lavoro;

il Gr. Uff. Ing. Mario Pantaleo, Direttore Generale dell'Istruzione Tecnica al Ministero della Pubblica Istruzione.

È confortante, no?

III. L'Unione Industriali e l'AMMA

Ed anche queste due ragguardevoli espressioni dell'Industria torinese non hanno lesinato il loro consenso ed il loro incoraggiamento, morale e concreto.

Ed il più vivo interesse ha dimostrato lo stesso Dott. Angelo Costa, Presidente della Confederazione Generale dell'Industria Italiana.

IV. Un industriale esemplare

Ma fra tutti, uno ci è specialmente caro, il quale ci ha appianato più volte la strada e ci ha fatto superare di slancio una seria difficoltà.

Non ne possiamo dire nulla. Egli ama l'ombra ed il silenzio.

La sua è tersa carità genuina. È un ricco, anzi un signore, che ha la generosa sensibilità del povero.

Anche per virtù sua, l'amara riflessione di quel padre lazzarista che diceva: « Meno male che per i poveri ci sono … i poveri! », ha minor ragione d'essere.

V. Spigolando dalla stampa

È naturale che fervore di consensi e calore di simpatie abbiano finito per destare una eco anche nella stampa.

Non un'eco di quelle timide timide, in corpo minuscolo, quasi per grazia o degnazione o per cacciarsi via di torno un importuno seccatore; ma un'eco di gran flato, in testa di cronaca, su tre colonne, come quella cortese del Popolo Nuovo del 10 febbraio scorso, oppure addirittura di mezza pagina, con tanto di fotografia, come quella benevola dell' Informazione Industriale, organo dell'Unione Industriali, numero natalizio 1951.

Di quest'ultima ci piace sottolineare un pensiero: « Questo è Carità, con la ci maiuscola.

La quale si sprigiona dal centro caldo e raccolto della Casa e ne permea la sua popolazione scolastica, dalla quale sarà beneficamente irraggiata sulla società.

Il fatto dunque che l'allievo, divenuto attivo elemento sociale, esercita anch'egli carità nell'ambiente dov'è chiamato a vivere lavorando, stabilisce questo punto essenziale: che al termine carità non si deve ne si può attribuire significato superbo o indifferente, comunque umiliante di elemosina, ma senso etimologico ed insieme cristiano di amore fraterno.

Poiché l'elemosina viene fatta dal ricco al povero, non da questo a quello ».

VI. Buoni Scuola

Conclusione i Tutti i salmi finiscono in gloria.

Cari Industriali, fateci il piacere di assisterci, sottoscrivendo i nostri Buoni Scuola, ognuno dei quali assicura ad un alunno la frequenza gratuita ai nostri corsi diurni ( L. 75.000 per anno e per allievo ) ed ai nostri corsi festivi o serali ( L. 7.500 sempre per anno e per allievo ).

Fateci questo piacere. Lo chiediamo col più trasparente disinteresse.

Lo chiediamo per l'avvento di una società migliore, che non aggrotti sempre le sopracciglia, ma spiani finalmente un po' la fronte serena.

VII. Giudizi

E che non siamo degli illusi, lo affermano anche questi giudizi recenti: « Ho visitato con vivo piacere questa bella scuola di Arti e Mestieri, in cui si preparano cristianamente al lavoro giovani torinesi.

Auguro ai dirigenti, ai docenti, ai giovani, un felice avvenire nella luce di Dio, nella prosperità di Torino e della Patria ».

Luigi Pescetti

Provveditore agli Studi per il Piemonte

Membro del Consiglio Superiore della P. I.

« Spiritualizzare le aree ancora depresse del lavoro; formare una cultura operosa ed un mestiere cosciente; non addestrare soltanto, ma educare, ecco le nuove vie da seguire, per la migliore formazione dei lavoratori; ecco quanto, con compiacimento, ho potuto constatare in questa provvidenziale " Casa di Carità ", in questa nuova scuola gratuita per i giovani lavoratori ».

Mario Pantaleo

Direttore Generale dell'Istruzione Tecnica al Ministero della Pubblica Istruzione

« Du point de vue naturel ou rationnel, c'est plus que difficile, c'est impossible que de réaliser une oeuvre semblable ».

Gabriel Marcel