Il nuovo testo dell'Adorazione a Gesù Crocifisso

B275-A6

Adorazione a Gesù, il Crocifisso Risorto ( formula breve )

Mio Signore Gesù Crocifisso, Ti adoro e Ti amo, perché per amore del Padre, nello Spirito Santo, con la tua croce hai redento il mondo.

Ti ringrazio di avermi amato, di aver sofferto tanti dolori e preso su di Te i miei peccati, di cui mi pento con tutto il cuore.

Signore Gesù, mio Maestro e Salvatore, unito a Maria, con gli Angeli e i Santi, adoro le piaghe sanguinanti e gloriose

. delle tue mani benedicenti, che guariscono e salvano,

. dei tuoi piedi feriti, che portano il Vangelo di pace,

. del tuo cuore trafitto, che sulla croce ha vinto la morte.

Possa vedere in Te Crocifisso il volto di Dio, lasciarmi attrarre dal tuo amore, amando i fratelli come Tu li hai amati, e trovare in Te la forza del perdono e il conforto nella sofferenza.

Ti prego affinché la tua Chiesa sia sempre testimone di amore e centro di unità e di pace per tutti gli uomini.

( Padre, Ave e Gloria, o una di queste a scelta )

Adorazione a Gesù, il Crocifisso Risorto

Mio Signore Gesù Crocifisso, Ti adoro e Ti amo, perché per amore del Padre, nello Spirito Santo, con la tua croce hai redento il mondo.

Ti ringrazio di avermi amato, di aver sofferto tanti dolori e preso su di Te i miei peccati, di cui mi pento con tutto il cuore.

Alla piaga della Mano destra

Mio Signore Gesù Crocifisso, unito a Maria, con gli Angeli e i Santi, adoro la piaga della tua Mano destra.

Benedici la Chiesa, tuo Popolo, il Papa e i Pastori chiamati ad annunciare il Vangelo e a celebrare l'Eucaristia.

( Pausa di meditazione, oppure Padre, Ave e Gloria, o una di queste a scelta, dopo ogni adorazione ),

Alla piaga della Mano sinistra

Mio Signore Gesù Crocifisso, unito a Maria, con gli Angeli e i Santi, adoro la piaga della tua Mano sinistra.

Ti prego per chi non conosce il tuo amore, per chi lo rifiuta e non vuole riconciliarsi con Te.

Alla piaga del Piede destro

Mio Signore Gesù Crocifisso, unito a Maria, con gli Angeli e i Santi, adoro la piaga del tuo Piede destro.

Ti prego perché i cristiani e le persone a Te consacrate vivano la loro vocazione nella santità e in ogni famiglia regni il tuo amore.

Alla piaga del Piede sinistro

Mio Signore Gesù Crocifisso, unito a Maria, con gli Angeli e i Santi, adoro la piaga del tuo Piede sinistro.

Ti prego per i defunti, e per le vittime dell'odio e della violenza, perché purificati dal tuo amore siano per sempre con Te.

Alla piaga del Costato

Mio Signore Gesù Crocifisso, unito a Maria, con gli Angeli e i Santi, adoro la piaga del tuo Costato.

Ti prego perché gli uomini trovino nel tuo Cuore trafitto l'amore che salva, la forza del perdono e della riconciliazione, il conforto nella sofferenza.

Maria Immacolata, madre di Gesù e madre nostra, prega per noi.

Signore Gesù, mio Salvatore, con Te offro al Padre, nello Spirito Santo, le tue piaghe sanguinanti e gloriose.

Possa io vedere in Te Crocifisso il volto di Dio e lasciarmi attrarre dal tuo amore, amando i fratelli come Tu li hai amati, nell'impegno per la giustizia, l'unità e la pace.

Illustrazione dei criteri seguiti nell'aggiornamento.

1. Revisione da parte di un comitato

Nel precedente bollettino si è dato notizia dell'aggiornamento del testo dell'Adorazione, effettuato da un comitato ristretto di Fratelli delle Scuole Cristiane e di Catechisti dell'Unione, in adempimento di quanto deliberato dalla commissione permanente per i rapporti tra la Congregazione dei Fratelli e i Catechisti.

Sciogliendo le riserve ivi formulate di illustrare i criteri e le finalità seguite dal suddetto comitato per realizzare tale aggiornamento, esponiamo alcune prime considerazioni, invitando tutti coloro che fossero interessati all'argomento, così caratteristico e rivelativo della nostra spiritualità, ad apportare il loro contributo di valutazioni e di proposte.

Le modifiche hanno risposto essenzialmente a due esigenze:

- di aggiornamento, non solo strettamente linguistico per evoluzione del linguaggio, ma anche di carattere espressivo, in connessione con l'altra evoluzione, non meno importante, della sensibilità e del gusto comune;

- del rispetto, e ove necessario, del ritorno alle formule originarie di fra Leopoldo.

2. Modifiche di linguaggio

Circa l'esigenza di aggiornamento del linguaggio, non sarebbero sorte questioni particolari, se non si fosse trattato di rivedere alcune parole ed espressioni cui si è attribuito particolare carattere carismatico, come ad esempio l'aggettivo « amabilissimo » riferito al Crocifisso.

Questa difficoltà si pone in generale per i testi di particolare importanza, tra cui appunto le formule delle preghiere e i testi liturgici, per il cui rispetto si può determinare una fissità, pur col decorso dei tempi, col rischio però che risultino desueti e inespressivi secondo il linguaggio delle epoche successive.

L'esempio più eclatante è quello della lingua liturgica, rimasta a lungo invariata in latino, ma che dopo il Concilio la Chiesa ha modificato, con l'introduzione delle lingue contemporanee nello stesso canone della Messa.

Con tale autorevole precedente sono state affrontate le questioni più delicate, e di queste ci soffermiamo su due, quelle relative agli aggettivi « amabilissimo » e « santissima ».

Circa il termine « amabilissimo », se questo per chi ha familiarità con l'Adorazione suscita una molteplicità di significati e di sentimenti, per un giovane o anche per un adulto che non conosca la nostra preghiera, potrebbe anche risultare desueto, con l'effetto di portare a respingere l'Adorazione, che appunto iniziava con questo aggettivo.

Va infatti considerato che oggi non ci si rivolge ad una persona che si ama chiamandola « amabile », ne si fa ricorso generalmente al superlativo ( non va inoltre dimenticato che nei primi testi dell'Adorazione l'aggettivo usato era « amatissimo » ).

In luogo del termine in questione, si è introdotta l'espressione « Ti amo », ritenuta più efficace e più rispondente alla sensibilità contemporanea.

Analoghe considerazioni valgono per l'aggettivo « santissima » riferito alla Madonna.

Senza dubbio questo superlativo esprime profonda venerazione, però formalizza il rapporto, rendendolo meno spontaneo e dialogante.

Può essere opportuno ricordare, a conferma di tale tesi, che padre Piombino, di venerata memoria, che aveva un'autentica dimistichezza filiale con la Madonna, la denominava Maria semplicemente, e non Maria Santissima.

Discorso analogo vale per altre simili espressioni.

3. Tematiche dell'aggiornamento

Gli altri criteri seguiti sono stati quelli di evidenziare il più possibile i temi originari di fra Leopoldo e confermati da fr. Teodoreto, non tutti conservati nelle diverse redazioni succedutesi dell'Adorazione.

Così, ad esempio, l'espresso riferimento al Papa e ai Vescovi, che compare nella formula originaria di fra Leopoldo.

In base a tale orientamento, gli aggiornamenti sono stati effettuati secondo i seguenti principi:

1. Si è posto come motivo dominante della formula il tema dell'amore di Gesù ( in precedenza enunciato solo alla piaga della mano destra ).

2. Si è fatta espressa menzione del Padre e dello Spirito Santo, che prima non erano inseriti.

3. La formulazione del testo si propone di sviluppare i riferimenti biblici della preghiera originaria di fra Leopoldo.

Per questo nella invocazione finale vi è l'espressione « Vedere in te Crocifisso il volto di Dio » ( Gv 8,28 ) e altresì « Lasciarmi attrarre dal tuo amore » ( Gv 12,32 ).

In questo orientamento vanno viste le citazioni scritturali riportate sul depliant.

4. Partendo dal principio che fra Leopoldo ha formulato la sua preghiera con riguardo alla Chiesa, e al Papa in particolare, come già detto sopra, si è tenuto conto di istanze fondamentali espresse dal Magistero, particolarmente dopo il Concilio, come l'impegno per la giustizia, l'unità dei fedeli, la pace universale.

5. Preoccupazione costante è stata quella che il testo favorisca una catechesi incentrata sul Crocifìsso, come rivelazione di Dio e salvezza dell'uomo.

In questa linea, nella titolazione della preghiera, si è aggiunta alla qualifica di « crocifisso » quella di « risorto ».

Parimenti le piaghe di Gesù sono state denominate come « sanguinanti e gloriose », per evidenziare ambedue gli aspetti del sacrificio e della glorificazione.

6. Per facilitare la comprensione e l'accettazione della preghiera, specialmente da parte dei giovani in questo tempo di forte secolarizzazione, si è redatta anche la formula breve, che in germe però contiene tutti gli elementi fondamentali dell'Adorazione e pertanto predispone e rinvia alla formula completa.

7. L'invocazione a Maria come « Immacolata » e come « Madre nostra » pone in stretta connessione l'intercessione mariana con il sacrificio salvifico di Gesù ( oltre a collegarsi direttamente alla denominazione dell'Unione Catechisti ).

8. Da notare, tra le innovazioni, l'invocazione per le famiglie, secondo la formula originaria di fra Leopoldo.

4. Le immagini del depliant e le scritte

Traendo occasione dall'ostensione della Sindone nella primavera di quest'anno, e dalla prossima del 2000, sono state inserite nel depliant della preghiera due immagini della Sindone, nonché la scritta: « Guarire le piaghe dell'uomo per le piaghe sanguinanti e gloriose di Cristo », quale massima programmatica per tradurre in termini secolari, cioè di dialogo con il mondo, il mistero della morte e della risurrezione di Gesù.

É sembrato questo un orientamento in linea con la natura degli affidatari di questa preghiera, cioè un Istituto secolare, quale l'Unione Catechisti, ed una Congregazione di insegnanti laici, quale quella dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

La citazione del pensiero di S.G.B. de La Salle al termine della formula va vista in questo orientamento, oltre che per il suo valore intrinseco.

Dei testi scritturali si è già detto sopra.

Circa l'immagine del Crocifisso con l'anima sollevata che gli abbraccia i piedi, secondo la visione di fra Leopoldo, si è inserita quella di Caffaro Rore, perché si ritiene che rispetto alla precedente, quella tanto cara e pregevole del Gugliemino, sia più rispondente alla sensibilità contemporanea.

Forse però sarebbe auspicabile valorizzare qualche effige ancora più connessa alla forma dell'arte contemporanea, sempre allo scopo di meglio interpretare il modo di sentire odierno, specie dei giovani.

5. Conclusioni

La nuova formula è stata generalmente accolta in modo favorevole, a volte anche entusiasticamente.

Non sono mancate delle riserve, e talora delle critiche.

É d'altra parte è naturale che in tali materie vi possa essere diversità di giudizi e di opinioni.

Tutte le osservazioni avanzate, e quelle che ancora perverranno all'Unione, saranno tenute presenti per eventuali rettifiche o aggiustamenti.

A tale riguardo, ad esempio, non si esclude che il termine « Amabilissimo », se ritenuto veramente qualificante ed espressivo di una spiritualità, possa essere reintrodotto nel corpo della preghiera, come specifica qualificazione del Crocifisso, e non come costante invocazione.

In via di ipotesi, l'invocazione finale potrebbe essere: « Signore Gesù, mio Salvatore amabilissimo » …

L'importante è che le valutazioni rispondano veramente alle esigenze di testimoniare l'amore a Gesù Crocifisso nella società contemporanea, superando pertanto quella che potrebbe essere la comprensibile reazione rispetto al modo personale di sentire.

Non è mancata la revisione e l'approvazione delle Autorità Ecclesiastiche diocesane, che hanno ritenuto che per l' « Imprimatur » non occorresse una nuova dichiarazione, essendo tuttora validi quelli precedenti, per la sostanziale continuità della formula.

L'augurio è che il nuovo testo faciliti la riflessione e la contemplazione del Crocifisso, per tendere all'intimità con Lui, seguendo il percorso tracciato da fra Leopoldo e da fr. Teodoreto: l'intimità con Gesù è un suo dono, e l'Adorazione tende appunto a desiderare e a disporci per questo dono.

Vito Moccia.

« Io sono veramente la Protettrice della Santa Adorazione - Divozione al Crocifisso e mi compiaccio che tu invochi benedizioni su tutti quelli che la praticano, perché sono veramente tante grazie e benedizioni che vengono dal cielo » ( Dal Diario di fra Leopoldo, 7/10/1911: detti di Maria SS. )

- . -

Adoración a Jesús, el Crucificado Resucitado ( fórmula sintética )

Mi Señor Jesús Crucificado, Te adoro y Te amo, porque, por el amor del Padre, en el Espíritu Santo, Por Tu cruz redimiste al mundo.

Te agradezco haberme querido, haber sufrido tanto dolor y haberte cargado can mis pecados, de los que me arrepiento de todo corazón.

Señor Jesús, mi Maestro y Salvador, unido can María, los Angeles y Santos, adoro las llagas sangrientas y gloriosas:

- de tus manos benáicientes, que curan y salvan,

- de tus pies heridos, para llevar el Evangelio de la paz,

- de tu corazón traspasado, que en la cruz ganó a la muerte.

Pueda reconocer al rostro de Dios en Tí crucificado, dejarme atraer par tu amar, amanao y siwienao a mis hermanos como Tú les amaste y encontrar enúla fuerza del perdón y consuelo en el sufrimiento.

Te ruego para que Tu Iglesia sea, por siempre, testigo ae amor y manantial ae uniaaá para con toaos ios hombres.

Adoración a Jesús, el Crucificado Resucitado

Mi Señor Jesús Crucificado, Te adoro y Te amo, porque, por el amor del Padre, en el Espíritu Santo, Per Tu cru; redimiste al mundo.

Te agradezco haberme querido, haber sufrido tanto dolor y haberte cargado con mis pecados, de los que me arrepiento de todo coraron.

( A la llaga de la mano derecha )

Mi Señor Jesús Crucificado, unido con Maria, con los Angeles y Santos, adoro la llaga de tu Mano derecha.

Bendice a la Iglesia, Pueblo tuyo, al Papa y a los Pastores llamados a! anuncio evangélico y a la celebración de la Eucaristía.

( Tras cada adoración, un rato de meditación o bien ia secuencia Padre Nuestro, Ave María y Gloria, o bien optar por una de estas tres oraciones ).

( A la llaga de la mano izquierda )

Mi Señor Jesús Crucificado, unido con Maria, con los Angeles y Santos adoro la llaga de tu Mano izquierda.

Te ruego por quien no conoce Tu amor, por quien le rechaza y no quiere reconciliarse contigo.

( A la llaga del pie derecho )

Mi Señor Jesús Crucificado, unido con Maria, con los Angeles y Santos, adoro la llaga de tu pie derecho.

Te ruego para que los cristianos y Tus consagrados vivan su vocación en santidad y para que en cada familia reine tu amor.

( A la llaga del pie izquierda )

Mi Señor Jesús Crucificado, unido con Maria, con los Angeles y Santos, adoro la Ifaga de tu pie izquierdo.

Te ruego por los di funtos, por todas las victimas del odio y la violencia, para que estén contigo para siempre, una vez purificados con tu amor.

( A la llaga ael costado )

Mi Señor Jesús Crucificado, unido con Maria, con ios Angeles y Santos, adoro la Haga de tu Costado.

Te ruego para que en tu corazón traspasado encontremos el Amor que salva, la fueryi para perdonar y reconciliamos, consuelo en el sufrimiento.

Mana, virgen Immaculoáa, madre de Jesús y madre nuestra, ruega por nosotros.

Señor Jesús, mi Salvador, contigo ofrezco al Padre, en el Espíritu Santo tus llagas sangrienlui y gloriosas.

Pueda yo reconocer el rostro de Dios en Tu ser crucificado y dejarme atraer por Tu amor amando a mis hermanos como Tú les amaste, comprometiéndome por la ¿usticia, la unidad y la par.

Nuevo texto de la Adoración a Jesús Crucificado …

Modalidades para la puesta al día.

1. Revisión por parte de un comité

En el último bulletín os hemos dado cuenta de las novedades en el texto de la Adoración, propuestas por un comité de Hermanos de La Salle y Catequistas de la Unión para concretar lo que decidió la comisión permanente para las relaciones entre la Congregación de los Hermanos y los Catequistas.

Al quitar el secreto sobre las modalidades y finalidades para la puesta al día, expresamos ahora unas consideraciones al invitaros, todos que os interesáis del problema, a que vayáis aportando vuestras contribuciones sobre este tema, tan importante en nuestra espiritualidad.

Los cambios respondieron a dos exigencias: puesta al día, tanto en plan lingüístico como en lo expresivo porque, a lo largo de estos años, se dieron muchos cambios en las maneras de comunicar; respeto y vuelta ( cuando fuera necesario ) al original de fray Leopoldo.

2. Cambios en el lenguaje

No nos habrían puesto frente a problemas muy graves, si no hubiéramos tenido que re-examinar unas palabras y expresiones a quienes tribuímos sentido y carácter carismático: por ejemplo el adjectivo "amabilísimo", en referencia a Jesús Crucificado.

Esta es la misma dificultad que encontramos en todos los textos que tienen importancia singular, por ejemplo los textos de oraciones y litúrgicos; al buscar respectarles, podemos intentar "fijar" el lenguaje en el tiempo, a pesar de que vayamos corriendo el riesgo de que el lenguaje se parezca, al día de hoy, demasiado antiguo y lleno de expresiones que no tienen referencia al contexto actual.

El lenguaje litúrgico constituye el ejemplo más conocido: por un tiempo muy largo quedó con el latín y, tan sólo tras el Vaticano II, se adaptó al empleo de las lenguas contemporáneas en el canon de la eucaristía.

Desde esta perspectiva, hemos enfrentado unos problemas: de dos de ellos, vamos a relacionaros en lo que sigue, el término "amabilísimo": a pesar de que sea muy conocido por los que tenemos familiaridad con la Adoración y que tenga multiplicidad.

de sentidos y sensaciones, un joven ( o alguien que no conociera nuestra oración ) no le intendería o le consideraría demasiado "anticuado".

Y le rechazaría, junto a la misma Adoración que empezaba justamente por esta palabra.

Hoy no llamamos "amábil" a quienes amamos, tampoco empleamos el superlativo ( no olvidemos que los primeros textos de la Adoración empleaban el término "amadísimo" ), hoy decimos "te quiero" que consideramos como más eficaz y cercana a la sensibilid de hoy; el adjectívo "santísima", al hablar de la Virgen, respeja lo que dijimos antes.

Sin duda es término que expresa nuestra devoción y veneración … pero hace que nuestra relación con María venga a ser demasiado formal.

Hay que acordarnos de que p. Piombino, de quién tenemos muy queridos recuerdos, tenía relaciones filiales con Ella y Le llamaba María, con sencillez, en lugar de María Santísima.

Podemos aplicar estas mismas reflexiones a otras expresiones.

3. Temáticos del "aggiornamento" ( puesta al día )

Hemos intentado evidenciar los temas originales de fray Leopoldo, confirmados por el hno. Teodoreto y que no todas las redacciones siguientes de la Adoración mantuvieron.

Por ejemplo, la referencia explícita al Papa y a los Obispos, que aparece en lo original de fray Leopoldo.

Desde aquí, hemos puesto al día la redacción siguiendo estos principios:

1. El tema del Amor de Jesús viene a ser lo principal de la fórmula ( antes se encontraba sólo en la llaga de la mano derecha );

2. se habla expresamente del Padre y del Espíritu Santo, que antes no estaban;

3. la formulación intenta desarrollar las referencias bíblicas de la oración original de fray Leopoldo.

Por esto, en la invocación final hay la expresión "ver al rostro de Dios en Ti Crucificado" ( Jn 8,28 ) y también "dejarme atraer por tu amor" ( Jn 12,32 ).

Las citas escritúrales que aparecen en el folleto hay que entenderlas en este marco.

4. Desde la consideración que fray Leopoldo formuló su oración en referencia a la Iglesia, y concretamente al Papa, hemos tenido en cuenta las enseñanzas del Magisterio, con especial hincapié en las posconciliares: el compromiso para la justicia, la unidad de los cristianos, la paz en el mundo.

5. Tuvimos el cuidado de que el texto favoreciera la catcquesis desde el Crucificado, revelación de Dios y salvación del hombre.

En este marco, añadimos la calificación de Resucitado al encabezar de la oración; hemos calificado con "sangrientas y gloriosas" las llagas de Jesús, al calificar los rasgos de sacrificio y glorificación.

6. Hemos redactado también la fórmula breve, para facilitar su comprensión y aceptación por parte de los jóvenes de hoy; esta fórmula contiene todos los elementos básicos de la Adoración y envita a su formulación extendida.

7. Los títuols de María, "Inmaculada" y "Madre nuestra", relacionan Su intercesión en el sacrificio salvífico de Jesús ( además de conectarse a la denominación oficial de la Unión Catequistas ).

8. La presencia de la oración para con las familias, siguiendo la formulación original de fray Leopoldo.

4- imágenes y comentarios en el folleto

Desde la exposición de la Sábana Santa ( en la primavera de 1998 y en el próximo verano 2000 ) liemos insertado en el folleto dos imágenes suyas, al añadir el rótulo "sanar las llagas del hombre por las llagas sangrientas y gloriosas de Cristo":

lema para llevar al mundo el misterio de la muerte y resurrección de Jesús.

Nos pareció quedarnos en la línea de quienes se les confió esta oración ( el Instituto Secular de la Unión Catequistas y la congregación de los Hermanos de las Escuelas Cristianas ).

En este marco, y por su mismo valor, hay que leer la cita de S. Juan Bautista de La Salle, que aparece al final de la oración; ya hemos dicho bastante acerca de las citas escritúrales.

Hemos escogido e insertado la imagen del Crucificado pintada por Caffaro Rore, con el alma que abraza sus pies; pensamos que pueda adaptarse a los tiempos de hoy mejor que la "clásica", pintada por Guglielmino.

Nos gustaría valorar unas imágenes más conectadas todavía a la realidad que vivimos hoy, para interpretar su sensibilidad, en particular la sensibilidad de los jóvenes.

5. Conclusiones

Toaos acogieron favorablemente esta nueva formulación de la Adoración, tal vez entusiásticamente.

Nos manifestaron unas perplejidades también.

Esto es lógico y natural: las tendremos todas muy presentes a la hora de rectificar o corregir; por ejemplo, no podemos excluir la reintroducción del término "amabilísimo", a la hora de expresar toda nuestra espiritualidad y concretamente como calificación del Crucificado más bien que invocación: ipo céricamente, la expresión con que la adoración termina, podría resultar "Señor jesús, mi amabilísimo Salvador …"

Más que reaccionar frente una específica sensibilidad, lo fundamental es que lo que expresamos con estas invocaciones nos ayude en dar testimonio del amor a Jesús Crucificado frente al mundo de hoy.

No nos faltó también la apruebación por parte de la jerarquía diocesana; nos comunicó que no hacía falta otro "Imprimatur" por esta nueva formulación, por la continuidad que manifestó con la antigua.

Nuestro deseo es que esta nueva formulación vaya facilitando la meditación y la contemplación del Resucitado, hasta llegar a la intimidad con El al seguir el camino trazado por fray Leopoldo y el hno. Teodoreto.

Esta intimidad es don suyo y la Adoración nos ayuda en prepararnos para recibirlo.

Vito Moccia

"Yo soy verdaderamente la Protectora de la Santa Adoración - Devoción al Crucifijo, y me complazco que tu pidas bendiciones sobre todos aquellos que la practican, porque son verdaderamente tantas grazias y bendiciones que vienen del cielo". ( Del Diario de fra Leopoldo, 7/10/1911: dichos de María Santísima Inmaculada ).