Messa del Povero

B208-A10

Relazione delle attività svolte durante l'anno 1977 - 1978

Gentile Signore e Amico,

mentre sto stendendo questa Relazione delle attività svolte alla Messa del Povero durante l'Anno Sociale 1977-78, continua l'affluenza di migliaio di pellegrini convenuti a Torino, da ogni parte del mondo, per contemplare la Sacra Sindone, e mi ritorna insistente il pensiero che Torino è la città della Sindone e la città della Carità.

Questo nostro incontro annuale, ormai tradizionale, che si realizza non solo in una relazione, più o meno variata, per tenerla informata sulle attività, ma anche in riflessioni sullo spirito che anima la Messa del Povero, ci è sempre gradito, perché è per noi un punto di arrivo di un cammino annuale percorso in costante unione di intenti con tutti coloro che ci seguono con la preghiera e con la generosa assistenza, ed è anche un punto di partenza per un nuovo cammino che la volontà e l'impegno vorrebbero realizzare ancora più spedito e rispondente alle finalità dell'Opera.

E sinceramente Le diciamo che la sua comprensione, il suo aiuto, la sua partecipazione ci è di conforto e ci dà animo a proseguire, sotto lo sguardo della Vergine Immacolata, la Vergine dei Poveri, per tradurre in realtà di vita e di azione la Adorazione a Gesù Crocifisso da cui questa Opera è sorta, da cui trae alimento spirituale e al cui spirito si forza di assimilarsi.

L'ostensione della Sacra Sindone ci è occasione per riflettere su alcuni pensieri orientativi che il Magistero ci ha dato per questo avvenimento:

Sindone: segno della passione, morte e risurrezione di Cristo

Sindone: segno di tutti i fratelli che soffrono e che sperano.

Paolo VI, di venerata memoria, esorta a contemplare « l'uomo dei dolori », Colui che, pur essendo risorto il terzo giorno glorificò le proprie plaghe per « riscoprire la molteplice fecondità insita nello "scandalo della croce" di Cristo ».

Il Cord. Michele Pellegrino dice: « Pensare e venerare la Sindone, nella luce della fede, significa anche guardare al fratelli che, vittima di sofferenze e miserie, troppo spesso dovute alla malvagità umana, rassomigliano più da vicino all' "uomo dei dolori" ».

Mons. Anastasio Ballestrero, Arcivescovo di Torino, invita a « ispirarci alla Sindone, come a un "segno" per vedere in quell'uomo crocifisso non solo il Signore Gesù al quale noi crediamo e che noi amiamo e adoriamo, ma anche tutti i "fratelli crocifissi" ai quali siamo legati dalla carità del Vangelo, e nei quali possiamo e dobbiamo amare il Salvatore ».

E ci pare che il binomio Cristo Crocifisso - Uomo che soffre trovino un punto di congiunzione nella Sacra Sindone.

É lo stesso Gesù che soffre nel suo Corpo e nelle sue membra.

Questa considerazione ci induce a vedere sempre più provvidenziale e programmatico il titolo dell'Opera « Messa del Povero »: c'è il richiamo al sacrificio di Gesù e al sacrificio dell'uomo che soffre nella miseria.

Inoltre consideriamo sempre più fondamentale la spiritualità sulla quale la Messa del Povero è ancorata: l'Adorazione alle Piaghe di Gesù, che è pure il tema dominante della preghiera di tutti i nostri incontri.

Incontri che hanno avuto quest'anno il loro regolare svolgimento.

Essi hanno raggiunto complessivamente, un numero che si aggira sulle 500 persone.

La media dei presenti in maniera più costante tocca però le 250 persone.

Con queste ultime è più possibile realizzare un dialogo e svolgere un'azione di servizio più adeguata.

Per gli altri si tratta in genere di sbandati, dimessi, persone in transito, che vengono accompagnati da compagni casuali incontrati in città.

Il discorso e l'amicizia instaurati con le circa 250 persone più assidue ci hanno permesso di creare un clima di apertura e di confidenza: ci si conosce anche per nome, ci si rivede ogni volta con piacere, è possibile un dialogo più aperto e di maggior comprensione.

Ci rendiamo ben conto, dopo tanti anni, e pur con tanta buona volontà, che le situazioni e i problemi di fronte ai quali ci troviamo sono enormi e superiori alle nostre forze e alle nostre pur legittime aspirazioni.

Ci pare talvolta di trovarci nella monotonia di un tunnel oscuro in cui si marcia per abitudine o per richiamo di date e di avvenimenti, ma da cui non si vede via di uscita.

La vita del domani, per la maggior parte dei nostri fratelli che frequentano la Messa del Povero, non è soltanto vista senza ottimismo, ma sovente si prospetta come desolata ineluttabilmente e a questa delusione egli si abitua con una passività che sorprende ed è più triste di ogni ribellione.

É questo il tunnel senza luce! Quali le cause?

Se ne potrebbero riportare tante, quali apprendiamo da confidenze a cui talora si lasciano andare: situazioni familiari disastrate, talvolta già fin dalla fanciullezza, salute fisica o psichica gravemente intaccata, abitudini sregolate, avvenimenti dolorosi che hanno segnato una svolta irreversibile nella vita …

Ed è cominciata bruscamente o lentamente la china di discesa da cui è così difficile se non impossibile risalire: e senti che la mano che gli porgi è ben debole e a poco serve per lo scopo che forse ti proponi in cuore.

Senti che sarebbe pur bello se riuscissi a farlo risalire, a ridargli fiducia, a reinserirlo in quel ritmo di vita sociale da cui è e si sente emarginato, ma ti accorgi che ben presto la sua riluttanza o la sua poca collaborazione unita alla considerazione della mancanza di vie di uscita che la società ti offre, ti blocca.

Se qualche piccola prospettiva si presenta, la afferri subito.

Ti pare di essere riuscito.

L'esperienza ti ricorda che sono ben rare le volte in cui realmente e costantemente c'è stato un esito.

Ma non ti perdi d'animo e ricominci ogni volta.

Ecco, potrebbe essere questo un primo bilancio: ma non è allettante forse.

Ma per chi l'ha vissuto diventa prezioso perché è pur sempre un cammino fatto assieme ad un fratello, in una comune ricerca di una meta, sia pure mancata: ma camminare insieme è sempre positivo.

Esiste un secondo bilancio: ed è quello del cammino fatto insieme nella ricerca e nella riscoperta di una paternità divina, di un Amore infinito di Cristo Gesù Crocifisso e Risorto.

Ma questo bilancio chi lo può stilare?

Noi non possiamo che balbettarne qualcosa da quanto scopriamo in noi stessi e da quanto vediamo nei nostri fratelli più poveri.

Quanto rileviamo misteriosa l'azione della Grazia in queste anime, nelle nostre anime!

Un'azione che rileggiamo ogni giorno, in stile moderno, delle pagine evangeliche più belle, quella del figlio prodigo, quella della pecorella smarrita e del buon Pastore che ne va in cerca.

Se mai, ci sentiamo poveri strumenti nelle mani del Padre, utili forse per indicare la via per raggiungerlo: ma è Lui che attrae e da la forza per camminare.

Non si pensi a casi clamorosi, anche se qualche testimonianza si potrebbe citare.

Ma è pur sempre, anche se tristi abitudini rimangono, un nuovo spirito che si rivela, un ritorno o almeno una disponibilità per una riflessione.

Per questo i nostri incontri danno molto più spazio e importanza ad un servizio di azione spirituale che ad un servizio puramente assistenziale.

Il terzo bilancio è quello delle date, delle realizzazioni e anche quello economico.

Ha la sua importanza anche questo in quanto il comunicarlo ad amici che ci seguono e ci sostengono può illuminarli oltre che sull'azione più nascosta dei due primi bilanci, anche sull'azione più appariscente, a cui siamo sempre lieti di invitare chi voglia venire.

Domenica 4 settembre 1977: inizia la Messa del Povero in Via Cibrario a sezioni riunite.

Domenica 2 ottobre 1977: inizia la Messa del Povero in Via Villa della Regina a sezioni staccate.

Sabato 8 ottobre 1977: iniziano gli incontri prefestivi in Via Villa della Regina a sezioni riunite.

Gli incontri della domenica mattina offrono la possibilità di pregare insieme, di partecipare alla Santa Messa, di incontrarsi e di consumare il pranzo, che sovente è per loro l'unico vasto della giornata.

Si inizia alle ore 8 e si conclude intorno alle 11-11,30.

Gli incontri si svolgono regolarmente per tutto l'anno e si sono conclusi la domenica 28 maggio in Via Cibrario e la domenica 25 giugno in Via Villa della Regina.

Ad evitare un troppo prolungato distacco ci si è incontrati anche la domenica 16 luglio e il martedì 15 agosto.

Quest'ultimo incontro fu particolarmente sentito, in una città quasi deserta.

Il pranzo consumato all'aperto, sotto gli ombrosi alberi dell'Opera Pia Lotteri ha dato a questi nostri fratelli un momento di gioia e di serenità.

La partecipazione registra una presenza normale, nelle due Sezioni, di circa 200 persone complessive.

Le grandi festività sono segnalate sempre dalla celebrazione più solenne della S. Messa, talvolta con partecipazione di gruppi di giovani che allietano con canti e suoni, e da un pranzo ricco e abbondante.

La domenica 15 gennaio si fece al pomeriggio, in Via Cibrario la Befana con lotteria, canti, suoni, panettoni, vino e sacchetto per la cena.

Anche in occasione del Carnevale ci fu lotteria speciale la domenica 5 febbraio.

La domenica delle Palme con la processione. e la Settimana Santa ci videro riuniti il pomeriggio per le funzioni liturgiche e la preparazione alla Pasqua con particolare catechesi e proiezioni.

Gli incontri pre-festivi hanno luogo dalle 14 alle 17.30.

In essi si offre la possibilità di pregare insieme, di ascoltare una parola di catechesi, di presentare casi e necessità particolari, di usufruire di assistenza medica prestata volontariamente da tre medici a turno, di avere la possibilità di farsi tagliare i capelli e la barba, di fare un po' di pulizia, di avere indumenti e di fare una piccola refezione.

Quest'anno si sono realizzati tre incontri di catechesi particolare: sabato 8 ottobre sulla Vergine del Rosario con proiezioni, commenti, distribuzione del Rosario e recita dei misteri gloriosi; sabato 19 novembre con la preghiera per tutti i defunti della Messa del Povero, con meditazione, aiutata da proiezioni dei misteri dolorosi: sabato 24 dicembre con diapositive sul Natale e recita meditata dei misteri gaudiosi.

Gli altri incontri di catechesi hanno commentato le principali preghiere del buon cristiano con una fioritura di ricordi dell'infanzia veramente commovente, e la riflessione su particolari ricorrenze, feste o momenti dell'anno liturgico.

Sabato 17 giugno, a conclusione dell'Anno Sociale, si fece la consueta gìta-pellegrìnaggio annuale al Santuario della Madonna di Graglia nel Biellese.

Giornata tanto attesa dai circa 100 partecipanti, scelti tra i più assidui durante l'anno, con tanta pioggia e anche con tanto sole al pomeriggio, ma soprattutto serena e lieta per lo spirito.

Sentita e devota la partecipazione alle funzioni nel Santuario e alle preghiere disseminate nella giornata e piena di allegria e di serenità nel sostanzioso pranzo, nei canti, nella fraternità.

Pellegrinaggio della Messa del Povero al Santuario di Graglia

E concludiamo con il bilancio economico.

Comprende, oltre il denaro liquido speso, anche il materiale vario distribuito e calcolato approssimativamente:

Entrate: Lire 17.470.000

Uscite : Lire 17.135.000

A nuovo, per l'inizio del nuovo Anno Sociale, Lire 235.000

Preghiamo per tutti quelli che ci seguono e ci aiutano.

Riuniti dall'amore a Gesù Crocifisso e sotto la materna protezione della Vergine Immacolata, sentiamo di formare una unica grande famiglia che comprende i Poveri, i Catechisti, i Fratelli delle Scuole Cristiane, i Sacerdoti Salesiani, le Suore Figile della Carità, i medici, i giovani amici, il Gruppo Famiglie dell'Unione Catechisti e quanti ci seguono con la preghiera e con l'aiuto, mentre sempre viva è tra noi la presenza spirituale di quanti, Poveri e amici, ci hanno lasciati per formare la nuova Messa del Povero in Paradiso e la cui lista si allunga ogni anno di qualche nome nuovo, tanto caro e tanto ricordato.

Per la Messa del Povero

Il Responsabile