Fratel Teodoreto e Fra Leopoldo intercessori  

B155-A5

Torino, 8 dicembre 1960

La pubblicazione, in questo numero, dell'articolo riassuntivo su « Il Cuore Immacolato di Maria » secondo le apparizioni della me du Bac mi offre l'occasione di riferire quanto io mi ritenga e senta debitore di specialissima assistenza ai venerati Fratel Teodoreto F.S.C, e Fra Leopoldo ofm. anche per quanto riguarda la più approfondita condotta e diffusione di quello studio.

Assolvo perciò al dovere di darne pubblicamente atto e per brevità mi attengo all'essenziale.

Sul finire dell'ultima guerra mi orientai allo studio del significato dell'atteggiamento espresso dalla Vergine col globo.

Vi dedicai ogni mio pensiero e per la canonizzazione della Veggente della rue du Bac vennero fra l'altro alla luce il volumetto « Soeur Catherine » e l'opuscolo « La Santa del silenzio ».

L'augusto consenso di Papa Pio XII fu la mia più grande consolazione.

Ma per circostanze avverse sopravvenute mi trovai ad un tratto pressoché solo a diffondere i concetti svolti ed a proseguire nelle indagini per mettere sempre più in luce il senso riposto dei memorabili avvenimenti del 1830-31.

Avevo perciò abbandonato, prima, la mia residenza romana, poi anche quella bergamasca, dove mi ero rifugiato perché terra d'origine di mia madre.

E disorientato per i colpi ricevuti, incerto sulla via da seguire, ma sempre sorretto dalla speranza, avevo fatto ritorno a Torino l'11 ottobre 1947, con un giovane Fratello delle Scuole Cristiane, incontrato casualmente alla stazione di Milano.

Quell'incontro fu provvidenziale e determinante, perché mi mise in contatto con l'Unione Catechisti.

Subito e continuamente poi, fin che visse, fui sostenuto dal più valido appoggio di Fratel Teodoreto, che non tardò ad introdurmi presso il Rev.mo Frère Alcime-Marie, Procuratore Generale dell'Istituto Lasalliano.

Prendere in attento esame l'oggetto dello studio che mi stava a cuore, ed aprirmi tutte le porte, fu tutt'uno per codesto eminente figlio del Santo di Reims.

Ne derivarono, e continuano a derivarne ancora, recensioni, ospitalità, inviti a conferenze specialmente all'estero, traduzioni in molte lingue, stampa di articoli in giornali e riviste di molti Paesi.

Fratel Teodoreto aveva visto giusto e sempre minutamente informato mi sorreggeva ad ogni passo difficile, ad ogni nuovo problema insorgente con nuove presentazioni influentissime, col consiglio sicuro, col calore della sua fede di bimbo, senza mostrarsi mai, volendo sempre per sé l'ombra ed il silenzio e più che mai vegliando ora che è in Cielo.

In quanto a Fra Leopoldo, lo invocai più volte lungo il mio cammino, sempre esaudito, particolarmente quando si trattò del primo congresso mariologico-mariano internazionale del 1950.

Non potendomi tenere al corrente delle necessarie notizie tempestive per causa della mia invalidità visiva, mi ero rivolto con sensibile ritardo - senza esserne conosciuto - al Rev.mo Presidente del Congresso e dell'Accademia Mariana Internazionale P. Carlo Balie ofm. Con mia grande allegria appresi che ero stato ammesso a dare relazione dell'esito dei miei studi.

Ricordo che, ricevuto il fascicolo stampato recante l'ordine di turno dei relatori, incominciai a farlo scorrere dal fondo, pagina per pagina, risalendo a poco a poco fino alle prime, dove con mia grande sorpresa figurava il mio nome fra quelli di sessione plenaria mariologica.

Caso non frequente in simili consessi la mia relazione fu interrotta tré volle da applausi e pubblicata poi in extenso dall'Osservatore Romano ( 30 novembre 1950 ).

Da allora, per la benevolenza di. P. Balie, ho regolarmente partecipato ogni quadriennio ai congressi.

Di cedesti esiti favorevoli così insigni rendo umilmente grazie a Dio, alla Vierge au globe ed ai miei cari intercessori.

Gaetano G. di Sales