Attività per la famiglia

B257-A4

La famiglia alla luce di Gesù Crocifisso

1. Punti fondamentali per un cammino di fede degli sposi

1.1 Per l'evangelizzazione della famiglia occorre tener presente che il punto di partenza fondamentale è Gesù:

- Egli è Dio, la massima rivelazione di Dio agli uomini ( Gv 1,1-18 );

- É anche il Figlio dell'uomo, il più vicino agli uomini perché ha assunto la natura umana e si esprime con linguaggio umano;

- Cristo Crocifisso è la massima manifestazione di Dio e del suo amore;

- Dio si manifesta in Lui come salvezza, rigenerazione e risurrezione.

1.2 La Croce è inizio della gloria, è la chiara manifestazione dell'amore di Dio verso gli uomini.

1.3 L'amore verso Gesù Crocifisso risulta necessario per poter innestare la vita coniugale e famigliare in una visione di amore cristiano, infatti:

- Egli è creatore di tutto ( Gen e Gv )

- Si è incarnato, avvicinandosi all'uomo ed ha vissuto come lui.

Quindi ha tutta la potenza e la sapienza per proporre concretezza a tutti i problemi umani.

Il matrimonio, come sacramento, è uno sviluppo dell'innesto in Cristo, quindi rende compartecipi della sua incarnazione.

1.4 L'amore si impara da Gesù: quello coniugale deve ricalcare quello di Gesù che è il « modello ».

Senza tale modello la vita coniugale si riduce a routine, si trascina, non ha inventiva, non ha ricchezza, non ha più nessun fine o scopo.

1.5 La ricerca del rapporto con Cristo si realizza mediante la preghiera e la riflessione sul Vangelo, la parola di Dio è infatti come il sole che alimenta tutti gli esseri in modi diversi.

1.6 Ogni situazione di amore verso l'altro risulta essere una carica irripetibile e imprevedibile, specialmente se innestata totalmente nell'amore a Gesù Crocifisso: produce allora una piena creatività, inventiva, un impulso continuo e totale al dono verso l'altro.

La vita famigliare non è solo un rifugio, un riposo, vi sono piccoli gesti di amore che rendono tutto diverso, specialmente se il modello è l'amore di Dio.

1.7 I gesti di affetto tra i coniugi sono trasfigurati nel rapporto reale con Cristo:

- la vita eterna è già presente nella quotidiana ;

- la Chiesa è la sposa di Cristo, quindi vi è amore di Cristo, e in Cristo, e in virtù di esso, quello tra i partecipanti.

2. Problemi che ostacolano la realizzazione di quanto esposto.

2.1 Esistono spesso contingenze quotidiane che creano difficoltà nella realizzazione di tale amore cristiano.

2.1.1 Gli avvenimenti quotidiani non sono da scartare, ma devono divenire stimolo per richiedere l'aiuto di Dio e quindi anche stimolo per ricercare nelle difficoltà l'amore di Gesù: occorre accettare i suoi disegni imperscrutabili, ricercando sempre il segno del suo amore.

Davanti alle difficoltà non ci si deve abbattere, né subirle in modo stoico, ma si deve vivere la situazione in Lui, con Lui, per Lui, nel suo amore.

2.1.2 Si deve ricercare l'aiuto di Dio, abbandonandosi nelle sue mani paterne, ricercando e richiedendo un suo segno o l'ispirazione per capire quale sia il modo adatto per superare le difficoltà.

Il battesimo ci ha inseriti in Lui e quindi siamo membra del suo corpo mistico.

2.1.3 Gli sposi, nel loro ministero sacerdotale domestico, devono offrire a Dio tutti i problemi e tutti gli aspetti della loro vita famigliare.

2.2 La famiglia costituisce un rapporto importantissimo che al giorno d'oggi è di tipo dinamico: diventa molto complicato per il fatto che, attualmente, sia il marito che la moglie hanno una dinamicità profonda che li costringe spesso a tra scorrere molto tempo lontani l'uno dall'altro, e ciò porta sempre maggior difficoltà al rapporto d'amore e al confronto con l'amore di Gesù.

2.2.1 Il problema esposto è molto sentito.

Occorre ogni giorno ritagliarsi un po' di tempo per mettersi alla « luce » di Gesù: in tal modo si mette in funzione la creatività che permette di trovare soluzione ai problemi.

La famiglia è la sorgente della vita, deve essere sorretta dall'amore, specialmente dall'amore di Cristo.

Tale amore è sempre vigile, attento, disponibile, ci aiuta a superare grandi difficoltà e situazioni problematiche, ci rende creativi.

2.3 Una soluzione adatta per rinforzare sempre di più il vincolo famigliare e coniugale è la ricelebrazione del matrimonio nei diversi anniversari, anche ogni anno: lo scambio delle reciproche promesse è un fatto importante che sarebbe da rinnovare ogni giorno.

2.3.1 Il riaccettarsi in Cristo è un momento fondamentale della vita coniugale.

Il matrimonio è il vincolo più forte tra persone non consanguinee: in esso deve vivere l'amore, l'amore assoluto, quello ad imitazione di Cristo; come appunto Cristo ha sempre amato la Chiesa, così il marito deve nutrire solo sentimenti d'amore verso la sposa, e vicendevolmente questa per il marito.

3. Verità della famiglia alla luce di Cristo Crocifisso

3.1 Il matrimonio è l'unione indissolubile tra uomo e donna, per cui implica la fedeltà come virtù fondamentale.

3.2 La realtà famigliare è stupenda, è una comunità feconda, una unità feconda se fondata sull'amore ad imitazione del l'amore di Cristo: allora acquista significati particolari.

In Cristo Crocifisso si ha il modello e quindi in Lui si può basare una vera morale famigliare ( Ef 5.1 ).

3.3 L'identità della famiglia si manifesta con un' unione d'amore e di amore intenso: la famiglia vive la sua realtà profonda se le sue regole hanno come fondamento Cristo Crocifisso ( Ef 5,25 ); infatti l'amore che partecipa di Cristo Crocifisso è sommamente uniti vo e fecondo.

3.4 L'identità della famiglia è l'unità:

- questa unità esalta le distinzioni, non le confonde;

- ognuno, nell'amore, scopre la sua identità e la propria autenticità ( questa è la prima forma di fecondità ).

Il rapporto coniugale, vissuto con vero amore, da verità e fecondità, produce una unione vivifica, non riduce, anche se a volte sono necessario rinunce di libertà.

Tali rinunce, se fatte con amore, portano sempre ad un accrescimento, ad un avanzamento.

Esiste un rapporto di generazione per cui il marito diventa « figlio della moglie » e la moglie « figlia del marito ».

L'unità famigliare crea le diversità di modi e la diversità crea l'unità; in questo modo vi è correlazione con la SS. Trinità in cui vi è distinzione in una unità sostanziale.

Tutta questa ricchezza viene spesso ignorata e non considerata a causa dell'appiattimento prodotto dalla routine quotidiana.

3.5 L'amore per sua natura è fecondo, altrimenti non sarebbe amore, perciò se nel rapporto coniugale subentra la strumentalizzazione, a uso di uno o dell'altro, si genera una distanza tra i due e non più unità.

La realtà della famiglia è tale da prendere « in toto » una vita per condurla alla vita futura: così si collabora alla redenzione, ad una elevazione.

La vita famigliare deve essere immagine, segno di qualche cosa che ci oltrepassa: immagine di Cristo per la Chiesa.

Ogni cristiano deve essere testimone dell'ansia di Cristo per l'unità e quindi la famiglia deve essere la culla di tale testimonianza.

3.6 Il matrimonio è un sacramento universa le di salvezza e la famiglia diviene immagine della Trinità perché è soggetto di:

- compartecipazione

- donazione

- unità d'amore

- condivisione

Tutti questi aspetti vanno vissuti, e non dobbiamo limitarci a mitizzarli.

3.7 La famiglia riveste un ruolo importante verso la Chiesa, nella Chiesa, verso la società, verso l'umanità: è Chiesa domestica ( Vaticano II ), quindi santuario nella concretezza degli atti delle abitudini quotidiane.

La famiglia è dunque sorgente della società, rinnovamento della società e, se ispirata a Cristo Crocifisso, è speciale sorgente di ordine, amicizia e pace.

( Relazione del dr. D. Conti del 10.5.1991, stesa a cura del dr. G. Monteverde )