Attività religiosa alla Casa di Carità Arti e Mestieri

B263-A8

I ritiri per allievi

1. Partecipazione degli allievi ai ritiri

Fra le iniziative formative religiose per gli allievi dei corsi di base e di specializzazione, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, si consolida sempre più alla Casa di Carità Arti e Mestieri, oltre alla messa nel corso della settimana e alle lezioni di cultura religiosa, l'esperienza dei ritiri spirituali.

La partecipazione è libera, anche se è inserita nell'attività curricolare scolastica, ed ha sinora registrato una percentuale mediamente superiore al 60%.

Questi incontri sono svolti presso il Centro La Salle, casa di spiritualità dei Fratelli delle Scuole Cristiane, nella prima periferia collinare di Torino, e sono animati da Catechisti, Fratelli delle Scuole Cristiane e istruttori dei centri di formazione, con l'intervento di un sacerdote per le confessioni e la direzione spirituale.

Il ruolo dell'animatore, oltre all'esposizione delle tematiche di riflessione, è quello di accogliere, comprendere e sostenere i giovani, facendo loro sentire di essere amati cristianamente.

Accettare questi giovani per ciò che sono, aiuta l'animatore a capire le loro reali necessità, ponendo le premesse per infondere loro fiducia, assecondandoli nel superamento di situazioni di disagio, sovente causa della loro depressione o aggressività.

Da un sondaggio effettuato tra i partecipanti, risulta che tale esperienza è considerata positivamente da un'alta percentuale, altri invece hanno difficoltà a tradurla in orientamento di vita, essenzialmente per la novità che per essi rappresenta.

In generale si è comunque rilevato che per i giovani che accettano di partecipare in modo attivo, si verifica in ogni caso, a loro dichiarazione, un arricchimento interiore.

I ritiri sono previsti per tutti e tre gli anni dei corsi di prima qualifica e specializzazione, e sono costituiti da due giornate intervallate per anno scolastico.

2. Motivazioni e tematiche

Le tematiche degli incontri sono affrontate tenendo conto delle caratteristiche degli allievi, che sono giovani orientati, a breve termine, ad entrare nel mondo del lavoro.

Già il proporre ritiro e raccoglimento, è un venire incontro alle necessità dei giovani di avere alcuni momenti di riflessione, opportunità di tanto più necessaria tenuto conto che la stessa attuale impostazione audiovisiva della comunicazione tende a circoscrivere tali momenti.

L'impostazione dei ritiri procede dall'analisi della situazione giovanile, in particolare dai vissuti di incertezza e di vulnerabilità emotive che ormai da qualche anno sono sempre più rilevanti.

Conseguentemente gli obiettivi da perseguire sono individuati avendo riguardo ai problemi esistenziali, e al mondo interiore degli allievi.

Si tratta pertanto di portarli a comprendere il valore delle scelte che incidono sulla vita, le ripercussioni derivanti dall'accettazione o dall'abbandono della fede, e alcuni tra gli atteggiamenti umani che stanno alla base di ogni conversione.

Particolare riguardo è riservato agli abiti morali, o virtù, caratteristiche dell'orientamento giovanile, quali la lealtà, l'attitudine di dare e ricevere fiducia, la temperanza, la fortezza, il significato dell'amicizia e dell'amore.

Tutti questi aspetti sono incentrati in Gesù, il quale solo può offrire un autentico orientamento di vita.

Altro aspetto particolarmente coltivato è il predisporre i giovani alle attività interiori, e a tale scopo viene sottolineata l'importanza di atteggiarsi con spirito di intelligenza, di attenzione e di attivo discernimento di fronte ai problemi, e soprattutto di esercitare la volontà a fare scelte rispondenti ai valori morali.

Nella presentazione delle tematiche e nei vari momenti degli incontri, non si manca di far leva altresì sull'emotività dei giovani, nonché sui vari aspetti della corporeità ( quali esigenze primarie per facilitare l'attenzione e la ricezione delle proposte, dall'inserimento di momenti di distensione, alla presentazione di obiettivi di comportamento e di vita avendo riguardo alle componenti psicofisiche dei giovani ).

Come costanti prospettive di comportamento, anche per evitare impostazioni generiche ed astratte, viene valorizzata la dimensione personale di ognuno, per superare sterili posizioni egocentriche, e viene proposta la predisposizione permanente alla solidarietà e l'aspirazione all'invocazione, in particolare alla preghiera ( aspetto quest'ultimo non sempre facile da raggiungere e comunque di difficile verifica ).

Infine va rilevato che, nei limiti del possibile, si tiene conto delle caratteristiche proprie di ogni ragazzo, per sostenerlo personalmente in questo cammino di crescita umana e spirituale.

Atteggiamento di fondo degli incontri cui gli animatori costantemente si ispirano, è quello di far comprendere ai giovani che tutti siamo coinvolti e siamo parte attiva di una storia che ci sovrasta e ci interpella: l'amore di Dio per l'uomo.

Questa storia va vissuta e testimoniata con la propria vita affinché altri giovani trovino in essa le ragioni per sperare, impegnarsi, viverla a loro volta.

Questo atteggiamento di testimonianza, anche se sembra scomparire tra gli immensi problemi del mondo, con tutte le relative sopraffazioni, sofferenze e incertezze, va comunque vissuto ed in ogni caso emerge perché il suo valore non può essere distrutto né offuscato.

Di qui risulta l'importanza che l'ispirazione morale e religiosa, per un centro professionale di proposta cattolica, sia tenuta sempre presente e possa in qualche modo animare tutte le attività scolastiche, lavorative e formative.

3. Temi specifici dei ritiri

Per completezza si presentano i temi dei vari incontri.

3.1 Alunni del 1° anno

Lo scopo dei ritiri consiste nell'indicare i termini ideali e di comportamento perché il giovane realizzi la propria vita nella sua pienezza ispirandosi a Gesù.

Il tema del 1° ritiro è « Come orientare la nostra vita » e gli obiettivi sono quelli di una presa di coscienza della vita, nonché della necessità di una conversione per accettare Gesù come luce della vita.

Il tema del 2° ritiro è « Per mezzo di chi e di che cosa possiamo realizzare la nostra vita » e l'obiettivo è di dare consapevolezza e disporre ad una riaccettazione del Battesimo, come inizio della vita in Gesù, e della Cresima, come consolidamento e coronamento della pienezza di vita cristiana.

3.2 Alunni del 2° anno

Lo scopo proposto è quello di aiutare i giovani ad alimentare di Cristo la loro vita.

Il tema del 1° ritiro è « La mia vita con chi? », e l'obiettivo è quello di proporre l'intimità con Gesù per essere conformi, per condividere i suoi sentimenti e i suoi pensieri e la sua vita.

I mezzi per raggiungere tale intimità sono il sacramento della Riconciliazione, come incontro di perdono con Gesù Crocifisso, e l'Eucaristia, come sacrificio e come intimità di comunione alla mensa di Gesù, cibandoci di Lui.

Il tema del 2° ritiro è « Il mio stare con Gesù », e gli obiettivi sono la presa di coscienza dell'essenzialità della preghiera, come trattenimento filiale con Dio che ci ama individualmente, nonché delle modalità della preghiera in ogni giornata, per attingere da Dio amore, perdono, luce, forza, ispirandosi a Gesù, modello, meta, e compagno di ogni preghiera.

3.3. Alunni del 3° anno

Per il terzo anno i ritiri si propongono di favorire l'inserimento, progressivo e dinamico, dei giovani nella società come cristiani.

Il tema del 1° ritiro è « La vita secondo le virtù teologali » e l'obiettivo è la presa di coscienza che la nostra vita va vissuta come risposta ad una chiamata, nella fede, nella speranza e nella carità, sull'esempio di Maria nostra Madre.

Il tema del 2° ritiro è « La mia vita per che cosa? », e l'obiettivo è quello di favorire il giovane nella scoperta della propria vocazione alla luce dell'esempio e dell'insegnamento di Gesù.

4. Prospettive per il futuro

L'esperienza sin qui acquisita e l'opportunità di un costante aggiornamento alle esigenze dei giovani, comportano una riflessione sulla linea ottimale da dare a questi ritiri, ed allo scopo una apposita commissione di insegnanti sta approfondendo la materia.

Lo studio dell'animazione degli incontri viene condotta sulla base delle seguenti tematiche:

- i modi più determinanti della condizione giovanile;

- le linee culturali e gli obiettivi dell'animazione;

- quale evangelizzazione per le nuove generazioni;

- come lavorare nelle esperienze giovanili e quali esperienze privilegiare;

- linguaggio, strumenti e tecniche con cui condurre gli incontri.

Questa attività è strettamente connessa alle finalità dell'opera, le cui motivazioni di origine sono quelle di contribuire a « salvare le anime e formare nuove generazioni », secondo quanto è scritto nel Diario del servo di Dio fra Leopoldo M. Musso.

Essa, in quanto Casa di Carità, deve sempre radicarsi nel Signore Gesù che attrae a sé tutti gli uomini e le loro attività.

( a cura di C. Rosso e L. Cagnetta )

Pellegrinaggio annuale degli allievi della Casa dì Carità alla chiesa di S. Tommaso, dove è tumulata la salma di fra Leopoldo.

Pellegrinaggio a S. Tommaso. Una rappresentanza del centro di Ovada.