Il nostro bollettino compie sessant'anni

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All'inizio del 1917 l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata aveva già fatto molta strada nel suo progressivo sviluppo: il nome programmatico era già definitivo; i membri erano un folto gruppo di circa cinquanta giovani, quasi tutti muniti del diploma di catechista e dediti all'insegnamento del catechismo in ben undici parrocchie; le adunanze settimanali al sabato sera e i ritiri mensili alla prima domenica del mese frequentati con regolarità e una serietà ignote a tutte le associazioni giovanili di allora.

La devozione a Gesù Crocifisso era diffusa largamente non solo in Italia, ma in tutte le parti del mondo, grazie anche alla collaborazione dell'Ammiraglio Sery di Genova, che a sue spese la fece tradurre in quasi tutte le lingue e spedire in tutti i paesi.

Il Fr. Teodoreto si trovava tra le mani un movimento spirituale in pieno sviluppo, quasi una primavera piena di fiori e ricca di promesse.

Era naturale che in lui, sempre attento ad ogni possibilità di bene, sorgesse l'idea di completare ed ampliare l'apostolato dell'Unione con qualche pubblicazione periodica.

In quel tempo il mondo non era ancora invaso da quella marea di carta stampata che oggi costituisce un costume e un problema, e gli stessi periodici religiosi erano scarsi.

L'idea di pubblicare un Bollettino, che è sempre un impegno notevole, rappresentava allora un atto di coraggio e una linea avanzata.

Anzi farebbe stupire che il Fr. Teodoreto, che era la prudenza incarnata, abbia affrontato un simile impegno, nonostante il lavoro scolastico, che non gli lasciava respiro, e nonostante la sua scarsa propensione a scrivere, se non avesse potuto contare sopra alcuni collaboratori e soprattutto se non avesse avuto quei lumi dall'alto da cui si lasciava guidare in tutte le circostanze.

Com'era sua abitudine in tutte le deliberazioni importanti che doveva prendere, ne parlò con Fra Leopoldo, che era allora al mezzodì del suo irradiamento spirituale.

A sua volta Fra Leopoldo consultò il Signore e ne ebbe non solo una conferma al proposito del Fr. Teodoreto, ma tutta una serie di direttive per il progettato Bollettino, che in questa occasione ci sembra opportuno riportare dal libro di Fr. Teodoreto « Il Segretario del Crocifisso ».

Anzitutto il titolo: « L'Amore a Gesù Crocifisso ».

Poi la gratuità dell'abbonamento, con l'esortazione a confidare nella Provvidenza di Dio: « L'abbonamento gratis. La carità di chi voglia venire in aiuto non si rifiuta ».

E poi il programma: si doveva incominciare a parlare degli scritti di Fra Leopoldo, divulgando le rivelazioni fattegli dal Crocifisso e dalla Madonna, oppure della pia Unione?

« Né dell'una, né dell'altra » fu la risposta.

Invece « si deve incominciare a parlare della Fede, che cade a poco a poco;

del bene che fanno i catechisti;

del bene in generale,

delle virtù da praticare,

del vizio da lasciare e

dei castighi che ne verranno;

del bisogno estremo di ben indirizzare e custodire la povera gioventù e

della necessità che i ricchi e i sacerdoti si diano la mano per lavorare intorno a queste giovani pianticelle.

« Le grazie ricevute siano scrupolosamente registrate; le offerte dei benefattori no, ma saranno segnate in cielo.

« Il Bollettino non importa che sia elegante e pomposo, sia pure modesto in modo da bastare a far conoscere e amare il SS. Crocifisso.

« A quelli che mi fanno conoscere con lo scritto, io scriverò nel loro cuore: amore.

« Dirai che scrivano parole di fuoco, che parlino del mio amore, perché non è conosciuto.

« L'effigie con l'anima ai piedi di Gesù Crocifisso sia conservata in memoria dell'apparizione e come ricordo all'umanità dì ritornare alla Croce e a Gesù Crocifisso.

« Fate conoscere la pia Unione ».

Come si vede è un programma abbastanza ampio e chiaramente definito, a cui i redattori hanno sempre cercato e dovranno sempre cercare di attenersi, anche nelle mutate condizioni sociali, perché l'affermazione di fondo è un messaggio perenne, non mai abbastanza ribadito.

In data 1° luglio 1917 uscì il primo numero del Bollettino.

Aveva otto pagine ed era stampato dalla tipografia del Collegio Artigianelli, in veste tipografica assai modesta.

Quelli che seguirono, con periodicità per lo più trimestrale, ebbero lo stesso tono e solamente in questi ultimi anni si introdussero quei miglioramenti tipografici che il più esigente gusto del pubblico richiedeva.

Direttore e gerente responsabile fu il prof. Luigi Ughetto fino a tutto il 1925 e poi Io stesso Fr. Teodoreto fino alla sua morte.

Gli articoli quasi sempre anonimi, per cui è difficile fare l'elenco dei collaboratori.

Non pare che il Fr. Teodoreto scrivesse molto.

Ogni anno si pubblicava la relazione annuale letta precedentemente nella immancabile festa annuale dal presidente dei catechisti, davanti al pubblico degli zelatori, ascritti e benefattori.

Molto scrissero per il Bollettino il prof. Rostagno nei primi tempi e poi il Fr. Emiliano, il Dott. Sales. alcuni catechisti e Fratelli delle Scuole Cristiane.

Le direttive di Fra Leopoldo vennero sempre rispettate e il Bollettino si sforza ancora oggi di far conoscere ed amare Gesù Crocifisso, affiancando la propagazione della "devozione" alle cinque Piaghe.

Sessant'anni di vita per un periodico non sono pochi e in questo tempo avrebbe potuto immiserirsi, deviare o estinguersi.

Invece è decisamente migliorato, pur restando fedele alla sua impostazione e si augura solo che la sua voce modesta, ma sicuramente ortodossa, possa raggiungere una diffusione sempre più ampia.