Convegno Dioc. al Coll. S. Giuseppe sulla scuola elementare

B225-A9

L'orientamento di vita dei catechisti associati prevede l'impegno nella scuola perché i ragazzi ricevano anche un'educazione religiosa.

In questa linea va visto l'intervento del catechista Vito Moccia, tenuto nella tavola rotonda: « Verso il bambino ateo - I genitori stanno a guardare? », intervento svolto nella veste di genitore di scuola cattolica, e di cui diamo una sintesi:

L'educazione religiosa nella scuola elementare di proposta cattolica

1. Scelta della scuola cattolica per l'educazione religiosa.

Dovrebbe essere la ragione di fondo per tale scelta da parte delle famiglie.

Tuttavia, anche se non esplicitata, e se non sempre seguita da un comportamento coerente, è però una motivazione generalmente presente, tra le ragioni dell'opzione per la scuola cattolica.

I genitori devono proporsi di rendere più consapevole tale motivazione.

2. L'insegnamento religioso nella scuola cattolica.

La religione cattolica costituisce il fondamento e l'animazione del progetto educativo della scuola cattolica, per cui le discipline scolastiche, pur conservando la loro autonomia, sono finalizzate alla formazione del cristiano.

L'insegnamento della dottrina evangelica va impartito in maniera esplicita e sistematica ( cfr. doc. Scuola Cattolica della S. C. Educazione cattolica, n. 50 ).

Tale insegnamento costituisce una vera catechesi ( cfr. doc. cit., n. 51 ), pur da coordinarsi con famiglia e parrocchia.

Il riferimento a Cristo come modello del progetto educativo scolastico, comporta che nella scuola cattolica vi sia altresì una proposta di preghiera e di vita sacramentale.

Le scuole attuano secondo modalità diverse tali obiettivi.

Talune ritengono che, stante il processo di secolarizzazione operante anche tra i giovani, la vita di preghiera e sacramentale vada proposta con gradualità, e come prospettiva finale.

3. In particolare nella scuola elementare.

Data la semplicità e la disponibilità del fanciullo, l'educazione religiosa nella scuola cattolica va proposta come insegnamento sistematico, vita di preghiera, iniziazione sacramentale.

E necessaria una collaborazione con la famiglia, e noi genitori dobbiamo sentirci impegnati perché in famiglia continui la catechesi con la parola e l'esempio.

4. Interessamento per la scuola pubblica.

Poiché la scelta della scuola cattolica è anche apertura e collaborazione verso le famiglie i cui figli frequentano la scuola pubblica, tale reciproco aiuto può così svilupparsi:

- presentare l'indirizzo religioso della scuola cattolica come una impostazione da proporre a tutte le famiglie, affinché l'educazione sia finalizzata verso la religione;

- operare nel distretto perché la scuola cattolica possa essere concretamente inserita nel territorio, dispiegando la sua funzione di servizio;

- collaborare perché nella programmazione scolastica dei distretti siano tenute nella debita considerazione le aspettative delle famiglie sull'istruzione religiosa.

Incontro sull'Esortazione Apostolica « Familiaris consortio » del 26/10/1982

« Il ministero di evangelizzazione dei genitori cristiani è originale e insostituibile: assume le connotazioni tipiche della vita familiare » ( n. 53 ).

La partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa.

La famiglia cristiana, comunità credente ed evangelizzante.

La famiglia cristiana ha come compito fondamentale la partecipazione attiva alla vita ed alla missione della Chiesa per annunciare a tutti il Regno di Dio.

Molteplici e profondi sono i vincoli che legano fra loro Chiesa e famiglia cristiana con un rapporto in termini di Grazia ricevuta, in forza della quale Cristo stesso fa della famiglia cristiana una cellula viva del Suo Corpo mistico.

Per questo suo legame la famiglia cristiana viene definita dal Papa « Chiesa in miniatura », « Chiesa domestica ».

È chiaro che la famiglia cristiana deve essere educata ed edificata dalla Chiesa madre.

Tale azione ha come cardini:

- ascolto della parola di Dio; perché solo alla luce della Parola di Dio trovano un senso le scelte concrete della vita;

- educazione permanente alla fede; « Come la grande Chiesa, così anche la piccola Chiesa domestica, cioè la famiglia, ha bisogno di essere continuamente e intensamente evangelizzata »;

- opera di evangelizzazione; la casa, la famiglia deve essere « uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cui il Vangelo si irradia ».

Il Papa ricorda l'appello: « L'evangelizzazione nel futuro dipende in gran parte dalla Chiesa domestica »;

- servizio alla carità; rivolta soprattutto verso le famiglie che si trovano in difficoltà per i seguenti motivi: economici, famiglie numerose o con bambini handicappati, famiglie di divorziati o separati.

Inoltre, seguendo sempre le parole del Papa « Le famiglie cristiane sapranno vivere una maggiore disponibilità verso l'adozione e l'affidamento di quei figli che sono privati dei genitori o da essi abbandonati; in questo modo i genitori potranno così allargare il loro amore al di là dei vincoli della carne e del sangue ».

Col Sacramento del matrimonio la famiglia cristiana, mediante l'Amore di Cristo, non diventa solo comunità salvata ma è anche chiamata ad essere comunità salvante.

Il compito della famiglia cristiana nella Chiesa è proprio ed originario in quanto essa è simbolo di un'intima comunità di vita e di amore.

È molto importante che sia i coniugi ( in quanto coppia ), sia i genitori ed i figli ( in quanto famiglia ) devono essere comunitariamente al servizio della Chiesa.

Nella fede essi sono « un cuore solo e un'anima sola ».

L'esempio comune di vita cristiana e dell'amore fra i membri della famiglia verso il prossimo costituiscono il segno più vivo della missione salvifica della famiglia nella Chiesa e per la Chiesa.

È la vita di tutti i giorni il materiale, umile e prezioso, di costruzione della Chiesa: una vita che trova nell'amore coniugale e familiare la sua fonte inesauribile e il suo centro propulsore.

Santo Lepore