Grazie attribuite all'intercessione del S. di D. Fr. Tedoreto

B142-A10

Il giovane S. R., giocando nel cortile della Congregazione Mariana dell'Immacolata, cadde e s'aggrappò ad una lastra di vetro, che si ruppe all'urto, riportando all'urto una brutta ferita alla mano.

I medici che immediatamente lo visitarono all'Ospedale Maria Vittoria dissero necessaria, per la guarigione, una plastica giudicando impossibile il naturale ripristino dei tessuti.

Nutrendo fiducia in Fratel Teodoreto mi opposi, pregando i sanitari di dare i punti necessari ( che furono dodici ): il che fecero, pur mostrandosi scettici sul risultato.

Pregai e feci pregare, per la guarigione del giovane, Fratel Teodoreto, che effettivamente ottenne la perfetta saldatura dei tessuti; solo rimase una piccola limitazione al dito pollice, che non poteva più aprirsi come prima.

I sanitari dissero che era il meno che potesse aspettarsi il ferito, il quale avrebbe dovuto subire, e adattarsi al piccolo inconveniente; se mai, fra un anno, avrebbe potuto tentarsi un'operazione, per eliminare la limitazione, se fosse risultata troppo fastidiosa.

Si ricorse di nuovo con fede a Fratel Teodoreto, e anche la limitazione lamentata sparì completamente in meno di quindici giorni.

Riconoscentissimo a Fratel Teodoreto rendo pubblica l'efficacia del Suo intervento in un caso che faceva temere gravi conseguenze.

Torino, maggio 1955.

Ing. Mario Gerini

Trovandoci in difficoltà, nel mese di giugno, per la ristampa della Divozione alle Cinque Piaghe ricorremmo, con una novena, al Servo di Dio Fr. Teodoreto.

Qualche giorno dopo, terminata la novena, avemmo da alcune persone la somma precisa richiesta per la ristampa della Divozione.

Siamo riconoscenti al Servo di Dio che ha voluto darci questo segno tangibile della Sua potente intercessione presso Gesù Crocifisso e Maria SS. Immacolata.

Divozione a Gesù Crocifisso

Centro di propaganda - Via Imbrecciato 18 - Roma

In seguito ad infezione ad un piede fui colpito dalla grave malattia del tetano e ricoverato in clinica; nonostante le numerose cure, la mia vita era in pericolo.

Mi fu suggerito di raccomandarmi all'intercessione del Servo di Dio Fr. Teodoreto, mentre al Colle La Salle si iniziò pubblicamente una novena per ottenere da Dio, per intercessione di Fr. Teodoreto, la mia guarigione.

Anche i bambini della mia classe pregarono il Servo di Dio e lo stesso si fece nel nostro noviziato di Torre del Greco.

Il male si fece sempre più acuto e sopraggiunse la parziale paralisi dell'apparato respiratorio, ero costretto a respirare con l'ossigeno, e già i medici disperavano di potermi salvare; ma la potente intercessione di Fr. Teodoreto fu più forte del male.

Al 4° giorno della novena ero fuori pericolo, alla fine della novena ero già in piedi, ed ora ho ripreso il mio lavoro riconoscente a Fr. Teodoreto per la Sua grande intercessione.

Fr. Stanislao di Gesù - ( Roma 24-12-1954 )

Il giorno 14/9/54, mi sono recato a fare una visita ad un mio amico: Cecchetti Raffaele, ammalato di polmonite doppia con complicazione; gli portai il ricordino con l'immagine di Fr. Teodoreto che mio figlio mi aveva mandato; posta l'immagine sotto il cuscino, pregammo per la sua guarigione: cominciò a migliorare guarendo perfettamente ed ora gode ottima salute ed è ritornato al suo lavoro.

Giuseppe d'Amico

Castel Gandolfo - Viale Bruno Buozzi, 48

Da parecchio tempo ero colpita da disturbi nervosi che mi rendevano inquieta e triste sia di giorno che di notte.

Da pia persona fui consigliata a rivolgermi fiduciosa all'intercessione di Fratel Teodoreto; dopo alcuni giorni di preghiere, il Signore, mercé la Sua intercessione, mi ha concesso la grazia : ora ogni male è scomparso, ed io riconoscente per questa grazia che mi ha concesso il Servo di Dio, manifesto il mio ringraziamento sciogliendo il mio voto.

Luigia Giachino

Montafia - Piazza Riccio 1 - ( 17-2-1955 )

Grata e riconoscente a Fratel Teodoreto per il visibile aiuto rendo noto: Mio marito Merendoni Giuseppe era malato di cuore.

I continui attacchi cardiaci l'avevano ridotto ai primi di gennaio 1955 in fin di vita.

Il Dr. Mario Testa medico curante, disperava ormai della guarigione ed io chiesi un consulto medico con il Professor Boromeo, Direttore dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma, il quale venne subito a Civitavecchia.

L'esito medico fu la constatazione che ormai non c'era più niente da fare, occorreva l'intervento divino.

Mio nipote allora m'inviava una preghiera a Gesù Crocifisso che aveva toccato la fronte della salma di Fratel Teodoreto invitandomi a fare una novena e soprattutto ad aver fede.

Terminata la novena mio marito era fuori pericolo e per la fine di gennaio, era guarito.

Da quel giorno in poi non ha avuto più attacchi cardiaci ed io non - ho più lasciato di recitare la preghiera alle « Cinque piaghe »,

Baglioni Doride

Via Centocelle 76 - Civitavecchia ( Roma )