Catechismo degli Adulti

Indice

L'uomo al centro dell'economia

Cat. Chiesa Cat. 2423-2436

1131 Per un sistema economico più umano

Dover dare risposta a bisogni sempre più raffinati e vari, ha portato il lavoro moderno a elaborare informazioni e servizi, più ancora che a manipolare direttamente le cose materiali.

Ma esso presuppone sempre, in ogni sua fase, le risorse della natura, messe a disposizione dal Creatore, e mantiene la vocazione originaria ad attuare il primato dell'uomo sul mondo visibile.

All'antica laboriosità agricola e artigianale è subentrato un sistema produttivo esteso e complesso.

Contemporaneamente si è affermata una visione meccanica e deterministica dell'economia, che "ignora le dimensioni trascendenti della persona umana e la riduce al circolo angusto della produzione e del consumo".17

Tale mentalità ha ispirato una politica economica inadeguata e, nella forma collettivistica, clamorosamente fallimentare.

In realtà l'economia rimane pur sempre un insieme di relazioni tra uomini.

Presenta certo tendenze, leggi e compatibilità oggettive.

Ma, sebbene condizionate, le persone possono intervenire con le loro scelte sull'intera dinamica: sull'individuazione dei bisogni, sull'uso delle risorse, sulla quantità e qualità della produzione e dei consumi, sulla distribuzione dei redditi.

Il sistema, per quanto complesso, rimane affidato alla loro responsabilità e deve essere finalizzato alla loro dignità.

1132 Bisogna che l'uomo sia valorizzato come protagonista, prima risorsa e destinatario dello sviluppo: "La libertà e la creatività della persona umana debbono essere messe al centro anche dell'ordine economico".18

E d'altra parte "occorre adattare tutto il processo del lavoro produttivo alle esigenze della persona".19

L'uomo ha la priorità sul lavoro e il lavoro ha la priorità sul capitale, cioè sull'insieme degli strumenti di produzione.20

Per quanto è possibile, su scala più o meno vasta, si dovrà organizzare la produzione ricercando un ragionevole profitto, ma salvaguardando i diritti della persona e le esigenze della famiglia.

1133 Produzione socialmente utile

Più degli affari conta la qualità della vita.

Bisogna produrre per soddisfare i bisogni autentici della gente e non innanzitutto per favorire il capitale finanziario e lo stesso sviluppo tecnologico.

Si sa che riesce abbastanza facile pilotare la domanda: mentre i bisogni fisiologici restano piuttosto stabili, quelli psichici risultano malleabili e possono essere indotti artificialmente, facendo leva sulla forza degli istinti.

Così si producono e si vendono in grande quantità prodotti inutili o addirittura dannosi, come la droga, la pornografia e le armi.

La produzione deve essere socialmente utile: è questione di responsabilità e di educazione, che coinvolge non solo i produttori, ma anche i consumatori e gli operatori culturali, specie quelli delle comunicazioni sociali.

1134 Lavoro idoneo

Ogni persona ha il diritto-dovere di lavorare secondo le proprie attitudini.

L'attuazione generalizzata di questo diritto presuppone un clima di solidarietà diffusa.

La donna deve essere messa in grado di conciliare l'occupazione con la sua vocazione di madre.

Lo stesso lavoro domestico dovrebbe avere un giusto riconoscimento da parte della società.21

Cat. Chiesa Cat. 1867

1135 Retribuzione e condizioni di lavoro

La retribuzione deve "garantire i mezzi sufficienti per permettere al singolo e alla sua famiglia una vita dignitosa su un piano materiale, sociale, culturale e spirituale, corrispondentemente al tipo di attività e grado di rendimento economico di ciascuno, nonché alle condizioni dell'impresa e al bene comune".22

Il lavoro non è una merce; il contratto di lavoro non è un contratto di scambio, affidato al puro gioco della concorrenza.

I contributi e le prestazioni sociali, come assegni familiari, assistenza sanitaria, pensione di invalidità e vecchiaia, assicurazioni varie, sono vie facilmente praticabili per ridurre gli squilibri e ridistribuire il reddito.

Oltre il giusto trattamento economico, bisogna assicurare ai lavoratori una dignitosa qualità della vita: orari e ritmi di lavoro ragionevoli, garanzie per la salute e l'incolumità, riposo e ferie.

1136 Contrattazione sindacale

Per "assicurare i giusti diritti dei lavoratori nel quadro del bene comune dell'intera società",23 essi si uniscono in libere associazioni sindacali, che provvedono tra l'altro a concludere contratti collettivi con le associazioni degli imprenditori.

Una certa conflittualità è inevitabile, ma imprenditorialità, lavoro dipendente e capitale hanno bisogno uno dell'altro e sono chiamati a cooperare.

In ogni caso la lotta deve essere non contro qualcuno, ma per la giustizia.

Il metodo ordinario da seguire è la trattativa; lo sciopero è l'ultimo rimedio in caso di necessità, assicurando comunque i servizi pubblici essenziali.

1137 Partecipazione alla gestione

L'impresa è una società di uomini liberi: imprenditori, lavoratori, detentori del capitale.

I dipendenti devono essere trattati come corresponsabili.24

Fatta salva l'unità di direzione, richiesta dalla necessaria competenza e rapidità delle decisioni, è auspicabile qualche forma di partecipazione alla gestione e un certo controllo sulle strategie imprenditoriali.25

Del resto lo sviluppo dell'impresa moderna mette sempre più in evidenza che è l'uomo, con il suo lavoro disciplinato e creativo, il principale fattore produttivo, più rilevante della terra e del capitale:26 egli conosce i multiformi bisogni degli altri uomini, le potenzialità produttive e il modo più idoneo di organizzarle.

Se questo si verifica soprattutto nella funzione imprenditoriale, è comunque fuori dubbio che la valorizzazione di tutte le componenti umane, oltre che essere eticamente corretta, favorisce la stessa efficienza economica dell'azienda.

1138 Economia di mercato

L'economia di mercato in se stessa è positiva e rispondente alle esigenze della libertà: fa emergere i bisogni della gente, utilizza al meglio le risorse, forma prezzi equi.

Tuttavia la concorrenza non basta da sola a prevenire gli squilibri, anche perché si presta ad essere manipolata.

Il mercato ha bisogno anch'esso di essere finalizzato all'uomo.

È compito dello stato coordinare, stimolare e integrare.27

Esso deve dare precise regole al mercato con una appropriata legislazione, offrire un quadro di riferimento alle imprese con la programmazione, sanare gli squilibri pericolosi con interventi diretti in campo economico.

Solo nel contesto del bene comune, l'iniziativa privata esprime le autentiche esigenze della persona e realizza il suo primato sulle cose.

1139 "L'uomo è l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale" .28

Indice

17 Giovanni Paolo II, Discorso ai cardinali e alla curia romana per gli auguri natalizi,
23 dicembre 1991
18 Giovanni Paolo II, Discorso ai cardinali e alla curia romana per gli auguri natalizi,
23 dicembre 1991
19 Gaudium et Spes 67
20 Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 12
21 Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 19
22 Gaudium et Spes 67
23 Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 20
24 Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 4
25 Gaudium et Spes 68
26 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 32;
Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 35
27 Giovanni XXIII, Mater et Magistra 40
28 Gaudium et Spes 63