Quale bellezza salverà il mondo?

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Conclusione

Meditare nel cuore l'opera di Dio: l'icona dell'Annunciazione

Un'icona biblica può aiutarci a concludere questa lettura del nostro presente alla luce del mistero pasquale, rivelazione della Trinità, e a meglio superare le resistenze delle tante negazioni della bellezza: è la scena dell'Annunciazione. ( Lc 1,26-38 )

Maria è la figura della credente che sta in ascolto del mistero di Dio anche dinanzi all'imperscrutabilità dei Suoi disegni: "Come avverrà questo? Non conosco uomo". ( Lc 1,34 )

Ella non dubita: vuole solo essere guidata dal Signore nelle Sue vie.

È già la donna del Venerdì santo, cui una spada trapasserà l'anima ( Lc 2,35 ) ai piedi della Croce di Suo Figlio. ( Gv 19,25-27 )

È già Maria del Sabato santo, la sola a conservare la fede nel tempo del silenzio di Dio e della Sua apparente sconfitta nella lotta con le potenze di questo mondo.

Eppure, è già la donna della riconciliazione, la Vergine coperta dall'ombra dell'Altissimo per concepire il Verbo nella carne, avvolta dalle relazioni fra Dio Padre e il Figlio che si fa presente in lei nella forza dello Spirito.

In tutto vicina a noi, nella fragilità della condizione creaturale e nell'esperienza dolorosa dell'accompagnare il cammino di suo Figlio verso la Croce, Maria è la donna che col "sì" della sua fede fa del suo oggi l'oggi di Dio.

Ella "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore", ( Lc 2,19 ) ovvero - come meglio si potrebbe tradurre il greco - ponendole in relazione l'una con l'altra e tutte col mistero di Dio.

Maria nell'annunciazione ci insegna a leggere il nostro oggi alla luce della Trinità che l'avvolge, riconoscendo nello sviluppo del mistero pasquale la misteriosa Bellezza che illumina il nostro tempo e l'intero svolgersi dei secoli, specialmente dei 2000 anni che ci separano dalla prima venuta dell'Eterno nel tempo.

Per l'intercessione di Maria, Vergine dell'ascolto e Madre del Bell'Amore, chiediamo la capacità di riconoscere in ogni essere e in ogni situazione della vita e della storia la presenza dell'amore trinitario di Dio, custodia di tutto ciò che esiste.

Si tratta di vivere una sorta di contemplazione per ottenere l'amore, analoga a quella che Ignazio di Loyola propone nei suoi Esercizi spirituali,6 così da riconoscere e confessare presente in ogni cosa il Dio amore nell'atto di donarsi a noi e di offrirsi come riferimento ultimo di ogni valore.

A questo sguardo contemplativo dell'Amore ho cercato di far tendere il mio servizio episcopale in mezzo a voi, nella convinzione che non c'è dono più grande da accogliere e trasmettere che quello della gloria di Dio e dello sguardo divenuto capace di riconoscerla e di testimoniarla in ogni tempo.

Appendice: alcune domande per la revisione di vita personale e comunitaria

1. Verifica sull' "Intermezzo metodologico "

Sento il desiderio di entrare un po' più profondamente e personalmente nel mistero della Trinità?

Provo qualche volta a mettermi nel cuore di Cristo per rendere grazie al Padre in Lui e con Lui e per abbandonarmi alla volontà del Padre anche in momenti difficili, confidando nella grazia dello Spirito santo?

2. Verifica su "La salita al Tabor e le domande dei discepoli"

Quali domande porto, portiamo con noi in questa fine di millennio?

Quali tra le domande espresse in questo capitolo ci colpiscono di più?

Vi sono altre domande di rilievo morale, sociale, civile e religioso che portiamo in cuore?

Mettiamo queste domande davanti a Dio nella preghiera per ricevere luce oppure lasciamo che ci pesino dentro, senza speranza di risposta?

3. Verifica su "La trasfigurazione, la Trinità e il mistero pasquale"

Riesco a contemplare nel Crocifisso qualcosa della bellezza dell'amore che salva?

Colgo nelle apparizioni del Risorto il riverbero della bellezza di Dio, che tocca anche la mia vita a partire dal battesimo?

Nella Chiesa vedo solo gli aspetti umani, talora troppo umani, che mi deprimono o cerco di leggere la presenza del "Pastore bello" che guida, malgrado ogni nostra debolezza, l'umanità verso la pienezza del Regno?

4. Verifica su "Testimoni della bellezza che salva"

Sento come è bello riconciliarsi con Dio, con i fratelli e le sorelle nella fede, con la comunità?

Mi lascio prendere dalla gioia dell'annuncio del vangelo?

Che cosa faccio perché la liturgia a cui partecipo sia "bella" e attraente ( sarebbe già molto se tutti i fedeli rispondessero insieme e cantassero tutti con una sola voce! )?

Quali impegni dell'anno giubilare possiamo prenderci come singoli e come comunità?

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6 S. Ignazio, Esercizi spirituali nn. 230-237