Diamo forma alla bellezza della vita Cristiana

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VIII - Relazioni

25 - « È bello per noi stare qui »

Il senso di profonda partecipazione che l'esperienza della bellezza ci dona, non può restare estranea all'esperienza di Dio che, donando in abbondanza i suoi carismi, rende ciascuno partecipe e responsabile della costruzione della comunità.

Si devono curare relazioni significative, costitutive, affinché le nostre comunità e le nostre Parrocchie siano il luogo non del « loro », ma del « noi », dove ciascuno è importante e necessario ( anche se non indispensabile ).

In questo periodo storico, in cui la Chiesa in Europa è considerata una realtà in minoranza che porta il peso di una realtà di maggioranza, è importante condurre coloro che già credono a quell'esperienza di stupore che fece Giacobbe quando disse: « Davvero il Signore era in questo luogo, e io non lo sapevo » ( Gen 28,16 ).

Occorre seguire e coltivare la qualità della proposta e delle relazioni o tutto crolla il giorno dopo.

Bisogna prendere a cuore, prima che l'impegno dei credenti, la qualità del rapporto con il Signore Risorto, l'unico che, anche se tutto passa, resta stabile.35

La frequente mobilità che l'attuale situazione sociale ed economica permette e impone, ci mostra molto più chiaramente che non è semplicemente la frequentazione di uno stesso luogo a creare una comunione di vita, ma il dialogo e la comunicazione profonda.

La Parrocchia, con il suo criterio territoriale, resta ancora il primo strumento di comunione ecclesiale, incentrato sull'Eucaristia domenicale e sulla formazione catechistica.

Tuttavia, dai movimenti e dai vari gruppi che si stanno costituendo nei vari ambienti, ci viene un significativo monito e appello: non basta condividere uno spazio.

Bisogna diventare, oltre che comunità territoriali, comunità educative e forti, comunità che educhino ad un percorso di fede adulta.

Purtroppo l'unica catechesi con cui raggiungiamo la maggior parte delle persone resta quella del livello del catechismo per la prima comunione e la cresima.

È una fede adatta ai bambini.

Non meraviglia se essa non ha poi la forza di rispondere alle sfide e ai bisogni dell'uomo adulto di oggi, anche i più complessi.

Non si tratta di creare solo comunità in cui si sta bene, tipico di una situazione adolescenziale di « branco », anche se è importante far sentire accolta ogni persona come assolutamente unica ed originale.

Bisogna invece offrire relazioni significative e anche esigenti, umilmente consapevoli che quand'anche riuscissimo a creare su questa terra la miglior Parrocchia, la migliore comunità, il miglior gruppo o la migliore associazione, non possiamo mai dire « Signore, è bello per noi stare qui » e fermarci.

Noi tutti aspettiamo infatti la Gerusalemme che viene dal cielo, da Dio.

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35 Conf. Episcopale Italiana, Testimoni di Gesù Risorto, ( La qualità della testimonianza ),
( Le ragioni della speranza: la sua coscienza e azione )